Salve!
Ho deciso di ripubblicare questa fic sotto
consiglio di Sara.
E' una delle prime che ho scritto, riveduta e
corretta.
Spero vi piaccia.
Dedicata a Sara perchè..mille e più motivi, che
lei sicuramente conosce. =*
He wasn't
He wasn't what I wanted, what
I thought, no.
He wouldn't even open up the
door.
He never made me feel like I
was special.
He isn't really what I'm
looking for.
He wasn't what I wanted, what
I thought, no.
He wouldn't even open up the
door.
He never made me feel like I
was special.
(Avril Lavigne - He Wasn't)
Ron e Harry sono partiti. Sento il mio cuore
farsi piccolo piccolo. I miei due migliori amici se ne sono andati. Abbiamo da
poco terminato i sette anni a Hogwarts, Voldemort è sconfitto, e la fine della
Seconda Guerra ha fatto tirare un respiro di sollievo a tutta la comunità
magica mondiale: il Bene ha trionfato. Ma adesso sono qui a combattere un
pericolo assai peggiore: la solitudine. Si perchè né Harry né Ron si sono
curati di me, hanno il loro sogno, le loro ambizioni e io sono semplicemente di
troppo.
Un'importante squadra di Quidditch ha offerto
loro un ritiro di tre mesi per allenarsi e eventualmente entrare a far parte
della squadra nell'imminente campionato stagionale. Hanno preso quell'offerta
quasi per gioco, o almeno Harry, Ron sembrava invece deciso a sfondare nel
mondo dello sport. Il nostro arrivederci non è stato dei migliori. Tra me e
quello squilibrato di Ron c'è sempre stato un qualcosa, di ancora non
specificato, non abbiamo mai parlato di una possibile relazione tra di noi, una
rapporto che andasse aldilà dell'amicizia. Ma vuoi per la goffaggine di Ron ,
vuoi per il mio orgoglio, niente è mai successo, niente se non si vuole
considerare il Dopo-Ballo-Del-Ceppo , la cosa più traumatica del mio quarto
anno.
Ieri sera, spinta da chissà quale coraggio, mi
ero decisa a parlare con lui .Inutile dire che avrei fatto meglio a starmene a
casa. Sono andata alla Tana e dopo la cena, che la Signora Weasley aveva
preparato (quanto amo quella donna....capite in che senso), l'ho guardato negli
occhi e gli ho detto di non partire, di rimanere con me. Visto il suo silenzio,
non mi preoccupava più di tanto in fondo che tace acconsente, no? Ma ad un
certo punto quel cafone è scoppiato in una specie di risata isterica, che a me,
come potete ben capire, ha fatto tutt'altro che piacere. Sono corsa via dopo
aver salutato Harry e Ginny.
La ormai non più piccola Weasley ha da poco
iniziato il settimo e ultimo anno a Hogwarts. Dio, come mi manca Hogwarts, le sue
scale (alle quali piace cambiare), le serate nella Torre di Grifondoro, la
Biblioteca, il tifo alle partite di Quidditch, i miei amici, sapete una cosa?
Sento anche la mancanza di quel furetto che risponde al nome di Draco Malfoy.
Forse il fatto di essere stata una ragazza mi ha
sempre un po' penalizzata agli occhi di Ron e Harry. Tante volte mi hanno
esclusa dai loro discorsi, o semplicemente ignorata, come al terzo anno che per
me fu sicuramente il peggiore: mi ricordo perfettamente come mi hanno trattata
per tutta la storia della Firebolt e di Crosta,mi tornano alla mente quei
pomeriggi passati da Hagrid a piangere e a sfogarsi, cercando qualche modo per
far scagionare Fierobecco.
Devo ammettere di essere stata noiosa, con i compiti,
la disciplina, le regole e tutto ma sotto la maschera di ragazza sicura c'è
solo una grande insicurezza e paura di rimanere sola. Quante volte ho
consigliato a Ron e Harry di non fare qualcosa e loro mi hanno puntualmente
ignorata andando poi a finire in guai seri!
Sono sola , sola con il mio lavoro di
Responsabile della Sezione Cooperazione Babbana al Ministero della Magia. è
duro come lavoro, Caramell non mi dà un attimo di tregua, non posso fare a meno
di chiedermi, com'è che non l'hanno ancora sostituito, ogni tanto vedo la
Umbridge, credo che mi voglia ancora schiantare per quella storia del quinto
anno.
I miei pensieri sono interrotti dall'arrivo di un
gufo. Ho come la sensazione di averlo già visto. Slego delicatamente la lettera
dalla zampa del volatile e gli do tre zellini di ricompensa, ma non se ne vuole
andare, evidentemente vuole subito una risposta. Chi sarà? Posso escludere a
priori Harry e Ron visto che il gufo non è Edvige né tantomeno Leotordo.
Magari Ginny mi ha scritto con un gufo della
scuola.
Apro la lettera in fretta e furia,
Cara Hermione,
Come stai?
Non hai più risposto al mio invito per le vacanze
estive!
Mi farebbe piacere rivederti.
Dovrei venire a Londra per qualche giorno la
prossima settimana, che ne dici di vederci?
Aspetto una tua risposta al più presto.
Tuo Viktor.
Non ho intenzione di rivedere Viktor,
assolutamente no.
E' diventato stranamente appiccicoso e
assillante.
No, proprio no.
Rileggo più volte il breve pezzo di pergamena,
dopo afferro il primo foglio che trovo e mi affretto a rispondere.
Caro Viktor,
mi piacerebbe moltissimo rivederti.
Purtroppo il lavoro occupa gran parte del mio
tempo.
Mi spiace.
Hermione
Do la lettera al gufo che per tutta risposta sta
per spiccare il volo.
Aspetta, aspetta...Cosa ho da perdere? Dopotutto
Viktor è si ossessivo, ma sembra l'unico a essersi ricordato di me, ci uscirò e
se non funzionerà, bè pace.
Si ci sto!
Ma, persa come sono nei miei ragionamenti, non mi
ricordo del gufo che ormai ha preso il volo (in tutti i sensi)
-Oh Mio Dio! Gufo! Gufetto torna indietro!- ma il
volatile non mi ascolta. Stupido uccellaccio vieni qui.
-Dai, su gufetto! Gufettino!- chiamo con voce
mielosa, tentando di non vomitare sentendo il tono risultare schifosamente falso.
Lo inseguo per la stanza finchè , sotto gli occhi
di tutti gli altri dipendenti, inciampo in un cestino della carta straccia,
faccia un mezzo giro su me stessa e cado a terra come una pera cotta. Tutti
ridono di me. Non si può ridere di Hermione Granger. Ma questo non è il momento
per le mie attente constatazioni. Afferro la bacchetta e...
-Immobilus- il gufetto rimane fermo aleggiando a
mezz'aria. -Accio-
Mi cade tra le braccia. Mi ricordo di aver
utilizzato questo incantesimo al secondo anno con i Folletti della Cornovaglia.
Corro nel mio ufficio e scrivo una nuova lettera:
Caro Viktor,
aspetto con ansia il giorno del tuo arrivo.
Con affetto,
Herm
Lego la lettera alla zampa del gufo che mi guarda
con sguardo omicida, dopotutto l'ho appena incantato, lo lascio e sparisce
subito: quel morso che mi ha dato sull'indice destro è tutt'altro che una
dimostrazione di affetto. Non ho mai avuto un gufo, ma ho letto abbstanza per
dire che quel gufo mi odia.
Tutti mi odiano....tranne Viktor. E' andata.
Vedrò Viktor Krum, l'unica cosa che mi dispiace è
non poterlo dire a Ron per vedere la sua reazione. Ma per una volta non voglio
pensare a Ron e nemmeno a Harry, penserò solo a me stessa. E' ora di girare
pagina, mettere la parola "Fine" a questo capitolo della mia vita.
Ma come sempre ho parlato troppo presto. Una
candida civetta saetta nel mio ufficio.
-Edvige!- gridò correndole incontro.
Sono così felice che quasi quasi mi metto a
ballare..
Hermione aspetta...
Dio mio odio quando mi agito così, non hanno mica
annunciato che gli esami saranno anticipati, no? E poi non vado più ad
Hogwarts. La civetta si sistema sul mio braccio . Non è fantastico? Harry mi ha
scritto! Apro subito la lettera e leggo ogni singola riga, avida di sapere cosa
sta succedendo ai miei migliori amici
Ehi Herm!
Come stai? Scusa se non mi sono fatto sentire, ma
gli allenamenti sono davvero duri.
Non credo sia il lavoro che fa per me.
Penso che opterò per la carriera Auror, come mi
avevi consigliato.
Qui ci sono sia ragazze che ragazzi della nostra
stessa età.
Per quanto riguarda Ron bè..non credo che ti
piacerà.
Ha conosciuto una ragazza, una alla Fleur
Delacour, che trovo a dir poco insopportabile!
Ma Ron non è del mio stesso avviso, anzi pare che
la cosa si stia facendo seria.
Mi manchi.
Spero di ricevere al più presto una tua risposta
Con affetto,
Harry
ps_ti spiace tenere Edvige per un po'? Il viaggio
è parecchio lungo, falla riposare!
Non ci posso credere, quel cafone, stupido,
ignorante, infantile che molti chiamano Ron ha trovato una ragazza, una meglio
di me.
Un irrefrenabile impulso di piangere mi assale.
Questa è la goccia che fa traboccare il vaso: con Ron ho chiuso. Basta niente
più pianti o scervellamenti vari. Siamo solo amici (anzi forse nemmeno quello).
E stop.