Aria.
Più gelida del ghiaccio, più tagliente di una
lama affilata e pronta a colpire.
Sottili nastri di luce si snodano nel cielo color vinaccia del tramonto.
Le fronde di un salice piangente sfiorano la superficie del lago,
già increspata dal vento.
Una foglia secca, color bruno, viene sollevata e percorre qualche metro
volteggiando in aria per poi cadere sull’acqua, dondolando
qua e la prima di fermarsi davanti ai loro occhi. Il sole scende
fluidamente verso l’orizzonte, il blu del cielo si
intensifica. Qua e la, qualche puntino luminoso.
Vicino alla sponda del lago, un masso, dalla superficie liscia, color
grigio chiaro.
-Per molte persone, questo momento della giornata ha una magia
particolare..- commenta il ragazzo, i capelli biondi leggermente
scompigliati dal vento, una mano che gioca con le ciocche castane della
ragazza.
- Ogni momento può avere il suo fascino, vissuto con
l’animo giusto, io credo- risponde lei, la schiena appoggiata
contro il suo petto.
- O forse semplicemente con la persona giusta.. - replica lui,
accarezzandole con la mano libera il viso.
La ragazza non si volta, ma un largo sorriso le dipinge in pochi
secondi il volto, illuminandole gli occhi color smeraldo. Si
accomoda meglio tra le sue braccia, quasi volesse sprofondare in quel
caldo abbraccio. Rimane incantata per qualche secondo dalle braccia di
lui, lasciate scoperte da una camicia blu a maniche corte, di lino.
Magre, la pelle sottile e diafana, ma forti.
Pochi secondi di silenzio. I loro respiri lievi che si intrecciano come
radici di un’edera, il battito regolare del cuore di lui
contro la sua schiena.
- Peccato solo che..- dice il ragazzo, ma non fa in tempo a finire la
frase, il dito indice di lei sulle labbra glielo impedisce.
-Shhh.. Non è il momento..- gli risponde, i loro visi a
pochi centimetri di distanza.
Il dito si scosta da quelle labbra, ma le parole sembrano non voler
più uscire, portate via dal vento.
Un bacio, una scarica elettrica vertebra dopo vertebra,
un’onda del mare in tempesta nello stomaco, lava che scorre
inarrestabile sulle pendici di un vulcano.
Il sole scompare. All’orizzonte, c’è
ancora luce. Il rosso e il giallo sfumano nel turchese e nel blu. Sopra
di loro, la volta stellata.
A cavalcioni su di lui, un abbraccio stretto, asfissiante,
dolce.
Le mani del ragazzo scostano il maglione bianco di lei dai fianchi.
Contatto, pelle contro pelle.
Uno sguardo fisso, profondo, penetrante. Gli occhi cerulei di lui
sembrano diventare di una tonalità sempre più
scura ad ogni minuto che passa.
-Vorrei solo che tu non te ne dovessi andare.. -le sussurra,
stringendole di più i fianchi, e premendola contro il suo
petto.
-E io vorrei non dover andare, lo sai.. Ma si va via per ritornare qui,
quando sarà il momento..- gli risponde, le labbra carnose
vicino al suo orecchio. -E questa volta per sempre..-
-è una promessa?- replica lui, con un sorriso beffardo sulle
labbra.
-Si lo è..-
Di fronte a loro, all’orizzonte, non c’è
più alcuna luce. Tutto il cielo è blu e nero ora.
Il lago sembra quasi un grosso specchio di petrolio.
Il ragazzo chiude gli occhi. Il vento per qualche secondo sembra
diventare più intenso, lo sente scivolare sulle palpebre,
sinuoso e freddo.
Profumo di fragole.
Riapre gli occhi.
Avvicina le ginocchia al petto, le mani vanno a frugare nella tasca
della giacca posata per terra vicino a lui.
Un pacchetto morbido, rettangolare gli da il benvenuto.
Accende una sigaretta, e aspira lentamente una lunga boccata di tabacco
per poi cacciarlo da sé creando una piccola nuvoletta di
fumo grigio.
Appoggia la schiena al masso dietro di se e, con un sorriso amaro sulle
labbra, chiude gli occhi.