I CAPITOLO
La mattina di un luglio ancora ai primi raggi di sole, in un castello, da un terrazzo, migliaia di gufi sembravano aspettare il via per partire, ognuno con una lettera, che recapitava la stessa cosa.
Una donna non tanto giovane, ma
ancora in gamba dall’aspetto, si diresse verso il balcone. Guardo i gufi e
fece segno con la mano. Tutti i gufi partirono alla volta dell’alba.
La
donna rientro nel castello, così immenso e così misterioso.
QUESTA PARTE è UN PO’ CROSSOWER DI YU YU, SE NON VI PIACE, POTETE ANDARE OLTRE.
L’alba stava giungendo pure in una abitazione molto scura e poco gioiosa, ma si sa, le apparenze ingannano.
Dentro ad una stanza, quella più
alta, una ragazza dormiva beata. Aveva dei capelli biondi sopra le spalle,
mossi.
La luce che trafelava dalle
tende fini per svegliarla. Con un grosso sbadiglio, scese dal letto e rimase lì
ferma con gli occhi chiusi.
“KAREN! ALLORA TI SVEGLI?! LO
SAI CHE DOBBIAMO ANDARE, MUOVITI!”
La ragazza aprì gli occhi così
in fretta, che lì dovete richiudere, a causa della luce. Aveva degli occhi
verde mare intensi con un neo sotto l’occhio destro.
“ Sì, arrivo.” Disse
ancora assonnata.
Dopo poco scese. Ad aspettarla
c’era sua sorella più grande Mukuro, capelli arancioni e occhi blu… occhio
blu.
“ Dai, mangerai per strada,
oggi decideremo se fare sì o no questo torneo.”
“ Uffa, ci saranno anche Hiei
e Yusuke!?”
“ Sì, anche Seya.”
“ Ma io ho chiesto di Yusuke
e Hiei, non del tuo fidanzato!” Disse con aria non curante, passandogli
accanto e uscendo.
“ Karen… resti fuori per la
riunione.”
“Oh, ma perché?! Ho detto
solo la verità!”
“ Karen!”
Arrivati alla fortezza del loro
nemico, Yomi, Mukuro e Karen entrarono nella sala.
Dentro c’erano alcune
persone, alcune le conosceva, ad esempio Kurama, che stava parlando con Yusuke,
Seya e Hiei*.
Seya vedendola gli fece un
cenno con la mano. Tutti e quattro erano più grandi di lei di alemo 4 anni,
apparte Kurama di 5.
Yusuke era vivace, ma un gran
combattente, Seya era più basso di lui e aveva capelli castani e occhi scuri,
Kurama, aveva una faccia matura e occhi verdi e capelli rossi, mentre Hiei, era
il più basso e aveva occhi rossi e capelli neri.
“ Ehilà, ciao” Fece Seya.
“ Ciao, pronta a sentire
quello che i grandi dicono?”
“ Yusuke non ho tre anni!”
“ Esatto, ne hai 11!”
“-_-“
“ Non fare quella faccia!”
La discussione era assai
noiosa, si sapeva già che il torneo sarebbe stato fatto, intanto lei guardava
fuori dalla finestra, poi si mise ad osservare Hiei, le era sempre piaciuto,
anche se non lo sopportava. Aveva un carattere così permaloso e asociale.
Alla finestra qualcosa
picchiettava. All’inizio nessuno ci dette peso, ma il rumore diventò molto
frequente, tantio da non poterlo più ignorare.
Mukuro, andò verso la finestra
e la aprì, un gufo ne entrò, e volo per tutta la sala, otto gli sguardi e
oparlottare dei presenti, finchè non sì posò davanti a Karen, e gli porse una
lettera.
Lei prima la guardò, poi la
prese e lesse.
“ Sig.na Karen Yloné
Sala gran consiglio
Makai.”
Aprì la busta e lesse in
fretta quello che c’era scritto, poi guardò sua sorella:
“ Senti Mukuro, non ti
disp8iace che invece di andare a una scuola di umani normali, vada a una scuola
di umani magici?”
“Karen, ripeti.”
“ Ti ho chiesto se posso
andare alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts!?”
“ Di magia?”
“ Una strega?”
“ Un idiozia.” Dise infine
Hiei.
“ Per te sarà un idiozia, ma
a me piacerebbe andarci.”
“ Bè,” disse Mukuro
incerta “ se ti hanno scelta, perché no?”
“ Dovremmo andare a Diagon
Alley, qui c’è scritto cosa devo comprare e come arrivarci, si va a
Londra^^”
“ Che felicità ^^’ “
“
Tze.” Hiei si girò dall’altra parte.
Erano le 11 della mattina, e in una abitazione lontano e assai fuori mano da Londra, un ragazzino goffo e cicciotello, si stava riposando sull’erba frescha.
“- Mamma mia come sono stanzo!
È mai possibbile che mia madre mi faccia sgobbare in questo modo, tanto non
diventerò mai un Auror!-” Pensò il ragazzo sconsolato, guardando il cielo
limpido senza una nuvola.
“ Peter alzati! Dobbiamo
continuare, su!” Disse la madre in un tono tra l’esasperato e il severo.
“ Sì, ora mi alzo.” Disse
sempre guardando il cielo. Si stava per alzare, quando vide un punto nero venire
verso di lui.
“ Allora, ti sei
addormentato?”
“No, ma… cos’è?”
Chiese sempre guardando nello stesso punto.
La madre fissò anche lei il
punto nel cielo, che veniva giù veloce, e si fermò sopra la testa di Peter.
“ Mamma, cos’è?”
“ Non lo vedi che è un
gufo?”
“ Sì, ma cosa vuole un gufo
da me?”
“ Non avrai mica paura dei
gufi ora!?” Disse con espressione sconvolta.
“No!” Disse offeso “
Voglio solo sapere, perché vuole me!”
“ Leggi la… lettera.”
Disse guardando la lettera che aveva il gufo.
“ Su Peter, aprila!”
“ O.k.” Prese la lettera
che il gufo aveva sulla zampa.
La lesse tutto d’un fiato,
poi guardò la madre.
Aveva un espressione tra il
sorpreso e lo scioccato. Cercò di aprire la bocca più volte per parlare, ma
non ci riusciva.
“ Andiamo cosa c’è
scritto?”
“ Ho… Hogwarts.”
“ Hogwarts? Tu... la lettera... Oh
peter ti hanno appena ammesso alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts!
Non sei contento?”
“ Sì…
sì!”
“ Remus come stai?” Chiese
la madre al figlio.
“ Sto bene, cosa vuoi che ti
dica?! È come tutte le volte!” Disse Remus con un sorrisetto bieco.
“ Oh, piccolo!” Lo abbracciò.
Remus era un ragazzo mite e
socievole. Anche se giovane, aveva l’aria sciupata.
Tutto intornio aveva sua madre
che lo abbracciava, suo padre che lo guardava con un sorriso e suo fratello che
si era appena svegliato ed era venuto a vedere. Era più grande di lui, 16 anni
più o meno.
“ Ehi, fratellino, vedo che
stai bene?” Disse cercando di sorridere, ma invano, grazie al mega sbadiglio
che venne subito dopo.
“ Sì.” Disse guradandolo
ammirandolo. Per lui era speciale.
“ Remus, sei sicuro di stare
bene?” Fece il padre con lo stesso sorriso.
“ Certo, tutte le volte fate
sempre le stesse domande, tanto è sempre uguale.”
“ Mi dispiace tanto
tesoro!” La madre era sul procinto di lacrimare.
“ Mamma per piacere! Non
piangere, Remus ne ha già abbastanza, anche se tu non piangi.” Disse e poi
sparì dietro la porta.
“ Ehi, allora venite, io ho
fame!” Dise Mark che stava scendendo le scale.
“ Dai andiamo^^”
“O.K” Disserò Remus e sua
madre in coro.
Il fratello di Remus era un
ragazzo alto, moro e con gli occhi azzurri. Se avesse avuto i capelli quasi
biondi e gli occhi scuri, sarebbe la fotocopia di Remus, più sana e forte,
intendo.
“ Ehi fratellino,” disse
sedendosi vicino a lui “ che ne dici se andiamo a giocherellare a Quidditch
fuori, dopo?”
“ Tanto vinci sempre te!”
Disse guardandolo sottomesso.
“ Dai, ti insegnerò un
giochetto, che in pochi lo sanno fare^^”
“ Dai Mark.”
“ Ma guarda” disse il padre
guardandola la finestra “ credo che qualcuno debba ricevere una lettera.” E
alzandosì, ando verso la finestra e la aprì.
Il gufo andò dritto nel mezzo
a Mark ed Remus.
“ Ehi, ma che ha quel
gufo?” Disse Mark schivandolo.
Il gufo fece qualche giro
intorno alla cucina, poi si avvicinò a Remus.
“ Vai fratellino, hai fatto
colpo!”
“ Mark” Disse sua madre
guardandolo torva.
Intanto Remus stava scartado la lettera, la lesse e dopo la
appoggiò sul tavolo.
“ Mark?” Disse guardandolo.
“ Dica? Se è in fatto di
donne so tutto. Ehehehehe!”
“ MARK!”
“ Va bene mamma! Dimmi?”
“ Sono comodi i sedili
dell’espresso per Hogwarts?”
“ Bè sì, non mala, ma…
tu…non sarai stato ammesso?”
“ Sì, lo dice la lettera.”
“ Oh Remus, sono
felicissima!”
“ Congratulazioni Remus!”
“ Evvai, ti farò conoscere
tante belle ragazze, non te ne pentirai!”
“
MARK!”
Il sole illuminava già metà delle prpprietà dei Potter. Davanti alla casata, una carozza er alì ad aspettare.
Né uscì, prima un uomo
aitante e fiero, poi una donna sorridente e bella e infine un ragazzo
mingherlino con un sorriso raggiante.
“ Fai buon viaggio.” Disse
la donna a suo marito.
“ James occupati della casa e
per piacere, non combinare guai!” Disse suo padre con un tono severo, ma dove
trafelava un sorriso involontario.
“ Certo, mi occuperò di
tutto io.”
“ James, ti sei dimenticato
che hai una madre?”
“ No!”
“ Bene.”
“ Papà,” disse al padre
“ ma cosa devi fare per il ministero”
“ Devo incontrare Barty
Crouch.”
“ Capisco…”
“ Salutamelo” Disse sua
madre sorridendo.
Da lontando si sentì uno
strano suono.
“ Che cos’è” James si
guardò intorno, poi guardando in alto vide un gufo venire nella sua direzione.
Il gufo si appoggiò sopra la
carrozza, e con un balzo andò verso James.
“ A quanto pare è per te.”
“Ma…” disse James incerto
“ Siri non può essere. Ci siamo sentiti poco tempo fa!”
Prese la lettera dal gufo.
La lesse velocemente e poi con
gli occhi scintillanti guardò sia suo padre che sua madre.
“
Papà, mamma… Andrò ad Hogwarts! Non vedo l’ora di dirlo a Sirius, chissà
se lui la già ricevuta!”
Era ormai sera, e a casa Black c’erano festeggiamenti in tutta la casa.
Tutti ridevano e scherzavano,
tutti tranne uno.
Era un ragazzo piccolo più o
meno undici anni. Era molto affascinante, con capelli color corvino e occhi
scuri.
Era sul davanzale della
finestra aperta. Osservava ormai il crepuscolo.
“ Ehi Sirius, non vieni a
festeggiare il fidanzamento di mia sorella e Lucius?”
Bellatrx si era avvicinata a
Sirius. Era assai bella.
“ Non stressarmi Bellatrix,
non e ho voglia.” Disse Sirius scandendo ogni parola.
Bellatrix sembrava non aver
apprezzato il gesto del caro cugino.
“ Lo sai che così facendo
farai arrabbiare la zia… ehi mi stai ascoltando? Sirius!”
“ Stai zitta!”
“ Come osi, tu”
“ Ti Ho Detto Di Stare
Zitta!” Disse Sirius minaccioso.
“ Perché?”
“ Guarda laggiù.” Sirius
indicò un punto nero che si faceva largo tra il tramonto.
“ Ma cosa…” Disse
Bellatrix fissando il punto.
“ Sirius, si sta dirigendo
verso di te. Sarà un messaggio di quel dannato Potter.”
“ Ehi, non offendere
James.” Disse guardandola storto.
“ Scusa, mi dispiace
tantissimo.” Disse Bellatrix con una finta.
“ Tze.”
In lontananza si poteva vedere
chiaramente, era un gufo.
Più si avvicinava, più la sua
velocità diminuiva. S posò sopra il braccio di Sirius, mentre Bellatrix li
fissava.
Sirius sfilò la lettera e la
lesse, mentre il gufo tornava indietro. Bellatrix smise di fissare il gufo e
guardò suo cugino, che dopo averla letta, si diresse giù per le scale.
“ Ehi, aspettami!”
Bellatrix gli orse dietro.
Arrivato dopra le scale
individuò sua mdre che parlava con sua sorella.
“ MAMMA!” Gridò Sirius e
tutti si girarono.
Sua madre sul primo momento si
guardò intorno, poi guardò suklle scale e vide Sirius. La sua faccia si tramutò
da felice a schocciata.
“ Cosa c’è?” Disse in
tono impassibile.
Sirius non ne sembrò
minimamente turbato.
“ Mi è arrivata una lettera.
Hogwarts mi ha ammesso alla sua scuola.”
“ E allora?” Chiese come se
non capisse il nesso di tutto ciò.
“ Te lo solamente detto. Non
vorrei che tu mi trovassi una mattina e ti verebbe un colpio dalla felicità di
nonj vedermi più.” Disse tutto ciò con una risatina, anche se non c’era
nulla da ridere.
“ Mpf… Ne riparliamo dopo,
non vedi che sono occupata… Bellatrix, perché non vieni giù?” Disse la
madre di Sirius in tono amorevole.
“ Sì.” Prima guardò
Sirius, poi scese le scale, e nessuno sembrava più interessato a Sirius.
Sirius girò su i tacchi e se
ne andò. Entrato in camera sua, posò la lettera e guardo fuori dalla finestra.
“ Me lo sarei dovuto
aspettare. Aspettami Hogwarts, avrai il tuo bel d’affare con me.”
…….
Salve a tutti,
allora, la prima parte è un
po’ crossower di yu yu, ma sperò che vi piaccia lo stesso^^
, aspetto commenti^^
Angelica^^