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Autore: merci pour le venin    02/05/2010    6 recensioni
Near era molto curioso, soprattutto quando si trattava di Mello. Near era molto invidioso, unicamente nei confronti di Matt.
[Mello/Matt accennato - Mello/Near]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello, Near | Coppie: Mello/Near
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Rain
Personaggi: Near, Mello, Matt
Pairing: Mello/Matt accennato, Mello/Near
Genere: romantico, sentimentale

Rating: verde
Avvertimenti: OOC
Dediche: a kinderbuena89 che mi ha detto "chiudi gli occhi e scrivi", mentre ero nel bel mezzo del mio primo blocco dello scrittore. Grazie cara!<3

- Rain -


Era un giorno di inizio inverno, soffiava il vento e il cielo ispirava pioggia; proprio quel giorno, a dispetto di tutte le sue abitudini, Near aveva deciso di uscire in giardino.
L'improvvisa quanto inaspettata decisione era più che altro dettata dal fatto che aveva visto Mello uscire trascinato da Matt, che sembrava dovergli dire qualcosa di molto importante.
Near era molto curioso, soprattutto quando si trattava di Mello. Near era molto invidioso, unicamente nei confronti di Matt.
Si era infilato un pesante cappotto (bianco) ed era uscito, senza farsi vedere da Roger.
Girovagava per il cortile, cercando di individuare un caschetto biondo o una macchia rossa tra gli alberi, ma quei due sembravano non essere da nessuna parte.
Per di più il cielo era sempre più scuro e Near temeva che presto sarebbe scoppiato un temporale; aveva una paura nascosta dei tuoni, quindi voleva trovare il più in fretta possibile Mello e Matt, interromperli in qualche maniera e chiudersi nuovamente nella sua stanza.
Purtroppo per lui, la nebbiolina che si era creata non era molto d'aiuto.
Aveva iniziato a battere i denti per il freddo pungente, quando aveva visto a terra quello che sembrava proprio l'incarto di una barretta di cioccolato. Non sembrava, era.
Quindi Mello e Matt potevano essere nei paraggi...
Aveva iniziato a scendere una pioggerellina leggera e Near si era stretto nel suo cappotto, desideroso sempre più di tornare all'interno; pioggia, uno dei tanti inconvenienti per cui odiava uscire.
Poi, finalmente, quando quasi aveva raggiunto il limitare del cortile, aveva individuato il caschetto biondo che poteva appartenere solo ad una persona.
Era appoggiato dietro al tronco di un vecchio albero e con lui, naturalmente, c'era Matt.
Near, anche se non vicinissimo ai due, poteva notare che Matt sembrava... imbarazzato, mentre Mello mangiava apparentemente indifferente l'ennesima barretta di cioccolato.
Era avanzato un poco, per tentare di capire almeno di cosa stessero parlando, ma qualcosa d'improvviso lo aveva bloccato.
Matt aveva afferrato per il colletto la maglietta di Mello - che dalla sorpresa aveva lasciato cadere il cioccolato - e l'aveva baciato.
Baciato...
Near si era congelato, immobile come una statua, sotto la pioggia ormai sempre più fitta.
Guardava Matt e Mello. Li guardava e gli veniva l'irrefrenabile e mai provato bisogno di piangere.
Doveva andarsene da lì. Doveva rinchiudersi nella sua stanza e non uscirne più, mai più.
Una lacrima gli colò giù per una guancia, ma la cancellò immediatamente. Near non piangeva.
Near non provava emozioni.
Allora perché era così triste?
Aveva iniziato a correre per lasciarsi alle spalle quella lacrima, senza notare che Mello si era accorto di lui.
Lo guardava correre via e riusciva solo a pensare: "Dannazione"

* * *

Near aveva corso più veloce che poteva sotto la pioggia, per il cortile, per i corridoi, fino a raggiungere la sua tanto agognata meta.
Si era chiuso la porta alle spalle e si era seduto sul letto, con lo sguardo perso nel vuoto.
Ecco spiegato perché Matt stava sempre appiccicato a Mello.
Chissà da quanto tempo aspettava il momento per dirglielo...
Anche se, in qualunque modo Matt si era dichiarato, a quanto pare Mello lo ricambiava.
Near aveva scosso forte la testa per scacciare il pensiero e si era levato il cappotto fradicio, che ancora indossava, lanciandolo senza tante cerimonie in un angolo del pavimento.
Si era poi seduto accanto alla finestra ed era rimasto a fissare la pioggia che cadeva rumorosa, chiedendosi se in quel momento Mello era ancora con Matt.

* * *

«Matt» aveva sbottato Mello allontanando da sè il ragazzo, che l'aveva guardato sorpreso e con espressione ferita.
«Che cosa cavolo...?»
«Matt, non provare mai più a fare una cosa simile».
Matt fissava Mello con espressione interrogativa. «Perché?» aveva chiesto, non molto sicuro di voler conoscere la risposta.
Mello aveva sospirato. Matt era il suo migliore amico: non voleva ferirlo. Però... era il suo migliore amico, nulla di più.
«Matt, io…» non si era mai trovato in una situazione simile e non sapeva che cosa dire. Sapeva solo che doveva risolvere in fretta la questione e andare a sistemarne una più complicata: Near.
Matt aveva scosso la testa: intuiva già ciò che l'amico tentava di dirgli. «Non fa niente Mello» aveva detto con una smorfia, poi si era acceso una sigaretta.
«Matt, so che... insomma... Matt senti... devo andare!» aveva balbettato, poi era corso via.
"Ne riparleremo quando saremo pronti" pensava mentre correva sotto l'acquazzone, diretto all'interno.
Pochi minuti e si era ritrovato davanti alla porta della camera di Near.
Near, il suo rivale numero uno.
Near, la sua ossessione numero uno.
Aveva preso un profondo respiro e aveva bussato. Nessuna risposta dall'interno.
Aveva alzato le spalle e abbassato la maniglia, infilando la testa oltre l'uscio.
«Oh... Mello».
Near era affacciato alla finestra e guardava fuori con aria assente. «Sapevo che saresti venuto» aveva aggiunto, calmo.
Mello si avvicinava a lui, «Perché pensavi che sarei venuto?»
Near continuava a non mostrare emozioni, neutro come al solito. «Non lo dirò a nessuno di te e Matt» aveva detto, alzando appena le spalle.
Mello era rimasto senza parole. Completamente spiazzato. «Cosa?»
Near aveva voltato la testa verso di lui e gli aveva rivolto uno sguardo penetrante, «Ho detto che non dirò a nessuno che vi siete baciati. È per questo che sei qui, no?» aveva mormorato apatico, le sue parole appena udibili. «Immagino che ora stiate insieme» aveva continuato. «Ora che sai che non parlerò, puoi anche andartene» aveva concluso, poi aveva voltato di nuovo la testa verso la pioggia fuori dalla finestra.
Mello aveva stretto i pugni. "Ma che cosa diavolo sta dicendo?"
«Near! Tu... idiota» aveva esclamato, sorprendendolo.
Prima di lasciargli il tempo anche solo di voltarsi, l'aveva afferrato per il braccio e fatto alzare in piedi.
L'aveva schiacciato contro il muro e, mentre Near lo guardava con gli occhi sbarrati, ritenendolo capace di tutto, l'aveva baciato.
Aveva carezzato lentamente le sue labbra con la lingua, le aveva mordicchiate piano, mentre sentiva contro di lui il corpo dell'altro rigido per lo stupore.
Poi Near, dopo una misera resistenza, si era finalmente abbandonato contro di lui, come se non aspettasse altro da tempo, e il bacio si era fatto più intenso.
Il cervello di Near, per la prima volta, non era in grado di formulare pensieri coerenti e sensati, la mano di Mello che si insinuava sotto la sua maglietta, accarezzandogli la schiena.
Si separarono dopo quelli che parvero secoli, per riprendere fiato.
Near aveva alzato lo sguardo e aveva incontrato quello di Mello.
«Allora?» aveva esalato il biondo sul suo collo.
«Allora cosa?» aveva chiesto Near confuso come già troppe volte era stato quel giorno.
«Pensi ancora che stia con Matt?»
«No» aveva mormorato Near, sperando che fosse proprio così.
«Bene».
«Ma allora perc…» ma non aveva potuto finire la frase, perché Mello aveva nuovamente catturato le sue labbra.

Fuori aveva finalmente smesso di piovere.
   
 
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