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Autore: Moonshade    29/04/2010    0 recensioni
Questo è un tema che ho fatto per un compito di filosofia ma comunque o voluto postarlo dato che lo vorrei sviluppare e volevo qualche commento ^^ Vabbè il titolo dice tutto... La storia è il classico tema che va chiunque studi filosofia: "incontro con un filosofo" Ecco... Qui sono io che incontro Confucio...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina mi alzai con un grosso mal di testa e con dolori alle spalle come se avessi dormito in un letto di pietra. Ancora insonnolita mi diressi verso lo specchio ad occhi chiusi Senza accorgermi del mutamento della mia camera. Niente corrispondeva al posto in cui era la sera prima o è meglio dire che sembrava non esserci niente di tutto quello che avevo. Aprii gli occhi e rimasi scioccata da quello che vedevo: la stanza era piena di ornamenti cinesi, dipinta di diverse sfumature tendenti al rosso, non c’erano molti mobili e il mio letto era un lenzuolo disteso a terra. Aprii la finestra e ottenni la conferma a quello che avevo visto: la città dove abitavo, aveva fatto spazio ad una città cinese. Mi misi qualcosa addosso e mi diressi verso la porta quando due ragazze corsero dentro la camera prendendomi e vestendomi con una veste di seta rossa. Rimasi immobile ad ogni mossa che quelle due ragazze facevano incantata e confusa ancora da quel fatto troppo strano accaduto. Com’era successo? Ricordavo che la sera prima ero andata a letto… oppure sbagliavo? Non feci in tempo di pensare altro che le due ragazze mi presero per entrambe le braccia e mi trascinarono per l’abitazione. Doveva essere per forza un palazzo, o almeno deducevo così dal gran numero di stanze. Arrivammo in una specie di salotto, dove vi era solo un enorme tavolo di legno al centro. Mi fecero accomodare in ginocchio. A quel punto notai un omino che giaceva dall’altra parte del tavolo. Aveva i classici tratti orientali: occhi a mandorla, carnagione giallastra e corporatura molto minuta. Si muoveva sinuosamente dentro i suoi abiti di seta come se gli stessero larghi. Si avvicinò a me per parlarmi e finalmente ci rivolgemmo la parola.
<< Buongiorno>> Esordì appena fu ad un passo da me.
<< Buongiorno, voi siete Confucio se non erro…>>
<< Sì, sono io. Mi hanno chiamato urgentemente per insegnarvi la disciplina e la mia filosofia.>>
Confermò sorridendomi.
<< Bene signorina, come saprete io mi baso principalmente sui bisogni del uomo e ciò che sostengo è che ogni uomo ha bisogno di una condizione sociale ben stabile. Non possiamo di certo farci compagnia con le bestie.>>
<< Su questo punto avrei qualcosa da ridire.>> lo interruppi.
<< Un animale ben educato e di una grandezza media, può fare un’ottima compagnia.>>
<>
<< Sì, ma talvolta le bestie sono meglio degli esseri umani.>> commentai.
<< Continuiamo. Saputo questo, partiamo col dire che non mi interesso dello studio della scienza che sia scientifica o religiosa ed evito di parlarne dato che mi interessano solo le cose concrete…>>
<>
<>
Riconobbi nel tono di Confucio un pizzico d’irritazione. Mi rimpicciolii accovacciandomi in un angolo con un velo di timore. Stavo contestando gli insegnamenti di un grande maestro.
<> disse lievemente innervosito.
<< Che scorbutico…>> Dissi con un tono di voce quasi impercettibile ma che Confucio sembrò sentire dato che digrignò i denti. Riprese subito il suo discorso.
<< Diciamo che credo più nell’amicizia… sì, l’amicizia tra gli uomini è come una sorte di divinità per me. Come dico io: dedicarsi con ogni serietà al proprio dovere verso l’umanità e, pur rispettando gli spiriti, tenersi lontani da essi, questa può esser chiamata saggezza.>>
<> chiesi.
<< Penso che colui che non sa compiere il proprio dovere verso gli uomini, come sarà capace di onorare gli spiriti? È un po’ come la morte: se non si conosce la vita, come si fa a sapere cosa sia la morte?>>
<< Ci sono degli scritti che testimoniano come onorare gli dei e cosa ci aspetterà oltre la morte…>>
<< Non testimoniano… Loro suppongono qualcosa che non è detto sia vera. Non prendermi per eretico, io credo nella mia religione ma l’uomo ha assolutamente bisogno di credere in qualcosa che lo aiuti nei momenti del bisogno.>> In quel momento era diventato incredibilmente confidenziale con me. Se ne accorse anche lui e corse subito ai ripari riprendendo a dettare i suoi insegnamenti.
La sera Se ne andò lasciandomi da sola in quel palazzo. Camminavo avanti e indietro per capire cosa fosse successo finchè non mi colpì un mancamento che mi fece svenire e cadere a terra. Quando mi risvegliai ero nel letto di un ospedale con mia madre che urlava e piangeva. In quel momento mi venne alla mente un incidente d’auto dove io fui investita e portata all’ospedale. Nella mia mano tenevo un pezzo di seta rosso e affianco a me in un altro lettino giaceva un uomo piccolo, minuto e con gli occhi a mandorla. Era davvero stato un sogno?
  
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