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Autore: ignorance    16/04/2010    6 recensioni
E il cucchiaino, desolato, rimase dimenticato sul pavimento freddo e deserto della cucina.
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Commenti dell'autrice: Sono a secco di recensioni ;____; davvero, la mia ultima Jared/Colin faceva così schifo? Oh, beh, potevate dirmelo..non mi sarei offesa. Comunque, grazie a chi recensirà. Non avrebbe nemmeno idea di una sola parte dell'immensa gioia che mi darebbe.
Credits: Ed ovviamont i personaggi appartengono a mamma Rowling, non mi sognerei mai di rubarglieli *coff*

***

« Gli antichi credevano che la Terra fosse il centro dell'Universo, sai, Remie... » Sirius si prese un attimo per rimuginare sul suo ragionamento « ...non credo si sbagliassero poi tanto. »
Remus fu subito pronto a ribattere, ma venne interotto a mezz'aria proprio all'inizio della sua polemica.
« Sai cosa voglio dire. Insomma, sì, Galileo e tutto, il sole eccetera. Ma se ci pensi, non è forse vero che siamo l'unico pianeta che ospita esseri viventi? Se non dell'universo intero, di questa galassia? »
E ovviamente Remus era già pronto a rispondere, fissando il concetto che "siamo il pianeta.." eccetera non è una forma corretta nella sintassi -cioè, noi siamo il pianeta?- e che la teoria di Galileo non può essere ovviata così brutalmente da un eccetera messo a caso. Ma, altrettanto ovviamente, venne interrotto nell'atto di schiudere le labbra.
« La Terra, se ci pensi, è forse il pianeta migliore di tutti. Non parliamo di Marte, o di Venere. Senza considerare Plutone, poi! Non hanno nessuna utilità, sinceramente, non so nemmeno perchè siano stati creati. »
Remus aprì e chiuse la bocca un paio di volte, sorpreso di non venire nuovamente interrotto.
« Ti pare che la Terra abbia qualche utilità? » domandò accigliato, fissandolo insistentemente.
Sirius ci pensò su qualche secondo.
« Massì! » esclamò poi, seventolandogli il cucchiaino -con cui stava spalmando la marmellata sul pane- sotto il naso « beh, noi ci riproduciamo, andiamo al lavoro, e ci evolviamo. Mentalmente, intendo. Nel giro di qualche secolo il progresso farà miracoli! Potremmo persino colonizzare gli altri pianeti, per esempio, o la Luna » ogni parola era accompagnata dal dimenarsi del cucchiaino, e Remus non si sarebbe stupito se gli fosse arrivato uno schizzo di marmellata sulla faccia.
Sorrise, vagamente polemico, e storse il naso.
« Credo che in quel caso io starei con i piedi ben piantati per terra »
Sirius si ficcò in bocca il cucchiaino e lo trattenne tra le labbra qualche secondo, prima di lambirlo tutto in un'unica lappata e facendolo diventare splendente.
« Se alludi al tuo 'piccolo problemino peloso'... » soppesò, rimirando soddisfatto la sua immagine riflessa sul dorso del cucchiaino « ...forse il progresso riuscirà a fare qualcosa in proposito »
Remus sospirò.
« Non capisco da dove provenga tutta questa tua fede nel progresso, Pads. »
Sirius sorrise, cogliendo la nota polemica nel tono di Remus, e scosse la testa, guardandolo come si potrebbe guardare un bambino piccolo che 'non sa ancora cosa sia la vita' e si limita a chiedere la caramella.
« Il progresso è una cosa in cui si deve avere piena fiducia! » proclamò con tono pomposo, riprendendo a sventolare il cucchiaino « senza il progresso saremmo ancora nell'età delle caverne: senza luci, senza vestiti » e gli lanciò uno sguardo malizioso « nè libri! E in modo direttamente proporzionale senz'alcuna cultura! »
Remus sobbalzò sulla sedia. Se Sirius inseriva la parola 'libri' associata a 'cultura' in un qualsivoglia tipo di periodo, sicuramente c'era qualcosa che non andava.
Cercò di fare una faccia impressionata, senza ottenere alcun risultato.
« Tanto meglio per te, no? Avresti potuto sventolare in giro il tuo affare senza tanti riguardi » sbottò, acido « anche se non mi pare che tu ti faccia poi così tanti riguardi »
Sirius ostentò una faccia mortalmente offesa.
« Come osi dire questo? » fece, poggiandsi il cucchiaino in equilibrio sull'indice « il mio affare, come lo chiami tu, è estremamente restìo ad uscire, solitamente »
Remus sogghignò.
« A me ieri sera non pareva tanto restìo »
Stavolta fu Sirius a sobbalzare, facendo cadere inesorabilmente in cucchiaino verso terra.
Si piantò una mano davanti alla bocca, scioccato.
Poi sorrise e ghignò. « Oh, davvero? E come ti è sembrato, di grazia? »
Remus deglutì.
« Vivace » sibilò, diventanto di una nota sfumatura di colore rossastro.
Sirius scoppiò a ridere, tanto che dovette tenersi la pancia con entrambe le mani e fare dei grossi respiri per calmarsi. Non appena fu di nuovo in grado di parlare, boccheggiò:
« Domani faccio il doppio turno al Ministero, comunque. »
Remus passò ad una sfumatura che verteva pericolosamente al violetto. La cosa lo faceva imbestialire. Gli aveva promesso una cenetta romantica!
« Oh, certo, per il progresso! »
Sirius sorrise, colpevole.
« Già. »
Calò il silenzio.
Sirius guardò attentamente Remus, crucciato.
« Oh, dai, Rem! Scusa! » esclamò, cercando di riparare il danno appena fatto.
Remus scosse la testa, granitico. Oh, no. Non avrebbe desistito così facilmente.
Sirius lo guardò, cercando di spiegare, accalorandosi:
« Beh, lo sai com'è fatto Mund, aveva una pila di calderoni a metà prezzo da comprare e mi ha chiesto un favore! Daiiiiiiiii! Scuuuusa! »
Remus continuò a scuotere la testa, incenerendolo con lo sguardo.
Sirius ghignò, malandrino, colpito da un'idea improvvisa.
Merlino esiste!
Si alzò e lo tirò in piedi, spingendolo contro il tavolo.
Remus lo guardò, astioso, a braccia conserte, premuto contro il suo torace. Finse di guardare l'orologio -che ovviamente non aveva- ed esclamò, fingendosi terribilmente preoccupato: « Ma è tardissimo, Sir! Farai tardi! Il progresso non può aspettare! » e cercando -inutilmente- di dimenarsi per sfuggire alla sua stretta ferrea.
Sirius scosse la testa, ghignando. Si premette ancor di più contro il corpo del compagno, e bisbigliò ad un soffio dalle sue labbra: « Il progresso può aspettare. » e ricoprendole ben presto con le sue.
Remus si maledisse, mille e mille volte. Ma, diavolo, era sì o no un uomo anche lui? Sorrise sulle labbra di Sirius ricambiando con foga il bacio, e lasciandosi trasportare di peso in camera.
Perlomeno, pensò, sarebbe stato ripagato del tempo perso.

E il cucchiaino, desolato, rimase dimenticato sul pavimento freddo e deserto della cucina.
   
 
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