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Autore: SLAPPYplatypus    22/04/2010    3 recensioni
perchè Ollie, madre di Billie Joe Armstrong, scelse proprio QUELLO?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'insult to injury.'
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era tardi. davvero davvero tardi. e quel dodicenne lo sapeva benissimo, non credete. sapeva benissimo che quando si ha dodici hanni e si abita in quell che probabilmente è la città meno sicura dello stato della California, o degli Stati Uniti, tornare a casa alle tre del mattino non è propriamente un lampo di genio. mentre avanzava lentamente nell'appartamento buio, facendo attenzione a non inciampare, ripercorreva con la mente tutto ciò che era successo quella sera. wow. aveva visto tante volte la gente fumare erba attorno a lui, anche a casa sua. non era questione di sensibilità violata o come cazzo si chiama. ma quella sera aveva provato anche lui. per la prima volta. e, cazzo, quella sì che era un'esperienza.

una ginocchiata contro il mobiletto nel corridoio lo fece tornare in sé. ci avrebbe pensato dopo, a quello. curiosamente, la ginocchiata non produsse alcun rumore, e lui fu abbastanza bravo da non imprecare e/o scomodare i santi del paradiso. quindì torno a camminare furtivamente. girato l'angolo, si accorse che la luce della cucina era ancora accesa. doveva averla dimenticata qualcuno, forse Alan. lui dimenticava sempre le luci accese, e in quella casa il coprifuoco era per tutti a mezzanotte meno venti. per i trentenni come per i dodicenni.

stava per spegnere la luce quando vide un'ombra. era già pronto a scagliarsi contro ogni eventuale ladro -Billie Joe, l'arma letale. programmato per uccidere-, quando vide la madre, Ollie. che riagganciava il telefono, in lacrime. l'aveva visto di sicuro, quindi non gli sembrava il caso di risgattaiolare nel corridoio. e non se la sentiva. sua madre stava piangendo. e aveva la faccia triste. non voleva richiamare alla memoria l'ultima volta che l'aveva vista così.

- hey. - sospirò il ragazzino mentre le si avvicinava

- per quale motivo tu saresti ancora qui? - rispose la madre tra le lacrime, sforzandosi di darsi un tono

- era Brad, vero? ti ha mollata? - chiese il figlio, incurante della domanda

- si. si, mi ha mollata. l'ho dovuto chiamare io, lui se ne sarebbe andato senza dirmi niente.

- mamma.. è così tanto tempo che tu stai male per lui. non credo sia giusto. lo so, sono un bambino, non capisco, sono cose che capirò più avanti e blah blah.. ma quanti giorni sono che ti siedi qui e piangi a causa sua? è inutile che cerchi di dimenticarlo, non ci riuscirai. io ho provato a dimenticare tutto il mese di settembre di due anni fa. e non ci sono riuscito. ma perchè sei così ossessionata con il suo amore? perchè vuoi proprio lui? cos'ha lui di speciale? cosa ha che gli altri non hanno?

durante tutto il discorso del figlio di una quarantina di anni più giovane, Ollie non aveva smesso di piangere un solo minuto. era una situazione paradossale, se così vogliamo chiamarla. fu però in un certo senso utile alla donna. vedeva la sua sofferenza riflessa negli occhi del figlio più piccolo, e la faceva sentire ancora peggio. anche lui soffriva con lei. e non poteva certo sopportarlo. avrebbe dato un taglio a tutta questa storia. se la sarebbe gettata alle spalle. ci poteva scommettere.

- Billie.. ho qualcosa da dirti. - disse la donna con tono solenne, come se stesse prendendo la decisone più importante della sua vita

- si mamma?

- trascina immediatamente quel tuo fottuto culo nel tuo stramaledetto letto. ora

   
 
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