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Autore: EffieSamadhi    03/05/2010    2 recensioni
[Josh Groban] "Per la prima volta da quando l'aveva raggiunta in terrazza, le sfiorò le labbra con le proprie. Sentì Emma stringersi contro il suo corpo. Si staccò e la guardò ancora una volta. Al diavolo il passato. Aveva davanti agli occhi un angelo, e la prospettiva di trascorrere il resto della propria vita in paradiso."
Una FanFiction nata per caso, senza essere cercata. Spero vi possa emozionare quanto ha emozionato me.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caruso

Dal 2001 - l'anno del suo esordio discografico - al 2010, Josh non aveva mai smesso di viaggiare. Le brevi pause che si era concesso lo avevano sempre portato a casa, dove erano sempre contenti di rivederlo: sua madre, in particolare, approfittava delle sue brevi visite per viziarlo e coccolarlo, come ogni donna costretta a non vedere uno dei propri figli per molto tempo.
Con l'avvicinarsi del suo trentesimo compleanno, però, Josh aveva iniziato a sentire la mancanza di una casa propria, di una famiglia propria, di una donna che lo amasse incondizionatamente, e non per il suo nome o per la sua popolarità. Proprio quando iniziava a disperare, nella sua vita era arrivata Emma. Lei, con i suoi modi bruschi e i suoi occhi color del mare, con le sue insicurezze, con i suoi difetti, lo aveva stregato. Lei, senza tattiche, senza strategie, aveva rapito il suo cuore. Lei lo aveva fatto innamorare davvero per la prima volta.
Si erano incontrati a Venezia, e, complice un'incredibile serie di coincidenze, si erano inseguiti un po' per tutta Italia. O meglio, lui aveva inseguito lei. Lei era a caccia di fotografie, non di spasimanti. Non era stato semplice farla capitolare: Emma sapeva essere davvero testarda, e Josh aveva dovuto impegnarsi anima e corpo per farle cogliere la profondità del suo sentimento. Ma ne era valsa la pena: a Napoli, in una calda sera d'estate, lei aveva accettato di essere baciata. Josh aveva immediatamente colto la magia di quell'attimo. Da quel momento non si erano lasciati, come in ogni favola che si rispetti.
Ora, a sei mesi di distanza da quel bacio, la favola continuava, più meravigliosa che mai: Emma e Josh si erano sposati, e stavano consumando la loro luna di miele nella città che li aveva uniti.

Qui, dove il mare luccica
e tira forte il vento,
su questa vecchia terrazza
davanti al golfo di Surriento...

Josh allungò un braccio accanto a sé, tastando il vuoto. Eppure quando si era addormentato, vale a dire un'ora prima al massimo, era sicuro che Emma fosse lì. Alzò la testa, si passò una mano tra i riccioli e fissò stranito il posto vuoto alla sua sinistra. Poi, d'istinto, volse lo sguardo alla terrazza. Emma, avvolta in una leggera vestaglia di seta, era appoggiata alla balaustra.
Josh la osservò per qualche minuto, in silenzio. "Com'è possibile che diventi più bella ogni volta che la guardo?" si chiese, senza abbassare lo sguardo. Il vento le stava scompigliando un po' i corti capelli castani, mentre i raggi della luna rimbalzavano sulla sua pelle, gettando sprazzi di luce tutt'intorno.
Senza fare rumore, Josh si alzò e raggiunse colei che da circa otto ore poteva chiamare
sua moglie. Ancora gli faceva impressione, se ci pensava. In pochi passi la raggiunse e le coprì gli occhi con le mani. Lei sussultò. "Pensavo dormissi."
"Anch'io."
Emma si sforzò di sorridere, ma Josh notò una traccia umida sulla sua guancia. Senza pensarci due volte, la cinse con le lunghe braccia, stringendola a sé con tutto l'amore di cui era capace.

...un uomo abbracciò una ragazza
dopo che aveva pianto,
poi si schiarisce la voce
e ricomincia il canto...

"Siamo sposati da otto ore e già ti sei pentita?" le sussurrò piano, cercando di farla sorridere.
Sul volto di lei parve sorgere il sole. Scosse piano la testa. "Sono felice di averti sposato."
"E allora queste?" domandò lui, passandole dolcemente il pollice sul viso, lì dove le lacrime avevano tracciato un sentiero.
"Non è niente" mentì lei.
Josh la strinse un po' di più a sé.
"E' solo che pensavo che...vivendo qui, non vedrai più così spesso la tua famiglia. E pensavo anche...beh, insomma, non vorrei rovinare il tuo rapporto con loro...e poi, con il tuo lavoro..."
Josh le appoggiò la testa sulla spalla, rivolgendola verso il collo. Per avere solo ventun anni, quella ragazza era fin troppo matura. La amava anche per questo. "Emma, io ti amo. Desidero stare con te. La mia famiglia sei tu..."

Te vojo bene assai,
ma tanto tanto bene sai,
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'e vene sai...

Emma sospirò. "Lo so, Josh, ma...non dirmi che non ci pensi mai, a quando vivevi negli Stati Uniti. Non dirmi che la tua famiglia non ti manca."
Josh spostò gli occhi sul mare, perdendosi per qualche istante nei ricordi.

Vide le luci in mezzo al mare,
pensò alle notti là in America,
ma erano solo le lampare
e la bianca scia di un'elica...
Sentì il dolore nella musica,
s'alzò dal pianoforte,
quando vide la luna uscire da una nuvola,
gli sembrò più dolce anche la morte...

Su questo, Emma aveva ragione. Gli Stati Uniti erano pur sempre la sua patria, il luogo dov'era nato e cresciuto...ma ora era grande. A trent'anni, aveva trovato la propria strada, la propria famiglia da costruire. Il dove non era importante. Ciò che importava era stare con Emma.
"Hai ragione. A volte ci penso, e ho dei ricordi fantastici. E la mia famiglia mi manca. Ma ormai sono cresciuto, ho bisogno di vivere la mia vita. E la vita che ho scelto è qui, con te. La mia vita sei tu."
Nel pronunciare quell'ultimo voto di amore eterno, Josh la guardò negli occhi. Quell'incredibile azzurro, come sempre, lo lasciava senza parole. Da quegli occhi così azzurri ebbe origine un'altra lacrima.

Guardò negli occhi la ragazza,
quegli occhi verdi come il mare,
poi all'improvviso uscì una lacrima,
e lui credette di affogare...

"Non farmi questo, ti prego. Non piangere. Amo il tuo sorriso."
Emma sorrise. "Piangevo per quello che hai detto."
Josh le accarezzò i capelli. "Non devi piangere ogni volta che dico la verità."
Con estrema delicatezza, le baciò la fronte. Non c'erano parole per descrivere quanto l'amasse.

Te vojo bene assai,
ma tanto tanto bene sai,
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'e vene sai...

Emma aveva ragione. La sua casa, la sua famiglia, la sua terra: gli mancava tutto. Ma per amore di lei, avrebbe imparato a conviverci. E per quel che riguardava il lavoro...
"Emma..."
"Sì?"
"Ho parlato con Brian. Mi sono preso un anno di pausa."
Emma lo guardò interrogativa. "Puoi farlo?"
Josh sorrise. "Certo che posso farlo. Continuerò a lavorare per conto mio, ma niente tour, niente concerti. Quest'anno lo voglio dedicare a noi."
"Perché?"
Josh sospirò. C'erano tante ragioni: era stanco di correre da un capo all'altro del mondo, era stanco di vivere negli hotel, era stanco del rumore, della gente; gli serviva respiro; gli serviva calma, tranquillità; gli serviva Emma. Ci sarebbero state tante cose da dire, ma non sapeva da dove cominciare.

Potenza della lirica,
dove ogni dramma è un falso,
che con un po' di trucco e con la mimica
puoi diventare un altro,
ma due occhi che ti guardano
così vicini e veri
ti fan scordare le parole,
confondono i pensieri...

Avrebbe avuto così tante argomentazioni per supportare la sua decisione, ma non sapeva da dove cominciare. E poi, Emma lo stava di nuovo fissando con i suoi incredibili occhi color del cielo. Quando lo guardava così, Josh non riusciva più a mettere insieme una frase di senso compiuto. E poi, che importanza avevano quei motivi? Era la loro prima notte di nozze: non l'avrebbe sprecata in chiacchiere inutili.
Le sorrise. "Ho le mie ragioni, tesoro. E una di queste sei tu."
Per la prima volta da quando l'aveva raggiunta in terrazza, le sfiorò le labbra con le proprie. Sentì Emma stringersi contro il suo corpo. Si staccò e la guardò ancora una volta. Al diavolo il passato. Aveva davanti agli occhi un angelo, e la prospettiva di trascorrere il resto della propria vita in paradiso.

...così diventa tutto piccolo,
anche le notti là in America,
ti volti e vedi la tua vita
come la scia di un'elica...

Josh non poteva scordare il proprio passato, ma tutto ciò che desiderava era vivere il presente con la donna che amava. Guardò ancora Emma. La baciò ancora. Mai come in quel momento sentì di aver fatto la scelta giusta.

Ma sì, è la vita che finisce,
ma lui non ci pensò poi tanto,
anzi, si sentiva già felice,
e ricominciò il suo canto...

Lei si alzò dalla balaustra e lo abbracciò. Josh le appoggiò il mento sulla testa. "La mia piccola Emma."
La sentì sorridere contro il proprio petto. "Ti amo, Josh. Non pensavo sarei mai riuscita a dirlo a qualcuno, ma io ti amo da impazzire."
"Lo spero bene che mi ami...altrimenti mi verrebbe da chiedermi perché mi hai sposato."
Emma rise, allontanandosi un po'. Josh sorrise. "Lo vedi? Quando ridi sei completamente diversa. Sei ancora più bella."
"Ti ringrazio."
"Non ringraziarmi ogni volta che dico la verità."

Te vojo bene assai,
ma tanto tanto bene sai,
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'e vene sai...

"Allora, Mr Groban...quali sono i suoi programmi per stanotte?"
Josh si finse serio per qualche secondo, poi scoppiò a ridere. "Beh, niente che si possa fare qui in terrazza. Voi italiani siete tremendamente curiosi."
Emma rise ancora. Josh sperò che i loro figli avessero il suo incredibile sorriso. E quegli incredibili occhi color del mare.


Josh Groban - "Caruso"
   
 
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