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Autore: sallyCullen    04/05/2010    2 recensioni
piccola one-shot basata su la passione di Edward verso questa ragazza bellissima.Amore che lo porterà alla pazzia e a fare qualcosa che andava contro ogni sua legge di natura e di esistenza,,,
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccola la. Seduta sulle panchine di quella scuola che contava massimo 600 studenti. Lei brillava fra tutti. Lei era la più bella la più brillante la più dolce fra tutte le ragazze che avevo conosciuto. E la odiavo. La odiavo in una maniera cosi forte e assurda che non riuscivo più quasi dal trattenermi e ucciderla. Lei aveva rubato il mio amore per Bella. Mi ero innamorato di lei come non mai. Lei con quei capelli d'orati che le scendevano come onde sulla schiena,lei magra e alta con due occhi più azzurri del mare in agosto,le sue labbra erano come due rose e sempre quel espressione insoddisfatta sul viso. Ma perche propio io? io che avevo centoventi anni mi ero cotto come un ragazzino di sedici. Tutti i ragazzi la volevano ma lei non voleva loro. No lei voleva ME. Lo sapevo potevo leggerle nel pensiero per quanto volessi lasciarle privacy non c’era niente da fare. Lei pensava a me…mi vedeva quasi come un trofeo. Era diventata molto amica di rosalie e la cosa non mi stupiva. Rose recentemente aveva avuto una brutta discussione con bella e perciò non si parlavano più. Adesso odiava Bella perche Nessie se ne ere andata e Bella non l’aveva fermata. Ma Nessie era grande ormai e perciò poteva fare quello che voleva..non volevo imprigionarla in questa vita e non aveva torti..lei stava conducendo una vita normale x quanto le era possibile andava all’università a Londra insieme a Jacob e per il momento non aveva intenzione di tornare.

Comunque adesso non volevo pensare a mia figlia ne a Rosalie che urlava mentalmente le peggio cose a Bella…no pensavo a Lucrezia. In questo momento parla con alice di una festa che stavano organizzando a casa nostra..bene quella sarebbe stata l’occasione giusta..non so per cosa ma sono sicuro che il momento era vicino e lo sapeva anche lei. Dai suoi pensieri fuori uscivano tanti urletti di vittoria..questa sera era la sera….

 

 

 

Il nostro salone pullulava di ragazzi che si scatenavano al ritmo della musica..alcuni invece si ubriacavano altri pomiciavano e cosi via..a quanto pareva la festa stava andando benissimo ed Alice era soddisfatta…ma non io. Lucrezia non era venuta alla festa anche se era stata lei ad organizzarla. Preso dalla rabbia per la sua assenza Sali in camera mia chiusi con violenza la porta e sorpresa delle sorprese lei era li, in tutto il suo splendore in tutta la sua bellezza..il profumo del suo sangue aveva riempito la stanza e di certo il suo abbigliamento non aiutava a mantenere il controllo…intimo azzurro di pizzo con reggi calze….appetitosa invitante… Senza dire nessuna parola mi avvicinai a lei e catturai le sue labbra di rosa con le mie…succhiai quelle labbra fino allo sfinimento fino a quando non senti la sua lingua farsi spazio nella mia bocca e allora scatto un bacio passionale..un bacio che di casto aveva poco e niente..un bacio che mi stava mandando in estasi..la presi  e con violenza la sbattei contro il muro le strappai quei vestiti di troppo la volevo nuda. L’animale  in me ormai aveva preso il sopravvento…lei mi guardava con occhi pieni d’amore..i miei erano solo pieni di desiderio del suo sangue…cominciai a toccarla per tutto il corpo e lei vibrava di piacere sotto le mie mani esperte…continuai a baciarla ma adesso ne volevo di più..non mi importava del suo corpo o del suo amore io volevo il suo sangue..la presi per i capelli e le girai il collo verso sinistra cosi ché potevo osservare la linea perfetta della sua vena, il suo collo era bianco e cosi appetitoso. Non riuscì più a trattenermi e con i denti mi fiondai su quella pelle bianca…sentii il suo sangue scorrermi caldo in gola..era dolce era di un sapore unico lei stava soffrendo..potevo leggere lo smarrimento dei suoi pensieri..lei che era sempre sicura di sé adesso aveva paura..e io ne ero soddisfatto…lei si era messa in mezzo alla mia vita e quella di mia moglie e doveva pagarla..pagarla con la sua vita…mi staccai quando sentii che il suo cuore cominciava a perdere battiti..la presi fra le mie braccia e mi sdraiai sul letto con lei accoccolata su di me…era il minimo che potessi fare per lei…farla morire fra le mie braccia…ed il minimo che potevo fare per…perché nel momento esatto in cui il suo cuore smise di battere anche la mia vita smise del tutto di esistere….

  
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