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Autore: DreamWriter    27/04/2010    2 recensioni
Due amici legati fin dall'infanzia, un dramma che si abbatte sulle loro vite come un fulmine a ciel sereno, mille interrogativi e una sola risposta...Dal testo: "Spero che lo spettacolo vi sia piaciuto! A me personalmente no: è per questo che ho deciso di tornarmene dietro le quinte"
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo spettacolo è finito



Cosa può spingere da un giorno all’altro una persona a porre fine alla propria vita? Con quale coraggio si prende la decisione di rinunciare a tutto? Di non provare nemmeno a lottare? E’ il cuore o la mente a portarti a tradire le persone a cui vuoi bene e che ti vogliono bene? Sì: perché di tradimento si tratta.
Non lo posso giustificare, non dopo quello che ha fatto. Non dopo quello che mi ha fatto. Sapeva che io sarei stato sempre la spalla su cui piangere, che l’avrei consolato e aiutato, che insieme saremmo potuti uscire da qualunque situazione. Perché non ha chiesto il mio aiuto? Perché ha preferito farsi aiutare da una pistola?
Eric era il mio migliore amico fin dalla più tenera età: insieme avevamo condiviso asilo, scuole elementari, medie e superiori. Nemmeno la scelta diversa dei corsi di studio universitari ci aveva separato: avevamo affittato insieme una casa non molto distante dalle rispettive facoltà:Giurisprudenza per lui che sognava di ergersi un giorno a paladino dei più deboli, Lettere Classiche per me che speravo di diventare professore. Tutto andava per il verso giusto: sia io che Eric eravamo studenti modello ma non rinunciavamo agli svaghi e alle uscite la sera. Fu proprio in una di queste uscite che incontrammo quelle che poi sarebbero divenute le nostre fidanzate: Sofia, occhi azzurri come il mare quando è limpido, capelli color grano, sorriso dolcissimo e portamento divino, mi fece capitolare subito ai suoi piedi; Sasha, di origine russa, altissima, gli occhi scuri leggermente a mandorla, i capelli rossi e un viso incorniciato di lentiggini, fece penare Eric per un bel po’ prima di concedersi e divenire a tutti gli effetti la sua ragazza. Non lo sapevamo ancora, ma proprio da quella sera sarebbe partito tutto. Sasha si manteneva facendo la modella e fummo invitati molte volte ad assistere alle sue sfilate: ricordo che Eric la guardava adorante, come se fosse una dea, ed era gelosissimo di chiunque altro le posasse gli occhi addosso o le facesse troppi complimenti. La gelosia lo consumava: non mangiava più, passava intere notti insonni e allo studio non dedicava più di una mezz’oretta. Così cominciarono ad arrivare i risultati negativi ed Eric si ritrovò bocciato agli esami dati fino ad allora. Ma sembrava che non gli importasse molto: era contento così, solo con l’amore di Sasha. Le cose peggiorarono quando arrivarono le prime, furiose litigate con lei: Sasha si sentiva oppressa, si lamentava del fatto che lui le lasciasse pochi spazi e fosse troppo geloso, e questo ad Eric non andò giù: inasprì i suoi controlli sulla fidanzata spiandola ovunque andasse per poi farle violente scenate di gelosia. Sasha piangeva, stava male, ma alla fine non faceva niente per far cessare tutto ciò e non osava lasciarlo. Io cercai di farlo ragionare, di dirgli che non poteva comportarsi in quel modo con lei, ma Eric non mi dette ascolto. Ricordo che una sera uscimmo tutti insieme: io, Sofia, Eric e Sasha. La situazione sembrava stesse tornando quella di una volta: Eric era tranquillo, circondava Sasha di mille premure e addirittura non faceva caso se qualcuno le lanciava qualche occhiata o qualche apprezzamento di troppo: forse aveva deciso di darmi retta. Ma poi avvenne l’inevitabile: mentre eravamo seduti su una panchina a gustarci un gelato, un ragazzo, dall’aria spavalda, coi capelli a coda e un fisico da culturista, che si trovava poco distante da noi, notò Sasha e cominciò a farle dei complimenti che poi divennero delle battute volgari, di pessimo gusto. Eric non ci vide più: si avventò su di lui e lo prese a male parole. Il ragazzo allora lo picchiò e si unirono anche i suoi amici. Eric stette per due giorni in ospedale con il naso fratturato. Lo dimisero ma non fu più lo stesso: aveva paura anche a uscire fuori casa e si rifiutava persino di vedere Sasha. Lei, dal canto suo, invece di stargli vicino, lo lasciò. Lui sembrava apatico, sembrava che non se ne stesse fregando più di tanto. Poi un giorno tornò dall'ennesimo esame andato male: era distrutto.

-Ho fallito, John- mi disse.
-Ma no, vedrai che dopo averlo ripetuto sarai promosso!- lo consolai.
-La vita è una merda- mi rispose.
-Eric non è così: tutto si sistema, lo vuoi capire?- replicai.
-All'uscita dall'università ho visto Sasha con un altro- raccontò.
-Sarà solo un amico- tentai di minimizzare.
-Si baciavano! E non da amici!- urlò.
-Quante ne trovi di ragazze? Cento? Duecento? La vita continua Eric...The show must go on!-tentai di tirarlo su.
-Lo spettacolo deve andare avanti? No John, non sarà così: arriva il momento in cui l'attore esce di scena- disse.

Perchè non l'ho capito? Solo ora me ne rendo conto: lui mi aveva lanciato un segnale! E io non l'avevo colto! E come uno scemo me la sono presa con lui perchè non ha chiesto il mio aiuto!

-Dai, non ci pensare!- mi limitai a dirgli.
Lui annuì ed entrò nella sua stanza. Pochi minuti dopo uno sparo squarciò il silenzio. Piombai in camera sua: giaceva in un lago di sangue con stretta nella mano destra una pistola, di quelle che usava quando andava al poligono di tiro. Non ci fu nulla da fare: era morto sul colpo.

Arriva il momento in cui l'attore esce di scena aveva detto. E lui si era congedato dal suo pubblico con un biglietto:

Spero che lo spettacolo vi sia piaciuto! A me personalmente no: è per questo che ho deciso di tornarmene dietro le quinte

Eric


Cosa può spingere da un giorno all’altro una persona a porre fine alla propria vita? Con quale coraggio si prende la decisione di rinunciare a tutto? Di non provare nemmeno a lottare? E’ il cuore o la mente a portarti a tradire le persone a cui vuoi bene e che ti vogliono bene?

L'INDIFFERENZA DEGLI ALTRI AI SEGNALI DI AIUTO LANCIATI, ecco la risposta a tutti i miei interrogativi.

Perchè se Eric se ne è andato è stato anche perchè io gliel'ho permesso, come un regista che fa uscire di scena un attore...




@pioggiargentata, grazie mille per aver recensito sia questo che l'altro racconto e per aver aggiunto me e questa storia fra i preferiti :-)Non puoi credere quanto mi abbiano fatto piacere i tuoi complimenti! Comunque mi piace scrivere praticamente da quando ho imparato ad avere la penna in mano! Penso che di strada per migliorare ne devo fare ancora, ma in compenso mi alleno molto leggendo sempre un sacco di libri e ovviamente scrivendo sempre nuove storie!

@Piccola_Killer, grazie: in effetti è proprio quello il senso della mia storia e sono contenta che tu l'abbia interpretato così bene! Comunque anche a me piacciono molto questo tipo di storie senza il classico lieto fine, infatti la maggior parte delle storie che scrivo è così ;)
   
 
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