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Autore: LoveChild    19/04/2010    4 recensioni
Decima classificata al Birthday's Contest di Himechan84. Il compleanno di Scorpius Malfoy si avvicina!!! Sebbene lui non ami le feste, non può sperare di scampare ad un party a sorpresa, perché Albus Severus si sa, farà di tutto per organizzargliene uno. Con la complicità di tutta la combriccola Potter-Weasley, architetteranno un piano a puntino, coinvolgendo, suo malgrado, anche la migliore amica di Scorpius, Alice Paciock. Le cose però, prenderanno una piega imprevista quando Albus scoprirà la segreta debolezza di Malfoy, e la sua festa a sorpresa diventerà molto speciale…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice, Paciock, Jr, Altro, personaggio, Scorpius, Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Alice Augusta Paciock &Scorpius Hyperion Malfoy'
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono (esclusi gli eventuali OC, ovvio, e chi me li tocca lo mangio u.u), ma sono proprietà di Madam J.K. Rowling (beata lei...).



  Un Regalo Speciale

 

 

Scorpius Alice

 

 

 

 

Alice guardò dubbiosa Albus.

-Sai- disse la ragazza – non credo sia una buona idea.

-Taci Paciock, sono sicuro che filerà tutto liscio!

-Ma lo sai benissimo che lui odia le feste di compleanno!

-Si si lo so… Ma questa sarà diversa! Oh ecco gli altri!

-Rose, Lily! Non sarete d’accordo anche voi con questa follia?

Una ragazzina dai lunghi capelli rossi si avvicinò con aria cospiratrice e disse con un tono molto sicuro di se: -Certo che lo siamo! E poi i ragazzi ci daranno una mano!- aggiunse indicando Hugo, Fred, Louis e James, quest’ultimo con un ghigno inquietante stampato in faccia.

-Oh, sì, - disse il primogenito dei Potter – sarà DAVVERO divertente.

Ma Alice Paciock non si diede per vinta.

-E Roxanne? Lucy? Dominique?

-Siamo d’accordo anche noi, ovviamente!- S’intromise una ragazza dai lunghi capelli neri.

-Insomma è deciso…- Sospirò sconfortata Alice scuotendo la testa.

-Si, Alice, è DECISO.- disse Albus accigliato.

-E deve essere babbana?

-SI, Alice, sarà una Festa-di-17-anni-in-stile-babbano.- rispose Lucy risoluta.

-E dove avete intenzione di farla?

-Dove ABBIAMO intenzione- precisò Hugo.

-Mmmm- disse con aria assorta Rose – Io propongo la Stamberga Strillante!

-Perfetto!- esclamò James con il ghigno che si allargava, se possibile, ancora di più.

Alice boccheggiò.

-Cosetta Corvonero aiutami tu!

 

***

 

Non si poteva certo dubitare che Scorpius Hyperion Malfoy fosse una persona intuitiva. C’era però qualcosa nella sua “amica” Alice da qualche giorno che non lo convinceva e anche se si lambiccava il cervello non riusciva a capire il motivo. Se si fosse trattato di Rose o Al non avrebbe avuto problemi ad individuare il motivo di tanto mistero. Certo era che la ragazza era diventata qualcosa di più che un’amica per lui ed era certo che anche lei provasse qualcosa, anche se il suo comportamento degli ultimi giorni lo lasciava del tutto sconcertato. Era appena entrato in Sala Grande ed era risoluto: le avrebbe parlato. Ma quando arrivò vicino al tavolo dei Corvonero, Alice con un’innaturale goffaggine arraffò la borsa, mandando all’aria la colazione delle sue compagne e si scapicollò fuori. Sebbene lo sconcerto del giovane Malfoy fosse notevolmente cresciuto, questo non gli aveva impedito di notare che il viso della ragazza, solitamente pallido, era diventato purpureo.

Stizzito, si diresse al tavolo dei Serpeverde e si lasciò cadere accanto ad Albus con un grugnito.

-Cos’hai Scorp?

-Alice…

Sul volto di Al si dipinse una strana espressione, molto somigliante al malefico ghigno di James, ma come se avesse ingollato vagonate di Puzzalinfa.

-Alice?

-Si, è strana in quest’ultimo periodo…

-Ah si?

-Si, si.- assentì Scorpius serio – Ho vagliato tutte le possibili ipotesi.

-E …?- disse Albus per non compromettersi.

-Non le ho fatto niente, non abbiamo litigato, non ha preso voti bassi, a casa va tutto bene,…

-E quindi?- incalzò Albus disperato.

-Secondo me ha un ragazzo e non me lo vuole dire.

Albus si afflosciò sulla sedia, ringraziando mentalmente Salazar. Credeva che Scorpius avesse scoperto la sorpresa.

-Ah, meno male!

-Come sarebbe a dire meno male?- chiese Scorpius piccato.

-Beh sarebbe anche ora che si trovasse un ragazzo ha sedici anni!

Scorpius assottigliò pericolosamente gli occhi e in quel momento un’idea colpì Albus. Era una strana idea, inverosimile a dire il vero. Guardò Scorpius, poi il suo piatto, poi di nuovo Scorpius.

-Scorp … – tossicchiò – a te, per caso, non piace mica Alice?

Scorpius gesticolò con la mano.

 -Ma che vai pensando babbeo di un Potter.- detto questo, Scorpius Hyperion Malfoy, se la diede a gambe.

Non sapeva che in quel momento ad Albus Severus Potter era venuto in mente un progetto molto, davvero molto malvagio.

 

***

 

Il giorno del tanto temuto compleanno di Scorpius arrivò. Era una domenica di marzo e il cielo dava segni di irrequietezza. L’erede della casata Malfoy si alzò deciso a portare a termine due importanti compiti: primo non festeggiare il suo compleanno, secondo capire cosa stava succedendo alla sua Alice.

Si era preparato psicologicamente per affrontare un Albus pronto a costringerlo a festeggiare, ma la sala comune era vuota e quando arrivò in sala grande il suo amico non c’era. Si sedette a far colazione, anche se una certa sensazione gli diceva che c’era qualcosa di strano. Effettivamente quando sbirciò al tavolo di Grifondoro non vi trovò nessun componente della famiglia Weasley-Potter. Molto strano. Si consolò pensando che non avrebbe dovuto affrontare un chiassoso, e stonato, coro di “Happy B. to You”. Mentre mangiava scorse Alice alzarsi dal tavolo dei Corvi e si decise a seguirla.

 

Alice Paciock percorreva guardinga i corridoi, era da circa una settimana, o più precisamente da quando era cominciata quella stupida storia della festa, che evitava Scorpius come la peste. Era ormai ridotta a un fascio di nervi e si sentiva enormemente colpevole.  Giunta davanti all’entrata della Torre di Corvonero tirò un respiro di sollievo.

-Ciao Alice.

La ragazza si afflosciò alla parete, “Come non detto” pensò sconsolata.

-Ciao Scorp…

Il giovane Malfoy le tese la mano per aiutarla a rialzarsi e, finalmente, dopo giorni si ritrovarono a guardarsi negli occhi.

-Ehm, i-io…- balbetto lei – Io dovrei andare…- e farfugliò qualche scusa riguardo ai compiti.

-Insomma Alice!-sbottò Scorpius irritato – Non si può andare avanti così! E’ una settimana che mi eviti! Non mi parli, non mi guardi e mi eviti, mi eviti come se fossi malato di Spruzzolosi!!!

-I-io, veramente…- Alice fece un respiro profondo – Senti Scorp, non me la sento di parlare adesso…- disse fissando ostinata le scarpe lucide del ragazzo- Possiamo parlarne più tardi?

-Più tardi QUANDO?- chiese inquisitorio il serpeverde.

-Potremmo vederci , alle sette… Sai volevo fare una passeggiata stasera…

Alice inghiotti cinque o sei volte a vuoto. Non poteva credere di star usando la situazione a suo vantaggio per trascinare Scorpius alla Stamberga Strillante. Era davvero subdolo da parte sua..

-Alle sette davanti al Platano Picchiatore, Paciock. Non un minuto più non un minuto meno.- detto ciò il ragazzo girò sui tacchi e si avviò verso il suo dormitorio.

Alice rimase basita a fissare il punto dove fino ad un minuto prima c’erano le scarpe del serpeverde.  Il Platano, le aveva detto di incontrarsi al Platano… o era totalmente impazzita? No, no, assolutamente no! Scorpius aveva proprio detto le parole “platano” e “picchiatore”. Rientrò nella sua sala comune in evidente stato confusionale.

Intanto dietro una colonna due ragazzi erano intenti a tentare di soffocare le risate.

-Sei mostruoso Al! Come hai fatto?

Albus Potter sfoderò un sorriso smagliante.

-Beh, Rox… Diciamo che ho fatto una magia.

Roxanne lo guardò con gli occhi scintillanti.

-Allora, qual è il piano?

 

***

 

Alice Paciock era ritta davanti al Platano Picchiatore, erano ancora le sette meno un quarto. Era talmente nervosa che si era avviata all’appuntamento in netto anticipo. Il pomeriggio era stato traumatico: le ragazze erano venute ad “aiutarla”. Si era chiesta più volte durante il corso di quella lunga tortura il perché. Perché doveva arricciarsi i capelli? Perché doveva mettersi in ghingheri? Era solo il compleanno di Scorpius, il suo vecchio amico, la sua stupida, meravigliosa serpe… Nonostante avesse tentato di far notare l’idiozia della cosa alle sue amiche non avevano voluto sentire ragioni; neanche Rose, che solitamente era così equilibrata...

 Il risultato fu che, quando Scorpius si diresse verso il platano, vide soltanto una macchia verde. Man mano che si avvicinava capì che la macchia era Alice. Si ritrovò a pensare che era davvero carina; i capelli solitamente lisci erano leggermente mossi, bloccati da due fermagli neri poco sopra le orecchie, indossava una gonna scozzese verde brillante e una maglia dello stesso colore, di cachemire, ai piedi portava le sue immancabili ballerine.

La reazione di Alice all’arrivo di Scorpius fu quasi tragica. Era talmente nervosa che notò a stento che il serpeverde non indossava la divisa ma un anonimo paio di jeans, una t-shirt nera e una giacca, che, lo realizzò sconvolta in seguito, era sfacciatamente rossa; percepì qualche cosa di diverso nel viso del ragazzo ma ci mise un bel po’ prima di rendersi conto che i serici capelli erano stati tirati in dietro, per lasciare il volto scoperto. Rimpianse amaramente il cambio di pettinatura. Quella attuale rendeva impossibile sfuggire allo sguardo penetrante del ragazzo.

-Alice.

-…

-Alice?

-…

-ALICE!

-Eh? Oh, si, ehm…- tossicchiò –Ciao Scorp.

-Oh no!

Alice si guardò intorno senza capire.

-Oh- disse poi con falsa disinvoltura –guarda c’è Al!- provò a salutare l’amico, ma Scorpius le afferrò il braccio di scatto e la trascinò all’interno della Stamberga Strillante.

Alice guardò il suo “magari-fossi-il-mio-ragazzo” stralunata. C’era, indubbiamente, qualcosa di strano in lui. Possibile che per puro caso le avesse dato appuntamento al platano? E possibile che, sempre per puro caso, l’avesse trascinata nella stamberga? Cominciò a sospettare che ci fosse lo zampino di quel delinquente di Albus Severus Potter, magari coadiuvato dai 3\4 del parentado. Possibile che quel deficiente di prima categoria, non contento di averla messa in quella imbarazzante situazione, avesse deciso di scagliare un’imperius sul povero Scorpius? Possibile che il povero Scorpius, nonostante fossero in quella maledetta Stamberga da più di un minuto, non si decideva a mollarle il braccio?

Scorpius si decise a rompere il silenzio.

-Che ne dici di provare ad uscire dal lato di Hogsmade?

Alice Paciock decise di abbandonare la sua consueta femminilità e rispose con un grugnito, mentre attraversavano l’ingresso si impalò nel bel mezzo della stanza (“Come da accordi precedentemente presi” suggerì ironica la vocina nella sua testa) e si rivolse al ragazzo.

-Scorpius perché non vuoi vedere Albus?

-E me lo chiedi? Sai benissimo che ogni volta che c’è una ricorrenza lui vuole festeggiare, e sai anche benissimo, che io ODIO festeggiare i miei compleanni…

Alice lo guardò con gli occhi sgranati Il compleanno, come aveva potuto non fargli gli auguri? Si morse il labbro inferiore.

-Oh, Scorp… Non ti ho fatto gli auguri! Scusami! Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego…

-Beh… effettivamente c’è qualcosa che puoi fare per farti perdonare…

Alice si morsicchiò il labbro inferiore, ancora più forte. Sapeva benissimo dove sarebbe andato a parare il serpeverde.

-Dimmi cosa sta succedendo.

Scorpius si piantò davanti a lei a braccia conserte, e cominciò a fissarla con sguardo indagatore. Alice Paciock crollò.

-Beh, ecco… vedi io, noi, …- ma non poté andare oltre perché un rumore metallico li assordò.

I ragazzi sfoderarono le bacchette e istintivamente Alice si strinse al braccio di Scorpius.

Si sentì un colpo di tosse, poi la voce di Albus Severus Potter riempì l’aria.

-Buona sera gente!

-Al…?

-Bene! Sono certo che a quest’ora Alice stia per crollare; quindi, per rendere tutto più semplice, ti spiattellerò tutto io, Scorpius. Sei nella Stamberga Strillante, perché ti avevamo organizzato una festa di compleanno a sorpresa. Alice non era d’accordo, lo ammetto, ma l’abbiamo costretta… In questi giorni, però, ho notato che c’era qualcosa di strano, ne ho parlato con gli altri e sono stati subito d’accordo con me! Quindi abbiamo deciso che era ora di risolvere la cosa…

Scorpius cercava di capire le parole di Albus. Cosa vaneggiava quello stupido? Non aveva senso! Contemporaneamente si guardava intorno tentando di capire da dove provenisse la voce.

-Se stai tentando di capire dove siamo- si intromise una voce più bassa, che era di certo quella di James –perdi il tuo tempo… Stiamo usando un’interessante congegno babbano, l’assoparlante!

-No, James,- si intromise Rose Weasley –è l’altoparlante.

-Comunque- questa volta era Roxanne a parlare –noi siamo fuori dalla Stamberga, che, per inciso, è sigillata con un incantesimo.

-Quindi,- Hugo ridacchiò sadicamente –non uscirete di qui, anzi di lì, finché non lo decideremo noi.

Scorpius ascoltava attonito. Erano forse usciti totalmente di senno? Alice stava per lasciarsi andare al panico, questo non faceva parte del piano.

La voce allegra di Albus tornò a farsi sentire:

-Quindi miei cari, fate ciò che bisogna fare! E, a proposito, siamo davvero offesi! Perché non ci avete detto nulla?

Un altro rumore metallico e nel salotto tornò il silenzio.

Alice si stava preparando alle urla furiose del serpeverde, Scorpius si limitò a un tono di voce supponente davvero irritante.

-Alice… mi hai evitato per una settimana intera, solo a causa della festa?

La ragazza alzò lo sguardo di scatto e fissò l’amico molto seriamente, la tensione era scivolata via, finalmente poteva parlare liberamente.

-E’ ovvio!- disse irritata –Quel pazzo di Albus ha pensato a questa stupida cosa e mi ci ha trascinato dentro! E io sapevo benissimo che non sarei riuscita a mentirti, inoltre sei un grande occlumante, e non sei per nulla leale! Quindi che volevi che facessi? Che ti stessi attaccata come una Puffola Pigmea in attesa di farmi scoprire? A volte mi pare che ti sfugga che io sono dotata di un’intelligenza, non sono una di quelle disperate marmocchie che ti saltellano intorno, il cui tasso intellettivo è dell’1%!

Scorpius la guardò piccato.

-Sciocchezze!

-Sciocchezze? Sciocchezze un corno! Senti, non so di che parlasse Albus, e stai sicuro che quando uscirò di qui lo concerò male, ma il succo non cambia! Sono mesi che non mi parli: mi fai gli interrogatori!- Alice scimmiottò il tono di voce di Scorpius –“Dov’eri, Alice?” “Perché sei andata per di qua, invece che per di là?” “Perché non eri in biblioteca?” “Perché parlavi con tizio?” “Perché salutavi Caio?” “Un punto in meno a Corvonero. Non trovi che la gonna sia troppo corta?” “Perché ridi?” “Perché parli?” “Perché respiri?”!!!

-Non è affatto vero!

Alice assunse un tono sarcastico.

-Hai ragione è solo la mia fervida immaginazione! Fa parte della mia fervida immaginazione la volta che ho osato chiederti perché uscivi con oche sulla falsa di riga di Mary Sue Bolt, e mi hai risposto “Beh, che vuoi? Hanno” come dici tu “le tette grosse!”.

L’orgoglio impedì a Scorpius di arrossire. Non avrebbe ammesso per nessun motivo che usciva con certe ragazze per farla ingelosire.

-Tu sei solo gelosa!

Alice si sentì punta sul vivo, era vero che era gelosa, il giorno che l’aveva visto con Mary Sue, si era sentita davvero male.

-Io gelosa? Spera Malfoy!

-Paciock, sappiamo entrambi che lo sei! Sei gelosa marcia!

-Ah si? E dimmi un po’ perché lo sarei? Per la tua bella faccia?

-Anche… Ma soprattutto perché il tuo metro e sessantanove non può assolutamente competere con il metro e settantatre di Mary! E poi è vero che sono prosperose! Tu hai una misera terza!- gli dava talmente fastidio che lei non fosse gelosa che voleva fargliela nascere a suon di paragoni, anche se, lo sapeva bene anche lui, erano davvero ridicoli.

-Cosa diavolo c’entrano le taglie di reggiseno? E poi almeno io non ho la cellulite come quelle vacche!

-Le vacche, come le chiami tu, almeno sono donne. Hanno tutto al punto giusto! Non sembrano mica delle adolescenti insulse!

Scorpius si rese conto di aver esagerato nel momento in cui le labbra di Alice si strinsero fino a diventare una linea sottile. Effettivamente insulsa non era un aggettivo che le si adattava. La mano chiara e delicata di Alice era scattata in avanti per colpirlo, le afferrò il polso per evitare il contatto con la sua pelle; allo stesso modo bloccò l’altra mano. Poteva distintamente vederla sforzarsi di non piangere, e lei poteva facilmente accorgersi di come lui non si perdesse neanche un fremito del suo viso contratto. Un’altra ondata di rabbia la portò a prenderlo a calci. Provava a fargli più male possibile e quando lui forzò la stretta sui suoi pugni le sfuggì un gemito di dolore, distolse lo sguardo, era troppo orgogliosa per ammettere di essersi fatta davvero male. Scorpius bloccò entrambi i polsi con una sola mano e la costrinse a guardarlo.

-Tu non hai capito niente.- sibilò a denti stretti, -Io amo ogni cosa di te, amo anche i tuoi difetti. Amo quando ti leghi i capelli e ti metti gli occhiali, amo quando ti prepari con cura e vorrei che tu lo facessi per me, amo i tuoi capelli, il tuo seno, le tue gambe, … Io ti amo, Alice, ti amo nella tua interezza.- lei lo guardava come se non capisse –Voglio che tu guardi solo me, voglio che tu sia gelosa di me, voglio appartenerti e voglio che tu mi appartenga, voglio te!

Alice Augusta Paciock era famosa per il suo autocontrollo, ma in quel momento scoppiò a piangere. Scorpius le liberò i polsi e la strinse forte, finché i singhiozzi non si trasformarono in una lieve risata. Alice staccò il viso dal petto di Scorpius, aveva gli occhi rossi e un sorriso furbo.

-Scusa, non è che mi daresti una mano? Dal basso del mio metro e sessantanove non posso fare ciò che voglio…

Scorpius ghignò e la sollevò, lei lo baciò dolcemente.

-Ohhh, chiamate un dottore!

Disse tragicamente il ragazzo, Alice ridacchiò. Scorpius se la caricò sulle spalle e si diresse a passo sicuro verso il salotto.

-Ehi! Mettimi giù! Non sono mica un sacco di patate!

-Questo lo dici tu!

Rispose con aria provocatoria il serpeverde.

 

***

 

In quel preciso momento i rampolli del clan Weasley-Potter camminavano per Hogsmade alla ricerca di un regalo abbastanza costoso da far dimenticare a Scorpius di essere stato rinchiuso nella Stamberga Strillante.

James Sirius Potter aveva un’aria assorta.

-Cos’hai, James?- Chiese dubbiosa sua sorella Lily.

-Oh, beh… mi chiedevo... Secondo voi già l’hanno fatto?!

-JAMES!- urlò Lucy Weasley.

-Sei il solito inopportuno…- commentò Fred.

-Ma voi non capite!!! Alice è sempre stata una mia fantasia erotica!!!

-JAMES!!!- Ad urlare questa volta era stato Louis –E’ già abbastanza disgustoso pensare che tu abbia fantasie sessuali, figuriamoci su Alice!

-Per favore, pensiamo a comprargli un regalo- disse Rose con aria disgustata.

-Avete qualche idea, su cosa possa servire ad un viziato rampollo della famiglia Malfoy?- domandò Hugo.

-Potrebbe piacergli un kit per la manutenzione dei suoi manici di scopa…- propose Roxanne.

-Ce l’ha già.- affermò risoluto Albus.

-Io lo so!

-James non dir…

-Una partita di preservativi!!!

-JAMES!!!!- Urlarono tutti disperati, mentre Dominique Weasley suonò, con la grazia che le si addiceva, un libro sulla zucca del cugino.

 

***

 

Nell’esatto momento in cui la testa del primogenito dei Potter cozzò con il libro della secondogenita di Bill e Fleur Weasley, il rampollo dei Malfoy si sedette su una poltrona del salotto malmesso della Stamberga Strillante sistemandosi la primogenita dei Paciock sulle gambe. Quando entrambi ebbero trovato una posizione comoda, Scorpius si rivolse serio alla sua ragazza:

-Ora, parliamo di cose serie… Dov’è il mio regalo di compleanno?

-Mi pare ovvio! Sono io!

-E pensare che desideravo solo un po’ di pace…

Celiò il serpeverde, tentando di trattenere il sorriso di felicità che gli si era stampato sul viso, Alice fece una smorfia divertita, poi gli circondò il collo con le braccia e baciandogli la punta del naso disse –Tanti auguri Scorpius Hyperion Malfoy!

 

 

 

 

Note dell'autrice:

Premetto che non avevo mai scritto fan fictions sulla Next Generation, quindi "Un Regalo Speciale" è stata una doppia sfida: partecipare ad un concorso e scrivere sulla NG. Poichè la coppia Scorpius-Rose non mi ha mai ispirata più di tanto (di male in peggio le Lily-Scorpius), ho creato un nuovo personaggio: Alice Paciock. Ho tentato di stare ben attenta a rendere realistico sia il personaggio in se che la sua inserzione (che brutto termine!xD) nel gruppo. Ho tentato anche di stare ben attenta a quali cugini inserivo nella storia (sono ossessionata dalle date... Quindi niente Victoire e Teddy!). Che dire? Mi sono divertita! Sono anche molto contenta di aver raggiunto il decimo posto e il giudizio di Himechan mi ha emozionata!

Aspetto ansiosa i vostri commenti!!!!

Kisses

LoveChild

   
 
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