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Autore: e l l i e    25/04/2010    0 recensioni
Piccolissima one-shot su Tom. La scrissi per la mia migliore amica, lei con quel bellissimo tatuaggio. Una confessione, due occhi verdi a dirgli che lo amava, lo amava per il ragazzo che è lo amava più della sua stessa vita. Quella ragazza non ha mai sospirato con lui, non ha mai ascoltato un suo sussurro, non ha mai avuto un suo tocco. Ma lei aveva tatuato il suo nome, Tom
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente trovai il coraggio di parlare su ciò che mi accadde due mesi fa. Ancora poco sarei scoppiato.Tutti questi pensieri, quei ricordi non mi lasciavano in pace e ora mi trovo qui davanti al mio migliore amico a tirare fuori quelle parole che mi soffocavano da troppo tempo. Georg mi guarda incuriosito e insospettito proprio davanti a me e avere quegli occhi puntati non mi rende certo più facile la cosa. *Ok cazzo iniziamo* mi dico tra me e me e così comincio a raccontare ancora un po' timoroso: " Molti vedono quello che sono, pochi sanno quello che ho dentro. Un ragazzo come tanti, questo sono davvero io. Perchè paragonarmi a una persona che non è minimamente ciò che in realtà è il mio essere. Vedete solo il Tom dietro a quello schermo. Ho sentimenti, ho un cuore e non solo quello che tanto bramate. C'è una ragazza tra tante che ha finalmente capito tutto questo, l'ho vista. Aveva gli occhi verdi, lucidi. Ho ancora impresso come era vestita. Hehehe, mi darei dello stupido, l'ho guardata solo due secondi eppure mi ricordo ogni cosa. Quei capelli color grano come erano un tempo i miei, quel vestito bianco e un paio di jeans, semplice e non costruita. Mi sono avvicinato lentamente, era ora degli autografi. Un'altra volta sentire le fan urlanti che cercano ti aggrapparsi e tirarti verso di loro. Perchè non capiscono che sono anche io un essere umano. Poi lei. Lei non urlava, non sbraitava, non si agitava. Lo guardata stranito, l'ho capito subito che era diversa. Due occhi grandi, verdi contornati di rosso. Piangeva. Lei piangeva. Non che non avessi mai visto una fan piangere solo per avermi toccato, ma lei. Lei lo fece come se non avesse mai visto uno come me. Come se avesse tirato un sospiro di sollievo. Non piangeva per frenesia, piangeva per gioia. Che dolce. Sì era davvero dolcissima. Sono sempre stato uno da una notte e via, sai com'è divertirsi, cambiare una ragazza a sera, quelle che ti aspettano nel letto nude, la vita da star tutte ti vogliono, e all'ora pensavo - perchè no? divertiamoci -. Ma ora sento davvero che mi manca qualcosa. Mi sento solo. Ho voglia davvero di avere qualcuna accanto. Ti giuro ero incantato. Non riuscivo a capirla, o forse riuscivo anche fin troppo bene. Ho abbassato lo sguardo per fare un autografo veloce come a tutte le altre fan prencedenti. Che meraviglia. Ha...lei ha... ha il mio nome tatuato sul polso. Il mio nome. Non mi ha mai parlato, eppure mi conosce così bene da potersi tatuare il mio nome? Chi è questa ragazza? Ha gli occhi tristi guardandomi. Ma io non riesco a staccarmi da quello sguardo, non riesco ad andare via. Chi sei? Ti prego devo saperlo. Le ragazze... Fino ad ora molte volte ho pensato a loro solo come un oggetto intercambiabile per farmi una reputazione, per risultare ancora più bello agli occhi delle fan. Perchè tu sei così? Che cosa mi hai fatto? C'è voluto un bodyguard per darmi una piccola spinta per farmi andare via e passare oltre avevo ancora molti altri autografi da fare. Ma quel contatto visivo non lo staccai mai come non lo fece lei. E persino quando ero di spalle da tutt'altro lato pensavo solo a quegli occhi velati con un riflesso rosso. Non era poco vestita, non era bellissima come le modelle che vorrebbero portarmi a letto, non era una di quelle ragazze famose dello spettacolo griffate e truccate come la prima delle snob. No lei non era così. Eppure avrei solo voluto prenderle la mano, la stessa con il mio nome, falla scavalcare tra le urla delle fan, smettere tutto li e andare via. Perchè? Perchè!? perchè mi hanno portato via da lei, perchè tutto questo, perchè mi hanno fatto scegliere questo?! Alla fine del percorso mi volto. Mio fratello, Gustav e prima di me Georg sono già stati scortati via. Ma io non voglio andarmene. Voglio capire, voglio portarla con me. Le fan farebbero di tutto solo per un mio sguardo, me un contatto o per un sorriso. Un sorriso. Pf, io sorrido sempre che c'è di speciale nel mio sorriso? Posso anche ridere, incazzarmi o piangere? E bè? E invece loro per questo gesto così semplice e stupido, scontato e naturale, morirebbero. Sai io quel giorno ho deciso di regalartelo a te il mio sorriso. Un ultimo mio segno per lasciarti qualcosa di mio solo per te nel cuore. Spero gli sia arrivato, spero l'abbia percepito che era per lei. Non posso smettere di guardarti, non ce la faccio. Saprò mai chi sei? Quella ragazza tra tante. Ma ti riconoscerò per quel tatuaggio che è indelebile nella mia mente come il tuo viso. Volevo solo averti con me, ti sto dicendo di scappare con me. Ma non per una notte, no. Non ti farei mai questo. Te l'ho detto sembro il ragazzo superficiale, che si atteggia, che spara battutine per stuzzicare gli altri e che si vuole solo fare tutto il genere femminile. Ma questo è Tom Kaulitz. Non Thomas il ragazzo cresciuto con la passione e il dono per la chitarra. Io non sono davvero me. Ho letto nei tuoi occhi che tu sei riuscita a capirlo, questo non lo dimenticherò mai. Cazzo mi prendono per un braccio e mi fanno cenno di andarmene la folla comincia a urlare ancora di più e a tentare di capire perchè ero ancora li. Non ho potuto nemmeno salutarla, ma tutto ciò che le dovevo dire era in quello sguardo e in quel sorriso che le ho lanciato. Non piangere più per me ti prego.Non voglio farti soffrire, non voglio che tu stia male per me. Sono un ragazzo come tanti. Ma tu no. Ti troverò, so che mi seguirai ancora, e io ti ritroverò. Te lo prometto lo farò Mi hanno portato via velocemente, sembrava che tutto si fosse fermato a quell'attimo in cui lei mi guardò. Dio non mi era mai capitata una cosa simile. I miei pensieri è come se mi stavano mangiando vivo, non so nemmeno io come spiegarlo. Quell'idiota di mio fratello si preoccupò inutilmente del mio assenteismo. mentale. Gli voglio una marea di bene, per lui si sa, che darei la vita, ma quando s'intromette troppo proprio non lo sopporto. Mi ritornava alla mente tutto questo, ci ho pensato, per ore, giorni, settimane, mesi. So solo che io sento che lei c'è, ho i brividi qualche volte e so che quella bellissima ragazza pronuncia il mio nome. Io percepisco già, dentro, nello stomaco, che siamo un'unica persona e che non mi potranno tenere lontano da lei. Cazzo la troverò, il mio cuore mi guiderà da lei. E un giorno voglio conoscere quegli occhi verdi che mi dicevano: Tu sei il chitarrista che mi ha rubato la vita." Mi diceva di prenderla portarla via, ma non l'ho fatto, non l'ho fatto Gè. Mi porto le mani sulle tempie fissando imperterrito il pavimento. Non riesco a perdonarmi questo errore. Sarebbe potuto cambiare tutto. Il mio amico mi posa una pacca amichevole sulla spalla indicandomi l'uscita del camerino. Lì fuori avrei trovato di nuovo migliaia di fan che urlano, sbraitano di nuovo quel nome che a volte odio. Tom Kaulitz. Ma vado fiero con la testa alta, imbocco il corridoio con la mia chitarra sotto braccio e la sento. Sento già l'adrenalina che sale, sempre più su, mi percorre il corpo, mi toglie il fiato. Cammino sicuro, io so che tra quella folla c'è lei. Le prenderò la mano stavolta, la porterò al sicuro. Non voglio scopare per una notte, voglio solo renderla felice, voglio che sorrida, che sorrida per me come feci io per lei. Troverò i tuoi occhi più luminosi di queste luci da palcoscenico. Sei la ragazza dal tatuaggio nel mio cuore, ti conosco solo così, fai mio il tuo nome. Fai mio il tuo nome e io lascerò il T. K. che mi appartiene. Il concerto finì, corro via con gli occhi bassi e lucidi. Posiamo fulminei gli strumenti e ci dirigiamo verso il tour bus. Girò il volto all'orizzonte un'altra arena che muore sul nostro cammino. Il cuore si ferma e tutto rallenta. Lei è lì, si guarda intorno frenetica, gli occhi di nuovo rosei con riflessi rubino. D'istinto mi dirigo verso di lei con le pulsazioni che arrivano al limite permettendomi di avanzare più veloce che posso. Le prendo il polso e di scatto trovo quei bellissimi smeraldi che mi fissano impauriti. Piange, di nuovo, no! Le prendo il viso tra le mani dandole un bacio a fior di labbra. "Non piangere" le dico " non piangere, tu mi conosci, e se sai bene chi sono non voglio che tu pianga. Vieni via con me, voglio rimediare a quel giorno in cui ci hanno separati, ti regalo il mio nome, lo stesso che hai indelebile sul braccio, ti regalo me stesso. Ora non piangere" Incrocio le mie dita con le sue assaporo il vento serale con lei. Ti porterò via con me, non sei il giocattolo di una notte voglio che tu sia il sogno di una vita.

   
 
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