Nick
Autore: Meli_mao
Titolo: Speranza, Angoscia e Certezza.
Citazione: "Tu sei stata la
speranza dei miei giorni di solitudine, l'angoscia dei miei momenti di
dubbio,
la certezza dei miei istanti di fede" (Brida, P.Coelho)
Pairig: Etero, William Turner ed
Elizabeth Swann
Personaggi Secondari: Piccoli accenni a
Davy Jones, Tia Dalma e Jack Sparrow
Genere: Romantico, introspettivo,
sentimentale.
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
Trama: Prende in esame i tre film, in
particolare momenti precisi al loro interno. Il primo pezzo fa
riferimento al
risveglio di Will dopo l’attacco di Port Royal, quando
Elizabeth viene presa da
Barbossa.
Il secondo
al bacio finale nel
secondo film, quello fra lei e Jack. Il terzo invece è un
momento puramente
inventato che nasce però dalla scena finale
dell’ultimo film, quella in cui si
mostra lui di ritorno dopo dieci anni e lei ed il figlio ad attenderlo.
NdA (ove
presenti): Dunque, l’idea di
dividere la
frase è stata un caso bello e buono. Solo dopo averla divisa
ho realizzato quanto
fosse perfetta per momenti come quelli vissuti da loro due. Quindi
eccomi qui.
Non ho poi molto da dire, in quanto si spiegano da sole. Ho cercato di
attingere maggior spunto possibile dalla frase e dal suo significato e,
lo
ammetto, non è stato affatto difficile. Will ed Elizabeth
sono personaggi che
si prestano molto.
Bene,
allora Buona lettura e
spero ti piaccia.
Bacio.
Tu sei
stata la speranza dei
miei giorni di solitudine…
Il suo
risveglio fu veloce, così come anche il capire che il suo
ultimo ricordo non
era affatto buono. Disteso a terra, con le braccia aperte e gli occhi
spalancati, rivide il suo volto scongiurante mentre veniva trascinata
via,
senza ritegno, senza quel rispetto che si meritava.
Raccolse
le forze, ignorando il dolore acuto alla testa, e si rimise in piedi
senza
fatica, brandendo la piccola ascia affilata e dirigendosi verso
l’unico posto
in cui avrebbe potuto trovare ascolto.
Ma il
commodoro Norrington non prestò affatto
l’attenzione sperata alle parole di un
fabbro.
Solo,
lontano, ignaro di tutto. La sua vita gli era sempre sembrata
così:
soffocantemente vuota.
Eppure,
quella luce calda e rincuorante che sentiva, esisteva. Esisteva e si
sprigionava accanto a lei.
“È
il momento che ti trovi una
ragazza, amico! O può anche darsi che ti eserciti tre ore al
giorno perché ne
hai già trovata una, e non ti sei mostrato capace di
corteggiarla come si
dovrebbe”.
Quelle
parole fastidiose rimbombarono nella sua mente, lavando via
l’incertezza.
Di
cosa aveva paura? Di abbassarsi a chiedere aiuto ad un uomo come quello?
Certo,
se fosse stato per un fine spregevole… Ma era per lei. Lei
era l’unica per cui
valesse la pena allungare la mano e stringere quella di un pirata. Lei
gli
avrebbe ridato la vita. Un suo semplice sguardo, un suo
sorriso… La felicità
improvvisa di essere di nuovo un uomo, di essere di nuovo vivo.
O si,
lei era la sola speranza che gli restava per continuare.
E la
solitudine, avvolgente e silenziosa, non sarebbe più stata
pericolosa se ci
fosse stata lei a condividerla.
L'angoscia
dei
miei momenti di dubbio…
E so
che quel tuo gesto non può essere reale. La mia
immaginazione, ne sono
convinto, deve aver preso il sopravvento.
Quel
bacio, quel gesto tanto inumano da parte tua, non può essere
realmente
accaduto.
Faccio
finta di niente, continuando a star seduto serio e immobile su quella
barca in
legno, circondato dall’acqua scura.
Il tuo
volto mi è nascosto, irraggiungibile.
Cosa
ci sta succedendo? Ti sto perdendo?
Ansia,
angoscia, risentimento… Le tue lacrime
fanno nascere sentimenti unilaterali.
Dubito,
nella sincerità del tuo sguardo. Occhi profondi che non
riesco più a decifrare.
Ami
lui? Ami me? Era un bacio d’addio? Era un bacio di passione?
Hai mai baciato me
in quel modo?
Il
dubbio mi assilla… Eppure il mio tono pacato e basso non
lascia trapassare
nulla.
Perché
ancora non lo comprendi? Un passo verso di te è uno lontano
da mio padre, non
capisci quanto questo mi distrugga?
Tuttavia,
tu rimani la mia ancora. Timore e rimpianto, sei pur sempre il centro
del mio mondo.
Felicità,
odio, tristezza, inedia ed angoscia… Tutto questo me lo dai
tu.
La
certezza dei miei istanti di
fede…
Il
vento soffiava leggero quella notte. L’odore debole di
salsedine e persino il
suono delle onde violente contro le pareti della nave, il silenzio
avvolgente
dell’oceano. Nulla era diverso dal solito, dalla monotonia
abituale.
William
Turner se ne stava appoggiato alla balaustra di legno, bagnata e
ricoperta da
una sottile melma verdognola. Osservava le onde veloci e implacabili e
percepiva
l’aria calda dei Carabi sulla sua pelle.
Sfiorò
con le dita il legno scuro e fece scivolare la mano fino al suo petto,
sopra la
cicatrice all’altezza del cuore, rimanendo ad ascoltare quel
“tum-tum” che
ormai percepiva solo con uno sforzo di mente più complicato
del solito, fonte
della sua più fervida immaginazione.
Ed
infine, come ultimo gesto spontaneo, osservò un piccolo
anello sottile, stabile
sul suo anulare sinistro.
Sorrise,
sentendosi invaso da uno strano tepore interiore, indecifrabile e senza
confronti.
La
spiaggia che avrebbe rivisto al mattino, che avrebbe toccato e che
avrebbe
accarezzato… Ne era sicuro, mai nessun luogo sarebbe stato
meravigliosamente
bello senza di lei.
E lei
ci sarebbe stata, sopra quella sabbia fine, ad attenderlo con un
sorriso. Lo
stesso sorriso che lui sognava ogni notte.
Ci
credeva intensamente, senza un briciolo di incertezza.
Quell’anello sottile ne
era la prova. La prova del loro amore e della loro scelta.
Per un
attimo, l’immagine di Davy Jones gli mise tristezza e ansia.
Se lei
non si fosse presentata?
Ma
Elizabeth non era Tia Dalma, e Tia Dalma non era Elizabeth.
Il suo
amore, semplice e infinito, l’avrebbe attratta come un Dio
con i suoi fedeli.
O
forse, era lui attratto come un bambino a quella Dea incantevole in cui
aveva
fede.
Ma
poco importava… Lui ne era semplicemente certo, lei lo
aspettava.
Note:
È
con immensa soddisfazione che
annuncio la Prima posizione di questa fanfic!!
grazie grazie grazie di cuore alla giudice, vogue91,
per il suo giudizio….
Non so che dire davvero, sono
ancora commossa!
E, a malincuore, ringrazio
anche la settimana di febbre, che mi ha permesso di starmene a letto a
fare una
maratona dei tre capitoli di pirati dei carabi per la millesima volta.
Senza non
avrei mai scritto di Will ed Elizabeth!
Posto il giudizio qui di
seguito e ringrazio in anticipo chi vorrà farmi sapere cosa
ne pensa!
Un bacio!!!
1°Classificata
meli_mao- “Speranza, angoscia e certezza”
- Correttezza Grammaticale: 10/10
Totale errori: zero. Non ci sono sbagli, né grammaticali,
né di punteggiatura.
C’è poco da aggiungere se non complimenti!
- Lessico e Stile: 9.5/10
Alcune frasi sono un po’ contorte, ma tolto questo, lo stile
è davvero buono.
Il lessico utilizzato è accurato, rende alla perfezione i
pensieri di Will,
quello che prova per Elizabeth, come si sente... Sei stata in grado di
trasmettere emozioni tramite la terminologia, cosa non sempre facile.
- Attinenza alla Citazione: 20/20
Meglio di così non si poteva inserire la citazione. Il fatto
di dividerla in
tre parti ha contribuito molto a “vederla” prendere
vita durante le fasi della
storia. La descrizione poi rimanda in modo chiarissimo alle frasi, in
un
crescendo di sensazioni che culminano nella fase finale. Anche qui,
niente da aggiungere.
È perfetto.
- Originalità: 14.5/15
Le situazioni da te descritte sono “reali”, niente
di immaginato. Tuttavia,
l’originalità risiede nel fatto che la trilogia
punta più sull’azione che
sull’introspezione, ed è stato sicuramente un
artificio piacevole da leggere
quello di voler descrivere ciò che Will pensa nelle tre
diverse situazioni,
cosa che nei film è stata, forse per necessità,
trascurata.
- IC dei personaggi: 10/ 10
Niente da dire. Conoscendo la riflessività del personaggio
di Will, viene quasi
spontaneo ammettere che quanto da te scritto, sono cose che lui
potrebbe
realmente pensare, reazioni che gli appartengono, dubbi, incertezze che
di
certo sono tipiche del suo carattere insicuro. Azzeccata anche la
maturazione
dei suoi pensieri, passando dalla speranza, all’angoscia,
fino ad arrivare alla
certezza.
- Giudizio Personale: 5/ 5
Le fic su Will ed Elizabeth si somigliano un po’ tutte.
C’è lei, c’è lui, ci
sono situazioni improbabili e l’inserimento di Jack come
“l’altro”. La tua
storia invece è ben costruita, hai estrapolato delle scene
significative e ci
hai costruito sopra un castello di emozioni. Mi sono quasi venuti i
brividi nel
leggerla, l’ho trovata dolce, malinconica e al tempo stesso
reale. Davvero
brava.
Totale: 69/70