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Autore: Serena89    23/08/2005    14 recensioni
*ATTENZIONE SPOILER*
Il suo ultimo saluto, il suo ultimo discorso prima che il sipario calasse e lasciasse posto al buio. Per sempre. R&R (Scusate^^')
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note dell

 

Note dell'autrice: Amici, compagni, fanficcionari. Se non avete letto Harry Potter and the Half-Blood Prince, e se non conoscete alcuno spoiler, per voi è meglio fermarvi QUI.

Se poi non avete problemi nel rovinarvi il finale, allora potete leggere avanti.

Spoiler: La morte di Silente. E un piccolo accenno alle sue ultime parole "Severus...please..." e, of course, al fatto che Snape l'ha freddato. A questo proposito ho tutta una mia teoria, perciò non sorprendetevi se Albus non parla di Snape come ci si immagina dovrebbe. Il settimo libro mi darà ragione. Tempo Al tempo.

Chiarimenti: Prima di lasciarvi cominciare, qualche altra parola. Mi sono fortemente ispirata ad un libro appena letto - Grazie - di Daniel Pennac. In secondo luogo c'è da dire che, benchè sapessi già da prima di iniziare a leggere il sesto della dipartita di Silente, sono rimasta scioccata al pensiero di non leggere più di calzettoni, ghiaccioli al limone, vesciche che trabordano e collezioni di vasi da notte, perciò - dal momento che mi sono trovata più legata a questo personaggio di quanto non potessi immaginare - ho pensato di ricordarlo con una ff del tutto ovvia e priva di significato, senza spessore, che non dice nulla di nulla.

 

 

 

 

Giusto Poche Parole

 

 

La sala è completamente buia. Noi siamo in platea, lui, sul palcoscenico. Quando Il sipario si alza, è di schiena, un unico riflettore che illumina la sua sagoma. La sala tuona, improvvisamente, in un tumultuoso applauso. Si gira verso di noi, e, come se il solo fatto che i suoi occhi si siano posati sulla sala, altre luci si accendono, abbagliandoci.

Grida:

-Grazie!

Gli applausi non sembrano avere intenzione di terminare

-Grazieeeeeeeeeeee

Per sovrastare il baccano si sgola, agitando le mani in segno di saluto

-Grazie! Grazie!

Le luci sulla sala si spengono all’istante, insieme ai nostri applausi. L’unica luce illumina la sua figura. Nei suoi occhi, nascosti dagli occhiali a mezzaluna, c’è quel bagliore che lo ha sempre caratterizzato, mentre ci scruta, uno ad uno.

-Grazie, siete davvero…grazie…

Sembra stanco. Inclina la testa da un lato.

Silenzio.

Buio.

Le luci si riaccendono illuminando l’intero palcoscenico, e ce lo mostrano intento a cercare qualcosa nella tasca interiore del mantello.

-Eppure ero sicuro di…pensavo di averlo portato…

Lancia uno sguardo sconsolato alla prima fila

-Eh, quando si inizia ad invecchiare. Sapete, se fossi ancora nel fiore dei miei anni magari avrei fatto un discorsetto a braccio…

Sembra riflettere

-…era da tanto che aspettavo questo momento. Addirittura, per prepararmi, sono andato a tanti di quei discorsi, di quegli addii…

Scuote il capo

-Salutare chi, poi? Come scegliere chi ringraziare, chi NON ringraziare? Chi salutare con un abbraccio, chi con una stretta di mano, chi con un “arrivederci”-che, detto tra noi, sono sicuro non apprezzerebbero-? Come fare a sapere chi è realmente triste della mia dipartita e in quale quantità?

Riprende fiato.

-Ma sto divagando. Dovevo solo leggervi il mio…

Ricomincia a frugare nel mantello. Tira fuori una decina di fogli.

-Oh, no no. Falso allarme. Erano le istruzioni del mio vecchio grammofono. Pensare che le ho cercate per anni. Ma ora non mi serviranno, suppongo.

Lancia i fogli.

Ci osserva.

-Vedo che siete venuti numerosi…volete dire che…tutti voi…?

Sorride timido

-Si, insomma…tutti voi siete qui per salutarmi? Ascoltare me che saluto voi? Sono confuso. Quanti di voi conosco?

Guarda ogni viso

-Come immaginavo. Ehi tu! Si, dico a te!

Un giovane studente si guarda intorno

-Mi faresti un favore?

Lo studente annuisce. Tutta la sala ora la osserva.

-Potresti portarmi un paio di calzettoni di lana?

Sgomento

-Ma si, sapete. In certe occasioni ci si occupa di tutto, ma nessuno pensa mai ai calzettoni. Fa freddo da queste parti.

Sembra ricordare qualcosa

-Avevo quasi dimenticato perché sono qui

Fa per infilare la mano nel mantello, ma si blocca.

-Sapete cosa ho sempre desiderato fare?

La sala scuote il capo in segno di diniego

-Andare alle Hawaii. Non sono mai potuto andare alle Hawaii. Ad Honolulu. Ecco dove. Chissa perché, poi, non ci sono mai andato.

Si batte la mano sulla fronte.

-Continuo a dimenticare perché sono qui. Scusate. L’età

Muove distrattamente la mano nei pressi della tempia

-Vediamo…vorrei salutare innanzitutto il mio primo professore bla bla e tutti coloro che mi hanno bla bla, quelli che in questi anni hanno creduto bla bla…e, non vorrei dimenticare il mio staff…

Silenzio

-E’ così arduo. Non vorrei dimenticare nessuno, ma come si fa? Quelli che saluti sentono che se lo sono guadagnato, il saluto, e non ci fanno nemmeno caso, ma se dimentichi qualcuno te lo rinfacciano per sempre…e poi bisogna sempre ricordarsi dello Staff. Non so perché. Tutti citano sempre uno Staff. Per me è difficile, sapete. E non è dei più affidabili. Pensare che l’ultimo compito che ho dato ad un mio “staffista” stava per non portarlo a termine, povero ragazzo. Ma io esigo molto. Sono perfezionista, ecco. Dovrei salutare proprio lui, che oggi non può essere qui. Ma, dal momento che è l’unico che ha ricevuto i miei saluti in alta sede, e dal momento che a lui ho rivolto le mie ultime parole, non è necessario che lui fosse invitato in sala.

Il pubblico è scioccato.

-Su su, adesso non fate queste facce. Anche tu, ragazzo mio…

Si pizzica un braccio.

Una lacrima scivola sul suo viso e scompare nella sua barba d’argento.

-Non prendertela, pensavo fosse troppo, per te…

Silenzio

Scoppia in un fragorosa risata…

-Scusate…-trattiene una risata-…e dire che questa…-ride-…l’avevo provata centinaia di volte…scusami figliolo, forse l’ho già usata…

Continua a ridere.

-Beh, vedo che qui non si va da nessuna parte. Meglio andare via finchè sono in tempo, non rovinare la mia dipartita con futili parole, salutare qui, adesso, tutti voi che siete qui a sentirvi salutare, andare via e farvi andare via, e sperare di non rivedere la maggior parte di voi per luuuuungo tempo. Si. Proprio così.

S’intristisce.

-Prima di andarmene vorrei dire qualche parola. E cioè: Pigna, pizzicotto, manicotto, tigre. Grazie!

E le luci si spensero. E il sipario calò. Una volta per tutte.

 

Fine

 

Ecco qui. Il mio personale tributo alla morte di Silente. Addio, vecchio marpione! Patate, Harry?

  
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