VENTIQUATTRESIMA
PARTE
A
chiunque abbia letto la mia
fanfic finora… PERDONATEMI!!!! *si fustiga strisciando*
purtroppo ho avuto IL
BLOCCO DELLO SCRITTORE… Non che non sapessi COSA scrivere
(anche perché ce l’ho
in mente da secoli) ma COME scriverlo! Un ringraziamento a alby4ever,
MikaName,
Kahoko, Isuzu e Mana, che hanno commentato lo scorso
capitolo… Vi adoro! ^O^
Abbiate pazienza con me, sono un’umile ficwriter
disperata… Cercherò di non
farmi venire altre crisi!
Questo
capitolo è dedicato ad
una mia carissima amica, che mi ha GENTILMENTE invitato a continuare a
scrivere
(sotto la minaccia di tremende torture e morti atroci ovviamente XD) TI
VOGLIO
BENE ALE! FOLLIA 4EVER! >.<
Trector
si guardò attorno,
spaesato. Ancora quella strana sensazione… Come di essere osservato. E, ancora più
strano, ogni volta che succedeva compariva
Garden. Non che a lui in fondo dispiacesse, ma la situazione cominciava
a farsi
disorientante. Credeva di stargli antipatico… O comunque di
non piacergli in
particolar modo. Ma allora perché…?
-Ehilà,
Elements!-
Puntuale
come un orologio.
-G…Garden..-
Trec arrossì
intensamente. Appena un secondo fa stava per inerpicarsi in elaborati
castelli
in aria, nei quali sarebbe vissuto per sempre con il suo Principe
Azzurro…O,
come in questo caso, più probabilmente col Cavaliere Nero.
-Ehi
sei tutto rosso. Febbre?
Azzardati ad attaccarla a Bianca e sei morto.-
Come
volevasi dimostrare.
Ultimamente tutti i suoi castelli in aria finivano in pappetta
incredibilmente
presto.
-No,
niente febbre.
Tranquillo, tua sorella è al sicuro. Piuttosto
perché sei qui?-
-…Commissioni.-
Si,
certo. Come le altre
cinque volte che lo aveva casualmente incontrato. Certo che gli
universitari
avevano davvero un sacco di tempo libero. Che lo seguisse per
controllare che
mantenesse la sua promessa?
-Davvero?
Anch’io. Per mio
fratello. Cioè, stanno per arrivare i miei e mi hanno dato
un mucchio di roba
da comprare.-
-Sul
serio? Bè… Potremmo fare
la strada insieme allora.-
Trector
sgranò gli occhi. Non
l’aveva detto sul serio. Non era POSSIBILE…
-Allora?
Che fai lì impalato
come uno stoccafisso? Ti vuoi muovere rospetto?-
Lo
spirito della terra
sorrise a 32 denti, avvicinandoglisi. Era vero che ultimamente i suoi
castelli
in aria si riducevano in pappetta molto presto… Ma era anche
vero che si
ricostruivano alla velocità della luce!
Dopo
nemmeno cento
metri(trascorsi in assoluto silenzio) spuntò fuori Bianca,
rossa in viso e
senza fiato. Evidentemente, aveva corso.
-Fratellone!
Ho scordato una
cosa nella lista…-
-Cosa?-
Ah.
Era davvero in giro per
una commissione. Cavoli!
-La…
La verdura…-
-Dimmi
quello che devo
prendere e tornatene dritta a casa!-
Bianca
abbassò lo sguardo
avvilita. Ecco, questa era una delle situazioni in cui Trector si
sentiva più
confuso che mai. Quando era con i due fratelli insieme, si sentiva un
principe
che salvava la sua principessa dal mago cattivo… Stessa cosa
se erano con lei da
soli, era come se la dovesse proteggere da ogni male. Ma quando era
solo con
lui… Bè, il principe andava a farsi benedire e
lui si sentiva più una damigella
da salvare che un eroe!
-Eddai
Garden… Può anche
venire con noi no?-
Bianca
lo guardò con occhi
stellanti mentre Garden lo fissava come se fosse pazzo.
-Si
si si! Grazie Elements!-
-Ehi!
Io non ho detto si!-
Intervenne il fratello di lei, scocciato.
-Suvvia,
non darà alcun
fastidio.-
-Uffa…
Vi siete coalizzati
contro di me! Va bene rompiscatole puoi venire!-
-Grazie
fratellone!-
La
ragazza si mise accanto a
Trector, sfiorandogli la mano. Garden la guardò di traverso
mentre si metteva
all’altro lato del povero spirito, che si trovò
così tra due fuochi. Forse era
meglio se non diceva niente… E la andava a fare da solo
quella cavolo di spesa!
###
Alan
passeggiava su e giù per
la stanza, nervoso.
-Al
puoi piantarla?-
-Sto
per conoscere i tuoi
genitori!-
-Si…
E allora?-
-E
se non gli piacessi? E se
decidessero che non sono alla tua altezza? E se non volessero che io
partorisca
il bambino? E se mi dicessero che non è possibile averlo,
che devo… Perderlo…
Che lo perderò comunque, qualunque cosa io faccia?-
-Smettila
di preoccuparti
inutilmente! Gli andrai benissimo!-
-Ma…
Insomma… Non sei neanche
un po’ agitato?-
-Sono
solo preoccupato per
te, che ti agiti troppo!-
-Hai
ragione, scusami. Ma è
più forte di me!-
Il
campanello trillò, facendo
fare ad Alan un balzo di dieci metri.
-Adesso
basta Al, mettiti
seduto o ti ci faccio stare io con un incantesimo!-
-Sono…
Sono loro?-
-Si.-
-Waaaa!-
-Piantala!-
Julian
si avviò alla porta e
aprì. Quello che vide non era esattamente quello che si
aspettava di vedere.
-S…Sumire?
E tu… Il bidello…-
-Che
succede?-
-MALEDETTI!
E AVETE TENUTO
-Si.
E’ stato un vero
spasso.- Rispose una voce maschile da dietro la porta.
-Concordo.-
Lo appoggiò una
voce femminile.
Alan
si affacciò dalla porta
e vide l’infermiera folle e il bidello impossibile fissarlo
estasiati.
-Piacere
di nuovo, piccolo
Alan.- Lo salutò Sumire, insensibile allo sbigottimento del
ragazzo –Io sono
Madre Luna. La mamma di Jul.-
-E
io Fratello Sole. Il suo
papino adorato!-
-MALEDETTI!-
Ripetè Julian.
Poi si rassegnò, sbuffando. –Almeno fategli vedere
il vostro vero aspetto. Non
credete?-
-Oh
ma che sbadati! Solo un
attimo eh!- Sumire (o meglio, Madre Luna) arricciò il naso e
la bocca in una
smorfia buffissima mentre i capelli cominciarono a diventarle di un
biondo
pallidissimo e iridescente. I tratti del viso divennero più
dolci e gli occhi
si tinsero di un giallo ambrato. Sorrise con i denti bianchissimi
mentre i
semplici jeans si trasformavano in una veste candida e i capelli
continuavano a
scendere, fino alla base della schiena. Le unghie si tinsero
d’oro mentre le
scarpe scomparivano lasciandola scalza; le caviglie e i polsi si
riempirono di
braccialetti finissimi, d’argento, che tintinnavano come
piccole campane al
minimo movimento. Osservò il marito mentre la fissava,
estasiato dalla
trasformazione.
-In
qualunque tua forma, sei
sempre stupenda tesoro.-
La
donna sorrise mentre lo
incitava a fare lo stesso. Il bidello (Fratello Sole)
strabuzzò gli occhi e si
strinse tra pollice e indice i lobi delle orecchie; subito i capelli si
disposero in ricci fittissimi mentre si allungavano, di un arancione
brillante,
fino alle spalle. La tuta divenne una veste purpurea mentre tantissime
catenine
d’oro comparivano sul suo collo. I tratti da anziano
divennero forti, virili,
giovanili, e l’uomo si fece più alto e imponente.
Madre Luna strillò eccitata:
-Waaaaaa
tesoro sei sempre
magnifico!-
-Grazie
cara.-
Julian
sbuffò infastidito
mentre Alan si pietrificò. Maledizione! Perché
dovevano essere tutti così
splendidi accidenti a loro! Non era facile fare buona impressione
davanti a
gente che non ha neanche un difetto!
-Allora
vediamo un po’- si
ricompose immediatamente Madre Luna –Piccolo Alan…
Sei davvero molto carino!
Mio figlio ha sempre avuto buon gusto… Certo è
anche un po’ tontolone perché se
avesse studiato si ricorderebbe che in casi particolari i maschietti
possono
restare incinti, come in questo caso!-
-Già!-
Intervenne Fratello
Sole –E’ continuazione della specie capisci? Julian
era destinato a procreare
un altro spirito! Come anche gli altri miei figli del resto…
A proposito
gliel’abbiamo detto?-
-No!-
Intervenne Julian
seccato –Non avevo idea di essere un Prescelto! Credevo che
dato che non mi
avevate detto niente non dovessi preoccuparmi di nulla!-
-Ehm…
Sumir… Cioè… Madre
Luna… Cos’è un Prescelto?-
-Oh,
povero tesoro scusa! Noi
qui a cianciare e non pensiamo neanche a metterci seduti, considerato
anche il
tuo stato!-
-No,
io…-
-Mettiamoci
sul divano!-
Schioccò le dita e in meno di un decimo di secondo Alan si
ritrovò seduto, con
due cuscini sotto la schiena e un plaid sulle ginocchia mentre gli
altri erano
seduti accanto a lui e Fratello Sole beveva un the. Provenienza?
Ignota. Ma
ormai aveva smesso di farsi queste domande.
-Un
Prescelto caro,- Proseguì
la donna come niente fosse facendo comparire un altro the
–E’ qualcuno che è
destinato a dare la vita a un essere dai poteri straordinari come
lui… Insomma
uno spirito, un dio, una ninfa, e così via. Appena sono
nati, i nostri bambini
avevano tutti il Marchio. Significa che, in un modo o
nell’altro, avranno tutti
un figlio. Un altro piccolo essere impossibile!- Concluse sorridendo
dolcemente. –A proposito non chiamarmi Madre Luna, quello
è il mio nome
ufficiale! Stai per partorire mio nipote no? Un po’ di
familiarità, diamine!
Chiamami pure Milithriel.-
-E
io- intervenne Fratello
Sole –Sono Frederick.-
-Si,
si, certo- Interruppe
tutti Julian –Adesso mi dite come fate a fare i paciocconi
quando io sto
consumandomi di preoccupazione?-
-Come
sopra, se avessi
studiato lo sapresti! L’unico a cui devo spiegazioni
è il piccolo Ally, che è
logico non sappia certe cose.-
-ALLY???-
Sussultò Jul,
strabuzzando gli occhi.
-Bè,
che c’è? Non posso dare
un soprannome al mio genero? In ogni caso, Non hai bisogno di
consumarti di
preoccupazione. Ally non corre alcun pericolo. Tesoro,- disse puntando
lo
sguardo verso il genero, sorridendo affettuosamente –Non devi
temere nulla. Noi
staremo con te a scuola, e ti terremo sott’occhio.-
-S..Sott’occhio?
Perché?-
-Bè,
vedi- Fece un po’
imbarazzato Frederick – E’ un po’
difficile essere incinta di uno spirito… La
vita ti si complica un po’.-
-C..cioè?-
-Vedi,
la pancia non ti
crescerà. Il bambino per ora è pura energia, e si
muove nel tuo ventre in tale
forma. Il tuo corpo ha formato una sacca simile ad un utero, nel quale
quest’energia potrà muoversi liberamente. Ma sai,
non è facile tenere a bada
dell’energia… Dovrai alimentarla costantemente, e,
anche se per ora il sintomo
non è così prevalente, mangerai in continuazione.
Non potrai davvero
controllare la fame, sarà più forte di te.
Inoltre, avrai continui sbalzi
d’umore; e, come se non bastasse, voglie…
particolari.-
-Particolari?-
Milithriel
si schiarì la
gola.
-Bè,
si, il bambino ti
manderà dei messaggi, che tu non potrai rifiutare. Se
vorrà farsi una nuotata
nell’Oceano, tu la farai. Se ti chiederà di fare
un incontro di boxe
tailandese, non potrai rifiutarti. Sono stimoli che permetteranno al
bambino di
decidere quale forma prendere poi. Al nono mese, diventerai davvero
intrattabile. Fidati, ci sono passata quattro volte… Quando
il bambino sarà
pronto per nascere, la pancia ti si gonfierà
all’improvviso e il piccolo
prenderà finalmente una forma. Tu, tuo marito e due
testimoni poi dovrete
poggiare la mano dove sentite il calore, che si farà sempre
più forte. Il tuo
ventre si illuminerà diventando pura energia, e il piccolo
uscirà dal portale
che lui stesso avrà aperto. Fidati, non fa alcun male. Solo,
una strana sensazione,
come di vuoto…-
-Santo
cielo! Alan con sbalzi
d’umore!- Saltò su Julian –Spero che
l’incontro di boxe non lo vorrà fare con
me…-
-Sei
felice vero?- Chiese
Alan trattenendo una risatina
-Si-
Sussurrò lo spirito del
vento –Perché finalmente so che non rischi di
farti del male…-
-Bene
piccioncini! Adesso
ditemi dove sono gli altri nostri figli scapestrati, così
andiamo fargli un
salutino!- Esclamò allegro
Frederick. I ragazzi stavano leggermente sottovalutando la questione
degli
sbalzi d’umore e delle voglie… Oh bè,
se ne renderanno conto poi!
-Si,
ho proprio voglia di
vedere i miei bimbi accasati! Devo conoscere i loro maritini! Poi,
andrò da
Trector… Poverino l’avete mandato solo a fare la
spesa! Per fortuna adesso è in
buona compagnia…-
-Si?
E con chi è?- Chiese
interessatissimo Al.
-Con
una persona molto, molto
speciale…- Mormorò malizioso Frederick,
afferrando poi la mano della moglie per
sparire insieme.
-Alan!
Finalmente soli! Come
ti senti amore?- Julian guardò preoccupato suo marito, che
aveva
improvvisamente corrugato la fronte portandosi le mani sullo stomaco.
-Jul…-
Disse il più piccolo,
guardandolo di traverso:
-HO
FAME!!!!-