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Autore: Vampire_Swan    25/04/2010    5 recensioni
questa storia è nata per puro caso dalla mia fantasia contorta xD. è molto interessante, è una ff nonsense, vi lascerà a bocca aperta. xP spero vi piacciaaa! recensite in tanti!!! non deludetemi U.U non vi costa niente scirvere 2 paroline ^_^
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Figlio Del Diavolo

Mi svegliai in un posto oscuro e strano. Io ero sempre distesa sul mio letto, ma  il letto si trovava nel bel mezzo di una foresta piena di alberi, vegetazione, muschio e rugiada. E la mia avventura continuava così da giorni. Tutto inizia una sera che torno a casa da lavoro e, stanca vado a dormire. Da quella sera, mi era impossibile alzarmi dal letto. Non riuscivo a comandare le mie gambe e a muoverle, erano lì, immobili sotto le coperte. Dopo quella sera in camera mia, mi svegliai col mio letto su una spiaggia deserta, non assolata, come una spiaggia in primavera. Pensai subito che stessi sognando, il fatto che mi spaventò era il mio corpo immobile dalla vita in giù, per il resto riuscivo a sedermi e muovere braccia e testa. Rimanevo lì sul letto, aspettando che venisse qualcuno che mi potesse aiutare. Poi arrivò un bambino, dall’età di sette o otto anni circa. Era a circa tre metri dal mio letto e mi fissava. Aveva la pelle bianchissima, le guance paffute e gli occhi a mandorla, dei capelli di media lunghezza, neri e lisci. Portava una semplicissima maglietta bianca a maniche lunghe, e dei pantaloni lunghi e bianchi come la maglia. Restava lì a fissarmi. Provai a parlargli ma il bimbo non si muoveva e non parlava, sembrava una statua che sbatteva solo le palpebre. Provando a non farci caso, mi riaddormentai. Mi risvegliai in un deserto, e ai piedi del mio letto c’era ancora questo bambino che mi fissava. Questa volta, non gli parlai e restai a fissarlo anche io. Il bambino fece un piccolo, leggero ed innocente sorrisetto. Lo feci anche io. In qualche modo quel bambino mi sembrava di conoscerlo, nonostante fossi sicurissima di non averlo mai visto in vita mia. Mi addormentai di nuovo. Il mio risveglio fu su una collina, una distesa di fiori immensa, di cui non si vedevano i confini. Si vedevano solo erba, cielo e il bimbo. Non gli parlai nemmeno questa volta, ma lui mi stupì. Si avvicinò a me con cautela, e mi diede un bacio sulla fronte. Lo lasciai fare. Questo bambino mi infondeva serenità e sicurezza. E questo era davvero strano. Dopo il bacio mi riaddormentai subito, risvegliandomi col mio letto in un piccolo stagno, profondo pochi centimetri. Il bambino camminava sopra l’acqua, e si avvicinò a me.
“Perché non parli più?” mi chiese. Era la prima volta che lo sentivo parlare.
“Perché ero certa che non mi rispondessi. Come fai a camminare sull’acqua?” chiesi. Il bambino si mise a ridere e si dissolse pian piano fino a sparire. Mi riaddormentai. Ed eccomi qui, in questa foresta. Un posto davvero macabro. Il bambino non c’era, così restai sveglia ad aspettarlo. Poi apparve dal nulla, ma non mi spaventai. Lui aveva un dolce sorriso. Decisi di parlare con lui.
“Come ti chiami?”
“Elias.”
“E quanti anni hai?” il bimbo rise come se avessi detto una cosa divertente.
“Io ho 973 anni. E tu ne hai 23 vero Marta?”
“Come fai a sapere quanti anni ho e come mi chiamo?” rise un’altra volta.
“Io so tutto di tutti.”
“Perché?”
“Non lo so.”
“E allora dimmi, perché sono parecchi giorni che mi sveglio in posti diversi, e non sento né il bisogno di mangiare, né di bere, né di nient’altro? Come faccio a tornare a casa?”
“Non l’hai ancora capito?”
“No…”
“Sei morta.”
“Morta? E come? Io ero a casa mia ed ero andata a dormire! Come faccio ad essere morta? Com’è possibile?” lui rise, rise come se la risposta fosse ovvia.
“Ti ho uccisa io!” disse sereno e sorridendo amichevolmente.
“Cosa? E perché mai? Tu chi diavolo sei?”
“Sono il figlio che tu non hai voluto, e che hai abortito. Sono il figlio del diavolo.” E mi sorrise di nuovo.

  
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