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Autore: nimue89    19/04/2010    4 recensioni
Sono passati tanti anni da quando si erano trovati...tante cose successe...tanti dolori sopportati a testa alta per entrambi...tutto troppo?O riusciranno dopo dodici anni di lontananza a ritrovarsi? e come?
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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…TANTI ANNI…

 

 

 

 

Era una gelida sera di fine gennaio e Londra era immersa nel torpore tipico dei mesi invernali.

La neve ricopriva l’ intera città e una temperatura glaciale incoraggiava gli abitanti londinesi a rimanere barricati in casa.

La lunga via era deserta, fatta eccezione di un uomo avvolto in un mantello nero che con passo malfermo si stava avvicinando alle case, al numero undici e tredici di Grimmauld Place.

Toccando tre volte con la bacchetta una mattonella del marciapiedi di fronte alla casa,

davanti a lui apparve una casa, gonfiandosi e spingendo da parte le case di fianco, con la porta con la vernice nera scrostata e il batacchio a forma di serpente, non c’era nessuna serratura.

Salendo a fatica i gradini di pietra grigia, si appoggiò stancamente alla massiccia porta di legno, contenendo un gemito di dolore picchiò la porta una sola volta.

Si udirono molti rumori metallici e il tintinnio di una catena,la porta si aprì con un cigolio.

Il calore all’ interno della casa lo avvolse,mosse qualche passo incerto e traballante in modo da superare almeno la soglia, ad ogni minimo spostamento il suo corpo veniva interamente attraversato da un insopportabile fitta di dolore.

Le sue gambe cedettero di colpo e prima di rendersi conto di stare per cadere sul freddo pavimento dell’ ingresso venne afferrato al volo da un uomo rosso di capelli.

“REMUS!”gridò allarmato sostenendo al meglio il corpo inerte dell’ uomo.

“Bill, Charlie, correte presto!”

Due ragazzi entrambi rossi di capelli si precipitarono all’ ingresso; Bill, dopo aver attentamente controllato che nessuno avesse seguito Lupin chiuse e sbarrò la porta mentre Charlie aiutava il padre a trasportare il ferito in salotto sul divano.

La signora Weasley accorsa appena avvertito il trambusto, si affrettò a smaterializzare l’ occorrente per la medicazione.

Assistita da Ginny, Molly riuscì a fermare l’ emorragia rivelando sul petto quattro profonde lacerazioni,sembrava una zampata di un enorme bestia.

La donne rimasero ancora una mezz’ora buona affaccendate intorno a Remus.

L’ uomo ancora privo di conoscenza, ma medicato, con un incantesimo di levitazione venne trasportato in una delle stanze al piano superiore.

I componenti dell’ ordine presenti nella sala si precipitarono a chiedere informazioni alla donna:

“Molly come sta?” chiese preoccupato Arthur avvicinandosi alla moglie

“Siamo riuscite a fermare l’ emorragia  e  a disinfettare bene le ferite, ma ha ancora la febbre alta ; ora sta riposando…”

“ Cosa sarà successo?” chiesero contemporaneamente Fred e George

“Per ordine di Silente , Remus ha agito per alcuni mesi a questa parte come infiltrato tra i lupi di Greyback! Potrebbero averlo scoperto…”ipotizzò Charlie.

“Deve aver commesso qualche passo falso, altrimenti… c’è stata una soffiata!” sentenziò Moody

“Vuoi dire che una persona dell’ ordine ha tradito?Non può essere!”lo contraddisse Tonks

“C’è in ballo una guerra Ninfadora, tutto è possibile, tra l’altro la paura può far fare cose assurde!”la corresse il suo mentore.

Mentre si spostavano verso la cucina si sentiva Tonks farfugliare qualcosa come:

“Quante volte ti ho detto di non chiamarmi Ninfadora ?”mentre i suoi capelli si tramutavano da lilla a un verde acceso.

Consumarono una cena veloce e l’ atmosfera era più tesa che mai; tutti erano notevolmente preoccupati per la piega che stava prendendo la situazione:

nuove sparizioni inspiegabili, i mangiamorte da settimane non facevano un paso falso, il ministero non faceva altro che mettere a tacere la verità, l’ idea del tradimento e per finire Remus ferito.

Alla fine l’insopportabile silenzio venne interrotto da Fleu:

“Ma Silonte non doveva già essere qui?”

Quasi tutti gli sguardi erano puntati sull’ orologio:

un quarto alle dieci, Silente era in ritardo di un quarto d’ora e con lui Sirius.

“Dov’è che sono andati?” chiese Ron  speranzoso di ricevere risposta

“Questi sono affari riguardanti l’ Ordine, ragazzo!” gli rispose Kingsley con un cipiglio severo.

Seguirono minuti di snervante attesa quando udirono un colpo alla porta, Molly si precipitò ad accogliere il preside e Sirius , ma al loro posto accolse Piton che con sguardo severo squadrò chiunque si trovasse nella stanza.

“Cercavo il preside!Ma noto con estremo dispiacere che non è ancora tornato!”

“Dovrebbe essere qui a momenti!” rispose un po’ preoccupato Moody

“Ginny tesoro vai su a vedere come sta Remus per favore!” disse la signora Weasley mentre Kingsley, Piton, Moody e Tonks stavano parlando di una recente scomparsa, “E voi ragazzi filate di sopra, subito!”

“Perché Bill e Charlie possono rimanere a sentire quello che dite?” chiese irritato Ron

“Ronald Weasley non discutere, vai direttamente in camera tua con i tuoi fratelli!”lo rimbeccò la madre

A quel punto Bill si accostò all’ orecchio del fratello più piccolo per non farsi sentire dagli altri:

“Lo so benissimo che ascoltate ogni singola riunione con le orecchi bislunghe dei gemelli, quindi vi conviene filare su immediatamente se non vuoi che tutti sappiano del vostro trucchetto”.

A questo avvertimento i ragazzi sfrecciarono al piano di sopra più veloci della luce, lasciando sorpresi i genitori.

Piton, quando ebbero finito di parlare di un piano per affiancare gli auror del ministero nell’ ispezione di un possibile covo di mangiamorte, chiese a cosa si riferiva Molly quando aveva suggerito a Ginevra di andare a vedere come stava Lupin.

Immediatamente venne aggiornato degli ultimi avvenimenti; stavano ancora discutendo sul prendere seriamente in considerazione l’ ipotesi della soffiata quando un colpo alla porta fece calare il silenzio.

Kingsley accostò la porta con la bacchetta salda in mano pronto ad usarla per ogni eventualità, fu ben lieto di abbassarla e lasciare entrare nella casa Silente e Black che lo seguiva portando un cartone strapieno di oggetti.

“Buona sera a tutti!”salutò cordialmente il preside.

“Sera!”gli fece eco il moro dietro di lui

“Dov’ è Remus ? Non è ancora tornato?”chiese il preside notando l’ assenza del licantropo,”Deve aggiornarmi su alcune cose… gli avevo detto di farsi trovare qui!”

“Remus è stoto ferito…” rispose Fleur rivolta più al moro che al preside.

“Un momento, identificatevi!”disse Piton avanzando verso i due con la bacchetta sguainata.

Il preside non ebbe minimamente problema a identificarsi dato che il professore di pozioni gli chiese il nome della sua fenice:

“Fanny !”rispose tranquillamente il preside togliendosi il mantello da viaggio, facendolo levitare fino all’ attaccapanni più vicino

Piton verificata ormai l’ identità del preside, si rivolse a Sirius che nel frattempo allarmato per l’affermazione di Fleu aveva poggiato su un tavolino all’entrata lo scatolone e stava già spostandosi dal gruppo per salire al piano superiore;

“Black non ti muovere!”

“Mocciosus non ti intromettere, m’ identificherai dopo che sarò andato a vedere come sta Remus!”ringhiò l’ animagus cercando si avviarsi su per le scale, quando venne fermato da Piton che gli afferrò il braccio:

“Fermo!”

“Toglimi le tue unte manacce di dosso!”sibilò il moro fulminandolo con lo sguardo

“Vedo che il tuo cuore palpita ancora per la tua vecchia fiamma…sicuro di essere ricambiato? dopotutto sono passati dodici anni!” chiese velenoso

“Non provocarmi Mocciosus o te ne pentirai amaramente!!!Levati di mezzo!!!!”sibilò Sirius, fondandosi su per le scale.

Nel frattempo il preside aveva guidato tutti in soggiorno:

“L’ ex quartier generale del vecchio ordine della fenice è del tutto deserto … anzi abbiamo recuperato anche degli oggetti e degli ingredienti per pozioni che ci saranno davvero utili”

 

Nello stesso istante, al piano superiore….

Sirius era immobile davanti alla porta della stanza di Remus, indeciso se entrare, le parole di Mocciosus continuavano a ronzargli in testa.

In effetti cosa si aspettava?

Non poteva entrare in quella stanza e pensare che quei dolorosi e lunghi anni scomparissero magicamente!!!

Per quanto gli costasse ammetterlo,Piton aveva ragione, cosa gli faceva pensare di essere ricambiato?Dopotutto Moony in quegli anni deve aver pensato di amare un assassino, o forse aveva creduto in lui?Non glielo aveva mai chiesto per paura di ricevere una risposta che gli avrebbe allontanati ancora di più!

Ora rischiava di perderlo e non gli aveva neanche detto che lo amava ancora!

Che non lo aveva mai dimenticato!

Che in quei maledettissimi dodici anni ad Azkaban, i ricordi dei giorni insieme, della loro storia, del suo volto, del suo corpo erano l’ unica cosa a cui appigliarsi per non impazzire!

A parte la vendetta!Ma si sa … la vendetta si gusta fredda!

Coraggio!Doveva solo attraversare una porta!

Accostandosi ancora di più all’ uscio si accorse di una lieve vocina che veniva dall’ interno della stanza.

“L’ ingrediente essenziale per la pozione dell’ invisibilità è…è….Uff! ma che cavolo?!? Nel libro di pozioni ci sarà sicuramente, pace farò il tema più tardi!”

Aprì piano la porta che scricchiolando avvisò della sua presenza, la ragazza che rannicchiata sulla poltrona stava cercando di svolgere i compiti delle vacanze alzò gli occhi dal quaderno:

“Ciao Sirius!”

“Ciao Ginny… comunque è il dragoncello!”disse avvicinandosi alla poltrona senza guardare verso il letto

“Uh?”chiese la ragazza non capendo a cosa si riferisse

“per il tuo compito, l’ ingrediente essenziale per la pozione dell’ invisibilità è il dragoncello!”spiegò divertito il moro notando che la rossa  al volo afferrava una pergamena e la piuma intinta nell’ inchiostro.

“Dragoncello giusto? Non è che per caso sai anche come si prepara?”chiese speranzosa la rossa annotando il nome con una bella calligrafia

“Sì!”

“Perfetto!Come si fa?”

“Lo scoprirai studiando il libro, no?” le rispose ridacchiando

“Uff e va bene!!”rispose afflitta, dopodiché notando che il moro aveva posato lo sguardo su Remus steso sul letto gli si avvicinò

“Come sta?”chiese in un tono così basso che Ginny faticò a sentirlo anche se era dieci centimetri da lui

“ Abbiamo medicato le ferite sul petto, ma ha ancora la febbre alta….se riesci cerca di fargli bere la pozione per abbassare la febbre  “dopo alcuni secondi pensò bene di lasciarlo solo: “…io devo andare giù a fare una cosa … a dopo!”lo salutò raccogliendo il quaderno, le pergamene, l’ inchiostro e la piuma

“Ciao”

 

Lentamente si avvicinò al letto, Remus era  coperto da una sottile trapunta ricamata, ad eccezione delle braccia che scoperte erano adagiate sulla coperta.

Il suo viso era tirato e arrossato per la febbre, scostando le fini ciocche dorate Sirius adagiò la sua mano sulla fronte madida di sudore.

Era bollente!
Le labbra erano semiaperte, il respiro era corto e veloce, continuava a gemere e ad agitarsi nel sonno.

Sirius portò una sedia accanto al letto con un gesto fluido e silenzioso; notando sul comodino una bacinella d’ acqua v’immerse la pezza che era scivolata sul cuscino e la riposizionò sulla fronte del biondo.

Accarezzò la mano di Remus intrecciando le dita inerti con le sue.

“Cosa mi combini Moony?”bisbigliò “Uh? Noi due dobbiamo ancora chiarirci!”

Con dita tremanti percorse il profilo del suo volto: la tempia, le sopracciglia, la palpebra, lo zigomo,la guancia,le labbra.

Quante volte in cella aveva immaginato di compier quel gesto!?!

Scostando una ciocca di capelli biondo cenere si accorse che la pezza era già semi asciutta.

Immerse nuovamente  la pezza nell’ acqua fresca e l’appoggiò delicatamente sulla fronte rovente.

Continuò per gran parte della sera con questa operazione e cercando di fargli bere la pozione per la febbre, fino a quando la febbre sembrò calare, tanto che per un istante Lunastorta parve riprendere conoscenza, riconoscerlo mormorando il suo nome.

Molly si offrì di vegliare il ferito al suo posto ma Sirius declinò educatamente la proposta, sostenendo che per lui non sarebbe stato minimamente un fastidio.

Nel corso della notte la febbre parve aumentare, ma verso l’alba il volto di Remus era fresco e fortunatamente il lupo riuscì a dormire sereno.

Sirius a quel punto si assopì sulla soffice e comoda poltrona di fronte al letto, per circa un paio d’ ore fino a quando gentilmente venne svegliato da Ginny.

“…Sirius!”

“Uh!Oh!Eh!Sono sveglio … sono sveglio!”si scosse notando la ragazzina che lo scuoteva leggermente.

“Buongiorno!”disse” La colazione è pronta se vuoi, gli altri sono già in sala da pranzo!Se no puoi andare un po’ a dormire, sto io con Remus!”

“’Giorno!”la salutò sbadigliando e stropicciandosi gli occhi ” Non ti preoccupare…non sono stanco!”

La rossa alzò le sopracciglia in uno sguardo un po’ scettico

“E va beh, forse un po’ ma non ti preoccupare…adesso scendo dagli altri!Tu non vieni a fare colazione?”

 “No ho già mangiato del porridge!Così ho pensato di venire a darti il cambio!Tu vai pure a mangiare!!!” rispose tranquilla la rossa, facendolo alzare di peso dalla poltrona, spingendolo fuori dalla porta verso le scale

“Porridge eh?”

“Un intero pentolone!In cucina!”

“Va bene, vado a mangiare qualcosa, ma se hai bisogno o gli succede qualcosa prometti di chiamarmi subito?!”

“Si si , e va bene lo giuro…lo giu…LO GIURO!Va bene così?”sbraitò esasperata la ragazza mentre l’ormai adulto malandrino le spiegava quanto poteva essere disdicevole infrangere la parola data con una serie di frasi sull’ onore e l’amicizia ma soprattutto quanto poteva essere grave in quel caso dato che a rischio c’era la vita di Remus, ovvero la persona più importante che aveva al mondo e …bla bla bla ecc.

Dopo essersi assicurato che la più piccola di casa Weasley giurasse sulla sua scopa da Quiddich, si diresse verso la cucina pregustando il momento in cui avrebbe mangiato ancora del Porridge dopo tutti quegli anni,era vediamo …era circa da quando studiava ad Hogwarts che non mangiava più del porridge!

 

Seduto al tavolo della cucina deserta… insomma pensava di fare colazione insieme agli altri… guardava distrattamente le piroette di Molly che doveva sfamare letteralmente un piccolo esercito, ingurgitando  con somma delizia mastodontiche cucchiaiate di porridge, quando sulla soglia apparve spettrale Piton.

Ecco ora mi farà andare tutto di traverso!!!!

Se parla giuro che lo ammazzo, con o senza bacchetta anche a suon di padellate… a ripensarci a padellate sarebbe davvero poco fine ma vuoi mettere che scena ? eh eh eh.

Insomma stava pensando a mille e un modi per uccidere Piton quando l’ unto si rivolse a lui:

“Black, dato che sei qui a mangiare … presumo che Lupin non sia ancora passato a miglior vita! Ti confesso che un po’ ci speravo, sai com’è un licantropo in meno non è poi una gran perdita per il genere umano non trovi??”

Molly a quella provocazione trattenne il respiro senza riuscire a far nient’altro che rimanere immobile e fissare la reazione di Sirius; dal canto suo il moro cercò con tutte le forze e la sua razionalità di stare fermo e di non lasciarsi provocare, ma il suo corpo si mosse completamente indipendente alla sua mente guidato da una rabbia e un furore assopiti e rafforzati dagli anni di prigionia.

Infatti senza pensare minimamente di usare la bacchetta si gettò fisicamente contro l’ insegnante che preso alla sprovvista si ritrovò con il  volto schiacciato contro la parete da una mano che lo tratteneva per il coppino e il braccio contorto in malo modo dietro la schiena.

“Ora stammi a sentire dannatissimo bastardo, mi sono davvero stancato di tutte queste tue battutine del cazzo e dato che non sono mai riuscito a sopportarti ti conviene stare alla larga da me e da tutte le cose a cui tengo se non vuoi ripetere l’ esperienza di essere quasi ucciso da me, suppongo ti ricorderai il tuo terzo anno ad Hogwarts… fammi il piacere di toglierti dalla mia vista se non vuoi che ti spacchi la faccia!!!”concluse il moro.

Nel sentire tutto quel baccano i Weasley, Tonks, Moody e Kingsley  si riversarono nella cucina rimanendo attoniti dalla scena, dopo alcuni minuti Charlie allontanò Sirius da Piton trattenendolo per le spalle.

Il professore paonazzo per la vergogna e l’ umiliazione si defilò in un batter d’occhio sibilando:

“Questa me la paghi Black, fosse l’ ultima cosa che faccio!”

Nel frattempo Sirius si lasciò cadere su una sedia del tavolo e si prese la testa tra le mani.

Molly non si era ancora mossa e non aveva ancora parlato, sembrava scioccata così il signor Weasley la raggiunse e l’ abbracciò guardando torvo Sirius.

“Ma cosa diavolo ti è preso Black ?Si può sapere???” chiese autoritario Moody

“Ho perso il controllo, non ho dormito questa notte perchè sono stato da Remus, sono solo un po’ stanco, tutto qui!”sbottò Sirius un po’ irritato per essere messo dalla parte del torto.

Si alzò dalla sedia e uscì dalla cucina diretto nella stanza di Remus.

Ginny lo accolse raggiante annunciando che la febbre era calata del tutto e che ora Remus doveva solo riposare, dopo di che scese dagli altri.

 

“Eih Moony ti tocca svegliarti, senza di  te faccio solo cazzate; lo sai sono un emerito coglione…” sussurrò appoggiando la fronte al suo fianco sulla coperta “Non sai l’ ultima,ho aggredito Mocciosus ah ah avresti dovuto vedere la sua faccia ah ah, James sarebbe collassato dal ridere…James… mi manca un sacco sai?”

Poi alzò la testa e si soffermò a guardare il volto di Remus che rispetto alla notte prima era un po’ più rilassato e fresco, si soffermò a guardare la sua espressione serena, nonostante tutto.

Le labbra morbide e rosee, incatenavano il suo sguardo come poteva far finta di niente, un tempo erano state sue, un tempo quelle stesse labbra gli avevano dichiarato il loro amore, come poteva far finta che non ci fossero o fossero le labbra di qualcun altro??

Si avvicinò sempre di più fino a sfiorare delicatamente quella splendida bocca con le sue labbra, un bacio breve,delicato che gli fece correre i brividi lungo la schiena.

Si allontanò un po’ per guardarlo di nuovo, accarezzò di nuovo quel volto allo stesso temo così famigliare,ma così estraneo…dodici anni sono tanti e la loro ombra incombeva anche sul suo volto!   

“…Ti amo…” sussurrò sulle labbra dell’altro mentre vi deponeva un casto e dolce bacio.

 

Detto questo si alzò e scese le scale raggiunse gli altri che nel frattempo si erano riuniti in salotto.

“Io…volevo scusarmi, so di aver reagito male, ma credetemi è stato più forte di me… dopo aver sentito quelle cose su Remus… non ci ho più visto”bisbigliò Sirius imbarazzato sull’ uscio della porta rivolto ai presenti “ Molly, mi dispiace non avrei mai voluto spaventarti, credimi! scusa non sono riuscito a controllarmi”

Molly si avvicinò a lui dicendo:

“Oh caro ,ma cosa stai dicendo? non ti devi preoccupare per come hai reagito; ho sentito quello che ti ha detto, avrei perso la testa anche io…”detto questo lo abbracciò e il moro stretto in quel abbraccio senti il peso allo stomaco alleggerirsi fino a scomparire.

“Davvero non vi importa per come ho reagito?Insomma ho attaccato un membro dell’ ordine!”riprese il moro un po’ preoccupato rivolto ai presenti

Il discorso fu presto concluso da risate generali e una smorfia simile ad un sorriso di Moody, quando Fred descrisse il volto terrorizzato di Piton, quando gli avevano tolto Sirius di dosso.

 

Poco dopo si riunirono in sala da pranzo per mangiare, erano tutti presenti tranne Kingsley e Arthur che erano di turno al ministero.

Il pranzo proseguì bene e senza intoppi dato che Piton non si fermava mai a mangiare con loro.

Stavano finendo ormai la portata di carne quando vennero distratti da un CLANK!, chi aveva sentito il rumore (Sirius era uno di quelli, non a caso, dato che era avvantaggiato dai rimasugli dell’ udito canino), rimase immobile;ma dato che seguì il silenzio più assoluto e Tonks era li con loro, tornò a dedicarsi al suo piatto.

Bill stava aggiornando tutti, sulle recenti sparizioni, che continuavano imperterrite celate dal ministero,infatti due giorni prima era scomparso il commesso di un negozio di ingredienti per pozioni di Diagon Alley che più di una volta aveva aiutato Silente nelle missioni per la scuola o per l’ Ordine.

CRACK!DIIIN!

Ora li sentiva chiaramente e provenivano dal piano di sopra prima di pensare a qualsiasi altra cosa il suo pensiero corse a Remus!
Visto che anche gli altri avevano sentito il rumore si offrirono di accompagnarlo a controllare.

“Non ce n’è bisogno…non preoccupatevi, sarà Kreacher!Con permesso…”detto questo si alzò da tavola e si  diresse a passo spedito verso le scale ma soprattutto verso la camera di Rem.

Tutto si sarebbe aspettato, ma non quello!

Remus traballante era aggrappato allo stipite della porta della sua stanza.

“REMUS!Cosa diavolo ci fai in piedi?”chiese un po’ alterato Sirius avvicinandosi

“Sir…mi sono svegliato adesso … devo immediatamente vedere Silente!Greyback ha intenzione di attaccare la scuola…mh!... i suoi lupi sono almeno… ah-almeno una cinquantina…”

“Non pensarci adesso sei troppo debole per muoverti, penserò io ad…OH!Attent…piano fa piano,!”riuscì a dire il moro scattando in avanti e afferrando Remus che stava per cadere.

“Quanto ho dormito?”

“Ieri e tutta questa notte…ma non basta,Molly è stata chiara…” gli rispose ferreo mentre lo aiutava a rientrare in stanza verso il letto.

“Sirius non posso riposarmi!Tra meno di una settimana… la scuola verrà presa d’assalto…io…”si agitò l’ ex professore

“Ti ho detto di non preoccuparti…stenditi ora!...avviserò io il preside, sta giù maledizione!come devo dirtelo che non sei in grado di muoverti?” alzò la voce il moro respingendolo a sdraiarsi a letto.

“Avvisi tu Silente allora?”

“Silente, la Mc Granitt,il resto del corpo docenti e chiunque tu voglia!Va bene?”

“d’accordo!”si convinse il biondo stendendosi finalmente a letto

“Vado giù ad avvisare gli altri allora…tu non ti muovere!Intesi?!!”detto questo uscì dalla porta e Remus sentì i suoi passi fondarsi giù dalle scale.

Alle sue orecchie, nonostante i sensi acuti del lupo, giunse solo un concitato brusio di voci e un po’ di baccano;

 

Circa un ora dopo, sentì dei passi salire le scale e poco dopo qualcuno bussò alla sua porta.

“Avanti!...Ah Sir…sei tu, vieni, vieni!”

“Come ti senti? Ti ho portato qualcosa da mangiare, hai fame?”

Rimase seduto sulla poltrona a fianco del letto aggiornando il licantropo sulle novità, aspettando che finisse di mangiare.

Quando gli si avvicinò per prendere il piatto, le loro mani si sfiorarono,gettando entrambi nell’imbarazzo più assoluto; dal momento che entrambi erano ancora innamorati, ma non erano certi di essere ricambiati!

Entrambi furono trapassati da capo a piede da una specie di scossa elettrica e lo stomaco sembrava essersi annodato.

“Moony…”

“Sir…io…”mormorò Remus diventando un po’ rosso

“scusa …io…non mi aspetto certo che … dopo dodici anni …tu..”si alzò dalla poltrona e prima che il biondo riuscisse ad afferrarlo per un braccio o anche solo a sussurrare qualcosa era già al piano di sotto.

Avrebbe voluto fermarlo e far capire a quella testaccia dura che lo amava ancora…se solo non se ne fosse andato come inseguito da un orda di dissennatori e se solo lo avesse lasciato parlare…

…con questi pensieri si addormentò.

 

 un luogo scuro,freddo,un aria gelida gli penetrava nelle ossa,avrebbe voluto voltarsi e andarsene,ma era più forte di lui…una voce familiare,nonostante si sforzasse non riusciva a ricordare di chi,,lo chiamava;aveva bisogno del suo aiuto!

Non poteva andarsene senza almeno aver provato ad aiutarlo.

Man mano che s’incamminava i sassi sotto i suoi piedi si mutavano in rocce aguzze e affilatissime che lo ferivano…quella voce…la voce era sempre più vicino,ma non riusciva a capire da dove proveniva…sembrava arrivare da tutte l e direzioni …

Ad un tratto si ritrovò in uno spiazzo di roccia e qualche metro più in là,un uomo a terra invocava il suo nome,i capelli neri ricadevano in avanti nascondendo il volto…ad un tratto aveva capito, come aveva fatto a non riconoscerlo subito?

Sirius, l’uomo a terra che lo chiamava era Sirius.

Avanzò verso di lui, ma man mano che si avvicinava la distanza tra loro sembrava aumentare,non riusciva raggiungerlo…aumentava il passo si metteva a correre ma niente da fare Sirius si allontanava sempre di più,

Ad un tratto se lo trovò ai piedi,,stava chinandosi verso di lui quando la tunica dell’uomo di fronte e lui iniziò a prendere fuoco.

Disperato cercava di aiutarlo, di spegnere quel fuoco, ma a nulla valevano i suo tentativi.

Presto il corpo del giovane fu interamente circondato dalle fiamme…urlava, urlava dal dolore,invocava aiuto,gridava il suo nome, ma Remus non riusciva ad aiutarlo.

“No Sirius”

“sirius”

“nooooooooo!”

 

 

“Sirius!!!” gridò a pieni polmoni svegliandosi di soprassalto e mettendosi seduto.

“Sono qui Moony…calmati sono qui!”sussurrò il moro seduto sulla poltrona li a fianco abbracciando il licantropo.

“Sirius… tu …Dio!Stavi …eri lì davanti ai miei occhi…stavi bruciando…e io non riuscivo ad aiutarti…era così reale…sento ancora il calore del fuoco…io non …”singhiozzò il biondo tra le braccia dell’animagus

“Shh!!Era un sogno Moony …solo un brutto sogno…shh! calmati…sono qui…sono qui con te…shh!calmati!!”sussurrava al suo orecchio tenendolo stretto e accarezzandogli i capelli e la schiena.

“Paddy…” ripetè in un gemito dopo essersi calmato

Rimase così abbracciato a lui, con il volto nascosto nell’ incavo del collo, con le labbra sfiorava la pelle delicata e respirava il suo profumo, solleticandolo con il suo fiato caldo.

Sirius gli accarezzò la guancia e gli scostò delle ciocche bionde dal viso.

Si guardarono.

Si era dimenticato quegli occhi, Dio!come aveva potuto?!?erano ambra e oro liquido, splendevano come illuminati di luce propria, così caldi, comprensivi e … un momento…innamorati!?è mai possibile che Remus fosse ancora innamorato di lui dopo tutto quel tempo?

Remus si era dimenticato quegli occhi, come diavolo ci era riuscito?non aveva mai visto niente di così limpido,quel grigio azzurro che lo attirava come se fossero state due pozze di cielo;c’era un ombra però,quasi sbiadita, ma rimaneva lì in fondo all’ iride.

Quegli occhi così caldi, dolci, rassicuranti sembravano quasi …quasi…che idiota doveva esserlo a pensarlo!...innamorati?!?;e se Sirius dopo tutte quello che era successo e che aveva passato fosse ancora innamorato di lui?

Si avvicinarono contemporaneamente, uno in contro all’ altro, gli occhi chiusi,le loro labbra si sfiorarono in una lieve carezza, così morbide e dolci per entrambi.

Gli sembrava di essere entrati in un nuovo mondo dove esisteva solo l’altro e le sensazioni che stavano provando, riscoprendole…dopo tanto tempo!

Le loro bocche erano così accoglienti,si fusero in una cosa sola; le lingue s’ incontrarono,si accarezzarono,si rincorsero senza sosta per poi accarezzarsi di nuovo con meno foga e più delicatezza.

Le loro mani si sfiorarono, si intrecciarono, si lasciavano e accarezzavano il corpo dell’altro,in gesti dolci, delicati o più decidi e possessivi.

Tutto era in sincrono perfetto; sembravano leggere uno nella mente dell’altro.

Si separarono in debito di ossigeno, rimasero vicini appoggiati fronte contro fronte.

Sirius guardandolo sorrise.

“Che c’è?Perchè sorridi?”chiese un po’ sorpreso Remus

“Mi sei mancato così tanto Moony, ma direi che ne è valsa la pena!Non credi?”

Una risata bassa si diffuse per la stanza.

“Sì, direi proprio di sì!”rispose Remus accarezzandogli il viso. e baciandolo ancora sulle labbra.

 

“Non ci ho mai creduto,sai?”disse poco dopo con la testa appoggiata sul petto del moro.

Sirius continuando ad accarezzare i suoi capelli chiese:

“A che cosa?”

“Alle accuse contro di te!Non ho mai neanche pensato che centrassi con la morte di James e lily!” sussurrò alzando un poco la testa per guardare il suo interlocutore negli occhi.

“Lo so Moony, ne ero certo!”rispose l’animagus baciandogli la nuca,”tu invece sai che ti amo da impazzire?”
“Si lo so, ti amo anche io!!”disse raggiate il licantropo sorridendo sulle sue labbra.

Finalmente dopo tanti anni erano riusciti a ritrovarsi… e ora che li scollava più l’uno dall’altro????

 

 

  

 

 

 

 

  
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