Anime & Manga > Full Metal Panic
Ricorda la storia  |      
Autore: Meli_mao    02/05/2010    2 recensioni
Prima classificata al contest indetto da Kaname Chidori88: FullMetal What? ... Alchemist e Panic con frasi d'autore. Due storie, questa in Full Metal Panic, l'altra in Full Metal Alchemist.
"“Non mi stupisco che lei non lo capisca, Colonnello… è per questo che lei ed io non possiamo aver nessun legame affettivo!” sorride tranquillamente, lanciando un’occhiata al disastro che ho appena combinato.
“Un tempo l’avrei aiutata a raccogliere il tutto. Perdoni se ora non riesco a farlo!” ed alza appena le mani, per rendere visibili le manette serrate."
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andrey Kalinin, Teletha Testarossa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nick Autore (su EFP): Meli_mao
Titolo: Per nessun motivo e per tutti i morivi del mondo.
Genere: Generale, introspettivo, Malinconico.
Rating: Verde
Pairing (ed eventuali altri personaggi): Andrey Kalinin, Teletha Testarossa.
Avvertimenti: One-shot, Spoiler
Citazione: “Molti ti saranno amici finchè sarai felice, ma quando verrà il brutto tempo, resterai solo”(Ovidio).
Note dell'Autore (facoltative): Dunque, è ambientata in un possibile ricongiungimento tra  Kalinin e la Mithril in seguito a un suo “arresto”. Ho immaginato che lui venisse preso e che questo fosse una  sorta di interrogatorio o più che altro un chiarimento privato con la persona con cui, dopo Sousuke, lui avesse maggior contatto. Del resto, è noto, Kalinin accompagnava sempre la piccola Tessa in giro, anche se forse non era così legato a lei come lo è Mardukas, ma poco importa. Per localizzare il periodo, direi che va letta in vista degli eventi narrati nei romanzi… forse nell’ultimo attualmente conosciuto. Ma non c’è un reale momento in cui sarebbe possibile ambientarla.

La narrazione è dal punto di vista di lei, proprio perché (lo ammetto) Kalinin è terribilmente complesso e sarebbe stato terribilmente complicato analizzare i suoi pensieri. Inoltre una visione diversa mi sembrava più originale!
Spero ti possa piacere, Buona Lettura!

 

Per nessun motivo e per tutti i morivi del mondo.

 

 

Il contegno rigoroso che mette in ogni cosa che compie è qualcosa che mi ha sempre affascinata.

Il suo silenzio, l’attenzione, persino l’onestà con cui agisce… mi sono sempre chiesta che razza di uomo avrebbe mai potuto riuscire così bene in ogni situazione, fino a quando non mi sono trovata davanti lui.

Freddo e calcolatore. Forse quello avrebbe dovuto mettermi in allarme, non semplicemente incantarmi.

Cammino accanto a lui, con la mia solita poca grazia, sempre più paralizzata sotto la gonna color cachi stretta e corta.

Le mie mani si stringono attorno a una cartelletta blu, tesoro indissoluto di tutti quegli anni passati insieme. Lui si limita a camminare, tanto perché obbligato, e mantiene il cipiglio severo e malsanamente sincero.

“Lasciateci soli!” ordino gentilmente, lasciandomi alle spalle due subordinati in posizione d’attenti.

“Colonnello...” inizia, senza fissare i miei occhi.

“Signor Kalinin, posso solo chiederle… perché?” e lo so che la mia voce potrebbe apparire distaccata e incolore, quando invece riesco solo a sentire un groppo in gola.

Mi siedo su una sedia fredda, proprio di fronte a lui, ammanettato a quel tavolino di ferro scuro.

“Vuole sapere perché, Colonnello?” e mi urta incredibilmente il modo in cui pronuncia il mio grado, con un misto di riluttanza.

Annuisco, con apatia, cercando di fronteggiare i suoi occhi magnetici ora puntati nei miei.

“Non l’ho fatto per nessun motivo, e allo stesso tempo per tutti i motivi possibili!” enigmatico, come sempre.

“Crede davvero che questa risposta mi possa bastare?”

“Penso di no… ma non fa nessuna differenza”. Appoggia con eleganza la schiena contro la sua sedia, sempre con le spalle alte e il mento all’insù; uno scalatore impotente che fissa la vetta con rinata vitalità.

“Ho saputo quello che ha passato, intendo prima di unirsi alla Mithril…” inizio cauta, stringendo il tessuto della divisa con la dita, incurante dei fili tirati dalle unghie.

“Non mi analizzi, Colonnello, non è per quello che l’ho fatto! La mia storia familiare non ha niente a che fare con voi!”

“Si è rifugiato da noi dopo una vita consegnata nelle mani di aguzzini, io…”

“Tutti i mercenari assoldati qui hanno un passato deplorevole, non vedo come questo possa influire sulle azioni del poi!”
“Già, allora mia dica, è stato un errore mio? Pensavo che dopo tutti questi anni insieme fossimo…”
“Amici?” mi precede, con tono canzonatorio, tanto insolito da lui.  

“Non mi faccia ridere, signorina Testarossa!” e sentirmi chiamare per nome mi da quasi l’idea di non aver mai capito niente di lui, di essere sempre stata cieca nell’analizzare quella sua grande e contorta personalità.

“Anche se fossimo stati compagni d’armi con lo stesso grado non avrebbe fatto differenza. Non sarei mai stato suo amico! Non cerchi di trovare giustificazione dietro al fatto di essere un mio superiore per questo!”

Il tono di quelle parole rimbomba nella stanza, accompagnato da quella domanda già fatta che mi muore in bocca.

Perché allora?  

“Gli anni passati alla Mithril sono stati molto piacevoli in verità. Tutt’ora sono convinto che il mio ruolo fosse più che azzeccato per un tipo come me. Solo, con l’andare del tempo, mancava quel qualcosa. Sa da cosa l’ho capito? Dal semplice fatto che ognuno qui dentro aveva qualcuno da cui tornare ed io no!”

Sento una strana tensione, lo percepisco dai piccoli brividi che mi fanno tremare e persino dall’improvviso mio senso di solitudine allarmante.

“Solo lei, signorina Testarossa, solo lei era completamente sola quanto me. Neppure quella famiglia che ha cercato di creare qui dentro non è mai stata abbastanza, proprio perché si limitava ad un rapporto semplicemente lavorativo. Sousuke, lui… persino lui ha trovato chi lo aspettava di ritorno dalle missioni. Forse, non è stata un’ idea moralmente corretta portargli via la sua unica casa e quella ragazza!” fa una pausa, soppesando per un attimo se continuare o meno. Alza lo sguardo, piegando appena il capo verso l’alto, lasciando che quel filo di luce che filtra tra le sbarre di una finestrella lo colpisca sul viso.

“Eppure, anche lei aveva qualcuno che le voleva bene…”

Rimango in silenzio, analizzando quelle semplici parole.

“Suo fratello, Colonnello. Suo fratello ha sempre un pensiero di riguardo per lei!”

Comprendo che pronunciare il mio grado per lui non sia altro che un ostacolo. Mi chiama così quando prova rancore verso di me, o quando si sente a disagio. Usa quel termine per farmelo capire, senza ricorrere a parole aggiuntive e più offensive. In fondo, apprezzo persino questo suo strano atteggiamento di riguardo, pur pensando che in tanti anni insieme, in tanto tempo in cui le sue labbra pronunciavano la parola “colonnello”, io non ho mai capito con quanta poca enfasi e quanto fastidio venivano dette.

“Leonard ha smesso di essere mio fratello molto tempo fa, signor Kalinin! E, se mi permette, l’Amalgam non potrà mai diventare una casa non solo per lei, ma per chiunque!”

“Ne è sicura? Può darsi… però, ho incontrato molte persone più simili a me di quante ne abbia incontrate qui e, soprattutto, per quelle persone l’organizzazione era una famiglia a tutti gli effetti, una scelta di vita, non un’ultima scappatoia!”

“LA SMETTA!” Mi alzo, lasciando che i fogli contenuti in quella cartellina blu cadano sparpagliati sul pavimento. Sento la rabbia, l’angoscia e allo stesso tempo l’ansia per quelle parole appena sentite.

“Non mi stupisco che lei non lo capisca, Colonnello… è per questo che lei ed io non possiamo aver nessun legame affettivo!” sorride tranquillamente, lanciando un’occhiata al disastro che ho appena combinato.

“Un tempo l’avrei aiutata a raccogliere il tutto. Perdoni se ora non riesco a farlo!” ed alza appena le mani, per rendere visibili le manette serrate.

“E allora mi dica,  dove sono tutti quei suoi affiatati familiari in questo momento? La stanno forse cercando per salvarla? Lei sa perfettamente che non è così… la lasceranno indietro, come si fa con un bagaglio smarrito dal contenuto del tutto superfluo, Maggiore! Dove sono tutti quei suoi compagni inseparabili e dallo stesso destino? Io non ho ancora visto nessuno di loro tentare di riportala indietro. Neppure Leonard Testarossa ha alzato un dito per evitare che lei venisse preso! Quindi la smetta di ripetere che erano una famiglia! L’hanno solo abbandonata!” Stranamente la mia voce esce gentile come al solito, leggermente più stridula per il desiderio represso di urlare quelle parole con tutta me stessa. L’accento duro mi cade sul nome di mio fratello, forse proprio per quel rancore insanato che inonda tutta me stessa in momenti come questi, in cui la sua presenza è così soffocante da farmi credere di essere un burattino nelle sue mani.

“Suppongo lei abbia ragione… oppure lasciarmi in mano vostra è un modo per trarre informazioni!” E’ serio, indifferente, sicuro. Avrei preferito una risata meccanica e al limite della follia, è questo che ci si aspetta dai prigionieri, no? Eppure lui non lascia trapelare nulla, quasi come volesse irritarmi ancora di più. Non è rimasto minimamente turbato o infastidito dalle mie parole.

Il suo sguardo torna al pavimento, verso quei fogli carichi di informazioni su di lui. Indifferenza… ecco cosa mi trasmette. Completa e totale indifferenza.

Infine, improvvisamente sovrastata da un senso di impotenza, mi chino a raccogliere il tutto, cercando di farlo il più velocemente possibile. Poi, senza rivolgergli un ulteriore sguardo, mi volto e raggiungo la porta.

“Sa, maggiore, sarebbe davvero molto bello se fosse così! Per lei, intendo. Noi l’avremmo cercata… come abbiamo fatto con la signorina Kaname… l’avremmo cercata!” sento una stupida lacrima cristallizzata sulla mia guancia, fastidiosa come un ago appuntito. Sono solo felice che lui non la possa vedere.

“Suppongo lei abbia ragione!” lo ripete, questa volta mostrandosi quasi più dolce nel pronunciarlo.

Ed io me ne vado, lasciando alle mie spalle un vecchio amico di cui sentirò la mancanza.

 

 

“Signor Kalinin, non può spedire o ricevere lettere, non gliel’hanno detto?!”

“E’ per il Colonnello Testarossa!” Spiega sintetico, senza scomporsi minimamente.

“In questo caso, lo farò personalmente, per evitare possibili talpe!”

La guarda nerboruta si allontana, diretta verso la cabina che riporta in caratteri dorate il nome “Teletha Testarossa”.

“Una lettera per lei, signore. Da parte del signor Kalinin!” dice meccanicamente, mettendosi sull’attenti.

La ragazza scarta con cura l’involucro per poter aprire quel foglietto scritto rapidamente. Vede solo una frase, una citazione da lei ben conosciuta, che la immobilizza, facendola crollare a terra, definitivamente preda dei singhiozzi come una ragazzina infantile.

“Molti ti saranno amici finchè sarai felice, ma quando verrà il brutto tempo, resterai solo”. 

E quelle lacrime che scorrono copiose sulla sua pelle bianca, non sono la manifestazione di paura o pietà. Sono il simbolo della consapevolezza che lei non è mai stata capace di stare accanto a quell’uomo di ghiaccio che implorava uno sguardo.



 

 

 

Note:

un grazie particolare alla giudice del contest, Kaname Chidori88, che mi ha affibbiato la prima posizioni e di cui ora riporto il giudizio.
Grazie anche a chi dedicherà qualche minuto per commentare.
Per chi fosse interessato, lascio il link della storia “gemella” con la quale ho partecipato. "Un uomo non piange."

 


Correttezza grammaticale e sintassi: 8/10
Stile e lessico: 9,5/10
IC dei personaggi: 9/10 Un Kalinin perfetto persino nell'appoggiare la schiena alla sedia e una Teletha che cerca di non far trasparire il suo solito nervosismo impacciato.
Mustang che perde il controllo e si da all'alcol l'ho trovato quasi "divertente"
Originalità: 8,5/10 -molto bello il colloquio fra Teletha e Kalinin, ricco di dettagli e spiegazioni.
Giudizio personale: 5/5 -quella che mi ha colpito maggiormente è stata la prima storia, la freddezza con la quale affronti il dialogo fra Kalinin e Tessa è davvero impeccabile!
TOTALE; 40

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Panic / Vai alla pagina dell'autore: Meli_mao