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Autore: Nana_TheBest    04/05/2010    2 recensioni
Tre fratelli sono curiosi di entrare in una casa, ma cosa succederà?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non entrate in quella casa.

C’erano una vol… Meglio un inizio come “Quel giorno…” o qualcosa del genere.

Quel giorno fu un giorno molto terribile per tre fratelli. Credo che nessuno mi crederà mai se verrà a scoprire quello che so. Oppure passerò un guaio se i miei venissero a scoprire di tutto ciò. Ma è inutile dilungarsi su tutto ciò.

Bè, quel giorno fu molto terribile per Jakob, John e Jack (li ho scritti dal più grande al più piccolo). Come ogni sabato i tre fratelli si recavano sempre davanti quella casa. Avevano sempre avuto la voglia di entrarci, la voglia c’era ma il coraggio scarseggiava. Fino a quel sabato, è inutile scrivere quello che fecero perché si capisce. Tanto sta che entrarono in quella casa. Una delle tante leggende locali narra che in quella casa ci fu una strage (e questo è vero, perché ritrovarono i cadaveri e molte tracce… ma l’unica cosa che non trovarono fu l’assassino) e le anime dei morti vagano per la casa: un classico. Forse è questa leggenda che li ha spinti a tanto. Non riuscirono ad entrare facilmente, tanto sta è che dovettero passare da una finestra visto che la porta era stata chiusa a chiave. Era tutto tranquillo in quella casa, fino a quando non sentirono uno scricchiolio di porta, come se qualcuno fosse entrato e avesse chiuso la porta lentamente.

<<Cos’era quel rumore?>> Chiese Jack impaurito, in fondo lui era il più piccolo e indifeso di tutti.

<<Tranquillo, sarà stato il vento che avrà mosso una finestra. O un oggetto cigolante, infondo questa casa è vecchia no? Oppure sono stati i fantasmi, vero Jakob?>>

<<Sì, i fantasmi! >> Jakob cominciò a imitare il verso dei fantasmi, e John gli fece da coro. Jack si spaventò ancor di più, e si allontanò dai fratelli. Loro stavano ridendo e imitando il verso dei fantasmi e quindi non si accorsero di niente. Finito il loro “gioco” di poco gusto, notarono l’assenza del fratello. Lo cercarono in tutte le parti della stanza dove si trovarono, ma di lui nessuna traccia. Lo chiamarono, si guardarono impauriti. Non sapevano dove cercarlo, quella casa era immensa!

<<Jack! Jack!>> Gridarono i fratelli insieme. Ma da lui nessuna risposta, neanche un grido di paura. Jakob e John si preoccuparono ancor di più. Il fratello dove poteva essere finito?

<<Meglio dividerci. Io cerco da quella parte, e tu da quell’altra.>> Disse John facendo il coraggioso. Jakob lo prese per il braccio e lo bloccò.

<<Meglio di no. Questa casa è immensa e noi non la conosciamo. Meglio non fare i coraggiosi, meglio non rischiare. Rimaniamo uniti e troveremo nostro fratello!>>

<<Jane ti ha dato alla testa, non è vero?>> Disse in tono sarcastico John.

<<Ma smettila! Cammina!>> Gli rispose spingendolo nel proseguire la ricerca di Jack.

Dopo un’ora di cammino si fermarono. Si accorsero che in quel punto ci erano già passato e che quella casa era un labirinto.

<<Niente panico. In questo punto ci siamo già passati, ma in queste stanze no. Quindi entriamo in una di queste, controlliamo e poi usciamo, ok?>> Disse con tono rassicurante Jakob.

<<O..o…o..oo..ok>> Rispose balbettando John.

Si fermarono davanti ad una delle tante stanze. Guardarono bene la porta: aveva qualcosa di strano. Era come scritta… Ma cosa c’era scritto su di essa? La guardarono e la riguardarono finchè non capirono cosa c’era scritto: Jack. C’era scritto proprio Jack! Si spaventarono ancor di più. Allora decisero di entrare. Quando entrarono sentirono un odore come di sangue, non riuscirono a capire cosa effettivamente fosse quell’odore visto che la luce era spenta. Tastarono la parete, era fresca e viscida. Alla fine trovarono l’interruttore e accesero la luce. Videro cose che nessuno vorrebbe mai vedere e vivere in prima persona. Sul soffitto era appesa una testa dalla quale colava del sangue. Era girata, non si vedeva il volto. Non avevano il coraggio di rigirarla quindi si misero faccia a faccia con lei. Rimasero impauriti da quella vista. Era la testa del loro fratello. A Jakob faceva schifo, quindi uscì fuori dalla stanza e senza volerlo vomitò. Stava per rientrare nella camera quando sentì un abbaio.

“Un cane?” Pensò. Come poteva esserci finito un cane là dentro? L’unico modo per scoprirlo è andarlo a cercare. Lo cercò impulsivamente senza chiamare il fratello. Sentì sempre più vicino l’abbaio: questo voleva dire che era vicino al cane misterioso. Infine arrivò in una stanza. Era completamente vuota. Ma non ne era così sicuro. Sentiva che c’era qualcuno in quella stanza, però non sapeva chi. Risentì quell’abbaio, ma stavolta lo sentì molto vicino a lui.

<<John! Smettila con questi scherzi di cattivo gusto! Tanto lo so che sei te ad abbaiare!>> Urlò, così che il fratello possa sentirlo. Ma del fratello nessuna risposta. Stessa storia di Jack.

<<Ma… aspetta! Ma se John l’ultima volta che l’ho visto era in quella stanza, chi è che sta giocando con me in questo modo? Ma perché non l’ho chiamato prima di cercare quel cavolo di cane!? Meglio vedere se è rimasto a guardare il nostro povero fratello!>> Disse molto preoccupato per il fratello. Cominciò a correre. Si fermò davanti a quella porta. E con un respiro profondo attappandosi il naso entrò. John non c’era! Dove era finito?! Stava cercando in tutta la stanza evitando di guardare la testa di Jack, fino a quando non sentì un urlo. Penso subito a John che era scomparso. In quella stanza c’erano due porte, entrò alla seconda visto che la prima portava in corridoio. Sfrecciò come non mai. Davanti a sé trovò un porta. Entrò e vide suo fratello legato con delle cinture per i pantaloni e un uomo con una motosega in mano: aveva diviso in due John! L’uomo non si accorse dell’arrivo di Jakob e vista l’occasione prese una pistola che si trovava in un tavolo.

<<Cosa hai fatto!?!?>> Urlò all’assassino puntandogli la pistola contro. Non gli sparò perché l’uomo lo stava rincorrendo.

“Se scappo lui mi rincorrerà fino a quando non mi dividerà in due o mi farà a pezzi! Ma se gli sparo…” Pensò soddisfatto della sua idea. Allora si fermò e si girò. Puntò la pistola alla gamba dell’uomo e sparò. Egli cadde a terra dolorante con la motosega accesa che gli stava vicino. Jakob continuò a correre fino all’uscita. Continuò a scappare senza sapere dove andare. Il ragazzo era scappato, forse era andato a cercare aiuto.

  
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