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Autore: gatta1290    30/04/2010    0 recensioni
Questo è il seguito dell'altra storia "La Rosa nera".
Qui il mondo subirà un drastico cambiamento. Due mondi saranno scoperti. Follia. Ira. tre prescelte sono state trovate.
ne manca solo una per far si che il bene ritorni di nuovo e si ristabilisca l'ordine naturale.
il passato ritornerà di nuovo e il presente si fonderà con il passato
Genere: Azione, Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA CALMA DEI GIORNI NOSTRI



“Nei tempi andati che alcuni ricordano e che alcuni si sono dimenticati esisteva una bellissima vampira, una vampira che era adorata da tutti. Egli si chiamava Felicia.
Abitava a Montepulciano una cittadina vicina a Volterra, la sede dei Volturi.
In quel periodo la toscana stava superando un momento difficile. era molto povero e la gente viveva disperatamente in una capanna con dei legni. La gente soffriva. Solo un re e la classe dell’alta borghesia vivevano nel lusso.
Il re nascondeva un’identità. Non era un umano come tutti credevano ma era qualcosa di più.
Un giorno decisero di andare al suo castello. Non si sa cosa successe ma appena entrati si immobilizzarono e caddero in trance.
Tornarono indietro. Uscirono da Montepulciano. Ma appena alle porte Felicia che aveva assistito alla scena e che era al servizio dei Volturi per la protezione del suo villaggio si mise davanti a loro. Il popolo guardò stranito. Senza sapere che fare.
Lei si librò nell’aria. Dal suo corpo emise una luce.
Una luce forte.
Una luce che illuminava.
Una luce che poteva illuminare le tenebre dei cuori dei suoi compaesani.
Una luce che poteva vincere le tenebre di quel maledetto re. Ma quel re non voleva la luce.
Infatti scappò via da quel villaggio non appena vide quella luce dal suo castello.
Il popolo fu liberato e cadde a terra.
Lei. Felicia si sentì debole. Cadde a terra.
Si risvegliò in un castello. Il castello dei Volturi. Era circondata dai tre capi della famiglia. Aro. Caius e Marcus.
“stai bene?”
“penso di si”
“hai sprecato un bel po’ di potere. Però vedo che non sei cambiata di molto dall’ultima volta che ti ho visto. Forte. Determinata e protettrice del tuo paese di nascita”
Mi piaceva quando mi adulava. Mi faceva sentire importante.
E lo dovevo essere visto che ero entrata nella famiglia importante dei vampiri come loro.
“lasciamola stare. Si deve riprendere”
“si ok. Andiamo fratelli”
E lasciarono la stanza. Sentii che i loro passi stavano scendendo di sotto. Di sicuro Heidi stava facendo la solita “visita” ai graditi “spuntini”.

Stavano passando i giorni. E Felicia non stava migliorando.
I Volturi pensavano che avendo usato al massimo i suoi poteri avesse messo a dura prova la sua immortalità. Il dono che possedeva da tempo.
Una notte si spense.
I Volturi erano li con due guardie che vegliavano su di lei.
Assistettero a una trasformazione.
Il suo corpo si divise in quattro parti che si trasformarono in pietre nere. Queste pietre poi uscirono dal castello e si dispersero nel mondo.
Secondo la leggenda queste pietre contengono i quattro poteri di questa vampira che ha salvato i suoi concittadini dalle tenebre del re tiranno e perfido. Si dice che queste pietre viaggeranno per molti anni fino a che non si incarneranno in quattro persone che posseggono ciascuno uno dei quattro poteri più forti del mondo dei vampiri.”

Chiusi il libro. Certo che avevo proprio fatto bene a prendere diciamo in “prestito” questo libro dalla biblioteca del castello dei Volturi. Se ne sarebbero accorti forse mi avrebbero tolto l’immortalità. Non potevo immaginare cosa potesse passare per la mente di Aro quando mi esplorava con quei occhi vermigli. Quindi per ora era meglio stragli lontano.
Ero rimasta nella provincia dove vivevano i miei. Non avevo avuto il coraggio di abbandonarli. Specialmente in questo periodo dove mia nonna stava male. Forse per la mia morte. Perché quando mi ha visto era tornata giovane e mi abbracciava forte con le lacrime agli occhi. E avevo saputo da mia zia che era in ospedale per problemi cardiovascolari.
Con me c’era come al solito Karen. Ormai diventato la mia guardia personale. Poi c’erano anche la Chiara con Eddy e la Evi con il suo Jacob.
“ancora quel libro? ma ti sei innamorata di quel libro?”
Eccolo. Lo sapeva che diceva così. Ormai era da un po’ di giorni che leggevo e rileggevo quel libro. ormai sapevo la leggenda a memoria. Però non avevo ancora scoperto quale era il mio potere. E poi forse dovevamo cercare la quarta persona che possedeva dentro di se la pietra.
“guarda che bisognerebbe portare indietro il libro prima che se ne accorgano”
“meglio aspettare.”
“si ma è meglio non farlo. Tanto sai che Aro ti squadrerà dall’alto in basso e penserà a una punizione perché l’hai rubato dalla loro preziosa biblioteca”
“oddio non oso immaginarlo!”
“poi visto che andiamo a Volterra poi potremmo fare una visita nel paese di Montepulciano. Il paese della leggenda”
Era entrata l’altra ragazza, mia mica che come me e la Chiara eravamo le predestinate a possedere nel nostro corpo la pietra della rosa nera.
Dietro di lei aveva Jacob. Certo che era molto carino in quel periodo con quei cappelli lunghi e svolazzanti. Aveva solo dei pantaloncini. Mostrava tutto il suo fisico. Certo che la Evi aveva trovato il Dio sulla terra! Beata lei! Io non ci pensavo all’amore ma però ero felice per loro.
“potrebbe essere un idea. Però se la qui presente smette di guardare Jacob e ritorna fra noi potrebbe darci il suo punto di vista!”
Uffa! Sempre a svegliarmi nel momento più bello! Sempre lui: Karen il rovina-viste-spettacolari-di-ragazzi-fighi!
“io vorrei rimanere qui. C’è mia nonna che sta male. Non voglio starli lontano!”
“e il libro? come facciamo?”
“che dici se ti do la colpa a te?”
“ehi grazie. E certo diamo la colpa ai più vecchi visto che ci siamo!”
“bè certo. Possiamo dire che ti sei sbagliato a prendere il libro e che ne volevi un altro”
“si certo e poi aggiungiamo che mi servono gli occhiali!”
“sarebbe un idea.”
Mi alzai dalla poltrona e mi misi il mio cappotto.
“poi potremmo aggiungere anche il bastone e degli occhiali con lenti spesse e saresti un vecchio perfetto!”
Era divertente la cosa. Mi immaginavo Karen vestito da vecchio.
Potrebbe essere un bellissimo travestimento per passare inosservati fra gli umani! Vabè era meglio se andavo.
“ci vediamo dopo”
“ok ciao e salutami tua nonna!”
“certo! Ciao a tutti. E state attenti a quello che cucina Eddy!”
Uscii dal nostro nascondiglio. Una bellissima casetta in aperta campagna.
Era proprio un bellissimo posto. Lo adoravo.
In quei prati potevi stare tranquilla.
Pensare a te stessa.
Ascoltare musica.
Ascoltare la musica della natura.
Mi incamminai verso la macchina.
Misi in moto.

salve a tutti. questo come vedete è il primo capitolo di questa emozionante storia delle pietre della rosa nera. Nulla di che ma mi serviva per cominciare questa nuova avventura!
bè che dire cari lettori. al prossimo capitolo!
  
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