Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Oducchan    05/05/2010    2 recensioni
Il 5 maggio, Sant’Elena si sveglia di soprassalto.
Che sia perché un incubo ha turbato la sua quiete, o perché il trillo della sveglia dal comodino l’ha strappata dalle braccia di Morfeo, apre gli occhi di scatto, rendendosi a malapena conto di trovarsi al sicuro nella sua camera.

é una data importante, il 5 maggio, per una piccola isola dell'Oceano Atlantico. Una data di visite, una data di ricordi, una data di considerazioni.
[OC!Sant'Elena, più OC!territori d'oltremare]
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il 5 maggio, Sant’Elena si sveglia di soprassalto

May again

 

 

 

Il 5 maggio, Sant’Elena si sveglia di soprassalto.

Che sia perché un incubo ha turbato la sua quiete, o perché il trillo della sveglia dal comodino l’ha strappata dalle braccia di Morfeo, apre gli occhi di scatto, rendendosi a malapena conto di trovarsi al sicuro nella sua camera.

Sbatte più volte le palpebre, scacciando via il sonno, e si improvvisamente rammenta il motivo per cui è tanto agitata. Son passati tanti anni, eppure quella fatidica data scandisce ancora la sua routine annuale, e a volte le pare che tutto, attorno a lei, ruoti in funzione di essa, più una qualsiasi festività religiosa o nazionale. A volte si chiede per quanto durerà ancora, l’essere ricordata in tutto il mondo solo per aver ospitato gli ultimi scampoli della vita di un Imperatore; altre, invece, si interroga su come sia possibile che il tempo sia passato così in fretta, e come l’uomo che le raccontava malinconico le sue imprese non sia più nella tomba in cima alla collina, bensì a mezzo mondo di distanza. Sono 189 anni, questa volta. Chissà che farà, quando saranno passati due secoli dalla sua scomparsa.

Il 5 maggio Sant’Elena riflette, e riflette tanto, ricordando tanti piccoli dettagli della sua storia di piccola isola sperduta in mezzo all’Oceano. Zio Inghilterra le griderebbe dietro, strillandole di muoversi e di non rimuginare troppo, che di malinconici in famiglia basta e avanza lui: anche se zio Inghilterra sta a chilometri e chilometri di meridiano da lì e di sicuro non si sta preoccupando di quel che combina lei.

Ma Sant’Elena è per prima cosa un Territorio D’Oltremare, e pensa e parla e si comporta come si confà una vera inglese. Quindi ricaccia indietro ogni pensiero nebuloso su fatti trascorsi e si alza di corsa, andando a svegliare con il solito brio Ascensione e Tristan, tirandoli malamente giù dai loro lettini e beccandosi in cambio un diluvio di imprecazioni.

Quando torna in camera, è il momento più temuto della giornata. Perché deve aprire gli armadi, e scegliere il vestito da indossare, cosa che richiede dai venti ai quarantacinque minuti di ponderazioni, riflessioni, dubbi e dilanianti incertezze. Dell’intera collezione di abiti risultato di altrettanti compleanni, non sa mai quale scegliere, perché sono tutti ugualmente eleganti e ugualmente raffinati, cosa che normalmente le farebbe storcere il naso all’istante. Provengono tutti dalla stessa sartoria parigina e sono tutti dono della medesima persona, l’unica Nazione oltre alla Madrepatria che riesce a ricevere in qualche modo nella sua posizione quasi irraggiungibile.

Si tratta solo di scegliere un vestito, ma Sant’Elena pensa che dovrà abbinarsi ai fiori che porterà al suo ospite, nonché adattarsi al suo umore. Non dovrà essere eccessivamente sgargiante, perché l’occasione non è certo delle migliori feste, e neppure troppo tetro, perché altrimenti risulterebbe deprimente. E non dev’essere neppure troppo francese, perché altrimenti quella lingua lunga di Ascension lo direbbe subito ad Inghilterra, alla sua prima visita, e lei passerebbe dei guai; ma neppure troppo british, perché oggi è il giorno per Francis.

Alla fine, opta per un abito lungo e sbracciato, completamente bianco e lievemente arricciato in vita, che esalta magnificamente la carnagione abbronzata e non viene guastato dai lunghi boccoli biondi che le ricadono sulle spalle. Vi abbina una cintura alta, di un bell’azzurro intenso, decorata con borchie dorate. Si sente bella, per una volta che qualcuno si ricorda dove sta.

Esce in giardino salutando con la mano Tristan, ancora impegnato con la colazione, regala un bacio sulla guancia ad Ascension per convincerlo a non fare i capricci e si dirige verso il padiglione dove la aspetta il suo boss con gli ufficiali, i diplomatici e il gruppo di giardinieri a sua completa disposizione.

Sant’Elena, ogni 5 maggio, sceglie con cura un mazzo di fiori tra tutti quelli appena arrivati dal porto e disposti in bell’ordine su un tavolo solo per lei; li aggiusta con qualche ritocco fantasioso, aggiunge una nota di colore, e nel frattempo ascolta i borbottii del suo boss che le raccomanda come comportarsi e cosa dire all’illustre ospite. Vorrebbe tanto ricordargli che se l’è cavata benissimo fino ad adesso e non le pare il caso, ma si trattiene, perché un bel quarrel con il Governatore comporterebbe una telefonata di Inghilterra, e sinceramente non vuole sentirlo prima del suo compleanno, di lì a qualche settimana. Quindi tace, annuisce, sorride, e poi si congeda con un leggero inchino e un mazzo di gladioli, tulipani e rose di ogni colore stretto tra le braccia bianche.

Poi si dirige verso il porto, camminando con calma ed eleganza, consapevole di richiamare lo sguardo i tutti i suoi amati abitanti e di dover sembrare sicura di sé, in tutta la sua importanza per la data storica. Saluta alcuni dei paesani, si ferma a chiacchierare con qualcuno, ma poi prosegue celere, il cuore che inizia a battere forte.

Sant’Elena, ogni 5 maggio, si veste con gli abiti più belli che Francis le regala e lo va ad accogliere al suo porticciolo scalcinato, portando con sé il mazzo di fiori migliore tra quelli preparati. Sant’Elena, ogni 5 maggio, si sforza di essere il più bella possibile, per non immalinconirlo troppo e tentare in ogni modo di tirargli su il morale. Sant’Elena, ogni 5 maggio, si mostra fiera di quei minuscoli territori che appartengono a Francia per testimoniargli che a lei dispiace, che Napoleone sia morto proprio lì, lasciando molto più soli entrambi.

Sant’Elena, ogni 5 maggio, ha il diritto di non essere inglese e di non sentirsi in colpa per questo, di non pensare che Arthur la sgriderà in qualche modo per questo affronto, e di sentirsi un po’ più se stessa, e un po’ meno Territorio.

Così, quando Francis scende dal piccolo battello, con il colorito del viso tendente al bluastro e l’espressione sofferta di chi sta per rimettere anche l’anima, Sant’Elena gli si fa incontro in un niveo svolazzo, gli fa una piccola riverenza e lo saluta con un tremolante “Bonjour”, prendendolo sottobraccio e sorridendogli radiosa, pronta a portarlo come ogni anno in visita a Longwood House e a narrargli gli ultimi istanti del suo Generale, ricordandogli sempre quanto l’ha amato.

Tanto una volta Gibilterra le ha detto che ogni 5 maggio Inghilterra gli arriva in casa e passa ore a scrutare Trafalgar, con un bicchiere in una mano e una bottiglia nell’altra, e non fa che parlare di Horatio. E Sant’Elena è felice, di essere un Territorio d’Oltremare sperduto in mezzo all’Oceano e praticamente inaccessibile, perché almeno da lei è morto la persona più interessante di tutto l’Ottocento.

 

 

 

 

 

Note <3

L’isola di Sant’Elena (che con l’Isola di Ascensione e le Isole Tristan de Cuha costituisce l’omonimo territorio d’oltremare britannico) è, come anche i sassi sapranno, il luogo dove napoleone Bonaparte ha trascorso gli ultimi anni della sua vita in esilio e dove poi è morto, il fatidico 5 maggio 1821.

Ora, fino al 1840, Bonaparte era sepolto sull’isola, salvo poi venire traslato a Parigi nella monumentale tomba a lui dedicata a Saint-Louis des Invalides. Tuttavia, nel 1858 gli inglesi donarono Longwood House (casa dove soggiornò Napoleone) e Sane Valley (il luogo dell’originaria sepoltura) ai francesi, perciò mi è parsa cosa carina ipotizzare questo piccolo scenario.

Horatio è ovviamente Horatio nelson, vincitore della battaglia navale di Trafalgar – che si trova al largo di Gibilterra, altro territorio oltremare inglese.

Per quanto riguarda sant’Elena…sì, ultimamente ho una fissazione per i Territori d’oltremare, quindi proverò a descriverne qualcuno. L’ho tratteggiata come una ragazzina – Sant’Elena è una delle “colonie” più antiche della Gran Bretagna- molto contrastata dalla sua appartenenza, legata alle tradizioni inglesi che però inconsciamente le vanno strette, accondiscende al legame con la madrepatria ma desiderosa di riuscire, anche per brevi istanti, a sfuggirvi (il cambio da “zio” al semplice “Inghilterra” è apposta voluto). Il suo compleanno è il 21 maggio, data in cui venne scoperta dagli olandesi. È, nella realtà, uno dei territori più inaccessibili del mondo – è raggiungibile solo via nave da Ascension, la quale ha un unico collegamento aereo per Londra.

Credo di aver detto tutta (guardate che brava, vi ho risparmiato i collegamenti esterni XD). Spero vi sia piaciuta. Besitos

wolvie

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Oducchan