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Autore: Il_Coso    15/04/2010    4 recensioni
Ebbene, poveri plebei dei Tempi a Venire. Questa è una pagina di diario, la MIA pagina di diario... so che non è consuetudine che un'alta sacerdotessa come me si sfoghi con dei comuni cittadini come voi, ma a certe cose non può resistere nemmeno una Sibilla dell'antica Grecia: leggete, e capirete cosa mi è capitato. E non usate la solita scusa del "devo studiare per la verifica di domani": infatti, profetizzo che andrà male. Anche se doveste stare sui libri tutta la notte, prendederete quattro e mezzo, o cinque meno al massimo. Quindi, non indugiate oltre...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dei barbari barbarici e tanti saluti

Dei barbari barbarici e tanti saluti

 

L’ultima cosa veramente terribile è accaduta una mezzora dopo la chiusura dell’orario di ricevimento del pranzo.

Dei barbari hanno assalito la città!!!

Già per fatti miei, non sono un’amicona dei barbari. Non abbiamo grandi rapporti da quando ho rifiutato di predire qualcosa ad uno dei loro capi, che, comunque, avrebbe anche potuto evitare di venire, dato che il cartello appeso subito fuori il giardino del Tempio è molto chiaro:

 

La Sibilla,

Lettura del futuro ad alta qualità

Per ispirazione del divino Apollo,

Bello come il sole,

A prezzo bassissimo

(Solo una misera offerta in cibo)

Non si accetta gentaglia

 

E i barbari rientrano decisamente nella categoria “gentaglia”, perciò a suo tempo li ho cacciati via in malo modo.

Ma a parte questo…

Stavo tranquillamente rilassandomi nella poltrona della mia camera, quando ho sentito urla e grida e cicalecci e cicalii provenire da fuori. Mi sono alzata spaventata e sono corsa a sbirciare alla finestra… Noooo!

Il mio giardino, il mio bellissimo giardino, completamente devastato!

Certo, capisco che per essere barbari ci voglia virilità e un minimo di rudezza; capisco anche che prima di una razzia si vogliano risparmiare le forze e perciò si tenda a prendere scorciatoie… ma tra tutti i posti possibili, quei maledetti barbari *°°@# @**@# dovevano passare proprio sul mio meraviglio giardino, per tagliare verso la città??????

Ahhh, che rabbia!

E non è stata questa la parte più triste della vicenda, comunque: leggete.

Dopo un rapido attacco, e dopo un’ancor più rapida ritirata con relativo saccheggio, i barbari sono svaniti all’orizzonte, verso il sole morente.

Naturalmente inseguiti dai miei insulti più pesanti auguri di buon viaggio.

Mentre li guardavo sparire, è giunto Apollo e mi ha bussato sulla spalla.

-Allora? Io ho fame! Perché non ci sono fedeli pronti a rimpinzarmi?-

-Perché quegli immani idioti di barbari del ciuffolo quei simpaticoni di barbari sono venuti a devastare allegramente il mio giardino e questa bellissima città. Perciò saranno tutti impegnati a stimare i danni e a ripararli… non avranno di certo voglia di venire a farsi predire il futuro!-

-Cooooosa? Ho distolto lo sguardo da qui solo per un po’, e siete già riusciti a mandare tutto in malora?-

Ha fatto una pausa per scrutare con la sua vista acuta la città.

-Qui sì che ci vorrebbe un miracolo!- ha commentato poi, rimboccandosi le maniche.

-Cos… vuoi fare un miracolo??? Davvero?-

-Ma certo che no! Commentavo solo la vostra inaffidabilità. E poi ho un po’ caldo, le notti si stanno accorciando…-

Mi sono trattenuta. Divinicidio colposo  non fa bella figura su un futuro curriculum.

-Allora, hai pensato a come sfamarmi? Io ho fame, nel caso non te ne ricordassi!-

Respiro. Un altro. Perfetto, sono calma.

-Dovremmo restare a digiuno, mi sa. Se ci fossero stati i servi, sarebbero potuti andare a comprare qualcosa, ma purtroppo sono in vacanza. Potrei andare io, ma si è mai vista una sacerdotessa dal fruttivendolo? Mi dispiace.-

-…-

-…-

-…-

-…???-

-…-

-… la finiamo???-

-D’accordo.-

-…-

-…-

-… mi sembra di aver detto “basta”…-

-Melankraira!-

-Che vuoi?-

-E se tu andassi a comprare qualcosa da mangiare?-

-Io??? Una sacerdotessa… a fare spese? Tu sei pazzo!-

-Eddaieddaieddai! Guarda che se non lo fai faccio venire un terremoto!-

-No!-

-Due tifoni!-

-No!-

-Un tifone e un’onda anomala!-

-No!-

-L’onda anomala e il terremoto!-

-No!

-Tifoni, terremoti e onde alte trenta metri per un mese!-

-No!-

-Riporto dai morti la maestra Taraxandra!-

-Noooo...!!! Allora, non sei ancora pronto per uscire??? Non abbiamo mica tutta la serata!-

 

E così, contro la mia volontà, siamo usciti. E naturalmente, vuoi che anche qui non ci siano stati dei problemi?

Apollo (che ultimamente deve essere regredito a quando aveva un secolo o due di età) ha cominciato a farmi un bello scherzetto: si è divertito a bisbigliarmi nell’orecchio le parole delle persone con cui parlavo prima che le dicessero effettivamente. Risultato? Un gran casino.

Ecco i dialoghi che ho avuto con:

 

IL FRUTTIVENDOLO

-Buonasera, e non sono la sua “bella signora”!-

-Buonasera, mia bella signora!-

-… ma purtroppo, lo è stato.-

-Mi scusi, non desideravo essere scortese…-

-…-

-…-

-Vediamo… cinque mele, tre pesche, quattro pere… quelle arance sono di giornata?-

-… desidera?-

-Bene, ne prendo dieci.-

-Certo, sono freschissime!-

-Mmm… si, dell’uva! Due grappoli grossi.-

-Altro?-

-A lei.-

-Bene. Quattro monete d’oro e dieci d’argento.-

-Buonasera.-

-Buonasera, mia bel… buonasera.-

-Ehm… no è solo una sua impressione! Arrivederci!-

-Ma… fino ad adesso lei ha risposto prima che io le facessi le domande?-

 

IL SALUMIERE

-Buongiorno a lei..-

-Buongiorno.-

-Un prosciutto e circa mezzo chilo di salsiccia-

-Desidera?-

-Okay, allora diciamo… tanto così?-

-Ehm… chilo?

-No, grazie.-

-Ah, così va bene! Altro?-

-Ehm, no è una sua impressione!-

-Allora fanno due monete d’argento… ma non è che per caso stava rispondendo prima che le facessi le domande?-

 

 

IL PANETTIERE

-Salve, vorrei tre pagnotte. Grandi, possibilmente.-

-Salve, come posso esserle utile?-

-No, integrali grazie.-

-Certo… queste?-

-A lei.-

-Perfetto. Una moneta d’argento.-

-No! Accidenti! È una sua impressione!-

-Grazie… un momento: sta rispondendo prima che io le faccia domand…?-

 

IL LOCANDIERE

-Buona donna lo sarà sua madre. Vorrei una bottiglia di buon vino.-

-Salve, buona donna. In cosa posso aiutarla?-

-Ecco qua.-

-Ehm… d’accordo… costa tre monete d’argento…-

-Certo, dica.-

-Ma, senta, posso farle una domanda?-

-AHHH, MA VADA ALL’OLTRETOMBA!-

-Mi sbaglio o lei risponde prima che le si facciano…?-

 

IL FRUTTIVENDOLO, ANCORA

-Altrettanto per me.-

-Salve, lieto di rivederla.-

-Un po’ di patate per favore.-

-…-

-Oh, no, mi faccia la domanda a cui ho risposto. Se no mi viene un gran mal di testa…-

-Ah, eh, d’accordo… cosa le serve?-

-Così va bene. Arrivederci… Ed è una sua impressione! Me lo devo scrivere in fronte che è un’impressione???-

-Arrivederci. Ma, per caso…- *sbattito di ciglia, aria perplessa*

 

Visto che grandissima confusione??? E poi dicono che Apollo è un santo…

Comunque, eccomi qua, alla fine di questa mia prima (e ultima) pagina di diario. Di norma noi Sibille non ci abbassiamo a questi sfoghi così da plebaglia, ma quando è troppo, è troppo!! Persino per una Sibilla.

Grazie per avermi ascoltato e sopportato.

Davvero.

Grazie mille.

Lo apprezzo molto.

Ora firmerò e lascerò questo foglio nella scatola che lo proteggerà per I Secoli A Venire.

Giuro, sto finendo.

Addio.

O meglio, arrivederci.

Si, perché alla fine si finisce tutti nello stesso luogo.

Ma non importa, non siamo fatalisti.

Comunque, arrivederci.

Arrivederci e grazie.

 

La Sibilla

o meglio

Melankraira

 

P.S.: e nel caso ve lo siate chiesti fin dall’inizio… non scherzavo, la verifica di domani (qualunque “domani” sia) andrà male sul serio.

 

 

 

 

Ecco qua il secondo capitlo^^ spero che vi sia piaciuto, come tutta la fanfic! I ringraziamenti sono già stati più o meno fatti, dalla Sibilla… perciò recensite, mi raccomando, bye!!!

  
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