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Autore: Sorella_Erba    23/04/2010    6 recensioni
Flash-fiction di 400 parole composta da quattro pure!drabbles.
«Ti darebbe fastidio se brindassi a te?».
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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As drunk as drunk could be.

4 drabbles – 400 parole.

 

#43. Eyes meeting over the noise.

 

Beve, ride. E guarda – oh, se guarda – in quella sua maniera un po’ sfacciata, inopportuna, la maschera da padrone del mondo perennemente incollata al viso.

Cerca di non ricambiare le sue occhiate per troppo tempo – chissà cosa potrà pensare di me, maledizione!

Eppure, Merlin dice, ha cominciato lui.

Un bicchiere in onore di sir Brayden, signori! E un altro per sir Ludovic, che è riuscito ad atterrarmi quasi fossi un peso piuma! E come dimenticarsi di Oswald? Sir Oswald, perdonatemi. Ridacchiando, riservando i suoi sguardi non ai cavalieri, bensì a lui, valletto incapace, sciocco e ora anche un po’ brillo.

 

#14. An aspiring villain from the start.

 

«Ti darebbe fastidio se brindassi a te?».

Forse le parole un po’ brillo non rendono abbastanza.

Merlin non si sente un po’ brillo. Merlin è effettivamente e pietosamente sbronzo.

Il mondo sembra più bello e colorato, in quel vortice di sensazioni amplificate e figure dai contorni incerti e ondeggianti. Il viso di Arthur, apparsogli dinnanzi all’improvviso, è luminoso; i suoi capelli brillano alla luce delle torce e dei candelabri.

«Brindare a me?». La sua voce biascica, inciampa e singhiozza. «Per quali meriti?».

«A Merlin!». E quella di Arthur, assordante, sovrasta le sue ultime parole. «Il servitore più indecente di Camelot!».

 

 

#18. Strange as a dreamer's mad imaginings.

 

Il chissà cosa potrà pensare di me! evapora come acqua sotto al sole, perché Merlin, semplicemente, non ha fatto nulla. È misera vittima degli eventi.

E del vino.

E di Arthur, che, possessivo e profumato di sidro, non concede nulla, né tempo né parole. Lo afferra per il fazzoletto blu e lo strattona, prepotente, premendoselo addosso come fosse un fantoccio di pezza. E quando Merlin chiude gli occhi, oramai travolto dagli odori e dal sapore d’uva che imbratta la bocca del principe, vede immagini strane nel rosso buio circoscritto dalle palpebre.

Corpi che si attorcigliano, combinandosi, sporcandosi dei reciproci colori.

 

 

Lord, I smell trouble ahead of me, yeah.

 

«Tu…?».

«Io?».

«Sei nudo. E, Dio, puzzi di… capra».

Che ricordi, Merlin crede di aver dormito con lui, non con una capra. Un commento simile, tuttavia, è quanto di meno azzeccato Arthur Pendragon potesse dire, vista la situazione. E poi non è detto che la sua, di fragranza, sia migliore.

Merlin gli porge la schiena, nascondendosi sotto le coperte, odorandosi un istante le ascelle, silenziosamente.

«Mi sa di non essere io quello che puzza».

«Cosa? Sarei io? Tu, dannato- ».

Arthur può anche avere l’aria insonnolita, con due occhiaie evidenti quanto lividi, ma la sua forza è sempre la stessa.

 

 

 

 

 

N/A.

I titoli delle tre drabbles numerate appartengono alla community 52flavours, l’ultimo è una citazione della canzone “I smell trouble” di Buddy Guy (che devo ancora ascoltare :D). La citazione che invece dà nome alla fan fiction è stata estrapolata dalla canzone “Seven drunken nights” dei Flogging Molly.

 

   
 
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