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Autore: eli0023    03/05/2010    1 recensioni
Parodia sul mitico Cesare di Fuyumi Soryo. Presto in Aggiornamento :)
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Virtù Nove

 

"il San Valentino di Cesare"

 

Francesco respirò a fondo, femandosi dopo aver girato attorno all'oggetto della sua attenzione, e incrociò le braccia. Ramiro, accanto a lui, conservava l'espressione apatica di sempre.

- io non riesco a capire ..- sbuffò Francesco - non riesco a capire cosa sia.-  ammise sconsolato non togliendo gli occhi da quell'enorme aglomerato di qualcosa che, quella mattina, era comparso nell'atrio del palazzo dove risiedeva Cesare Borgia.

- che sia un nuovo spot pubblicitario dei broccoli? - propose Ramiro.

- dovrebbe essere verde no? Invece è marrone ..-

- questo è vero. - si corresse Ramiro.

- che sia ..-

- e questo ..- si sentì echeggiare nel salone - questo è un affresco di pochi decenni fa! -

Francesco e Ramiro portarono lo sguardo sulle due figure che erano appena entrate nella stanza. Una, Cesare, era finemente avvolto in un abito di seta indiana, e l'altro, un uomo castano e dall'aria curata vestito palesemente alla francese, lo ascoltava interessato.

- Messer Cesare - lo salutò Ramiro seguito da un cenno di Francesco.

- Ramiro! Francesco! - rispose un pimpante Cesare - permettetemi di presentarvi Leonardo Da Vinci, il creatore di questa meraviglia! -  

Fu quando Cesare indicò l'aglomerato marrone che Francesco iniziò a capire qualcosa.

- è una scultura? - chiese.

- è un'opera d'arte!!! - lo corresse Cesare avvicinandosi all'aglomerato marrone e contemplandolo estasiato.

- l'ho chiamata "la chance de le cor". - intervenne Leonardo con quella leggera "r" trascinata che provocò un'irriverente risatina di Ramiro.

- "le chance de le cor"! - ripetè estasiato Cesare.

Francesco deglutì convinto di rischiare molto nel chiedere quello che la sua mente stava elaborando.

- è .. è un cuore quello? -

- di cioccolato! - aggiunse un Cesare sempre più felice - un enorme cuore di cioccolato!!! -

Francesco faticò ad individuare in quel "robo" un cuore ma lo confortò sapere che era di cioccolato e non d'altro ...

- magnific!! - esclamò Leonardo incrociando le braccia al petto - stupendò!! -

Ramiro perse il ragionamento su quello "stupendò" che aveva uno strano accento sulla "o".

- non so come ringraziarti Leonardo! Sei un genio! -

- nò .. nò .. Messer Cesarè .. è un piacerè.-

- sapevo che un nome segnalatomi da Messer Lorenzo De Medici non poteva deludermi.-

- siete troppo buono Messer - disse Leonardo con falsa modestia - benchè le operè che ho fattò per Messer De Medicì sono veri capolavorì! -

Cesare annuì portando poi ancora lo sguardo sul suo capolavoro notando, solo con la coda dell'occhio, che MIguel era appena entrato nel salone.

- l'unico problema adesso è trasportarlo a casa di Angelo - il giovane Borgia sottolineò quell'ultimo nome - ma credo che MIguel e Ramiro possano trasportarlo con facilità. -

"trasportare quella roba?" si chiese Ramiro mentre MIguel osservava per la prima volta quel .. quel .. non sapeva bene come descriverlo .. quel masso marrone informe.

- tu che dici che sembra quell'opera d'arte? - gli chiese sottovoce Ramiro.

- non è un masso? - ribattè sorpreso Miguel.

- a me sembra un pezzo di legno. - disse Ramiro.

- voglio che il mio regalo per Angelo di San Valentino arrivi il prima possibile. - comunicò Cesare prima di accompagnare, soddisfatto, Leonardo in un'altra stanza, badando bene che Miguel e Ramiro recepissero il suo volere.

- io .. - sussurrò Ramiro a Miguel - io mi offenderei se ricevessi quel robo. - ma MIguel stava valutando attentamente quella mossa di Cesare alla luce della loro sfida.

" la metti così allora?" si disse.

- ne mangiamo un pezzo? -

Miguel uscì veloce dai suoi pensieri e guardò sbigottito l'amico.

- intanto chi vuoi che se ne accorga? -

Il giovane morettino si fece assecondare dall'idea.  Sorrise divertito estraendo lo stiletto che aveva alla vita.

- non è un brutta idea ..- affermò.

- perchè secondo te io ho brutte idee? -

- che ciò non sia mai Ramiro - concluse MIguel cercando un'idea per allontanare Francesco dalla scena del "delitto".

- avremo bisogno di un carrello ..- gli diede spalla Ramiro.

- Francesco scusa - proseguì MIguel - potresti andare a chiederlo a Juan? -

Francesco annuì scomparendo dal salone, permettendo ai due di mettere in atto il loro piano.

Quatto, e silenzioso come sempre, Miguel si portò accanto all'opera d'arte e , spalleggiato da Ramiro,  raschiò , non senza una visibile gioia, un po' di cioccolato dalla base.

Ramiro non attesse e, avvicinadosi, prese il cioccolato assaggiandolo.

- com'è? - domandò MIguel.

- buono - affermò l'altro - è fondente.-

 

"CRAC" echeggiò nell'aria.

 

- hai sentito qualcosa? -

- niente ..- rispose Ramiro.

 

"CRAC CRAC"

 

- ne sei sicuro? -

- sì ..-

 

"CRAC CRAC CRAC!

 

- mi sembre che ..-

MIguel non fece a tempo a finire la frase che la "roba" o meglio l'indubbia opera d'arte crollò sotto i loro occhi in mille pezzi.

- o mio dio ..- sussurrò MIguel sentendosi un brivido nel corpo, conscio di averla combinata grossa.

Ramiro deglutì secco il cioccolato che sostava nella sua bocca e poi lanciò, come un bambino che l'aveva combinata grossa, il pezzo di cioccolato rimasto con i suoi simili.

 

- LA MIA OPERA' D'ARTE'!!!!!!!!!!!!!! - urlò d'improvviso Leonardo, comparso su una delle porte del salone, e correndo ai piedi del suo capolavoro distrutto.

- MAESTRO'! - seguì la voce di Cesare, influenzata per quella "o" dall'accento francese, che rincorse Leonardo fino a che il Maestro non si inginocchiò piangendo i "pezzettini" di cioccolato che avevano composto per breve tempo il suo "Chance de le Cor".

- NO'!  NO'!  NO! -

Francesco, accorso anche lui attirato dal rumore del crollo, si lasciò commuovere da quel pianto.

- nò - disse anche lui influenzato dall'accento - Nò non fate così Maestrò.-

- la mia operà! -

- Maestrò! Coraggiò!-  lo supportò Cesare. - ve la pagò lo stessò! -

Leonardo bloccò il suo pianto guardando il giovane Borgia.

- me lo pagate lo stessò? - chiese più calmo - sul seriò? -

- non piangete Maestrò! - disse Cesare sorridente prendendo un pezzo i cioccolato e porgendolo al Maestro - è San Valentinò! -

Leonardo si asciugò le lacrime e prese il pezzo di cioccolato.

- graziè Messer Cesarè ..-

Cesare alzò gli occhi guardandosi attorno.

- dove sono Miguel e Ramirò? - chiese a Francesco ricevendo da questo un'alzata di spalle.

 

 

 

MIguel si appoggiò ad un muro e rifiatò.

Scappare non era forse stata l'idea migliore ma era l'unica che gli era venuta. Ramiro d'innanzi a lui si era piegato sulle ginocchia per rifiatare.

- l'abbiamo combianata grossa ..- affermò.

Ramiro si rialzò avvicinandosi a MIguel e ponendogli qualcosa.

- vuoi un po' di cioccolato? -

MIguel sorrise prima di accettare, divertito, il gentilo omaggio.

 

 

  
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