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Autore: GiuliaWright    04/05/2010    8 recensioni
Domenica in chiesa. Subentra la noia e il sonno. Uno strano sogno prende forma nella già complicata mente di Billie Joe...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Altra storia demenziale su Billie...spero vi piaccia.                      

Martina Armstrong

BILLIE JOE CASTO E PURO

 

Era una domenica mattina di fine Marzo, il sole splendeva alto nel cielo, le rondini facevano la loro ricomparsa, le primule avevano iniziato a sbocciare. Insomma tutta la cittadina di Berkeley era vigile. Finalmente sembrava che tutti avessero smesso di dormire, tutti tranne uno…

 

Billie Joe Armstrong era dolcemente sdraiato nel suo comodo letto e sognava tranquillo la prima del loro concerto “Bullet in a Bible”. Stava sognando le luci che piano piano si accendevano, la sua adrenalina che scorreva per le vene più fluida del suo stesso sangue, il viso di Mike e Trè stranamente rilassati, un boato proveniva dal pubblico, e Billie alzò il dito medio facendo una linguaccia al pubblico ( adorava questi comportamenti infantili).

 

- Papà…papà…ti vuoi alzare! Io devo uscire con Francesca la figlia di Lucas il nostro vicino ti ricordi che te lo avevo accennato? Dai , forza la mamma è gia uscita con Estelle. E di sotto ci sono Mike e Trè - Joey. Joey era il figlio più grande del cantante ; il frontman dei Green Day allargò il braccio destro cercando la moglie nel letto. Tentativo inutile. Adie era già in chiesa come faceva ogni domenica.

 

- Arrivo Joey, un attimo! - grugnì Billie ancora sotto l’effetto della sbronza della sera precedente, aprì leggermente i suoi occhi verdi e fissò il figlio - Ehi, ma quelle sono la mia cravatta e la mia camicia! Levatele subito! Mi servono per il concerto di stasera - il figlio alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.

 

- E dai è la prima volta che esco con una ragazza! -  Billie fissò il ragazzo a lungo.

- quanto mi somiglia.- pensò sorridendo -Va bene-.

 

Si alzò definitivamente dal letto, sbarellò e ricadde. -CAVOLO BILLIE , TI VUOI MUOVERE?! - era la voce di Mike che proveniva dal soggiorno. - UN ATTIMO - rispose  il cantante sbattendo sonoramente la porta del bagno.

 

Quella sera avrebbero avuto la prima del concerto e Billie era del tutto euforico, si guardò allo specchio ma quanto sei fico Billie Joe Armstrong? Pensò sistemandosi la frangia sei troppo fico.

 

Dopo circa venti minuti il cantante uscì dalla camera da letto, entrò nel suo salotto e si voltò in automatico verso il divano. Trè era sdraiato e teneva la testa sulla spalla di Mike il quale poggiava il gomito sul piccolo Jakob che giocherellava con il papillon rosso di Trè.

 

- Andiamo - disse Billie prendendo in braccio il figlio più piccolo - Sei cresciuto troppo ,  Jakob- sussurrò all’orecchio del figlio che rise sonoramente, montò in macchina e accese lo stereo.

 -Scusa signor Armstrong, ma quella camicia super casta e super pura, dovrei l’hai trovata ?

Era della tua comunione? -  scherzò Trè dando un pizzicotto alle guance del suo amico-

 - No,ME L'HA DATA TUA MADRE IERI NOTTE MENTRE DORMIVI.- controbatté, dandogli una gomitata.

 

- Ehi, questa era cattiva - rispose Tré.

Si sedettero tutti e tre ascoltando la radio. - Stasera si apre il tour dei Green Day “Bullet in a Bible” al Madison Square garden di New York, ora ascoltiamo una delle canzoni più belle del gruppo punk rock alternativo più scatenato di sempre : Minority: -.

 

Billie sobbalzò, lo metteva sempre in soggezione risentire le sue canzoni alla radio per questo cambiò stazione, -EHI, mi piaceva quella canzone- esclamò Jakob, seduto in braccio al batterista.

 - Sì, anche a me. - mugugnò il bassista corrugando le labbra.

 

- Tanto siamo arrivati, e poi Minority voi la sapete meglio di me quindi io direi di scendere e di goderci la messa. - tutti fissarono il cantante sbigottiti, lui che parlava come se fosse casto e puro, come se Trè non fosse drogato, come se… beh il concetto è quello!

- Non la dai a bere a nessuno- mugugnò il figlio maggiore alzando le spalle.

- Siete insopportabili! - rise il vocalist.

 

Lasciarono la macchina davanti al portone dove si tenevano i corsi di catechismo, attraversarono la navata centrale e Billie notò la moglie che confabulava allegramente con la moglie del reverendo e con Estelle.

 

- Buongiorno amore - bisbigliò all’orecchio di Adie, - Buongiorno, bell’addormentato nel bosco, o dovrei dire nel bar. Sbaglio? - il cantante abbassò la testa in segno di vergogna e quando la ritirò su fece gli occhioni dolci, la consorte, la fortunata consorte, lo fissò con disappunto, per poi scoccargli un bacio veloce prima dell’inizio della celebrazione.

 

Il cantante cercò con tutte le sue forze di stare attento, si schiaffeggiò leggermente il volto, stuzzicò il batterista sperando di avere una qualche reazione, tentò di parlare con la figlia di Mike che lo zittì con un rumoroso - Shh! - , tutti tentativi inutili.

 

Alla fine cedette e si assopì…

 

Era una domenica mattina di fine Marzo, il sole splendeva alto nel cielo, le rondini facevano la loro ricomparsa, le primule avevano iniziato a sbocciare. Insomma tutta la cittadina di Berkeley era vigile.

 

La chiesa era limpida e tutto grazie al nuovo reverendo Billie Joe. Tutto d’un tratto il portone si spalancò ed entrarono due uomini: il primo aveva i capelli pettinati in un modo impossibile, il secondo aveva quello che le teenager dei telefilm definirebbero

 un " fisico da urlo ".

 

- Billie, come stai? -  parlò il primo uomo, il reverendo lasciò per un secondo il crocefisso poggiandolo amorevolmente sull’altare.

- Oh, Frank Edwin Wright  III, come stai tu? Io sto una meraviglia! -

 

Trè Cool odiava chiunque lo chiamasse con il suo vero  nome .

 - Bene William Joseph Armstrong ,, allora tutto okay?-  s’informo il secondo uomo.

- Michael Ryan Pritchard, quanto tempo, che il Signore ti benedica!!! -.

 

Aveva usato un tono di voce celestiale, quasi sovrannaturale che fece venire la pelle d’oca agli altri due.

- Ragazzi, sediamoci a contemplare il nostro signore Gesù. -

Ii componenti dei Green Day si scambiarono un’occhiata preoccupata, non riuscivano a capire cosa fosse successo al loro migliore amico nonché leader della band.

 

- Certo reverendo -  disse in tono sarcastico Trè, Billie non colse la battuta e li fece accomodare su una delle loro panche.

 

- Allora ditemi come va la band? -  s’informo il reverendo,  un po’ di nostalgia nella voce.

- Bene, stiamo lavorando ad un nuovo album.-  rispose educatamente Mike fissando gli occhi verdi di Billie completamente struccati.

- Chi è il nuovo cantante?-  di nuovo nella voce dell’ex-cantante si notò nostalgia e risentimento.

 

- Trè.  - rispose secco il bassista.

 - E il nuovo batterista?- Panico. La voce di Billie era puro panico.

 

- Jason.-

 - Ma Jason non sa suonare la batteria-ribatté acido Billie, poi si girò verso l’enorme crocefisso appeso alla parete -Perdonami oh Signore per  aver pensato cose cattive su un mio amico, lo so che non sono degno del tuo perdono ma te lo imploro-.

 

-Billie ma che cazzo dici?- s’informò Trè, -AHHHHHH!!!!!!!! NON DIRE CERTE PAROLE IMPURE NELLA CASA DEL SIGNORE-.

 

Trè rise di gusto e si fece il segno della croce, -Comunque, siamo qui per una confessione- continuò serio Mike congiungendo le mani sopra lo stomaco, -Ovviamente, avete molto di cui pentirvi, io anche un giorno ero come voi. Ma ora. Ora che ho avuto la chiamata…-.

 

-Billie ma che chiamata! Eri sbronzo, dopo il nostro concerto a New York- puntualizzò l’ex-batterista.

 

-Non è vero, io ho avuto la chiamata. In ogni modo, vi farò una confessione diversa dalle altre. Siete pronti?-.

 

-Sì- dissero all’unisono i due ragazzi, -Billie prima che inizi la confessione volevo dirti una cosa: tutto sprecato, te ne stai qui a fare confessioni mentre potresti stare con noi, stai qui a pulire crocefissi attaccati al muro alla quale neanche arrivi per via dell’altezza.- sussurrò Trè sottovoce.

 

Billie sorrise alla constatazione dell’amico, -Nella botte piccola c’è il vino buono- dichiarò serio il reverendo, - Ma questa era talmente piccola che manco c’era il vino- ribadì Mike alzando su e giù il mignolo.

 

-Smettetela, siete uomini adulti non dovreste comportarvi così, vergognatevi- Trè guardò il suo amico e continuo ad alzare il mignolo, Mike si dilettava in altri gesti ben poco educati, -Come va la castità?- s’informò il bassista appoggiandosi su un gomito per fissare il volto di Billie del tutto paonazzo.

 

-Benissimo, non sento mancanza di certe…cose- i due lo guardarono e scoppiarono a ridere, -Seee... certo come no, sei completamente fumato?-. Il reverendo spalancò gli occhi e iniziò a pregare a bassissima voce, -Dai scusaci castissimo e purissimo Billie-.

 

-Non capite quanto sia bello fare il prete-.

 

-Non capisci quanto sia bello non fare il prete e fare altro, noi giochiamo tutte le sere a…scacchi, abbiamo un solo hobby-.

 

-Vergognatevi-.

 

-Non ti riconosco più, non hai gli occhi truccati, non fai doppi sensi, non ridi dei doppi sensi di Trè, e tra l’altro hai chiesto scusa per aver preso in giro Jason, ti rendi conto?-.

 

Billie in quel momento ripensò a tutte la stupidaggini fatte da giovane con i suoi due migliori amici, e a come lui non li avesse mai presi in giro.

 

Si alzò di scatto e mollò a Mike e Trè un pugno sul naso, i due si fissarono sbigottiti - Ma tu sei un prete, non dovresti “porgere l’altra guancia”?-domandò asciugandosi il sangue Mike.

 

-Con voi no- Trè rise di gusto, -C’è Adie qui fuori con i ragazzi ti vuole parlare, ci vediamo alla prossima confessione-.

 

E così Trè e Mike abbandonarono la chiesa lasciando dietro di loro tracce di sangue.

 

-Oh, amore... ehm, volevo dire reverendo buongiorno- il volto di Adrienne era acceso di un rosso cremisi sulle guance, Billie sorrise gli piaceva pensare che Adie lo trovava ancora attraente.

 

-Benvenuti nella casa del signore- si girò verso i figli -Buongiorno pargoli- Joey guardò il padre, un tempo si vantava con i suoi amici e soprattutto con le ragazze perché suo padre era Billie Joe Armstrong il leader dei Green Day, ora a malapena salutava il genitore se lo incrociava per strada.

 

-Pargoletti, andate a giocare in sacrestia, io devo parlare con la signora-i figli si fissarono increduli -Okay- sussurrò Jakob, -Questo è fumato più del solito- mormorò a Joey mentre si dirigevano verso la sacrestia.

 

-Ti senti impura cara?- Adie fissò l’ex-marito -Sarai tu quello impuro io no di certo- sbottò.

 

-Comunque, cara, devo avvertirti che non cadrò più nelle tue grinfie da sensuale cacciatrice, io ho avuto la chiamata-.

-Billie ,  ma di che chiamata parli! Quella sera io ti ho chiamato e tu non mi hai risposto avevi la vibrazione. E poi eri sbronzo quando prendi una bella sbornia non ti ricordi manco come ti chiami-

 

Billie sbuffò e increspò le labbra.

 

- Ora  mi avete stufato con sta storia che ero ubriaco fradicio.-

 

Adrienne alzò una mano e la passò nei capelli dell’ex-marito. La mano rimase legata nel gel

-Adesso ti fai la riga per pettinarti i capelli? Mi sconvolgi sempre di più Billie-, lui levò la mano di lei dai suoi capelli e la strinse nella sua.

 

-Io ti ho amato, prima di avere la chiamata ora mi duole ammetterlo ma non ti amo più, il mio unico amore è il Signore.-.

 

La donna rise a crepapelle, -Billie ma che stai farneticando- il reverendo si alzò e riprese in mano il crocefisso precedentemente poggiato sull’altare, raccolse l’acquasanta da terra e iniziò a tirarla addosso all’ex-moglie -Esci da questo corpo…esci da questo corpo- Adie si bagnò completamente la maglietta bianca e Billie si coprì gli occhi con la mano sinistra.

 

-Vai via creatura impura… via dalla terra del  Signore… prendi i pargoli e fuggi da questo luogo sacro-.

 

-Satana abbandona questo corpo pudico e salubre- esclamò la moglie ridendo come una matta…

 

-OH MIO DIO!!!!!-urlò Billie Joe appena sveglio. -Signor Armstrong , potrebbe fare silenzio?- il reverendo aveva strillato Billie che aveva iniziato a mordicchiarsi il labbro inferiore preoccupato, -Appena finisce la messa riunione nel cortile- sussurrò a Trè che annuì disinteressato.

 

La messa finì frettolosamente e Billie ancora più cercò di chiamare i Green Day e la sua famiglia.

 

-Allora durante la messa ho avuto un sogno illuminante: Io ero un reverendo.-.

 

Trè scoppiò a ridere e cadde a terra, Mike cercò di tirarlo su, tentativo inefficace, -Hai ricevuto la chiamata?- suggerì la moglie inarcando il sopracciglio.

 

-Al contrario ho capito che: Trè tu non sarai mai il cantante dei Green Day, Jason non suonerà mai la batteria, Joey e Jakob voi non siete i miei pargoli, Adrienne io e te… non volete che io lo dica-.

 

-Sei ancora sotto l’effetto degli alcolici di ieri sera? Mike , ricordami di non dargli mai più Scotch e Cognac insieme dopo quattro birre.- esclamò il batterista sorridendo come un bambino.

 

 

Quella sera a New York alla prima di Bullet in a Bible:

 

Dietro le quinte…

 

Le luci si accendevano a mano a mano, Trè e Mike avevano il volto molto rilassato, Billie al contrario fremeva per la voglia di salire sul palco e cantare quella canzone, l’adrenalina era indescrivibile.

 

-BUONASERA NEW YORK!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- esclamò Billie, la folla rispose con un boato.

 

-C’è STATO UN CAMBIO DI SCALETTA LA PRIMA CANZONE è :….BLOOD, SEX AND BOOZE. LA DEDICO A TUTTI I PRETI- la folla rimase perplessa dalle parole di Billie che attaccò immediatamente a suonare la sua canzone.

 

Da quella esperienza cosa capì Billie?

 

Che lui non avrebbe mai potuto fare il prete.

 

 

 

 

 

   
 
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