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Autore: ThePirateSDaughter    01/05/2010    7 recensioni
-Evanesco!- esclamò Lily, puntando la bacchetta in faccia a James. Immediatamente il ragazzo vide tutto sfocato. Lily, la sua amica, la Sala Comune… tutto sembrava coperto da un velo, come se stesse guardando attraverso una finestra appannata. Sorpreso, vide indistintamente Lily muovere ancora la bacchetta nella sua direzione, facendo un gesto complicato, per poi riporla nella tasca. -Ora sparisci, Potter- intimò con calma, riconcentrando la sua attenzione – o almeno, così sembrava- sul compito.
Genere: Generale, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I, Malandrini, James, Potter, Lily, Evans
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Uno Scherzo Rosso e Oro

UNO SCHERZO ROSSO E ORO

In quel momento Lily Evans sentì di detestare con tutto il cuore il professore di Difesa contro le Arti Oscure.

Quell’uomo sembrava avere una predisposizione perfetta ad assegnare compiti ferocemente difficili. Come si poteva fare una lunga e dettagliatissima ricerca di tre rotoli di pergamena dall’oggi al domani?

"Calmati, Lily, calmati".

Spostando dal viso i lunghi capelli rosso scuro, Lily si curvò di più sul tavolo della Sala Comune, ingombro di fogli di pergamena accartocciati (segno di quante volte aveva iniziato a scrivere un tema decente), che coprivano anche il libro di testo e un gigantesco librone preso in prestito dalla biblioteca per l’occasione. Non era assolutamente da lei, tutta questa incertezza nello studio, ma forse il quinto anno la stava facendo dar fuori di matto.

Non era la sola, comunque. Parecchi ragazzi e ragazze del suo stesso anno stavano stesi sui tappeti o seduti ai tavoli, con il suo stesso materiale davanti, tentando invano di capire qualcosa e stendere i contenuti in una buona relazione. E anche lei, per la prima volta dopo tanto tempo, si trovava in difficoltà, cosa che non faceva altro che aumentare il suo nervosismo.

Se a ciò si aggiungeva che quella notte non aveva dormito bene a causa degli schiamazzi dei giocatori della squadra di Quidditch della sua Casa che avevano vinto la partita di quel giorno…

-Dimmi che hai scritto qualcosa- implorò in direzione di Mary, seduta accanto a lei –Hai scritto qualcosa, vero?

-Sì- dichiarò Mary -… il titolo. “Descrivere dettagliatamente le proprietà della…”

-Sì, so qual è il titolo- Lily appoggiò la penna d’oca sul tavolo, sconfitta –Non ce la faccio più. Il clima d’esame del quinto anno mi sta facendo impazzire.

Mary la fissò stranita :-Lily… siamo a novembre.

-E allora?!- sbottò Lily –Siamo nell’anno del G.U.F.O., bisogna iniziare bene da subito!

Mary si strinse nelle spalle :-Forse hai ragione- ponderò, guardando il compito come se fosse stato un Serpeverde con un dito nel naso –ma resta il fatto che sei tu quella che impazzirà, prima o poi.

Lily affondò la testa nelle braccia –Voglio una pausa. Una pausa piccola piccola, poi giuro che mi metto di nuovo a fare il compito. Ho il cervello sovraccarico, non riesco proprio a…

-Ciao, Evans.

Lily rimase immobile, la testa sprofondata nelle braccia. Conosceva perfettamente quella voce che le aveva improvvisamente parlato, ma non aveva la minima voglia di starla a sentire. Specie in quel momento.

-Mary, per piacere, dimmi che questa voce è un’altra manifestazione della stanchezza del mio cervello. Ti prego, dimmi che lui non c’è veramente.

Siccome Mary non rispondeva, Lily dedusse che i suoi timori fossero realtà. Alzando lentamente la testa dal tavolo, volse lo sguardo verde sulla persona che le stava davanti… un ragazzo dal sorriso strafottente e con una massa di capelli scuri che sicuramente non avevano mai conosciuto l’uso del pettine. E se anche l’avevano conosciuto, il pettine se ne era amaramente pentito.

-Potter- disse tra i denti –Non sono dell’umore adatto oggi, quindi dì quello che devi dire e sparisci.

-Sarò breve come le altre volte, Evans- esclamò James, mentre il suo sorriso malandrino si allargava –Volevo solo sapere se finalmente avevi cambiato idea e avevi accettato di uscire con me.

Lily rimase in silenzio per alcuni secondi.

-Ora ho capito, Potter. Sembra che tu abbia qualche bel problemino alla testa. Forse i troppi voli a Quidditch hanno avuto il sopravvento e il tuo cervellino è scivolato via da un orecchio. Del resto, non che lo usassi tanto in precedenza, perché ti avrò ripetuto circa mille volte che no, non voglio uscire con te, ma a quanto pare la tua mente contorta non ha registrato l’informazione...

-Ooh, come sei acida, Evans- ghignò Potter, curvandosi sul tavolo –Non ti fa bene, sai?

Lily invocò una grossa quantità di pazienza per resistere. Cosa dava a quel ragazzo rompiscatole la forza di insistere ancora? Cosa?

-Secondo me ti divertirai- interloquì James, fissandola di sbieco e avvicinandosi un po’. Lily si ritrasse di pochi centimetri, facendo scivolare una mano nella tasca della divisa.

–... Certo, uscire con uno come me, non capita tutti i giorni, quindi dovresti ritenerti abbastanza fortunata, Evans…

Lily tastò nella tasca fino a trovare ciò che stava cercando e, quando lo ebbe trovato, vi rafforzò la presa per poi rialzare lentamente il braccio.

-… se calcoli poi che avrai l’opportunità di uscire con il bellissimo giocatore vittorioso di Grifondoro, bravo come…

-Evanesco!- esclamò Lily, puntando la bacchetta in faccia a James.

Immediatamente il ragazzo vide tutto sfocato. Lily, la sua amica, la Sala Comune… tutto sembrava coperto da un velo, come se stesse guardando attraverso una finestra appannata. Sorpreso, vide indistintamente Lily muovere ancora la bacchetta nella sua direzione, facendo un gesto complicato, per poi riporla nella tasca.

-Ora sparisci, Potter- intimò con calma, riconcentrando la sua attenzione – o almeno, così sembrava- sul compito.

James girò lentamente su se stesso, cercando di muoversi vedendo ciò che gli stava attorno… impresa abbastanza difficile, dato che Lily gli aveva fatto Evanescere gli occhiali. Incerto, le braccia stese davanti a sé, camminò con cautela fino alle scale che conducevano ai Dormitori: intorno a sé, nel frattempo, percepì delle risatine soffocate, sicuramente indirizzate a lui. Doveva essere veramente ridicolo, dannazione!

Proprio in quell’istante, la sfortuna decise di cadere sulla testa di James e un piede del ragazzo si ingarbugliò in una piega del tappeto a terra, facendolo rovinare dolorosamente a terra. Un’ondata di risate chiare e forti si abbatté sul povero James, che realizzò di aver fatto una figura orripilante di fronte a buona parte della Sala Comune… e soprattutto davanti a Lily.

Non seppe come ma riuscì infine a trascinarsi in Dormitorio, con gli echi delle risate ancora nelle orecchie.

-Stavolta sei stata crudele sul serio- commentò Mary, fissando Lily in un modo un po’comprensivo, un po’ammonitore -E forse anche un tantino esagerata...

Lily si strinse nelle spalle :-Non ne potevo più- si giustificò, per poi rivolgere lo sguardo alla folla che ancora ridacchiava –Chissà se ridevano di più per gli occhiali spariti o per i capelli trasfigurati…

 

-Piantala, Felpato.

James passeggiava su e giù per il Dormitorio, febbrilmente. Remus, nel frattempo, dopo aver procurato all’amico un nuovo paio di occhiali, lo seguiva alle sue spalle, pazientemente, con la bacchetta in mano, tentando di rimediare al disastro che l’amico si era ritrovato in testa. Di tanto in tanto puntava la bacchetta sui capelli di James, borbottava qualcosa, ma non succedeva nulla.

Peter stava seduto sul proprio letto, fissando l’andirivieni dei due amici. James era profondamente infervorato e non smetteva di andare avanti e indietro, borbottando frasi sconnesse come “I miei capelli” , “tutta la Sala Comune” , “non sa quello che ha fatto”. Remus stava serio, come suo solito, ma quando fissava la testa dell’amico, un lievissimo sorriso gli increspava le labbra sottili, come se stesse per scoppiare a ridere da un momento all’altro.

In quanto al migliore amico del malcapitato… beh, non era molto d’aiuto, in quel momento. Era abbandonato sul suo letto, scosso da risate incontrollabili; con le lacrime agli occhi, si contorceva sulle lenzuola, senza avere il coraggio di rialzare gli occhi sull’amico.

-I miei capelli- mugugnò James, svoltando bruscamente verso destra, con Remus che lo seguiva come un’ombra –I miei capelli. I miei capelli, i miei capelli, i miei capelli…

-E piantala, Felpato!- scattò all’improvviso, rivolgendosi all’amico, che non aveva cessato di ridere da quando aveva messo piede in Dormitorio.

-S… scusa R… Ramoso…- ansimò Sirius, asciugandosi gli occhi –ma g…giuro che sei…

Alzò gli occhi sull’amico e, vedendo i suoi capelli castani trasformati in una chioma ancora più disordinata di prima, dagli intensi, sgargianti e scintillanti colori rosso e oro, non resistette più: si lasciò ricadere sul letto e riprese a ridere, più forte di prima. James ringhiò.

-Mai provocare una donna reduce da un tema di Difesa- sentenziò Remus –Mi dispiace, James, ma i miei incantesimi non hanno effetto. Credo che il colore andrà via col tempo.

-Ma potrebbero volerci mesi!!- scattò James, terrificato all’idea di girare per la scuola con la testa in quelle condizioni.

-Ma no...- ipotizzò Remus –credo che se durerà fino a dopo a cena, l’effetto sarà già sufficiente…

Ma James era troppo su di giri e non lo ascoltò: –Devi fare qualcosa, Lunastorta!

Lupin si grattò la testa, pensieroso. James riprese a zampettare per il Dormitorio, agitatissimo.

-Sapete qual è il bello?- Lupin si rivolse momentaneamente a Peter e a Sirius, che non aveva più fiato per ridere –E’che James non è arrabbiato con Lily per quello che gli ha fatto…

-Ramoso non potrebbe mai avercela con la Evans- inframmezzò Sirius.

-I miei capelli, i miei capelli, i miei capelli…

-… è arrabbiato per la figuraccia. Questo ragazzo rasenta il fenomeno- concluse Remus, fissando l’amico in movimento.

Calò il silenzio, rotto solo dal mugugnare di James. Poi, un brontolio cupo provenne dallo stomaco di Peter, facendolo diventare il nuovo centro dell’attenzione.

-Scusate- si schermò lui –ma è quasi ora di cena, ho fame…-

-Beh, scendi allora- sbottò James –Io non ci penso nemmeno, non con la testa in ques…

D’un tratto si immobilizzò, come pietrificato. Un minuscolo sorriso gli spuntò sulle labbra, allargandosi di secondo in secondo, fino a diventare il consueto ghigno. Gli occhi, da spalancati ed agitati, si strinsero pian piano, illuminandosi di una lucetta perfida.

-Ooooooooooh, mi piace quell’espressione!- gongolò Sirius, puntellandosi sui gomiti per osservare il compare, ormai ritrasformatosi nel Malandrino in procinto di compiere disastri.  

James stette in silenzio per qualche minuto, sotto lo sguardo degli amici. Poi parlò.

-Sapete? Improvvisamente mi è venuta fame!

Lily si stava gustando con piacere le costolette di maiale. La testa andava molto meglio e, senza quel rompiscatole di Potter in giro, era finalmente riuscita a completare il tema. 

-Ascolta, Mary- esalò, muovendo il braccio in un gesto teatrale -Non senti? Com'è piacevole cenare senza la sua voce nelle orecchie, senza lui e Black intorno...

Mary accennò a un sorrisino -Sembra che non abbia avuto il coraggio di scendere a cena...

-Lo credo bene! Con la testa in quelle condizioni!- rise Lily, ricordando l'aspetto di Potter dopo il suo incantesimo -Sembrava che avesse un fuoco d'artificio in testa.

Mary ridacchiò -Con tutte quelle scintille...

Il resto del discorso delle due venne coperto da un boato gigantesco proveniente dal loro stesso tavolo. Ogni singolo Grifondoro si era alzato in piedi e applaudiva, guardando verso la porta d'ingresso alla Sala Grande. Lily e Mary si sporsero per vedere.

James Potter aveva fatto il suo ingresso nella Sala, con i capelli più accesi e luccicanti che mai. In mano, reggeva un grosso lenzuolo con la scritta "Forza Grifondoro" e non la smetteva di urlare la stessa frase, inframezzata dai commenti di Black e Minus "Abbiamo vinto!".

A Lily si ghiacciò il sangue nelle vene. Quell'odioso aveva rigirato la condizione a suo vantaggio. E lei che pensava di esserselo tolto dalla circolazione per almeno quella sera...

Mentre James e gli altri Malandrini prendevano posto a tavola, Alice si avvicinò a lei:

-E io che pensavo che avessi voluto fare solo uno scherzo a Potter, colorandogli i capelli in quel modo... E invece, anche tu sei contenta della vittoria di Grifondoro! Brava, Evans, non ti facevo così sportiva!

E se ne andò, raggiungendo il punto della tavola dove James era seduto, circondato da un capannello di amici festanti, che lo elogiavano per la sua trovata geniale.

Lily non aveva quasi la forza di parlare. Non riusciva a credere a quanto fosse appena accaduto.

Alla fine, però, un lievissimo ed indecifrabile sorriso le spuntò sul viso: impossibile dire se fosse divertita o rassegnata.

-Che idiota- commentò.

Ma salve!!!

Ebbene sì, sono tornata con questa orripilante fanfic XD... Spero che vi piaccia, anche se non è assolutamente nulla di eccezionale (anzi, rischia di essere quasi penosa -.-).

Per coloro a cui interessa: questa shot fa parte di una raccolta sui Malandrini ♥ (me adora incondizionatamente quel gruppo, a parte Minus) che sto scrivendo... e che arriverà presto, voglio sperare...

Spero nei vostri pareri, siano essi positivi o negativi!

A presto! ThePirateSDaughter, love you all!

   
 
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