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Autore: nuria    22/04/2010    3 recensioni
Anche i Comandanti Jedi coltivano la propria passione, tra una battaglia e l'altra: Anakin sta per scoprire quella di Ahsoka.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'altra lunga giornata era terminata a bordo del cruiser Venator che li stava riportando tutti a Coruscant. L'ultima battaglia era stata lunga e spossante, ma, un po' per la schiacciante vittoria conseguita, un po' per il basso numero di perdite umane, gli umori di tutti nella grande mensa erano allegri e Anakin non poteva fare a meno di sentirsi trascinato dall'inebriante goliardia che rendeva quei momenti di riposo ancora più speciali. 

Sì, mentre guardava i suoi soldati bere, mangiare e scherzare, Anakin Skywalker era soddisfatto della sua vita. Ed essere stato invitato con tanta insistenza dai suoi sottoposti a cenare con loro era stato per il giovane cavaliere Jedi il più grande onore, perché Anakin era sicuro di un fatto: che essere un buon generale dipendesse proprio da quello, non solo dall'essere a contatto diretto con i propri soldati, conoscere i loro volti e i loro nomi, e rispettarli come essi facevano a loro volta, ma anche condividere assieme a loro i momenti in cui non stavano affrontando pericoli mortali. Nella Forza, la serenità e l'allegria dei soldati trasmetteva ad Anakin piacevoli vibrazioni che sapevano di vittoria.

E dopotutto, da qualche parte Anakin Skywalker aveva solo vent'anni, per quanto fosse un cavaliere Jedi e un acclamato generale.

Dopo qualche ora di accesa conversazione, il tema di dibattito si spostò sulle grandi azioni militari di Anakin il giorno prima; Anakin, esercitando per una volta una vera modestia Jedi, annaffiò le roboanti cronache dei soldati con i suoi commenti spassionati pieni di autocritica e assennatezza.

-Ma anche la nostra piccoletta non è stata male!- acclamò uno dei cloni, Anton, dall'altra parte del tavolo. -Avete visto quando ha fatto fuori venti droidi in mezzo minuto? Venti, ragazzi, li ho visti coi miei occhi.-

-Tutto merito del suo maestro,- disse Anakin con un sorriso pieno di finta spacconeria, prima di sospirare e alzarsi dal tavolo.

-Dove sta andando, generale?- 

Anakin scrollò le spalle e ghignò bonariamente. -Sono troppo vecchio per stare in piedi fino a tardi, Rex. Voi continuate a godervi la vostra gioventù.- La battuta fu apprezzata dalla tavolta che rispose con qualche risata e una piccola spontanea acclamazione.

-Allora a domani, generale!-

Tutti i cloni della mensa gli rivolsero un saluto prima che uscisse, e poi ritornarono al loro allegro cianciare. Chiudendo il portellone della mensa dietro di sè, le loro voci e il suono delle posate si smorzò e divenne un'indistinta confusione soffocata dall'acciaio pesante. 

I corridoi, freddi e grigi, erano solitari come al solito, a parte il droide di pattuglia occasionale. Ad Anakin piaceva camminare per i corridoi delle fregate e dei cargo: erano ambienti rozzi ed essenziali, senza orpelli nè distrazioni. Erano ambienti adatti alla guerra, e come la guerra erano luoghi senza le ipocrisie della raffinata architettura coruscanti. Soprattutto, erano i luoghi in cui ci si poteva facilmente nascondere per mandare un messaggio di nascosto ad una certa giovane, bellissima senatrice, e questo era il loro pregio maggiore. 

Mentre s'avviava in direzione della sua camera, gli venne in mente che Ahsoka era dispersa da prima dell'ora di cena. L'aveva vista cospirare con un droide cuoco poco prima dell'ora della mensa, e poi l'aveva intercettata - o meglio, Ahsoka l'aveva intercettato andando quasi a sbatterglieli contro - mentre correva verso la sua stanza mantenendo in equilibrio (e ciò era un fatto mirabile, Anakin glielo doveva riconoscere) il vassoio.

-A domani, Maestro!- aveva gridato dietro la sua spalla senza smettere di correre. 

Un po' incuriosito dal comportamento della sua padawan, Anakin decise di fare un piccolo detour e andare a controllare cosa stesse facendo (sperando che non stesse cercando un modo per cacciarsi nei guai, per quanto fosse difficile farlo a bordo di un astrocruiser in viaggio).


Quando fu nel corridoio su cui dava la stanza di Ahsoka, Anakin sentì distintamente la musica. Era la prima volta che sentiva della musica da...un sacco di tempo.

Era il suono incalzante dei tamburi e di qualche altro strumento a percussione che Anakin non sapeva riconoscere: per quella misera cultura musicale che Anakin s'era fatto durante quegli ultimi dieci anni di viaggio in giro per la galassia, quella musica, con quel ritmo ipnotico e incalzante, assomigliava molto alle musiche dei mondi selvaggi abitati da alieni ancora allo stato naturale. Quello che era sicuro era che era totalmente diversa dalla musica sintetica e diversamente martellante che andava in voga tra i ragazzi della loro età nelle grandi città.

Era Ahsoka ad ascoltare quella musica?

Anakin era già mezzo determinato a prenderla un po' in giro al riguardo quando s'avvicinò alla porta e, trovandola appena schiusa, vi buttò un'occhio dentro: quello che vi vide lo sorprese.

Ahsoka stava danzando.

E come.

Teneva gli occhi chiusi, e la bocca schiusa. Era fluida, seguendo con il ventre e i fianchi il ritmo della musica, in maniere che Anakin francamente non si sarebbe aspettato dalla sua giovanissima e alquanto sessualmente indistinta padawan. Fosse stata Ahsoka qualche anno più grande, o più femminile, era sicuro che quella maniera di danzare le avrebbe procurato un gran numero di ammiratori libidinosi in qualsiasi locale di Coruscant. O della galassia, a ben pensarci.

Aveva visto delle Twi'lek (delle Twi'lek adulte, rettificò Anakin) ballare in quella maniera, per il diletto di tutti gli esseri di sesso maschile - e femminile, dopotutto le Twi'lek piacevano a tutti, pure ai droidi, ed era un fatto- nei paraggi: ma Ahsoka?

La sua padawan Togruta, tutta angoli e occhioni blu che rimbalzava di battaglia in battaglia?

Eppure era brava. Era come se i suoi fianchi e il suo busto (seno? Nah.) avessero vita propria e fossero staccati dal resto del corpo. Come se avesse pieno controllo su tutti i muscoli del suo corpo e muovesse solo quelli che voleva lei, in quella danza vorticante e coinvolgente del corpo e non della mente. Si muoveva tutta: anche i corti lekku e i montral sembravano seguire i movimenti del resto del corpo, in un tuttuno armonico, amplificato solamente dalla colorazione sgargiante del corpo della sua padawan.

E, mentre la guardava ballare in quella maniera stupendamente tribale e ferina, Anakin provò qualcosa di inconfondibile.

Era tenerezza.

Per la Forza, se quella vista non lo inteneriva. Non era un affronto alla tecnica di Ahsoka: era bravissima. Era la reazione tutta personale di un maestro mentre vedeva la sua padawan ballare, completamente persa nella magia della musica, muovendosi con grazia infinita come se fosse la Forza stessa a muoverla...Se fosse stato uno dei soldati a sorprenderla, probabilmente la sua reazione sarebbe stata un po' diversa. Il pensiero lo infastidiva leggermente. Dopotutto, Ahsoka era giusto una ragazzina di...

-Maestro, c'è qualcosa che devi dirmi o ti godi lo show per un altro po'?-

La porta si aprì completamente, e Ahsoka gli si fermò davanti con un sorriso largo da orecchio a orecchio, di quelli ammiccanti e totalmente Togruta. La musica si zittì.

-Io, uh...-

-Mi serviva ballare per coglierti alla sprovvista? Adesso mi sento una padawan soddisfatta.-

Anakin si ricompose immediatamente con un sorriso, sperando di non essere arrossito. -Goditi la tua piccola vittoria, padawan. A quanto pare hai un hobby del quale non mi avevi parlato.-

-Sorpresa.-

-Non era male.-

-E' un complimento?- Ahsoka stava quasi per ridere, ma Anakin poteva vedere che sembrava un po' imbarazzata, molto più di lui. -E come mai sei venuto?-

Anakin fece spallucce. -Ero venuto a controllare in quali guai ti stessi cacciando.-

-Qui tutto sotto controllo, capo.-

-Allora vado,- disse Anakin, un po' sconclusionatamente. -Buon divertimento e, uh, cerca di dormire un po'.-

-Signorsì.-

Anakin si voltò per andar via, ma poi ci ripensò: c'era qualcosa che doveva chiederle assolutamente. Ahsoka se lo doveva aspettare, perché non s'era mossa dalla sua posizione. -Dove hai imparato a ballare, Snips?-

Ahsoka sorrise. -A Shili impariamo a ballare prima di imparare a camminare. E' una cosa tra madri e figlie, o qualcosa del genere. E' come un legame. Con il mio pianeta, dico.- Il suo sorriso s'era fatto un po' più serio, ma non aveva perso l'allegria. -E poi al Tempio il tempo libero non manca, finché non t'inviano in giro a rischiare l'osso del collo.-
 

-S'impara sempre qualcosa di nuovo,- commentò Anakin.

-Sul serio. E se vuoi imparare qualcos'altro di nuovo, non dirlo a nessuno ma Shaak Ti è davvero fenomenale nelle danze tradizionali Togruta.-

Anakin scoppiò a ridere. L'idea dell'algida ed elegantissima Shaak Ti che si lasciava trasportare dalla musica valeva davvero un milione di crediti. -Buonanotte, Snips,- disse, continuando a sorridere. -Ci vediamo domattina. Non fare le ore piccole perché ti voglio pimpante.-

-Certo. Buonanotte, maestro.-

Non aveva fatto qualche passo che la musica riprese alle sue spalle. E Anakin sorrise.

 

*

Un'ideuzza che m'era balzata in testa e non voleva proprio andarsene (è colpa di Ahsoka, l'adoro). Snips’ è il soprannome che Anakin dà ad Ahsoka nell’originale in inglese. ‘Furbetta’ non m’attrae, che devo dire :)

 

  
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