Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Dils    18/04/2010    2 recensioni
Dove c’era lei, c’era lui, e viceversa.
Sembravano una coppia, e questo aveva sempre fatto ingelosire i loro relativi compagni, nel corso degli anni, ma loro sapevano che tra di loro c’era qualcosa che andava ben oltre all’amore terreno, loro erano due anime gemelle.
Dedicata a te.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I’m only me when I’m with you.

 

 

A te, che non finirai mai di mancarmi.

 

 

Era arrivato il giorno tanto atteso, finalmente.

Mancavano pochi minuti e si sarebbe completamente donata all’uomo che le aveva rubato il cuore.

«Siamo pronti.»

Sua madre, bellissima in un elegante tailleur e in quei suoi immancabili tacchi a spillo, che riusciva a portare perfettamente nonostante l’età, le sorrideva commossa. Era proprio da lei, già piangeva.

«Mamma, possiamo aspettare qualche altro minuto?»

Lo sguardo della donna si insospettì per un attimo, poi sorrise teneramente annuendo alla figlia.

Si guardò allo specchio, e le sembrò tutto perfetto.

Il vestito, il trucco, i capelli… Perfino il tempo sembrava averle concesso qualche ora serena, la pioggia che da giorni colpiva la Toscana infatti finalmente aveva lasciato spazio al caldo sole estivo.

Sapeva però che nonostante lo sforzo e la bellezza di quel giorno, sarebbe comunque mancato qualcosa, o meglio qualcuno. Per la prima volta dopo molto tempo si fece cullare dai ricordi, e quasi subito lo squarcio che aveva allo stomaco si aprì dolorosamente e si dovette pagare su se stessa per contenere almeno un po’ il dolore, cercò di non piangere per non rovinare il trucco, ma fu inutile e le lacrime scesero a fiocchi.

Amava colui che di lì a poco si sarebbe prestata a sposare, ma sapeva che c’era stato un altro uomo che eguagliava, se non superava, l’importanza che aveva avuto nella sua vita. Lui, il ragazzo che le aveva rubato l’anima e l’aveva brutalmente spezzata quando l’aveva lasciata sola.

Non era stato un suo ragazzo, o un suo amante, niente di tutto ciò, ma gli aveva voluto bene in un modo così viscerale che, lo sapeva, si erano completati a vicenda per molti anni.

Erano stati i migliori amici, praticamente fratelli, e sapeva che lui per lei ci sarebbe sempre stato, in un modo o nell’altro. Non avevano mai litigato davvero, e non ce ne era mai stato il motivo, avevano sempre saputo far coincidere il carattere di lei, solare e passionale, con quello di lui, più freddo e razionale.

Erano riusciti a tirare fuori il meglio l’uno dall’altra, e non c’era pensiero che non condividevano, segreto che non sapevano o sentimento che non comprendevano l’uno dell’altra.

Parlavano di tutto: dai film e i libri che adoravano, al sesso, delle loro prime esperienze e di tutto ciò che due amici potevano parlare.

Dove c’era lei, c’era lui, e viceversa.

Sembravano una coppia, e questo aveva sempre fatto ingelosire i loro relativi compagni, nel corso degli anni, ma loro sapevano che tra di loro c’era qualcosa che andava ben oltre all’amore terreno, loro erano due anime gemelle.

Era l’unica cosa che non si erano mai detti apertamente, ma lei sapeva che era così anche per lui… dopotutto lo conosceva come nessun altro.

 

Poi, inspiegabilmente, per una litigata iniziata per una sciocchezza, e poi sempre più grande, tutto era finito. Si erano, per così dire, lasciati.

E se ne era andato, spezzandole… non, non il cuore, ma spezzandola letteralmente a metà.

Era stata male per molti mesi, imparare a vivere senza il suo appoggio era stato difficile, ma si era cucita addosso una maschera abbastanza spessa da riuscire ad affrontare il mondo incolume.

Si era trasferita in un’altra città per studiare e aveva trovato l’amore, quello vero.

Era felice, ora, ma sapeva che qualcosa le sarebbe sempre mancata, la sua vita non sarebbe mai stata veramente completa senza di lui.

Cercò di chiudere il dolore in un angolo, non poteva permettersi di stare male, in quel momento, aveva un matrimonio da affrontare, lei!

Distrattamente guardò fuori dalla finestra e, sentendo qualcuno dietro di lei, disse «Mamma, okay, sono pronta, andiamo.»

Ci fu un attimo di silenzio.

«Sei bellissima.»

No, decisamente quella non era la voce di sua madre. Una voce maschile, bassa, dolce. “Sei qui”.

Non parlarono, si guardarono solo negli occhi per un tempo che sarebbe anche potuto essere infinito.

Poi lui sorrise, quel sorriso che le era mancato così tanto. Si avvicinarono e, finalmente, si abbracciarono.

In un attimo sembrò che tutto fosse tornato come prima, come se il tempo non fosse mai passato.

«Hai un buon odore.» Glielo disse incurante, con quel tono di voce cordiale che aveva sempre riservato solo a lei. E lei sorrise, uno di quei sorrise sinceri e veri che donava solo a pochi fortunati.

Mise il viso nell’incavo del collo di lui e gli sussurrò «Sei venuto, sei qui, per me.»

«Come potevo mancare, tesoro? Una promessa è sempre una promessa.»

Improvvisamente entrambi ricordarono attimi passati, momenti in cui i sogni e le speranze di giovani adolescenti facevano da protagonisti, e infine quella promessa.

Le serviva un testimone, e sarebbe potuto essere solo lui.

Restarono lì, abbracciati, davanti alla porta della chiesa, intenti a inebriarsi del profumo dell’altro, a chiedersi silenziosamente perdono. Un perdono che, lo sapevano, era avvenuto nell’attimo in cui si erano guardati negli occhi. Era tornati ad essere semplicemente loro due.

«Devi andare a un matrimonio o sbaglio?»

Lei scoppiò a ridere, si sentiva dopo tanto tempo libera.

«Effettivamente..»

Lui fece per entrare in chiesa quando, girandosi, disse «Ti voglio bene.» Ed era serio.

«Anche io.»

Ora tutto era davvero perfetto.

 

 

 

Notes

 

*tossicchia nervosamente*

Ci tengo a questa shot, terribilmente, ci ho messo tutto il mio cuore. Vedete, i fatti narrati sono del tutto inventati, certamente, ma loro due, quel “Lei” e quel “Lui”, esistono davvero. E, come avrete immaginato, quella Lei sono io, e quel Lui era, ed è, una delle persone più importanti della mia vita. Ho fatto del male a quel Lui, l’ho deluso tantissimo, e non sapete quanto io stia male per tutto questo… Ora, so che a voi non ve ne può importare più di tanto ma volevo farvi capire quanto sia per me importante per me questa piccola storia e quanto possa essere gradita anche una piccolissima recensione :)

Bacio,

Sbranina.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Dils