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Autore: crissi    03/05/2010    18 recensioni
Alain e gli occhi di Oscar nel cuore. Quel brutto giorno e per tutta la vita. Ricetta intesa come insieme di ingredienti; ingredienti che sono colori. Cosa rende uno sguardo perfetto ed indimenticabile. CON "FAN ART"
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alain de Soisson, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricetta per la perfezione

***Lo scrivo qui, anche se probabilmente non è il posto giusto, ma sono nuova ed imbranata e spero che mi scuserete se ringrazio qui per le bellissime recensioni fatte al primo racconto. E spero mi scuserete per quest'altro: vorrei caricare una mia fan art adatta a "Ricetta per la perfezione" e ... non so che danni potrò fare! Scusate fin da ora! ***

Alain e gli occhi di Oscar nel cuore. Quel brutto giorno e per tutta la vita. Ricetta intesa come insieme di ingredienti; colori come ingredienti. Cosa rende uno sguardo perfetto ed indimenticabile.

RICETTA PER LA PERFEZIONE

"Non gridare, ti sento benissimo, Alain!"

Per un attimo penso di averti contagiata con la mia spiritosaggine e la mia strafottenza.

Sei lì, crivellata di proiettili e trovi la forza per rimproverarmi. Ancora!

Col cuore che va a mille ti tiro su, ti sorreggo. Sei senza forze, pesante nonostante il tuo corpo sia leggero come una piuma.

Il fragore della battaglia è assordante, ma sento solo te.

E sento il mio cuore che batte all’impazzata per il terrore che mi fai provare.

Sento il tuo sangue che mi cola sulla mano.

Sento il calore del tuo corpo addosso a me, mentre ti trascino lontano da questo inferno; e poi il tocco leggero della tua mano, sulla mia mano sul suo fianco.

Io che faccio le veci di Andrè. Ti sostengo. 

Il tuo bisbiglio: mettimi giù... Sono stanca... sono tanto stanca.

Ti guardo. Mi stai guardando. Mi guardi dritto nell’anima.

Con un soffio di voce mi supplichi. Un soffio caldo, dritto sulle mie labbra.

Occhi tremanti, turchini, splendidi. Sei così vicina.

Per un attimo la mia mente depravata pensa a cosa può aver provato Andrè fissandoli facendo l’amore.

Quello stupido pazzo aveva ragione: cos’altro può esistere dopo il tuo sguardo?

Il cielo, il mare, i fiordalisi, i non ti scordar di me. Un pizzico di lavanda sul bordo. Un raggio di sole, un ombra di fronda.  La ricetta per la perfezione...

Obbedisco.

Ti lascio scivolare sulla coperta che hanno recuperato.

Respiri male vicino al mio orecchio. I tuoi capelli mi sfiorano la guancia.

Ti depongo piano, per non farti male e perché so che non ti avrò mai più vicina di adesso.

Non potrà mai essere. Neanche se tu mi volessi. Neanche se tutto questo sangue ti rientrasse in corpo. Neanche se ti fosse riservata una seconda possibilità.

Stai morendo. Stai andando da lui.

Scivoli dalle mie mani come la vita sta scivolando via da te. E non vorrei lasciarti andare. Ma lo faccio.

Il dottore e Rosalie ti sono addosso. Mi spingono via.

Lui ti prende il battito. Lei ti pulisce il viso dal sangue.

Ed io sono qui, ancora immobile, in piedi. Impotente come ieri al capezzale di Andrè.

Tutto intorno urla, spari, fumo.

Il dottore scuote il capo. 

Io non sento niente. Riesco solo a fissare il tuo petto che si solleva piano, con movimenti sempre più lunghi, con respiri sempre più profondi e faticosi.

Le tue labbra si schiudono boccheggiando e faticosamente ne esce un altro rimprovero per me: “Perché non sento più il tuonare dei cannoni? Sparate, sparate … continuate a sparare!

Non voglio farti sentire la mia paura; non voglio deluderti, mio comandante!

E tiro fuori il mio tono più battagliero mentre esclamo, per l’ultima volta, “sissignore” e scatto via.

Ma mi fermo all’improvviso. Giro su me stesso e mi metto sull' attenti.

Un saluto militare. Il massimo riconoscimento che uno scapestrato irriverente come me può riconoscere ad una donna da ammirare quale sei tu.

Poi , con le lacrime agli occhi, riparto di corsa e torno alla Bastiglia.

Lo faccio per te.

Lo faccio per la Francia.

Lo faccio soprattutto per me, perchè non voglio vederti morire.

***

Ho il sole negli occhi ed abbasso la falda del cappello di paglia da contadino per guardarla meglio.

Cosa? Ah, sì ...

Rosalie mi ha appena chiesto se sapevo quale colore di rose tu preferissi.

Non lo so, non lo so davvero.

Ma certo Andrè avrebbe detto "le rose bianche": le meno appariscenti, le più profumate.

Per quanto mi riguarda, lancio un occhio alla mia misera casa di uomo volutamente solo e solitario ed all’aiuola, fiorita e curata, appena fuori dell’ingresso.

La prima cosa che vedo quando esco, con lo sfondo del cielo e del mare:  i fiordalisi, i non ti scordar di me. Un pizzico di lavanda intorno. Un raggio di sole, un ombra di fronda.  La ricetta per la perfezione.


oscar.alain.bastille by ~crissi123 on deviantART

   
 
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