Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: AiraD    17/04/2010    2 recensioni
è la mia prima ff e spero che sia decente, me l'ha ispirata una di quelle catene che si mandano via sms... < mi trovi carina?> < no> < Mi hai nel cuore?> < se me ne vado e faccio cessare questa assurdità, piangi?> < no> < Ti piaccio?> < no> spero vi piaccia, baci!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Absurdity

 

Sono stanca, veramente stanca” pensò Nami mentre guardava distrattamente le onde che si infrangevano contro la nave. Ma non si riferiva al suo stato fisico: semplicemente era stanca della situazione che da uin po’ di tempo si era venuta a creare fra lei e lo spadaccino. Da un paio di mesi ormai iniziavano a baciarsi disperatamente appena si trovavano da soli per poi staccarsi immediatamente quando arrivava qualcun altro. Era iniziato tutto per caso: in un momento di debolezza lei si era messa a piangere tra le braccia del ragazzo e lui nel tentativo di consolarla aveva finito col baciarla. Da allora non ne avevano più potuto fare a meno: baciarsi, toccarsi, abbracciarsi era come una droga per entrambi.

Quando erano soli non parlavano mai, il loro era un rapporto puramente fisico: nessun sentimento in ballo. Così avevano concordato poco dopo l’inizio di quell’assurdità, quando anche lei era convinta che i sentimenti non centrassero e che quella che provava per quello squattrinato fosse solo attrazione fisica. Ma quanto si sbagliava! Ci era voluto poco perché i suoi sentimenti diventassero tanto palesi da non poter più essere negati, perché capisse quanto profondamente e incondizionatamente lo amava. Ma lui non provava lo stesso, glielo leggeva in quel sorriso strafottente che per lui era davvero semplice attrazione fisica. Quindi era inutile e masochista continuare in quel modo. Aveva deciso, con incommensurabile fatica, di porre la parole fine a quell’assurdità. Le avrebbe fatto male rinunciare alla sua droga, ma  mai quanto gliene avrebbe fatto continuare.

All’improvviso sentì un paio di braccia forti stringerla da dietro e farla voltare. Zoro si chinò su di lei per baciarla, ma sta volta Nami non gli avrebbe permesso di mandarle il cervello in pappa. Doveva agire prima che la sua vicinanza la assuefasse. Lo bloccò mettendogli una mano sulle labbra.

< Cosa c’è che non va?>

< sono stanca di tutto questo: ci stiamo comportando in modo assurdo!>

< io non credo>

Lui fece per rispondere ma lei lo interruppe < No aspetta ti permetterò di dirmelo solo se risponderai sinceramente ad alcune mie domande>

< Ci sto> fece lui sfoderando il solito sorriso strafottente che Nami tanto adorava. Prima di chiudere la loro assurdità aveva deciso di verificare se le sue intuizioni erano esatte: sarebbe stato un peccato in caso non lo fossero troncare tutto lì.

< mi trovi carina?>

< no>

< Mi hai nel cuore?>

< se me ne vado e faccio cessare questa assurdità, piangi?>

< no>

< Ti piaccio?>

< no>

Lei si voltò cercando vanamente di trattenere le lacrime. “ Sono stata una stupida a fargli quelle domande. Dopo tutto lui non fa che chiamarmi mocciosa, come potrebbe mai, lui, provare qualcosa per una mocciosa? Ed è stato ancora più stupido a permettersi di sperare che lui, il forte e orgoglioso Zoro, avrebbe mai potuto soffrire, o addirittura piangere per la mia decisione”.

< Ehi > lui la afferrò per le spalle e la fece voltare. < Non mi hai lasciato finire>, le asciugò una lacrima < sbaglio o avevamo concordato che se io avessi risposto alle tue domande tu avresti ascoltato le mie motivazioni?> < non sbagli > fu costretta ad ammettere lei.

< bene allora:

   io non ti trovo carina, ma stupenda   

   non ti ho nel cuore, sei il mio cuore

   se te ne vai e fai cessare questa, che non è un’assurdità, io non piango, muoio

   e tu non mi piaci, io ti amo.>

lui distolse lo sguardo evidentemente imbarazzato dalle sue stesse parole, lei sorrise. Gli prese il viso fra le mani costringendolo a guardarla, si avvicinò di più e sussurrò: < Anch’io ti amo>.

Lui annullò la distanza fra loro e la baciò.

Proprio in quel momento il resto della ciurma uscì sul ponte e i due furono sommersi da grida e fischi. < tutti dentro o stasera vi lascio tutti a digiuno e guai a chi osa disturbarli!> A sorpresa Sanji li stava difendendo. < il cuoco ha ragione lasciamoli in pace> Robin sorrise e alcune sue mani spinsero i mugiwara in cucina.

 

 

 

  
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