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Autore: Superjacobfan    25/04/2010    3 recensioni
Mi sembrò che il mio cuore – già fermo – smettesse di battere solo allora, per la prima volta...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Suicide

Okay...il racconto inizia da quando Edward scopre che Bella è morta. A me non piace U.U Spero di avere tanti commenti con un bel po' di suggerimenti ;) Mi raccomando scrivete anche cosa non vi piace così capisco dove sbaglio!

Ci misi un’ eternità a realizzare ciò che la mia mente non voleva capire. Cercai di trovare una scusa per mettere in dubbio quanto avevo appeso,ma invano. Era morta. Era tutto finito. Tutto. Mi sembrò che il mio cuore – già fermo – smettesse di battere solo allora, per la prima volta.  Quell’arresto provocò un dolore straziante,indicibile. D’altronde era giusto,io per primo l’avevo fatta soffrire. Non era forse mia la colpa del suo suicidio? Cercai di focalizzare il suo viso nei miei ricordi e desiderai ardentemente di poterlo di nuovo accarezzare come facevo un tempo,quando eravamo felici e all’orizzonte non si vedevano nuvole .Prima che comprendessi di non poter stare con lei senza metterla in pericolo,prima di quel maledetto 13 Settembre. Ripensai alle parole che le dissi nel bosco pochi giorni dopo il suo compleanno. Parole talmente assurde che solo lei avrebbe potuto berle senza alcun sospetto. Come aveva fatto a cascarci?Non le era sorto nemmeno il minimo dubbio?Cercai di darmi una risposta, ma il dolore mi impediva di pensare e così mi abbandonai sul freddo pavimento e smisi di cercare inutilmente di sottrarmi a quella crudele sofferenza. Chiusi gli occhi e presi a riflettere. Non avrei potuto sopportare a lungo quella situazione. Prima o poi il mio cuore immortale si sarebbe spezzato. Una parte di me voleva questo,che smettessi di soffrire…che smettessi di esistere. L’altra,la razionale,mi diceva che non sarebbe successo. Iniziai a pensare ad un modo per morire,quando nella mia mente apparì l’immagine dei Volturi. Annuii. Mi avrebbero ucciso loro. Mi alzai di scatto il più in fretta possibile conscio che se Alice mi avesse visto in una delle sue visioni avrebbe cercato di fermarmi. Per un istante sul mio viso apparve un debole sorriso,presto avrei smesso di soffrire.

 

Una mezzora dopo ero su un aereo, destinazione Volterra. Il viaggio sembrava più lungo di quanto in realtà fosse,vicino a me si era seduto un uomo sulla cinquantina che per mia fortuna non cercò di fare conversazione. Il comandante invitò i passeggeri ad allacciare le cinture di sicurezza ma io lo ignorai. Per la maggior parte del tempo guardai il panorama dal finestrino,senza concentrarmi realmente su ciò che scrutavo. Apparve di nuovo nella mia mente il viso di Bella, tutti i momenti passati insieme… da quando l’avevo vista la prima volta,nei ricordi degli studenti del liceo di Forks fino a quella sera nel bosco.

-          Desidera qualcosa?- Fu la cordiale domanda della hostess che mi riscosse dai miei pensieri.

-          No, grazie – risposi in tono monocorde e senza guardarla in viso

“Come ti pare” pensò lei leggermente offesa. Il tipo affianco a me aveva alzato lo sguardo dal suo giornale e mi esaminava incuriosito.

“Strano,il ragazzo.”

Finalmente il viaggio sembrò concludersi e scesi dall’aereo. Presi un taxi e mi feci condurre fino a Volterra. Pagai la donna lasciandole una piccola mancia e mi diressi a passo d’uomo,per non insospettire nessuno, fino al castello dei Volturi.

-          Aro,Marcus,Caius- li salutai.

-          Cosa c’è Edward?A cosa dobbiamo la tua visita?- Domandò Aro. Sperava che desiderassi unirmi alla sua guardia del corpo. I suoi fratelli invece sembravano soltanto incuriositi dalla mia visita, che per loro era solo una piccola distrazione dal quotidiano.

Porsi la mia mano al vampiro che la strinse prontamente. La sua mente fu subito sovraffollata dai miei ricordi e arrivò dopo qualche infinito secondo alla mia decisione di farmi uccidere la lui.

Si staccò un po’ sorpreso.

-Mi dispiace Edward ma non posso accettare la tua richiesta- sentenziò infine

“Sei troppo prezioso per lasciarti morire”pensò alludendo al mio potere.

Senza proferir parola mi diressi fuori dalla residenza con un nuovo piano: mi sarei mostrato alla luce del sole. A quel punto i Volturi sarebbero stati costretti ad ammazzarmi. Arrivato sull’uscio della porta mi sbottonai i bottoni della camicia e me la sfilai. Guardai in alto il sole di mezzogiorno pronto a fare il passo che avrebbe messo fine alla mia vita,quando ad un tratto… la vidi,bella come non mai.

-Non può essere- mormorai incredulo.

  
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