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Autore: Meli_mao    02/05/2010    5 recensioni
Prima classificata al contest indetto da vogue91: [Multifandom] Book's Sentences. Tre momenti, tratti ognuno da uno dei tre film della trilogia, per spiegare il rapporto intenso tra la coppietta Will/Elizabeth.
"Sfiorò con le dita il legno scuro e fece scivolare la mano fino al suo petto, sopra la cicatrice all’altezza del cuore, rimanendo ad ascoltare quel “tum-tum” che ormai percepiva solo con uno sforzo di mente più complicato del solito, fonte della sua più fervida immaginazione".
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Will Turner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick Autore: Meli_mao
Titolo: Speranza, Angoscia e Certezza.
Citazione: "Tu sei stata la speranza dei miei giorni di solitudine, l'angoscia dei miei momenti di dubbio, la certezza dei miei istanti di fede" (Brida, P.Coelho)
Pairig: Etero, William Turner ed Elizabeth Swann
Personaggi Secondari: Piccoli accenni a Davy Jones, Tia Dalma e Jack Sparrow
Genere: Romantico, introspettivo, sentimentale.
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
Trama: Prende in esame i tre film, in particolare momenti precisi al loro interno. Il primo pezzo fa riferimento al risveglio di Will dopo l’attacco di Port Royal, quando Elizabeth viene presa da Barbossa.

Il secondo al bacio finale nel secondo film, quello fra lei e Jack. Il terzo invece è un momento puramente inventato che nasce però dalla scena finale dell’ultimo film, quella in cui si mostra lui di ritorno dopo dieci anni e lei ed il figlio ad attenderlo.
NdA (ove presenti): Dunque, l’idea di dividere la frase è stata un caso bello e buono. Solo dopo averla divisa ho realizzato quanto fosse perfetta per momenti come quelli vissuti da loro due. Quindi eccomi qui. Non ho poi molto da dire, in quanto si spiegano da sole. Ho cercato di attingere maggior spunto possibile dalla frase e dal suo significato e, lo ammetto, non è stato affatto difficile. Will ed Elizabeth sono personaggi che si prestano molto.
Bene, allora Buona lettura e spero ti piaccia.
Bacio.

 

 

 

 

Tu sei stata la speranza dei miei giorni di solitudine…

 

 

Il suo risveglio fu veloce, così come anche il capire che il suo ultimo ricordo non era affatto buono. Disteso a terra, con le braccia aperte e gli occhi spalancati, rivide il suo volto scongiurante mentre veniva trascinata via, senza ritegno, senza quel rispetto che si meritava.

Raccolse le forze, ignorando il dolore acuto alla testa, e si rimise in piedi senza fatica, brandendo la piccola ascia affilata e dirigendosi verso l’unico posto in cui avrebbe potuto trovare ascolto.

Ma il commodoro Norrington non prestò affatto l’attenzione sperata alle parole di un fabbro.

Solo, lontano, ignaro di tutto. La sua vita gli era sempre sembrata così: soffocantemente vuota.

Eppure, quella luce calda e rincuorante che sentiva, esisteva. Esisteva e si sprigionava accanto a lei.

“È il momento che ti trovi una ragazza, amico! O può anche darsi che ti eserciti tre ore al giorno perché ne hai già trovata una, e non ti sei mostrato capace di corteggiarla come si dovrebbe”.

Quelle parole fastidiose rimbombarono nella sua mente, lavando via l’incertezza.

Di cosa aveva paura? Di abbassarsi a chiedere aiuto ad un uomo come quello?

Certo, se fosse stato per un fine spregevole… Ma era per lei. Lei era l’unica per cui valesse la pena allungare la mano e stringere quella di un pirata. Lei gli avrebbe ridato la vita. Un suo semplice sguardo, un suo sorriso… La felicità improvvisa di essere di nuovo un uomo, di essere di nuovo vivo.

O si, lei era la sola speranza che gli restava per continuare.

E la solitudine, avvolgente e silenziosa, non sarebbe più stata pericolosa se ci fosse stata lei a condividerla.

 

 

L'angoscia dei miei momenti di dubbio…

 

 

E so che quel tuo gesto non può essere reale. La mia immaginazione, ne sono convinto, deve aver preso il sopravvento.

Quel bacio, quel gesto tanto inumano da parte tua, non può essere realmente accaduto.

Faccio finta di niente, continuando a star seduto serio e immobile su quella barca in legno, circondato dall’acqua scura.

Il tuo volto mi è nascosto, irraggiungibile.

Cosa ci sta succedendo? Ti sto perdendo?

Ansia, angoscia, risentimento… Le tue lacrime  fanno nascere sentimenti unilaterali.

Dubito, nella sincerità del tuo sguardo. Occhi profondi che non riesco più a decifrare.

Ami lui? Ami me? Era un bacio d’addio? Era un bacio di passione? Hai mai baciato me in quel modo?

Il dubbio mi assilla… Eppure il mio tono pacato e basso non lascia trapassare nulla.

Perché ancora non lo comprendi? Un passo verso di te è uno lontano da mio padre, non capisci quanto questo mi distrugga?

Tuttavia, tu rimani la mia ancora. Timore e rimpianto, sei pur sempre il centro del mio mondo.

Felicità, odio, tristezza, inedia ed angoscia… Tutto questo me lo dai tu.

 

 

La certezza dei miei istanti di fede…

 

 

Il vento soffiava leggero quella notte. L’odore debole di salsedine e persino il suono delle onde violente contro le pareti della nave, il silenzio avvolgente dell’oceano. Nulla era diverso dal solito, dalla monotonia abituale.

William Turner se ne stava appoggiato alla balaustra di legno, bagnata e ricoperta da una sottile melma verdognola. Osservava le onde veloci e implacabili e percepiva l’aria calda dei Carabi sulla sua pelle.

Sfiorò con le dita il legno scuro e fece scivolare la mano fino al suo petto, sopra la cicatrice all’altezza del cuore, rimanendo ad ascoltare quel “tum-tum” che ormai percepiva solo con uno sforzo di mente più complicato del solito, fonte della sua più fervida immaginazione.

Ed infine, come ultimo gesto spontaneo, osservò un piccolo anello sottile, stabile sul suo anulare sinistro.

Sorrise, sentendosi invaso da uno strano tepore interiore, indecifrabile e senza confronti.

La spiaggia che avrebbe rivisto al mattino, che avrebbe toccato e che avrebbe accarezzato… Ne era sicuro, mai nessun luogo sarebbe stato meravigliosamente bello senza di lei.

E lei ci sarebbe stata, sopra quella sabbia fine, ad attenderlo con un sorriso. Lo stesso sorriso che lui sognava ogni notte.

Ci credeva intensamente, senza un briciolo di incertezza. Quell’anello sottile ne era la prova. La prova del loro amore e della loro scelta.

Per un attimo, l’immagine di Davy Jones gli mise tristezza e ansia.

Se lei non si fosse presentata?

Ma Elizabeth non era Tia Dalma, e Tia Dalma non era Elizabeth.

Il suo amore, semplice e infinito, l’avrebbe attratta come un Dio con i suoi fedeli.

O forse, era lui attratto come un bambino a quella Dea incantevole in cui aveva fede.

Ma poco importava… Lui ne era semplicemente certo, lei lo aspettava.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

È con immensa soddisfazione che annuncio la Prima posizione di questa fanfic!!
grazie grazie grazie di cuore alla giudice, vogue91, per il suo giudizio….
Non so che dire davvero, sono ancora commossa!
E, a malincuore, ringrazio anche la settimana di febbre, che mi ha permesso di starmene a letto a fare una maratona dei tre capitoli di pirati dei carabi per la millesima volta. Senza non avrei mai scritto di Will ed Elizabeth!
Posto il giudizio qui di seguito e ringrazio in anticipo chi vorrà farmi sapere cosa ne pensa!
Un bacio!!!

 

 

1°Classificata
meli_mao- “Speranza, angoscia e certezza”



- Correttezza Grammaticale: 10/10
Totale errori: zero. Non ci sono sbagli, né grammaticali, né di punteggiatura. C’è poco da aggiungere se non complimenti!

- Lessico e Stile: 9.5/10
Alcune frasi sono un po’ contorte, ma tolto questo, lo stile è davvero buono. Il lessico utilizzato è accurato, rende alla perfezione i pensieri di Will, quello che prova per Elizabeth, come si sente... Sei stata in grado di trasmettere emozioni tramite la terminologia, cosa non sempre facile.

- Attinenza alla Citazione: 20/20
Meglio di così non si poteva inserire la citazione. Il fatto di dividerla in tre parti ha contribuito molto a “vederla” prendere vita durante le fasi della storia. La descrizione poi rimanda in modo chiarissimo alle frasi, in un crescendo di sensazioni che culminano nella fase finale. Anche qui, niente da aggiungere. È perfetto.

- Originalità: 14.5/15
Le situazioni da te descritte sono “reali”, niente di immaginato. Tuttavia, l’originalità risiede nel fatto che la trilogia punta più sull’azione che sull’introspezione, ed è stato sicuramente un artificio piacevole da leggere quello di voler descrivere ciò che Will pensa nelle tre diverse situazioni, cosa che nei film è stata, forse per necessità, trascurata.

- IC dei personaggi: 10/ 10
Niente da dire. Conoscendo la riflessività del personaggio di Will, viene quasi spontaneo ammettere che quanto da te scritto, sono cose che lui potrebbe realmente pensare, reazioni che gli appartengono, dubbi, incertezze che di certo sono tipiche del suo carattere insicuro. Azzeccata anche la maturazione dei suoi pensieri, passando dalla speranza, all’angoscia, fino ad arrivare alla certezza.

- Giudizio Personale: 5/ 5
Le fic su Will ed Elizabeth si somigliano un po’ tutte. C’è lei, c’è lui, ci sono situazioni improbabili e l’inserimento di Jack come “l’altro”. La tua storia invece è ben costruita, hai estrapolato delle scene significative e ci hai costruito sopra un castello di emozioni. Mi sono quasi venuti i brividi nel leggerla, l’ho trovata dolce, malinconica e al tempo stesso reale. Davvero brava.
Totale: 69/70




Premio Giuria: meli_mao, “Speranza, angoscia e certezza”

 

 

 

   
 
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