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Autore: Channy    05/05/2010    3 recensioni
Kyle ha fatto la sua scelta: Jessi. I due passano dei mesi indimenticabili, in cui scoprono anche l'amore intimo, fin quando Kyle tradisce la fiducia di Jessi e lei è costretta a mollarlo. Pochi mesi dopo lei decide di lasciare casa Trager. Anni dopo i due si incontrano inaspettatamente dove avevano passato quei momenti felici, e Jessi porta con sè un segreto troppo grande da nascondere, un segreto che si chiama Adam... Spero di aver attirato la vostra attenzione. Questa è la mia prima fanfic e spero veramente che vi piaccia. E' ambientata dopo la fine della terza serie ed è ovviamente una Kessi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Jessi XX, Kyle XY
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Amami Ancora

Prologo


Kyle’s POV

Infilai la chiave nella toppa ed entrai finalmente dopo diversi giorni a casa mia. Ero stato ad un convegno medico in cui si erano discusse nuove tecniche per evitare che i virus riconoscano attraverso i recettori di membrana le cellule da infettare. Dopo giornate di ricerche si era riuscito a pensare a qualcosa che avrebbe facilitato la nostra ricerca, ma non c’era niente di definitivo. Ed ora eccomi qui tranquillo, alle 2 di notte, dopo essere riuscito a liberarmi da quel gravoso impegno, lasciare il borsone con dentro i vestiti a terra in cucina, prima di aprire il frigorifero in cerca di un po’ d’acqua. Mi concentrai sui battiti cardiaci dei miei cari e il mio cuore si fermò quando ne sentii due in più? Chi c’era? Quando cominciai a prestare attenzione potei sentire un profumo familiare, troppo familiare, che mancava da quella casa da 5 anni ormai. Il profumo della mia Jessi… dio, quanto mi mancava quella ragazza. Per me era sempre stata importante, fin dal primo giorno in cui l’avevo vista, solo che la mia stupidità mi aveva impedito di fare la cosa giusta più volte ed era per questo che se n’era andata. In questi anni passati lontano da lei non avevo fatto altro che pensarla, cercarla, ma sapevo per certo che aveva deciso di tagliare tutti i ponti con me e non sarebbe stata disposta a farsi trovare. Lei era stata il mio unico grande amore, perché se pensavo di essere innamorato di Amanda, mi sbagliavo di grosso: non avevo mai capito che cosa voleva dire veramente amare prima di essere stato con lei. Capivo perché Steven e Nicole stavano insieme dopo tutti quegli anni, perché l’amore c’era sempre stato e non era mai mancato. E speravo che anche quello mio e di Jessi sarebbe potuto durare così a lungo…ma ovviamente mi sbagliavo, certo che mi sbagliavo. Non potevo incolparla di essersene andata via lasciandomi solo a ripensare ai bei momenti passati insieme, perché ero stato io a rovinare tutto. Avevo fatto in modo che il nostro legame si dissolvesse come sabbia al vento ,e dopo un paio di mesi dalla nostra rottura se ne era andata di casa, ritornando in quella di Sarah, sua madre, per poi non avere più contatti con me. Non la vedevo, non la sentivo. Neanche non fossi mai esistito... Però con il resto della famiglia si sentiva molto spesso, perciò non perdevo occasione per chiedere a Nicole come stesse, che cosa stesse facendo…ma avrei voluto che mi parlasse. Se solo…ma non riuscivo a farmene una ragione. Lei era stata tutto per me, era il mio primo vero bacio, la mia prima volta, era essenzialmente tutto, e avrei dato qualsiasi cosa per poter tornare indietro e evitare di commettere gli stessi errori.

Guardai nel frigorifero e decisi di bere un po’ di latte..Comunque non poteva essere lei, non qui, non era assolutamente possibile. Appena chiusi lo sportello del frigo mi trovai un bambino davanti. Avrà avuto sui 4 anni, e 2 occhioni azzurri che mi erano davvero familiari…mi ricordavano un po’ i miei.

Mi fissò curioso “ Chi sei?” chiese con un aria sospettosa

“Kyle.” Risposi sorridendo

Fece altrettanto. Il suo viso, anche quello familiare, mostrò due fossette “Okay. Cosa ci fai qui alle 2 di notte?  Non sei un ladro, vero?” aggrottò la fronte pensieroso “ Perché sembri troppo buono per essere un malvivente, ma la mamma dice sempre di non fidarmi di nessuno…” aggrottò la fronte pensieroso

“No, non preoccuparti, non sono un ladro.” lo rassicurai “ Vuoi un po’ di latte?”

“Sì, grazie.” Mi sorrise di nuovo

“Comunque io qui ci abito.” Gli dissi cercando di sviare ogni suo sospetto. Annuì. “Tu cosa ci fai qui? E come ti chiami?”

“La nonna ha chiesto a me e alla mamma di venire qua. E scusami se non ti ho detto il mio nome prima ma avevo sentito dei rumori e….comunque io sono--“

“Adam!” sentii sibilare per il corridoio “Quante volte devo dirti che non puoi andare in giro così? Mi hai fatto prendere un colpo. E ti ho già detto di no, non dormirai nella stanza con la vasca. Lo so che è come quella nella tua stanza ma non è casa tua, chiaro?” avrei riconosciuto quella voce tra tutte ovunque…non era un sogno, Jessi era qui

“Mamma, non t’arrabbiare, sono venuto qua perché volevo del latte e Kyle me ne ha dato un po’.”

Entrò in cucina e appena mi vide rimase sorpresa “Kyle?”

“Ciao, Jessi.” Le sorrisi incerto. Aveva un figlio? Com’era possibile che avesse un figlio? Era sposata oppure solamente fidanzata? E chi era il padre di quel bambino? Il mio sorriso si trasformò in una smorfia…com’era possibile che lei fosse riuscita a voltare pagina e io no? Perché si era rifatta una vita?

“Kyle…non dovresti essere qui…” le sue parole mi ferirono al contrario di quello che potevo pensare…mi facevano male. Non era contenta di vedermi

La guardai confuso“Invece sì. Lo avevo detto a Nicole che sarei tornato prima.”

“Adam…”

“Sì mamma?” la guardò con ammirazione

“Andiamo a letto. Domai si torna a casa”

“Ma--“

“Niente ma, sai che la mamma ha da lavorare, vero?” mi guardò con astio “Notte, Kyle.” Prese in braccio suo figlio che reggeva ancora il bicchiere di latte prima di dirigersi verso la sua vecchia stanza. Sentii la sua porta chiudersi dolcemente alle sue spalle,  e tutto il dolore che avevo tentato di tenere nascosto in quegli anni risalì in superficie....perchè me l'ero lasciata scappare? 'Ti amo' mormorai prima di sospirare e andare nella mia stanza. Per tutta la notte non feci altro che ascoltare il suo battito...

  
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