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Autore: SmartyPants    21/04/2010    3 recensioni
Sawyer&Juliet. Cosa succederebbe se SJ si incontassero nella sideways reality?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Juliet, Sawyer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INTRO: Questa fic è dedicata a tutte le mie Suliet Friends! Alcune di voi l'hanno già letta nella sua versione inglese, ma la Ila mi ha convinto a tradurla e postarla in italiano, quindi eccoci qui. Spero  che vi piaccia! <3

 

*****

 

Era una  mattina di sole come tante a Los Angeles; il sole splendeva alto nel cielo e il clima era ancora più caldo del solito.

 “Per fortuna abbiamo l’aria condizionata” pensò la Dottoressa Burke dirigendosi verso il bar dell’ospedale. Era quasi arrivata quando venne chiamata per un’emergenza in Pronto Soccorso.  Juliet prese l’ascensore, non era ancora arrivata al Pronto Soccorso che un medico le venne incontro.

 “Cosa abbiamo?” chiese Juliet, tranquillamente.  Juliet conosceva un sacco di chirurghi che erano nervosi ed agitati tutto il tempo ma lei era tutto tranne che nervosa; la tranquillità era sicuramente il suo punto forte. “Giovane donna incinta, ferita da arma da fuoco nell’addome” il medico annunciò.

 Juliet e il giovane medico raggiunsero  velocemente i paramedici. “Prenota una sala operatoria” Juliet ordinò, alzò leggermente la voce “Andiamo! Forza, forza, forza!” La Dottoressa Burke e il suo staff si fecero strada all’interno dell’ospedale, la donna asiatica era svenuta e le sue condizioni erano gravissime. La sua vita era appesa ad un filo e Juliet era pronta a fare qualsiasi cosa per salvarle la vita.

 

*****

 

Juliet fece tutto il possible per salvare la vita di questa giovane donna e riuscì nella sua impresa, Juliet Burke compì un autentico miracolo in sala operatoria. Salvò la vita della donna e del bambino, entrambi sarebbero stati bene molto presto.

 “Ottimo lavoro, ragazzi” disse Juliet, sorridendo. Uscì dalla sala operatoria ed iniziò a lavarsi le mani quando il Capo di Chirurgia entrò nella stanza per parlarle.

 “Dottoressa Burke, ho assistito alla sua operazione dalla galleria e volevo soltanto dirle che lei è una dei nostri migliori chirurghi in questo ospedale. Siamo fortunati ad averla con noi.”

 Juliet si sentì un po’ in imbarazzo “Oh, grazie. Sono io fortunata ad essere parte di questo ospedale” rispose, sorridendo timidamente.

 “Ci sono due poliziotti che vogliono vederla” il Capo proseguì “Uno dei due sa parlare Coreano. Vorrebbero chiederle dell’operazione in quanto devono parlare con il marito della paziente”. Juliet lo guardò negli occhi e disse “Certo, nessun problema”.

 Entrambi uscirono dalla stanza e il Capo disse a Juliet dove poteva trovare i poliziotti. Juliet scese al piano inferiore e trovò un poliziotto asiatico, seduto su una sedia che leggeva una cartella con numerosi fogli bianchi e blu. “Mi scusi?” Juliet gli chiese gentilmente. Il poliziotto si alzò in piedi e rispose “Lei deve essere la Dottoressa Juliet Burke. Sono l’Agente Miles Straume”

 “Sì, sono io. Piacere di conoscerla” i due si strinsero la mano e poi Miles aggiunse “Il mio partner sarà qui a momenti”

 “Certo” replicò Juliet.

  “Come sta la paziente? Sta bene?” domandò Miles, preoccupato. “Sta bene, l’operazione è andata benissimo. Anche il bambino sta bene, è molto forte. Sono certa che staranno bene presto” Juliet era molto orgogliosa di se stessa. I due stavano ancora parlando quando sentirono una voce alle loro spalle “Bella cuffietta” Miles e Juliet si girarono e videro un uomo che si stava avvicinando.

 “Oh, James. Sei sempre il solito” Miles sbuffò “Questo è il mio partner, l’Agente James Ford. E questa è la Dottoressa Juliet Burke”

 “Adoro i girasoli” disse James guardando la cuffietta di Juliet. La dottoressa indossava una cuffietta azzurro chiaro con tanti piccoli girasoli gialli disegnati sopra “Oh, li adoro anch’io. Sono i miei fiori preferiti” rispose lei, sorpresa.

 Si fissarono per quella che sembrò un eternità e poi Miles esclamò “James, devo chiamare la centrale ora, non fare niente di stupido.”

 Miles se ne andò, lasciando James e Juliet da soli.  Lei si tolse la cuffietta e una cascata di bellissimi e lunghi capelli biondi le scivolarono sulle spalle, circondandole il volto angelico . “Scusa, dovevo toglierla. Con questo caldo è davvero fastidiosa dopo un po’” Juliet sorrise, facendogli l’occhiolino. James non riusciva più ad emettere suoni, c’era qualcosa in questa donna, qualcosa di ipnotico, qualcosa che non si riusciva a spiegare.

 “Ci siamo già conosciuti?” James domandò all’’improvviso “Non che io ricordi” rispose lei, gentilmente.

 “Forse in un’altra vita” scherzò Juliet “Un’altra vita, eh?” rise lui, prendendola in giro “Sì, nonostante non abbia molto senso!”

 Il poliziotto e la dottoressa iniziarono a ridere insieme ed entrambi ebbero la sensazione che quella non era la loro prima risata, ma una delle tante. Si guardarono negli occhi ed entrambi videro qualcosa che già conoscevano, qualcosa di familiare, qualcosa di bello. Juliet cominciò a sentirsi strana, imbarazzata. “Io … io dovrei tornare a lavorare adesso” James si accorse che Juliet non era a suo agio, quindi la lasciò andare “Sì, si certo. Io dovrei incontrare il mio partner. Prima che te ne vai” continuò lui “eccoti il mio biglietto da visita, in caso ti serva aiuto con il coreano quando la paziente si sveglia” James deglutì “Sai, l’agente Straume sa parlare il coreano.”

 Lei gli concesse un sorrisone e mentre prendeva il suo biglietto da visita dalla sua mano, le loro mani si sfiorarono e in quel preciso istante successe qualcosa. Fu come se l’intera stanza sparisse, il tempo si fermasse ed in quel momento entrambi cominciarono ad avere delle visioni un po’ offuscate. Juliet si vide su un’isola, si vide mentre faceva nascere un bambino, vide se stessa sorridere a James. James vide se stesso mentre lottava, si vide chiedere a Juliet di restare sull’isola per due settimane, si vide mentre raccoglieva un girasole. Poi entrambi videro James entrare in una casa che non avevano mai visto prima, lo videro dare a  Juliet un girasole e poi si videro in cucina mentre si baciavano e si dichiaravano il loro amore. Le visioni non erano molto chiare, erano come piccoli flash, ma erano molto più che semplici flash, erano ricordi. Era come se avessero già vissuto quei momenti. Improvvisamente i flash finirono e la stanza tornò ad essere la solita rumorosa stanza di sempre, i dottori passavano veloci, camminando lungo il corridoio. Il tempo aveva ripreso a scorrere, le lancette a girare.

Juliet aveva gli occhi colmi di lacrime. “Io … Tu hai …” disse, la voce tremante. James la interruppe e l’abbracciò forte, la strinse a sé così forte che poteva sentire il dolce profumo alla lavanda dei suoi capelli. “Tranquilla, Biondina. Sistemeremo tutto” le sussurrò all’orecchio. Juliet e James non sapevano cosa fossero quei flash, né cosa significassero. Sapevano però cosa avevano provato durante i flash.  Avevano provato qualcosa che non avevano mai provato prima in questa vita, Amore. Quel tipo di Amore spettacolare, tanto intenso da sconvolgerti la coscienza, da lasciarti senza fiato.

  
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