Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: Diana924    16/04/2010    1 recensioni
Il Re dei topi, una creatura mostrousa, è ritenuto una leggenda, e se non fosse così....
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A: gbiro@ hotmail.it

Da: bgemelli@hotmal.it

Oggetto: Il re dei topi

Allegato: File foto          

 

Messaggio: Ciao Giuseppina, sono appena tornata dalla biblioteca, e mi sto preparando per il concerto di stasera, non posso perderlo.

In ogni caso ti devo raccontare una certa cosa. Come già sai per motivi di studio, mi sto per laureare in antropologia, mi sono dovuta trasferire per un semestre in Germania, a Monaco di Baviera.  Mi sarei dovuta recare a Basilea, in Svizzera, per una conferenza tenuta dal mio relatore, Thomas Kaufmann, che voleva che gli facessi da assistente. Così dopo aver bevuto un caffé nel mio bar preferito, il Gestatte, mi sono diretta all’università. Ho trovato il professor Kaufmann seduto alla sua scrivania che correggeva dei compiti. Mi vergogno a dirlo, ma io e il professore avevamo una relazione; mi hai già assicurato che mi devo rassegnare, che lui non lascerà mai la moglie; la odio, quella francese, Nicole; ma che posso farci, te l’ho detto quest’estate, io senza amore non ci so stare. << Vieni Barbara, vieni >> mi ha detto, parla un italiano perfetto, con un po’ d’accento, ma che ci vuoi fare, nessuno è perfetto. Solo quel giorno, sei giorni fa, ho saputo su che cos’era la conferenza, pensa tu; una ridicola conferenza sul Re dei topi. Si, quello dello Schiaccianoci. Il temibile topo a sette teste goloso di carne umana. Devo dire, che lì per lì mi sono messa a ridere, dov’è finito la razionalità dell’Ateneo, se dovevamo andare ad una conferenza su un personaggio delle fiabe.<< Non sono leggende, Barbara, ci sono diversi fatti a dimostrazione >> mi ha detto. << Mi sembra impossibile che possa nascere un topo con sette teste, ed improbabile che sopravviva fino all’età adulta >> ribattei testarda. << Ascolta, poi potrai darmi anche dello stupido, non m’importa- mi disse, e ascoltai- , ma prima senti. Nel 1751 a Basilea, sì proprio dove andiamo,fu trovato in una cantina vicino un magazzino qualcosa che spaventò a morte chi era venuto a vedere di cosa si trattava. Si rivelò essere un gruppo di tredici topi, uniti per la coda, in un viluppo inestricabile. Non sembravano dei topi costretti da una condizione fortuita, ma una creatura unica, visto come tentavano di fuggire >>. << Interessante, ma ci sono delle prove? >> dissi, sono sempre stata una scettica. << Purtroppo no, perchè quella “ cosa ” fu immediatamente data alle fiamme, quindi niente prove, mia cara. Sennonché io ho visto un Re dei topi d’undici esemplari nell’ex gabinetto di magia di Rodolfo d’Asburgo >>. << Ora la cosa comincia a farsi interessante >> ribattei. Dopo un’ora, per decidere che cosa avremmo portato, andammo in un locale, e terminammo la serata a casa sua. Lo so, ci siamo comportati da incoscienti, sua moglie poteva tornare da un momento all’altro e sorprenderci, ma che ci vuoi fare, amo le emozioni forti. E lui mi aveva assicurato che la moglie si trovava a Strasburgo dai parenti, quindi potevo fermarmi quanto volevo. La mattina sono tornata a casa per preparare la valigia e poi siamo partiti. Basilea è una città meravigliosa, dovresti vederla. In ogni caso dopo aver posato i bagagli andammo a sentire questa conferenza. Non puoi immaginare la mia noia: sette relatori ottantenni che sproloquiavano su un essere che non può esistere, almeno credevo. In seguito, più per cercare un diversivo che altro, mi sono recata in biblioteca. L’unica persona che era là era un ragazzo, che mi ha tenuto compagnia, molto simpatico ma convinto anche lui di quelle strane teorie. Si chiama Richard, è inglese e anche lui si trovava a Basilea come assistente di una relatrice, Hanna White, sposata. Quando gli ho detto dei miei rapporti col professor Kaufmann, ha riso e mi ha detto<< Visto? Stessa situazione! >>. Siamo scoppiati a ridere, poi sono dovuta uscire perchè la conferenza era terminata. Ho rintracciato il professor Kaufmann e poi ci siamo diretti al nostro hotel perchè si stava facendo tardi. Mentre cenavamo al ristorante cinese dell’albergo Thomas mi ha detto: << So bene che sei una scettica, ma voglio andare a cercare qualcosa nelle fogne di Basilea, domani mattina, mi vorresti accompagnare, tesoro? >>.

Quando mi chiamava tesoro non riuscivo mai a dargli torto. Così gli dissi di che accettavo, convinta che fossero tutte favole, o al massimo leggende urbane.

Il giorno dopo con degli apparecchi da minatore c’incamminammo, l’Università ci aveva permesso di condurre degli scavi “ Che spreco di soldi ” pensai, mentre scendevamo.

Dopo circa sei minuti che procedevamo con una torcia ciascuno incappammo in un bivio, così Thomas mi propose di lanciare una moneta e di vedere che cosa usciva; testa lui andava a destra, croce io andavo a destra. Uscii testa, così dopo essermi “ congedata” con un bacio, presi l’imboccatura a sinistra. Mentre camminavo non riuscivo a smettere di pensare a Thomas, giurava di amarmi, ma allo stesso tempo lo diceva anche alla moglie; e al ragazzo che avevo conosciuto il giorno prima in biblioteca. Mi aveva detto di chiamarsi Richard Cross, << Molto britannico >> avevo commentato, quando si era presentato, ma non riuscivo a nascondere che il ragazzo m’intrigava, ma anche lui aveva una relazione con un’altra persona: la professoressa Hanna White, sposata da dieci anni con un dirigente d’azienda considerato da tutti i professori presenti ieri come il marito più tradito. Infatti, Richard mi aveva confidato che lui non era il primo amante della signora.

Dopo circa mezz’ora di questi ragionamenti mi ritrovai in un vicolo cieco. Dopo aver imprecato per almeno cinque minuti, mi sono decisa a tornare sui miei passi.

Avevo da poco iniziato a salire, quando vidi Thomas che correva, sembrava che fuggisse da un’apparizione infernale. Mi disse di muovermi e così salii. Quando uscii non io ne resi conto, ma Thomas zoppicava, e dopo cinque minuti crollò a terra. Mi spaventai moltissimo e chiamai un’ambulanza. Il giorno dopo mi raccontò tutto. Ecco qui la trascrizione.

Devi sapere che avevo torto, il Re dei Topi esiste, ma a Basilea è accaduto qualcosa di strano, sembra che più di una nidiata si sia trovata in isolamento, quindi alla fine era stato naturale che si creasse un Re dei Topi: purtroppo c’è stato un piccolo problema: il re ha cominciato ad avere un’insolita dieta: mangiava i suoi compagni.  Così per un po’ i suoi simili si allontanavano da lui, finché non moriva di fame. Allora tornavano, ma dopo un po’ la storia si ripeteva, secondo Thomas, già da alcuni anni. Ad un certo punto la nidiata, almeno secondo Thomas, ha iniziato a divorare qualsiasi cosa gli capitava a tiro, per questo lo hanno attaccato. Infatti quando ha individuato il loro nascondiglio, mi ha assicurato che per tre secondi è rimasto paralizzato dalla sorpresa e dalla paura. Dopo un po’ si è ripreso e ha cercato di scappare, ma uno dei topi lo ha morso alla caviglia, così ha impiegato più tempo per tornare indietro.

Mi disse all’ospedale queste cose e ti devo confessare che ne rimasi disgustata, ho una gran paura dei topi, come sai.

Mentre lasciavo la sua stanza vidi venirmi incontro Richard e la professoressa White, dovevano essere stati avvisati dall’Università. Mentre la professoressa entrava a vedere come stava Thomas, Richard si trattenne vicino a me. Mi confidò che lui e la professoressa si erano lasciati, ma che continuava ad essere il suo assistente. << Sono contenta per te, ma a me cosa importa?>>, gli dissi. Mi rispose che lo aveva fatto per me perchè si era innamorato di me, e non poteva più continuare a stare con una persona nei cui confronti nutriva soltanto della stima.

<< Bene, ma... che risalta in mente? Se dipendesse solo da me ti assicurerei che anch’io provo qualcosa per te, ma è complicato, c’è Thomas, io non so più quello che voglio, Rick >>. Mi sembrava di essere stata chiara, ma Richard mi disse ciò che non mi sarei mai aspettata: << Non avrai mica pensato che gli avresti fatto da infermiera, vero? Ha chiamato la moglie, arriverà domani? Davvero non capisco come tu possa permettergli di trattarti così, una volta capisco, ma mi hai assicurato che sono tre mesi, stai sempre chiusa in casa sperando che richiami mentre lui sta con la moglie. E non provare a dirmi che è stata la stessa cosa anche per me, perchè almeno io ho avuto il coraggio di dire basta e di lasciare Hanna >>. Devo confidarti che il suo discorso fece effetto, infatti, il giorno dopo mandai un SMS a Thomas in cui gli dicevo che preferivo tornare a Monaco quella mattina stessa, non volevo incontrare sua moglie.

In ogni caso, sono tornata Monaco già da tre giorni e ieri sono stata raggiunta da Richard che mi ha assicurato che si trovava in Germania solo per turismo, ma non lo so, però ha accettato di accompagnarmi al concerto.

In ogni caso allego qui una foto del Re dei Topi, io ne sono rimasta shokkata e spero che questa serva a rendere più credibile la mia storia, e Thomas quando mi ha salutata mi ha detto di stare attente, perchè non era sicuro di aver richiuso l’ingresso al sordido ed orribile regno del Re dei Topi.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Diana924