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Autore: WorthTheWait    26/04/2010    2 recensioni
Perché a me? Perché? E' successo tutto così in fretta che non mi sembra vero. Com'è successo? Com'è potuto succedere? Beh... questo lo so. So com'è successo tutto, anche se forse - anzi, sicuramente - sarebbe meglio che non fosse successo niente, e invece ora mi ritrovo in questa posizione scomoda, senza una soluzione. Perché l'ho fatto? Perché? Beh... Ted. Perché sono innamorata di lui, ecco perché. Come diavolo faccio ora? Come faccio? Non pensavo di essere... beh, si, insomma... di essere... mi viene male solo a pensarci. Non so assolutamente come fare, non vedo nessuna soluzione e mi sa che non ne troverò neanche una. Mi sa che dovrò vuotare il sacco prima che tutto sia evidente, è l'unica cosa che posso fare: dire la verità a tutti, soprattutto a Ted.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Another Story
«Am I... pregnant

 A tutti voi.
Se avete letto la storia o la aprite per la prima volta,
se l’avete messa tra le preferite,
le seguite,
o tra quelle da ricordare,
se siete talmente dolci da lasciarmi una traccia del vostro passaggio,
o se perdete parte del vostro tempo a leggere solamente.
Un grazie enorme dal cuore,
Melissa <3

Dopo tanto, forse troppo tempo,
ho deciso di rinnovare questa storia,
rendendola più leggibile,
cambiandole font e decidendo di non farla essere più una Big Damn Table.
Cento capitoli sono troppi e non avrei la minima idea di cosa scriverci.
Spero che asseconderete la mia scelta e che continuerete a seguirmi,
fino alla fine! <3

Prologue

Perché a me? Perché? E' successo tutto così in fretta che non mi sembra vero. Com'è successo? Com'è potuto succedere? Beh... questo lo so. So com'è successo tutto, anche se forse - anzi, sicuramente -  sarebbe meglio che non fosse successo niente, e invece ora mi ritrovo in questa posizione scomoda, senza una soluzione. Perché l'ho fatto? Perché? Beh... Ted. Perché sono innamorata di lui, ecco perché. Come diavolo faccio ora? Come faccio? Non pensavo di essere... beh, si, insomma... di essere... mi viene male solo a pensarci. Non so assolutamente come fare, non vedo nessuna soluzione e mi sa che non ne troverò neanche una. Mi sa che dovrò vuotare il sacco prima che tutto sia evidente, è l'unica cosa che posso fare: dire la verità a tutti, soprattutto a Ted. Dire la verità a Ted? No, non posso. Rovinerei definitivamente la sua relazione con Victoire - cosa che provo da fare da anni, ma questa motivazione non mi sembra quella migliore - e ho paura della sua reazione. Come posso fare? E cosa gli dico? Ted, io sono... no, riproviamo... Ted, ti ricordi la cosa successa circa un mese fa? Beh, io... no, non va bene... Ted, io aspetto... se continuo di questo passo non vado da nessuna parte. Soprattutto perché devo farmi coraggio e dire quella maledetta parola. Il vero problema non è dirlo solo a Ted, ma anche a tutto il resto della famiglia. A mamma e papà, a James e Al, agli zii, ai nonni... ho fatto la stupidaggine più grande di tutta la mia vita ed ora ne pago le conseguenze. Se mi ritrovo in questa situazione è solo colpa mia e della mia stupida infatuazione per Ted. Fantastico!

Alzo lo sguardo al soffitto bianco del bagno di casa mia. Sono chiusa qui dentro da una mezz'oretta buona, fortuna che i miei e James e Al sono fuori. Ci manca solo che scoprano tutto e poi sono apposto. Abbasso lo sguardo sul test che si trova tra le mie mani, smaltate di un rosso acceso. Positivo. E' positivo e la mia vita è finita, è positivo e la mia ricompensa è la condanna a morte. Sento una lacrima bagnarmi la guancia. Non ho la forza di fermare il suo cammino sulla mia faccia, come non ho la forza di impedire alle altre di seguirla. La mia vita è diventata un inferno e da ora in poi sarà sempre peggio. Sono... sono incinta. Avrò un bambino, il mio bambino, il bambino mio e di Ted, nato da un errore, da uno stupidissimo errore. Lascio cadere il test a terra accanto a me e mi metto le mani sulla pancia ancora piatta.

"Non è colpa tua..." sussurro più a me che alla vita che si sta sviluppando dentro di me, "... non è colpa tua se è successo tutto questo. E' colpa solo della tua mamma, che è irresponsabile..." ripenso alla parola 'mamma' e mi vengono i brividi. Sarò mamma a diciassette anni, avrò un figlio a diciassette anni, dovrò crescere un figlio a diciassette anni. Lascio le mani sul mio ventre. Le lacrime continuano a rigarmi il viso e inizio a singhiozzare. Incrocio le braccia sotto il petto, a contatto con la maglia rossa, che nasconde, anche se ancora non visibile, la mia gravidanza. Come farò a dirlo a mia madre? A mio padre? A Ted?

"Eh, piccolo? O piccola, naturalmente. Come faccio a dirlo ai nonni, eh? Hai qualche idea?" continuo a sussurrare alla mia pancia, rendendomi conto di quanto la mia situazione mi abbia dato alla testa, "cosa sto facendo?" mi chiedo, scuotendo la testa, portando le mani alla faccia ed asciugandomela. Mi alzo in piedi e distruggo il test con un incantesimo, fermando a specchiarmi nello specchio. I capelli fuoco sono scompigliati e ribelli, i miei soliti occhioni verdi sono spenti e arrossati e non allegri come sempre. Osservo la maglia rossa bagnata da alcune lacrime cadute su essa, lo stesso per la minigonna di jeans. Scuoto la testa e distolgo lo sguardo, spostandolo sulla porta di legno. Inizio a camminare verso di essa. Ogni passo mi fa crescere sempre di più la paura della reazione dei miei parenti quando sapranno della gravidanza. Arrivo, dopo lunghi ed interminabili secondi parsi un'eternità, alla porta. Metto una mano su essa e rimango ferma e immobile, riflettendo su cosa dovrei fare. Un'altra lacrima cade, rigandomi la guancia. Apro la porta e corro in camera mia, nascondendomi sotto le coperte del mio letto e iniziando a piangere a dirotto, fino a quando Morfeo mi accoglie tra le sue braccia.

Quando mi sveglio, guardo la sveglia sul comodino accanto al mio letto, capendo di aver dormito un paio d'ore. Mi alzo svogliatamente dal letto fino a mettermi a sedere, ricordando la mia situazione. Mi lascio cadere sul morbido materasso che attutisce la mia 'caduta' e mi passo una mano sugli occhi. Decido definitivamente di alzarmi e di andare a cena. Sicuramente i miei saranno tornati e anche se non ho fame mi conviene andare a cena, giusto per non farli sospettare di me. Mi alzo dal letto e mi avvicino allo specchio, osservando attentamente i miei poveri e arrossati occhi. Prendo il set di trucchi regalatami da Vic per il mio scorso compleanno e mi trucco, anche se non è la cosa che amo di più al mondo, fino a quando i miei occhi gonfi sono meno visibili possibile. Mi stiro la minigonna di jeans e mi accomodo la maglia, preparandomi ad uscire da camera.

"Ted? Ci sei, Ted? Sei in casa?" chiedo, entrando in casa di Vic e Ted, i quali hanno iniziato a convivere da un anno circa. Ho trovato la porta aperta e sono entrata per assicurarmi che Ted stia bene. Mi trovo qui perché voglio parlare un po' con il mio Teddy Bear, anche mio migliore amico e confidente, a parte Rose, naturalmente. Mi dirigo verso il salotto e lo vedo sdraiato sul divano, dormiente, con una bottiglia di alcolici in mano. Perché, Ted? Perché ti sei ubriacato? Decido di andare via e di lasciarlo lì, ma lui si sveglia e mi scruta attentamente, cercando di capire come sono entrata.

"La porta era aperta" rispondo alla sua domanda indiretta, "sono passata di qui perché volevo parlarti e vedere come stavi, ma... perché ti sei ridotto così?".

"Victoire" mi risponde, alzandosi dal divano e passandosi una mano sul volto. Rimango immobile, osservandolo direttamente negli occhi, "abbiamo litigato e se n'è andata. Penso che questa volta non tornerà più" mi dice, facendosi cadere una lacrima sul volto, commuovendomi. Non posso sopportare di vederlo piangere, è troppo per me, per il mio povero cuore, "aiutami, Lils... aiutami a dimenticarla, ti prego" mi supplica, avvicinandosi a me e guardandomi con il suo solito sguardo implorante.

"In che modo, Ted? Poi sei ubriaco. Senti, dormici sopra, io devo andare, ci sentiamo, ciao" mi congedo, cercando di uscire da casa sua. Mi blocca, prendendomi per un polso e facendomi voltare verso di lui. Il mio cuore inizia a battere all'impazzata sia per la paura che per l'adrenalina. Sinceramente in questo momento ho paura di Ted, cosa che non ho mai provato. La stretta che tiene sul mio polso mi fa leggermente male, "lasciami. Devo andare, Ted, non posso aiutarti e poi in quale mo...?" vengo interrotta dalle sue labbra che si posano sulle mie. In questo momento non capisco più niente. Il mio cuore batte a una velocità pazzesca, quasi penso che mi uscirà dal petto e le mie labbra vogliono fare di tutto per rispondere a quel bacio appassionato, ma il mio cervello e la mia parte di mente sana non glielo consente, creando in me una confusione interna. Cerco di resistere, di non lasciarmi andare. Non posso farlo... non con Ted che sta con Vic, perlomeno. Il mio cervello cede e le mie labbra rispondono al bacio, facendomi stringere a lui e facendo aderire il mio corpo con il suo.

Ripenso a quella maledetta sera e il continuo è scontato, vista la situazione in cui mi trovo ora. Ted non si ricorda niente di quella sera, soprattutto perché dopo che è successo tutto, me ne sono andata prima che lui si svegliasse e la sbronza deve avergli offuscato la memoria. La situazione va di bene in meglio! Apro la porta e mi dirigo in cucina a passo di bradipo e quando arrivo davanti alla stanza intravedo, seduto accanto a papà, l'ultima persona che vorrei vedere sulla faccia della Terra: Ted. Potrei battere in ritirata e tornare in camera, ma mamma mi ha vista e mi fa cenno di entrare per la cena. Ubbidisco, raccimolando tutta la dignità possibile e facendo un sorriso falso e sforzato. Mi siedo al mio posto che si trova tra James e Ted, purtroppo.

"Ciao, Ted..." lo saluto a malapena, senza incontrare i suoi occhi. So che potrei scoppiare a piangergli davanti e poi mi toccherebbe spiegare il perché, quindi è meglio evitare i suoi occhi. Sento alla mia sinistra James e Al che parlano di Quiddich e vedo papà intento a leggere la gazzetta del profeta, mentre mamma è impegnata a cucinare.

"Beh... come va, Lils?" mi chiede, Ted, facendomi abbassare lo sguardo sulle mie unghie, la cosa più interessante di questo momento. Come va? Bene, va tutto bene, tutto alla grande! Mi hai messa incinta e aspetto un figlio a diciassette anni, non ti sembra che meglio di così non può andare?! Le parole mi muoiono in gola, facendomi venire in mente la risposta automatica.

"Bene... tu, invece?" gli chiedo, lasciando lo sguardo sullo smalto rosso. Ho sempre odiato lo smalto, ma ho deciso di cambiare. Tanto ora nella mia vita cambieranno parecchie cose, quindi...

"Benissimo... io e Vic stiamo pensando di sposarci e forse anche di avere un figlio" mi dice, sottovoce e dandomi un grandissimo colpo al cuore, frantumandomelo in miliardi di pezzettini. Io aspetto un figlio da te, non ti basta?! A parte il fatto che tu non lo sai e che non so quando lo verrai a sapere.

"Sono... felice per voi" mi sforzo, senza sorridere e mantenendo lo sguardo basso.

"C'è qualcosa che non va, Lils?" mi chiede, notando il mio comportamento strano. Le mie bugie non funzionano con lui, è inutile.

"No, niente" dico alzando lo sguardo fino a incrociare i suoi occhi, distolgo subito lo sguardo, spostandolo su mio padre, "papà, come è andata oggi?" chiedo, cercando di sembrare la più normale possibile.

"Bene, tranne il fatto che ho scoperto che tua cugina è incinta" mi dice, alzando lo sguardo smeraldino su di me.

"Chi? Rose?" gli chiedo, allarmandomi immediatamente e ricordandomi che anche io sono nella stessa situazione.

"No, Roxanne... ed ha solo quindici anni. Come si fa a rimanere incinta a quindici anni?" chiede più a se stesso che a me.

"Sai come si fa, Harry" dice mamma, servendo la cena. Ha fatto il pollo arrosto, piatto che io amo da morire, ma stasera il mio stomaco è piuttosto in subbuglio e non ho molta fame.

"Sai quello che intendevo... il fatto è che ho visto George oggi, e l'ho visto davvero sconvolto" dice, prendendo un pezzo di pollo e mettendoselo nel piatto. Mamma si siede tra lui e Ted, di fronte ad Al.

"Papà, vorrei vedere la tua reazione se scoprissi che Lily è incinta" dice James, facendomi gelare il sangue nelle vene. Prendo anche io un pezzo di pollo e lo metto nel piatto, iniziando a stuzzicarlo e cercando di rimanere impassibile all'affermazione.

"Non diciamo scempiaggini, sono sicura che Lily ha la testa sulle spalle, quindi non si ritroverà nella stessa situazione di Roxy" si intromette mamma, iniziando a mangiare il suo pezzo di pollo e guardando in malo modo James, "non è così Lilian?" mi chiede conferma. Rimango in silenzio due secondi, poi decido di rispondere.

"C-Certo, mamma" rispondo, continuando a giocherellare con il pollo. Alzo leggermente lo sguardo e vedo Ted guardarmi in modo strano. Ho paura che abbia capito tutto. Lui sa che quando balbetto sto mentendo. Le mie bugie non funzionano con lui. Con lui non serve mentire.

"Poi io non sarei ancora pronta per diventare nonna" aggiunge mamma, sorridendo. Mi dispiace mamma di deluderti.

"Anche io, sinceramente non sono pronto per diventare nonno, anche se James e Al potrebbero già iniziare a mettere su famiglia" dice papà, ridendo e mangiando.

Il resto della cena passa in modo abbastanza piacevole. Certo, per tutti tranne che per me. Non voglio vedere la reazione di mamma e papà quando scopriranno tutto. Non faccio tanto caso a quello che dicono e mi sforzo di mangiare la mia poca porzione di pollo.

"Beh, allora io vado..." dice Ted, alzandosi, " grazie per la cena".

"Ciao Ted" dicono all'unisono mamma, papà, James e Al.

"Lily accompagnalo alla porta" mi dice mamma, indicandomi Ted con la testa. Io annuisco senza protestare e ci incamminiamo nel corridoio arrivando davanti alla porta d'ingresso.

"Ciao, Ted, ci vediamo" gli dico, aprendogli la porta per farlo uscire.

"Ciao, Lils... posso chiederti una cosa?" mi chiede, facendomi venire male. Ho paura che possa chiedermi la cosa che temo. Annuisco, "non è che sei incinta o qualcosa del genere?" il mio cuore perde un battito. Ha capito tutto ed io ora devo mentire, non lo può venire a sapere così e soprattutto ora. Ancora non sono pronta a dirgli niente, la sua curiosità dovrà aspettare.

"Cosa?! Chi?! Io? Avanti, non essere ridicolo" mento come una brava attrice. Piano piano sto imparando a mentire sempre meglio e in questo caso mi serviranno le mie bugie migliori. Forse riuscirò anche ad ingannare Ted se uso il mio talento di attrice.

"D'accordo. Beh, ricorda: se hai bisogno di qualcuno con cui parlare, io ci sono. Ti voglio bene, Lils" mi dice, uscendo dalla porta e rimanendo sulla soglia. Non lo vedo molto convinto della mia risposta, e nascondo la verità con un falso sorriso.

"Oh, anche io ti voglio bene, Ted" gli dico, soffocando il mio 'ti amo' e abbracciandolo forte. Sento che presto dovrò dirglielo, possibilmente prima che si sposi con Vic e che lei rimanga incinta. Lo stringo forte, pensando che lui sarà il padre di mio figlio, di nostro figlio - o figlia, naturalmente -. Io e lui, mamma e papà, Lily e Ted. Quando l'abbraccio si rompe, mi avvicino un altro po' tanto da baciargli la guancia, ma un suo movimento fa finire le mie labbra sulle sue. Mi allontano immediatamente, vedendo la sua faccia sorpresa. Lo vedo arrossire leggermente, prima di farmi un cenno con la mano in segno di saluto ed andarsene, mentre io chiudo la porta e sospiro, pensando a quello che è appena successo e a quello che succederà.

 

  
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