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Autore: Lady_Morgan    05/05/2010    1 recensioni
- Matt, spegni quella sigaretta del cazzo.-
La voce… quella dannata voce profonda e strascicata, assolutamente odiosa.
Rispondi con un’ occhiataccia. Che pezzo di merda. Pochi mesi fa gli hai salvato la vita, hai accettato di rischiare le palle per aiutarlo a risolvere quel dannato caso Kira di cui non te ne frega un cazzo, e quell’ ingrato si permette pure di dirti cosa devi fare.
(La mia prima MattxMello)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Matt, spegni quella sigaretta del cazzo.-

 

La voce… quella dannata voce profonda e strascicata, assolutamente odiosa.

Rispondi con un’ occhiataccia. Che pezzo di merda. Pochi mesi fa gli hai salvato la vita, hai accettato di rischiare le palle per aiutarlo a risolvere quel dannato caso Kira di cui non te ne frega un cazzo, e quell’ ingrato si permette pure di dirti cosa devi fare.

 

Vorresti esplodere, vorresti alzarti di scatto, magari facendo il duro e rovesciando il tavolino, tanto per fare scena, e urlargli contro che non deve più osare rivolgersi a lui con quel tono da stronzo.

 

Ma non saresti Matt, se fossi capace di dar contro così a Mello, così ti limiti a biascicare un: - Non rompere i coglioni.-

 

 Ti fulmina con lo sguardo. Esatto, se il suo sguardo potesse uccidere, saresti già morto, consumato come quella sigaretta che si accartoccia piano su se stessa tra le tue labbra socchiuse.

 

Il game boy giace spento a pochi centimetri dalla tua mano. Prima sei stato un idiota, avresti dovuto almeno salvare la partita prima di spegnerlo. Adesso dovrai rifare tutto il livello dall’inizio, e quel branco di mostri neri alati era stato particolarmente ostico da battere. Non hai voglia di rifarlo, non adesso.

 

Non adesso che la lingua di Mello volteggia rapida sulla cioccolata, facendola sciogliere nella scia di saliva calda, mentre lui siede scomposto sulla poltrona, intrecciando distrattamente il filo delle cuffie con cui sta spiando quell’oca starnazzante di Amane.

 

Deglutisci, tornando a fissare i resti di quella sigaretta ormai del tutto consumata che stringi tra le labbra.

Tutto ciò è assolutamente impossibile! Non puoi provare un’attrazione di quel tipo verso il tuo migliore amico!

Il tuo cervello geniale giunge alla conclusione che è dovuto al fatto che sono ormai mesi che non ti fai una ragazza, mesi che campi delle seghe che ti spari in bagno, mordendoti le labbra a sangue per non farti sentire da Mello.

Sì, deve essere senz’altro per quello.

 

Cerchi di concentrarti sui monitor, tentando di non pensare a quella lingua che ora sfiora delicatamente l’angolo destro della barretta di cioccolato, che poi viene rapidamente catturato tra quelle labbra soffici.

 

- Mello, la smetti di mangiare come una puttana!?-

 

Ti mordi in fretta le labbra. Non puoi averlo detto sul serio… no… no, non puoi. Non puoi essere tanto coglione da aver paragonato Mihael Keehl a una puttana.

 

Te la farà pagare, lo senti. Alza lo sguardo di ghiaccio dalla cioccolata ormai quasi del tutto liquida, intrappolandoti subito con quegli occhi piccoli e maligni.

 

Sei quasi certo che ti pesterà a sangue, invece si limita a passare la lingua sul cioccolato con più intensità, socchiudendo gli occhi quasi con aria di sfida.

 

-Perché? Ti da fastidio?-

 

Ecco. Adesso sei in trappola. Sei esattamente come Prince of Persia accerchiato dagli scagnozzi di Jaffar.

Abbassi lo sguardo, trovandoti a fissare i tuoi stivali neri e consumati. Appena avrai un po’ di soldi, ne comprerai un altro paio, rifletti, più resistenti.

 

Ricordi che Mello ti aveva chiesto qualcosa, così ti trovi costretto a guardarlo di nuovo. Quella faccia è sempre là, tagliata in due da un’orrida cicatrice in due parti dalle sembianze completamente opposte, ma che hanno in comune lo stesso sguardo incazzato, la stessa maschera di pura arroganza.

 

Poi, quasi con orrore, noti le sue labbra sottili stendersi in un ghigno perfido. Si alza, togliendosi le cuffie con aria seccata, per poi sedersi sensualmente sul bracciolo del divano, proprio accanto a te.

 

Ti sta sfidando… lo sai. Lo sai, e non puoi permetterti di perdere, non questa volta.

Ti decidi a rispondere, dopo un tempo che pare a entrambi infinito.

 

- Sì, mi da fastidio il fatto che cerchi di sfogare su di me i tuoi istinti sessuali repressi dal caso Kira.-

Non riesci a credere a ciò che ti è appena uscito dalla bocca. In tanti anni, non sei mai riuscito a dar contro a Mello, neanche una volta. O almeno, non con tutta questa enfasi, questa meravigliosa determinazione.

 

Ma poi è un attimo. Un batter di ciglia.

La tua guancia arde come se fosse in balia delle fiamme, mentre senti il sangue affiorare nella parte lesa del tuo corpo.

Non riesci a capire com’è possibile che, se appena un secondo fa eri seduto comodamente sul divano, adesso sei steso a terra, con una mano che massaggia la guancia sinistra arrossata.

 

Non riuscirai mai a vincere contro di lui. Con Mello, tu hai perso in partenza. 

 

- FOTTUTO STRONZO, RIPETILO SE HAI LE PALLE!-

 

Ecco, comincia a gridare. Stringe i pugni  convulsamente, quasi tentasse di sbriciolare delle pietre sui palmi. Al di sotto di quei vestiti di pelle, aderenti, lucidi, dannatamente invitanti, vedi ogni suo muscolo teso e pronto alla rissa.

 

Ma a te, le scazzottate, non sono mai piaciute. Preferivi restare in disparte, col game boy bene stretto tra le dita, gli occhi e il cervello sepolti in quel piccolo schermo luminoso, in quella realtà fatta di nuove occasioni e di personaggi di pixel che tanto ti piace.

 

- Mi dispiace, ok?! Scusa, cazzo, ma vedi di mangiare in un modo più decente!-

 

Esclami, indietreggiando lievemente in quel pavimento sporco e pieno di polvere.

 

Lui si avvicina a grandi passi, in equilibrio su quelle lunghe gambe che si ritrova, e ti afferra per il colletto della maglia a righe.

 

- Se hai gli ormoni fuori controllo, esci e vatti a scopare qualche puttana, perché io la cioccolata la mangio come mi pare e piace.-

 

Duro, diretto, secco. Il suo fiato cioccolatoso ti investe completamente, ti fa girare la testa, ti eccita.

 

Lascia rapidamente la presa su di te, con un gesto di stizza, quasi gli facessi effettivamente schifo.

Forse è incazzato perché hai osato sfidarlo, o forse per la quantità indecente di video porno con cui hai riempito il pc, sta di fatto che lo guardi allontanarsi a malincuore, entrare in bagno, sbattere la porta dietro di sé, con una violenza tale che senti distintamente le mura tremare.

 

Sospiri  e fai per alzarti. Cazzo, la guancia brucia, scotta, fa male. Barcolli e cadi di nuovo. Grugnendo, ti rialzi e vai a catapultarti di nuovo sul divano, perché sai perfettamente che la cosa lo farà incazzare.

 

Poco tempo, e la porta si apre, più docilmente. Forse non vuole farti sentire, e lo vedrai sbucare all’improvviso con una sega elettrica in mano, ridendo sguaiato e annunciandoti la tua morte. No… no, giochi troppo ai videogame.

 

Adesso, tanto per cambiare, sei riverso nel tuo game boy, gli occhiali di nuovo al loro posto, là, sui tuoi occhi. Una nuova sigaretta è custodita gelosamente dalle tue labbra.

 

- Ti ci voglio ritrovare anche il 27 gennaio in quel cazzo di divano, a farti le seghe mentali come tuo solito.-

 

Alzi lo sguardo, stupito. Mello è in piedi, di fronte a te, ma in mano non tiene nessuna sega elettrica.

Non ti guarda negli occhi, segno evidente che è imbarazzato.

E sai anche che, a modo suo, ti è grato per quello che fai.

 

Ben presto senti il suo corpo entrare in contatto con il tuo, strusciandosi piano sul tuo bacino come una fottuta gatta in calore.

 

I brividi invadono il tuo corpo, mentre ti costringi a rispondere.

 

- S…Sì… ci sarò… contaci…-

 

 
E lui sorride uno di quei suoi rari, veri sorriso che gli illuminano il volto martoriato.
Poi un’espressione maliziosa si fa strada nel suo viso.

- Allora ok… ci conto, maledetto nerd.-

Dopotutto, non ti dispiace il suo modo di mangiare cioccolata…

 

  
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