- Andiamo, Silvia! Ti vuoi decidere?
- Non mi mettere fretta, Apollo!
Certo, non le mettiamo fretta. Del resto, sono solo tre ore che siamo qui!
- Che ci sarà mai di difficile nel scegliere una torta!
Il rosso posò la fronte sulla vetrinetta del bancone della pasticceria.
Le parole "porta il dolce" per Silvia erano diventate un'ossessione da quella maledetta telefonata.
Un altro invito a cena da parte di Sirius, il secondo in un mese. E, come al solito, a loro toccava portare il dessert.
Una tragedia.
Gelato? Il principino non ne mangiava.
Pasticcini? Da abolire assolutamente (anche se Apollo, avendo visto spesso i De Alisia prendere il tè gustando dolcetti, era convinto sarebbero andati benissimo).
Quindi non restava molto se non buttarsi su una torta.
E lì veniva il bello.
- Perchè la crostata non va bene? - sbuffò il ragazzo.
- A Sirius la marmellata non piace - gli rispose Silvia.
Beh, i gusti sono gusti... ma che rottura!
- Una meringata?
- Troppo pesante.
Ah, fa anche lo schizzinoso il signorino!
Apollo sollevò il capo, cercando di catturare lo sguardo della fidanzata con il suo.
- E il pan di spagna? - disse esasperato - Guarda com'è bello!
Lei scosse la testa,  contemplando con attenzione il dolce che le aveva indicato.
No, non andava bene. Non per Sirius.
Non sapeva mai cosa piacesse a suo fratello. Anche perchè, qualunque cosa lei portasse, lui storceva il naso con aria schifata. Giusto per ricordarle la sua incompetenza, persino nel scegliere una torta.
La rovina della casata dei De Alisia.
- Ho trovato! - esclamò all'improvviso, facendo sobbalzare Apollo e commessa - Prendiamo una torta di frutta!!
Vittoria!
Il rosso rilassò i muscoli. Si passò una mano tra i capelli mentre, aprendo il portafoglio che aveva già tirato fuori ore prima, si accingeva a pagare e (almeno così sperava) uscire da quella stramaledetta pasticceria.
Tanto lo sapeva che non avrebbe assaggiato nemmeno una fetta di quella torta, succedeva sempre così. A furia di stare in mezzo ai dolci, gli veniva la nausea. E a fine cena non lo guardava neanche il dessert.
Questo dava un valido spunto al suo caro cognatuccio per apostrofarlo con il soprannome che tanto odiava.
"Certo, gli animali non sanno cos'è l'educazione. Al termine del pasto, si mangia il dolce" diceva.
Esibì uno dei suoi migliori sorrisi, porgendo una banconota alla commessa. Sorriso che si spense quando Silvia disse:
- Però se la frutta non è fresca, mio fratello non la mangia...
Gli sembrava troppo bello che la loro odissea potesse finire così in fretta.
Si voltò verso la donna dietro il bancone, che, in quel momento, aveva stampata in faccia la stessa espressione sfinita di Apollo.
- Rimanete aperti fino a tardi, vero?