Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Yuki Delleran    18/04/2010    2 recensioni
In questo mondo bianco e nero, l’unico colore che spicca è il rosso del sangue. Sangue che scorre dalle ferite, sangue succhiato che diventa linfa vitale passando da un corpo all’altro.
Genere: Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Infinity - Notte senza stelle Ciao a tutti! Nell'attesa del nuovo capitolo di "Simply" ho pensato di postare anche qui delle cosette che avevo scritto parecchio tempo fa e che, per un motivo o per l'altro, erano rimaste solo sul mio Live Journal. Eccovi la prima!


Titolo: Infinity - Notte senza stelle
Fandom: Tsubasa Reservoir Chronicle
Rating: giallo
Genere: angst imperante ç_ç
Personaggi: Kurogane, Fay
Riassunto: Infinity, angst... devo aggiungere altro?
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle © CLAMP, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento. La canzone "La paura che..." è di © Tiziano Ferro
Note: shonen-ai NON BETATA. Scritta esattamente sette mesi fa per il challege Singing a song di Neera Pendragon aka Reiko




Infinity
- Notte senza stelle -

di
Yuki Delleran



Mentirai ai miei occhi
Sbaglierai se mi tocchi
Non puoi dimenticarla
Una bugia quando parla
E sbaglierà le parole
ma ti dirà ciò che vuole


Che fossi un bugiardo, l’avevo capito subito, dal primo momento in cui ho posato gli occhi su di te. Che potessi arrivare a certi estremi, questo no, non me l’aspettavo. Eppure lo sento, lo percepisco in ogni fibra del mio essere, l’astio nelle tue parole, nei tuoi gesti, che in realtà vorrebbero esprimere ben altro. Quando ti rivolgi a me, quel modo di pronunciare il mio nome, quasi masticandolo, mi rende doloroso ascoltarti. Eppure so che dietro la tua facciata rigida e oscura si cela qualcosa di diverso. Fai di tutto per nasconderlo, ma ai miei occhi è chiaro come il sole. Potrei tradurre ogni parola, ogni gesto sprezzante, in una disperata richiesta d’aiuto celata in un infinito desiderio di morte. Tutto mi viene svelato dai tuoi occhi, così in contrasto con le parole. Quando le tue dita sfiorano la mia pelle, quando i tuoi denti affondano nella mia carne, allora ogni menzogna viene svelata e ci mostriamo nella luce cruda per quello che siamo.

Ognuno ha i suoi limiti
I tuoi li ho capiti bene
E visto che ho capito
Mi verserò da bere
Di notte quando il cielo brilla
Ma non c' è luce né una stella


In questo mondo bianco e nero, l’unico colore che spicca è il rosso del sangue. Sangue che scorre dalle ferite, sangue succhiato che diventa linfa vitale passando da un corpo all’altro. In questo momento posso quasi vederti oltre quella porta chiusa, appoggiato di spalle alla parete, gli occhi chiusi come rifiuto supremo. Verso di me. Verso la realtà. Verso quei limiti che riesco a scorgere fin troppo chiaramente. In quel silenzio ostinato dietro il quale ti trinceri, c’è tutta la fragilità di un’anima in pezzi, i cui frammenti stillano sangue. Goccia dopo goccia, in una lenta, inesorabile, desiderata agonia.
In questa notte in cui il buio predomina dentro e fuori di noi, posso solo versarmi l’ennesimo bicchiere e, mentre stringo frustrato il cristallo tra le mani, brindare alla tua porta chiusa.

Ricorderò
La paura che
Che bagnava i miei occhi
Ma dimenticarti
Non era possibile e
Ricorderai
La paura che
Ho sperato provassi
Provandola io
Che tutto veloce nasca
E veloce finisca


Non guardarmi.
Non toccarmi.
Se lo fai, fingere diventa difficile al punto da essere quasi impossibile.
Sto mettendo tutto me stesso nel tentativo di respingerti, ma tu sembri non capire.
Vorrei che mi odiassi, che avessi timore del mio essere sanguinario, disgustarti. In questo modo sarebbe più semplice.
Appoggiato a questa porta chiusa, posso sentire con tutti i miei sensi la tua presenza calda oltre di essa.
Se tu mi odiassi… se solo mi odiassi…
Non faccio altro che ripetermelo, come una litania infinita, per convincere me stesso che quello che provo non è paura. Non è terrore allo stato puro per sentimenti troppo forti che non riesco a reprimere. Sensazioni che non riesco a dimenticare.
Vorrei affogarli nel sangue, questi desideri immondi, non ho il diritto di provarli.
Vorrei che spalancassi questa porta e mi scaraventassi su quel letto.
Per rabbia, per frustrazione, per odio…
Passione?
No…
Violenza.
Sangue.
Prendi tutto di me, ma in cambio fa che sia una fine rapida. Il dolore che merito, l’ho provato a sufficienza in questo interminabile gioco delle parti. E poi dimenticami.
Porta con te solo la paura e il disgusto. Non merito altro.
Eppure so che il mio desiderio non verrà esaudito.
Non stanotte.
Non così.
Continuerai a bere in quella stanza buia e io posso solo pregare questa porta chiusa perché sia una barriera sufficiente.
   
 
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