Videogiochi > Devil May Cry
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Autore: BloodyRose91    13/04/2010    4 recensioni
La morte arriva anche per i più forti,ma soprattutto per i migliori. Ed è così che arriva da Dante ad abbracciarlo e cullarlo fra le sue braccia al suono di una voce che sembra quello della madre.
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dante
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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»Devil May
...Die



Dei passi, come lancette di un vecchio e rumoroso orologio, risuonavano per la chiesa abbandonata. Il mezzo demone dal giubbotto rosso stava disteso sotto l'enorme crocifisso, e quei passi che si avvicinavano a lui risuonavano nel cervello come un'eco lontana . Un uomo incappucciato si fermò a pochi metri da quel crocifisso. Dante, ormai senza forze con lo sguardo perso nel vuoto ed il volto rigato di sangue, cercò di muovere lentamente il capo verso di lui.

«Ed ecco la fine che merita un traditore.»

"Traditore": quella parola rimase per qualche secondo impressa nella mente del mezzo demone tingendo sul suo volto un sorriso pieno di amarezza. Tornò a fissare il soffitto.

«Tu e la tua famiglia avete tradito la vostra razza per quegli esseri inferiori.»

L'uomo incappucciato si riferiva agli umani che Dante, come il padre, aveva difeso distruggendo i demoni. Il cacciatore di demoni guardò il crocifisso.

«Non siamo tanto diversi io e te.»

Disse rivolto alla statua di un uomo appeso su quel crocifisso con le mani e i piedi inchiodati. Aveva sentito parlare di quell'uomo, morto per salvare l'umanità. E lui adesso stava facendo la stessa fine. Incapace di muoversi ad un passo dalla resa. Ma non riusciva a disperarsi per la morte ormai vicina. Era troppo stanco per piangere, o forse non ci riusciva.

"Devil Never Cry"

Eppure in quel momento gli sarebbe piaciuto piangere, sentirsi anche lui umano. Odiava la sua parte demoniaca, non voleva essere un mostro. I passi ricominciarono, stavolta intenti ad allontanarsi. L'uomo lasciò l'edificio abbandonando Dante in compagnia della morte. Nella sua mente passarono le immagini dei volti a lui cari.
«Mi dispiace, non potrò più proteggervi.»

Disse con un filo di voce.

«Dante.»

Una voce dolce e calma chiamò l'albino che ormai stava per abbandonare quel mondo che aveva protetto per tanto tempo.

«Madre... sto arrivando da te.»

Disse con voce sempre più bassa, mentre le palpebre stanche si chiudevano facendo scendere lacrime cristalline che al loro passaggio cancellavano i segni del sangue. Il barlume di vita del mezzodemone si spense lasciando sul suo volto un sorriso sereno. L'alba arrivò dentro la chiesa mentre i primi raggi del sole filtravano dai rosoni ormai distrutti dell'edificio abbandonato, illuminando il corpo ormai privo di vita di Dante. Forse un giorno qualcuno avrebbe ritrovato quel corpo ai piedi del crocifisso che sembrava vegliare su di lui. Ma nessuno saprà mai che quel cadavere apparteneva all'uomo che in segreto aveva salvato il genere umano rifiutando la sua stessa natura.

Il mostro che proteggeva le persone.

  
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