Tutta
questione di Liquore
Mi
sono ubriacato di questo strano amore
Un
bacio sul collo, uno sulla spalla, uno sulle labbra.
È così il
loro amore, denso e al sapore di liquore alla ciliegia. Lo stesso
liquore che ora sta ai piedi del letto a fissarli, come un complice
fiero del suo ottimo lavoro. Loro nemmeno dovrebbero essere nella
stessa stanza, loro dovrebbero semplicemente essere una coppia di
fratelli che si ritrova dopo esser stati separati per tanto tempo.
Solitamente, quando due fratelli si rivedono, non finiscono nudi
nello stesso letto. Anzi, la maggior parte delle volte si è
sempre
un po' logorato il legame, è sempre di più come
essere davanti a un
estraneo.
Per
loro non è assolutamente così. Più
stanno lontani e più – così
pare – il loro rapporto si fortifica. Non è una
cosa molto comune,
effettivamente, ma ben venga. Certo, magari potrebbero passare il
tempo in modo differente, una partita a carte, una bevuta e dei canti
malinconici probabilmente andrebbero benissimo, ma a quanto pare a
loro va molto più a genio l'idea di fare sesso come una
coppia di
vecchi amanti.
*
«Dove
si salpa?» Chiede Ace mentre fissa il mare, con un po' di
nostalgia
inspiegata negli occhi. Rufy gli sta dietro, fissa la sua schiena
coperta dalla solita camicia bianca e sottile, sperando che quella
volta resti con lui.
«E se non salpassimo?» dice, rimanendo
lì,
fermo. Ha paura della risposta semplicemente perché la
conosce. Sa
che Ace non rimarrà lì, sa che Ace
scenderà da quella nave e che
non lo rivedrà per chissà quanto tempo. Forse
mesi, forse anni.
Forse non lo rivedrà proprio. Vorrebbe restasse
lì, con lui. Gli
darebbe tutto, tutto.
Avrebbe
ogni agio, ogni avventura desideri,
avrebbe affetto, avrebbe compagnia. Tutto.
Eppure sa che non
accetterà.
«Mi
getterei in mare» Dice.
«Moriresti-» Gli accarezza una spalla.
Ace si gira appena.
«Qual'è il prossimo porto?» Chiede
ancora.
I loro sguardi si incontrano, si incatenano, e improvvisamente si
rendono conto che quell'addio è tremendamente doloroso.
«Europa»
Dice Rufy «Dove andrai?»
«Spagna,» dice lentamente, e nella
sua voce non c'è alcun brio, alcuna voce. «Italia,
forse
Inghilterra.»
«Perché?»
Ace
sospira e per la prima volta abbassa lo sguardo. Quella conversazione
non gli piace, l'espressione di Rufy non gli piace, il tono da
cucciolo abbandonato di Rufy non gli piace. Non poteva semplificargli
le cose salutandolo come al solito e lasciarlo andare via? No, eh?
Doveva per forza farlo sentire una merda perché se ne
andava. Tra
loro non c'era niente, nulla, lui era libero di andarsene quando gli
pareva! ...E allora perché si sentiva così
viscido?
«Non lo so.
Probabilmente tenterò di togliere la corona a un Re di quei
paesi.»
Ridacchia,
Rufy. Senza felicità, senza leggerezza. È una
risata forzata.
«E
quando...»
Ace lo interrompe, sa già cosa sta per chiedergli. E
quando ci rivedremo?
Non ne ha la più pallida idea.
«Quando vedrò una nave in un
porto del mondo con un caprone e uno strano tizio con un capello di
paglia, entrerò di soppiatto.»
«Come sempre.»
«Come
sempre-» Ripete Ace, sorridendo.
«Europa, eh? Se passi dalla
Francia, prendi un buon liquore da offrirmi al tuo
ritorno.»
«Assolutamente» dice Ace «Liquore alla
ciliegia.»
*
Rimane
fermo, al porto, a fissare la barca che diventa sempre più
piccola.
Probabilmente partiranno alla ricerca del loro prezioso tesoro,
vivranno avventure meravigliose e incontreranno gente davvero
bizzarra, probabilmente, quella ciurma di idioti ce la farà
a
trovare ciò che cerca. Ace la fissa sparire all'orizzonte
quella
nave che per un giorno ha sentito anche un po' sua.
In viaggio
per l'Europa, senza un soldo, senza un nome, senza niente.
Meraviglioso, assolutamente fantastico, ma nonostante questo non
riesce proprio a strapparsi un sorriso. Si sente già solo,
abbandonato, anche se è stato lui stesso a decidere di
andarsene.
Chissà per quanto tempo si separeranno le loro vite...
Forse è una semplice questione di mesi, forse di anni, forse
di
decenni, o forse non si rincontreranno mai. Il mondo, dopo tutto,
è
infinitamente grande. L'oceano poi, lo è ancor di
più.
Forse un
giorno avrebbe davvero visto la loro nave ancorata a un porto,
avrebbe sentito la risata allegra del fratello violargli le orecchie
e il borbottio di Zoro ronzare nell'aria, forse un giorno per caso si
sarebbero rincontrati.
Chissà.
La vita è strana, dopotutto.
O
forse, li avrebbe cercati. Sarebbe andato il Francia a cercare il
liquore di più alta qualità, lo avrebbe
– ovviamente – rubato e
poi si sarebbe messo alla ricerca di quella nave, in tutto il mondo,
in tutti i luoghi, chiedendo ad ogni persona se avesse visto quella
nave. Una volta trovata, avrebbe portato come cimelio il liquore al
capitato e una volta salito, giura sul suo onore, non sarebbe
più
sceso.
Lo
aveva capito ora, con i piedi ben saldi sul territorio Europeo che il
suo posto era su quella nave, tra le braccia del fratello.
Sorride,
scuotendo la testa. Che ci fa ancora lì? Ha un liquore da
rubare e
una nave da trovare.
NDA:
Oh cavolo, finalmente è finita. Mi rendo conto che non
è
meravigliosa ma è stato divertente scriverlo. Se
hai letto questa storia su efp, sappi che son state tagliate molte
parole perché qua l'incesto è vietato, ma puoi
trovare la storia
completa QUA.
=)
Non sono mai stata brava a scrivere le lemon e questa ne è
la
dimostrazione, in ogni caso spero apprezziate l'idea =).
Un
bacio<3