Commenti dell'autrice: è un semplice esperimento, il mio, non mi trucidate -non prima di sapere quante impervie difficoltà ho dovuto affrontare per scriverla, almeno. Beh, sì, adoro fare la melodrammatica- sono entrata anch'io nel giro, ebbene sì! Oltre che per il Canon assolutamente divino di questa coppia così deliziosamente slash, adoro il caro Robert -chissà cosa state pensando, non oso immaginarlo- ed essendo irrimediabilmente innamorata di Sherlock Holmes come potevo non notare quanto questi due stessero a pennello insieme? Mi devo ancora immedesimare nella parte della slasher pentita, diciamo che sono più nella fase di slasher maniacale. Qualsiasi cosa veda, la slasho -c'è chi non si sorprende più di vedermi slashare senza sosta i documentari della National Geographic (Oh, ma guarda quei due leoni! Oh, ma sono cooosì vicini! *slasha*)- quindi non vi sorprenderete. Bene, sospetto di star rendendo l'introduzione persino più lunga della storia stessa, il che è una cosa vergognosa *si dilegua*
Credits: Nessuno dei due angelici attori mi appartiene -ahimè- quindi non divertitevi troppo :D
Ricordo che ogni recensione è graditissima, e che la sottoscritta non eviterà di regalare caramelle -con l'aggiunta di tanto amore- a chiunque si arrischierà nel territorio delle recensioni :D


***

« Non potresti lavartele da solo, le mutande, grande Sig. Holmes? »
Robert ridacchiò, mentre la sua "cameriera" gli sventolava un capo di biancheria intima molto ambiguo -un paio di boxer a cuoricini rossi- sotto al naso.
« Non se ci sei tu, caro il mio Watson » replicò, pizzicandosi la base del naso con il pollice e l'indice, ammiccando in direzione delle sue mutande.
Jude sbuffò. Non poteva semplicemente assumere una domestica?
E mai che Jude Law non esprima il suo acutissimo pensiero.
« Perchè non ti compri una domestica? »
Robert sembrò pensarci seriamente, poi inclinò la testa di lato e gli fece l'occhiolino.
« Come no. Certo che la compro! E poi la piazziamo sul comodino, sì? In modo che non ce la perdiamo » scosse la testa, ridacchiando senza ritegno, e lo guardò con un luminoso sorriso strafottente. « E adesso lavora, sguattera! »
Jude abbassò il capo. Si era fatto fregare, diavolo!
Ripose le mutande -è meglio dire che le gettò, in effetti- sulla pila dei panni sporchi inverosimilmente alta che aveva tra le braccia, riposti alla rinfusa nel cesto della biancheria.
« Sappi, attore da strapazzo, che io ti guardo » sibilò in quella che doveva essere una minaccia, evitando di piantarsi l'idice e il medio negli occhi e rivolgerli verso di lui per il rischio altamente probabile di cadere nell'atto.
Rob dondolò la testa, sghignazzando.
« Guardami pure! » esclamò ridacchiando, seguitando ad ammiccare nella sua direzione, e lo seguì con lo sguardo mentre saliva le scale goffamente, con le braccia sepolte sopra quella pila immensa di mutande sporche. Diavolo, non ricordava di averne tante!
In realtà, aveva pensato molte volte di assumere una domestica, rimuginò pensosamente. E per Suzie l'aveva anche assunta, in modo che avesse più tempo per sè stessa. E adesso che lei era in viaggio con sua madre, non vedeva più la necessità di una domestica.
Jude era bravissimo da solo!
« CLANG! »
Come non detto.
« Jud! Tutto bene? » Urlò, giusto per essere sicuro che fosse ancora vivo.
Un tramestìo preoccupante, seguito da un imprecazione.
« Ma ti pare?! Un vero pashà! »
Robert ridacchiò, avviandosi su per le scale senza nessun'apparente ansietà. Beh, se riusciva ancora a fare battutine taglienti, sicuramente non era nulla di grave.
Non appena lo vide, scoppiò a ridere.
Jude, a gambe all'aria in un tripudio di biancheria sporca, lo fissava alterato.
« Ridi, ridi! » esclamò, stizzito « anzi, vai pure. Lasciami marcire qui, tra la tua biancheria sporca. Non potrei stare meglio! »
Rob seguitò a ridere, piegandosi in due per non cadere.
« Oh! » riuscì ad esclamare, tendendogli la mano con le lacrime agli occhi.
Jude si ritirò, stringendosi le braccia attorno al corpo, e lo fissò, indecifrabile.
« Non ho bisogno del tuo aiuto » lo freddò, sventolando la mano altezzosamente « Vai pure. »
Robert alzò un sopraccigio.
« Bene » proferì in tono definitivo, voltandosi con un mezzo sorriso. Peggio per lui. Alzò la mano in segno di saluto, ancheggiando in direzione delle scale.
Uno...Due...
« Aspetta! »
Si girò, ghignando a tuttotondo.
« Sì? »
« Ah, uhm, io... » Jude dondolò la testa, indeciso.
Beh, considerando il fatto che stava praticamente nuotando nelle mutande di Robert Downey Jr, non aveva niente da perdere.
« Ehm, mi aiuti? » domandò, cauto, con un piccolo sorriso di circostanza.
Robert sorrise.
« No. »
Una smorfia di disappunto si dipinse sul volto di Jud, che annuì aspramente.
« 'kay! Giuro che.. »
« Farò anche di meglio! »
Robert si buttò a pesce su di lui, atterrandogli poco delicatamente sullo sterno e mozzandogli il respiro.
« Brutto idiota! » boccheggiò Jude, piantandogli una pacca feroce sul capo.
Rob ghignò, facendogli una pernacchia e prendendogli una guancia tra l'indice e il pollice.
« Juud-sie! » Lo canzonò, tirandogli la guancia con un sorrisetto.
« Non laverò mai più un paio di mutande in vita mia » bofonchiò questo, cercando inutilmente di preservare intatta la sua guancia con la mano.
« Questa non è una buona cosa » proclamò Robert con un mezzo sorriso di falso rammarico, pizzicandogli a morte la guancia. « E io come farò senza di te? »
« Ti compri una domestica » ridacchiò Jud in risposta, cercando di essere serio. Ma, fermo considerando che doveva avere una faccia da scemo -dato che casualmente aveva una guancia allungata all'inverosimile- e che stava sdraiato tra un mucchio di mutande assurde con i cuoricini -per di più sporche- con un tizio seduto sullo sterno, la cosa gli sembrò altamente difficoltosa da attuare.
« Ma io ce l'ho già, la domestica » Rob sembò fargli una confidenza di proporzioni mondiali, fissandolo con aria da intenditore.
Jude rimase interdetto. E allora perchè non l'aveva detto subito? Si sarebbe risparmiato tutta la caccia al tesoro che aveva dovuto attuare per trovare le mutande sparse in giro! E pensare che era riuscito a trovarne un paio persino dietro alla televisione.
« Ah, sì? E dov'è, allora? Io non la vedo. »
Robert ridacchiò.
« Proprio sotto di me, sdraiata tra le mie mutande » e gli lanciò uno sguardo d'intesa « Sai, mi trova così sexy! »
Jude alzò gli occhi al cielo.
Rob, dal canto suo, rimase in silenzio per qualche secondo, prima di piantargli una gomitata sapiente tra le scapole e sorridere orgogliosamente.
« E, detto tra noi, il sentimento è ricambiato »
Jud si sentì arrossire come una liceale alla prima cotta, e si lasciò scappare un sospiro vagamente ebete.
Robert gli mollò la guancia, continuando a sorridere, e si sdraiò accanto a lui, tra le mutande, completamente a suo agio.
Jude si massaggiò la mandibola, prevedendo che non sarebbe riuscito a mangiare per un paio di giorni, e sorrise, voltandosi verso di lui.
Si puntellò sui gomiti e cominciò a fissarlo in assoluto silenzio.
« Judsie? »
« Mh? »
Rob chiuse gli occhi, sorridendo beatamente.
« Detto tra noi, mi sono innamorato della domestica »
Jude ridacchiò. Non aveva decisamente niente da perdere, sdraiato su quella biancheria sporca e per di più ambigua, con la mascella dolorante all'inverosimile e le guance purpuree di imbarazzo pre-dichiarazione ufficiosa.
« E la domestica ricambia in pieno, sai? »
Decisamente, decisamente, niente.