Some Secrets Weren’t Meant To Be Told
[Prompt: “I Found
A Cure To Groing Older”; 1421 parole;]
Il
loro porto sicuro è dietro la
batteria e con una chitarra tra le mani, nel disordine dei loro pavimenti sui quali
si riflettono e vedono, di nuovo, i volti di baldi giovani speranzosi che non
immaginano minimamente quanto la gente possa desiderare di veder soffrire – e cibarsi
di – fanciulli inguenui.
In
sei anni le ferite sono in grado di guarire, spero per loro che abbiano trovato
la capacità di perdonare i miei errori, di dimenticare le parole che ci sono
state rivolte, eliminare dalla mente i giorni bui del periodo che avrebbe
dovuto essere d’oro per noi.
[Era una forza della natura. Non importava a
cosa servisse il berretto sulla sua testa, o quale maglia indossasse. Era
inevitabile che, in un momento non definito del concerto, tutti fossero
finalmente certi della sua voce. Patrick avrebbe saputo riempire di gioia anche
la persona più malvagia del pianeta, è sempre stato troppo puro – per me, per il mondo, per i fan,
troppo ingenuo, l’avrebbero distrutto se avessimo continuato…]
E
infatti entra dalla porta con il suo nuovo corpo da dirigente di un’importante
casa discografica, ma non è secco né perso, è presente. Vedo la sua figura
dietro una scrivania di legno, semplice,
una sola cornice e un computer poggiativi sopra, e di fronte a lui quattro
ragazzi – ci somigliano così tanto, a come eravamo – che gli domandano cosa ne
pensa della loro Demo.
«
La musica, ai giorni nostri, purtroppo, è divenuta il più basso dei commerci »
Si vendono corpi ed emozioni. Falsi, a volte. « Ma con qualche modifica al
vostro aspetto e ai vostri indumenti, al vostro stile – non musicale,
naturalmente – potremmo conquistare il mondo » Noi il mondo c’eravamo riusciti
a conquistarlo, un po’ come nel video di “This
ain’t a scene, it’s an arm race”. Divertendoci, creando scalpore attorno a
noi, comparendo ovunque, partecipando a delle feste e combattendo contro i
nostri demoni. Se eravamo arrivati in cima era stato soltanto grazie alle
nostre capacità e la voglia di metterci in gioco, la forza di decidere di
modificare un po’ il nostro aspetto – che non contava e non è mai contato – per
esportare ciò che realmente eravamo: quello che la nostra musica conteneva.
Mi
saluta con un cenno della testa e un sorriso che è poco più che una smorfia,
immagino che non basti un’intera vita per perdonare il proprio migliore amico
in situazioni come questa [perché Joe e
Andy si hanno tra loro. Lui aveva me. Ora non più]. Ho rubato a me stesso
la possibilità di essere felice facendo ciò che davvero mi procurava gioia. E
lui, sempre gentile e affettuoso nei miei confronti, non l’ha accettato. Come
non accettò il mio tentato suicidio, che lui mi portò via e gettò lontano.
Anche se momentaneamente, fu un grande gesto d’amore per me.
Sei
anni sono trascorsi anche per me e mi hanno portato una maggiore consapevolezza
di me e una tranquillità che non sarebbe mai potuta arrivare se non avessi
ricordato la mia follia, la mia incapacità di amare la vita, con maggior
maturità. Mi sono punito cancellando la musica, ma ho capito cos’era ciò che
ancora potevo ottenere che mi avrebbe aiutato a sentire il mio respiro.
Ho
divorziato da Ashlee**, ma questo
non m’impedisce di avere un ottimo rapporto con mio figlio. Lui mi vede quasi
come un eroe, e non sarebbe stato così se non avessi saputo esattamente cos’era
giusto dopo aver abbandonato i Fall Out Boy.
All’inizio,
quando l’idea che saremmo diventati famosi ha iniziato a sfiorarci, la sola
immagine di un futuro senza Joe o Andy [in
particolare senza Patrick], senza la mia band, mi terrorizzava. Quando
facevo degli incubi in proposito fingevo sempre che quella notte avessi dormito
senza la minima preoccupazione. Ma ora che vivo senza tutto questo, sto bene lo
stesso. [Certo, mi manca la mia famiglia,
scrivere musica, lasciarmi prendere un po’ in giro da loro, ascoltare le
ramanzine di Andy, sapere di aver trovato quello che cercavo sin dalla più
tenera età, la “mia cura per maturare”*** come nella canzone che più mi piacque in
assoluto]. Alcuni segreti, lo dicevo anche io, non sono fatti per essere
detti
[c’era la pelle della sua fronte contro
quella della mia, un magone alla gola e le parole più strazianti che avessi mai
potuto pronunciare]
Le
persone hanno creduto per un tempo infinito di sapere ciò che veramente
accadeva dietro le quinte dei concerti dei Fall Out Boy, dietro le quinte delle
vite dei componenti di un gruppo musicale che ha scalato le classifiche e si è
fatto conoscere da parecchi paesi dell’intero mondo (senza mai, dopotutto,
essere compresi fino in fondo)
[svegliarmi e trovare due dei miei migliori
amici che mi sorridono, con una colazione pronta – e gigantesca – di fronte a
me; ascoltare i loro progetti per quello che sarà e entrare a far parte delle
loro idee inevitabilmente]
Ma
forse nessuno ha mai afferrato ciò che ci legava. Loro leggevano dentro di me
con i miei testi, dentro Patrick con la sua voce, dentro Joe con la sua
chitarra le quali corde, spesso durante le prove, si staccavano (perché aveva
quella maledetta abitudine di suonare con l’anima ed esprimervi tutto, tutto) dentro Andy con le sue battute
pesanti e piene di saggezza e affetto
[mi sembrava, dall’esterno, che al mondo non
esistesse nient’altro come quello che creavamo e che saremmo potuti sembrare
perfettamente più che divini].
Un
solo posto è casa, nella mia storia. O forse, quattro sole persone sono state casa.
La
felicità esiste anche altrove, ma quella vera la posso solo ricordare [e riderne, riderne fino a perdere qualsiasi
contatto con la realtà e dimenticare chi sono – e chi sono stato].
È
tutto divertente, visto dall’esterno, ed è soltanto una storia come tante
altre.
Come
quest’autunno, simile a quelli che l’hanno preceduto.
Di
noi non rimarrà altro che polvere
[bastava uno sguardo, il fuoco s’incendiava e
tutto sembrava scottare, scomparivano le centinaia di migliaia di persone e
urlare “I’m missing you to death” era
ciò che di più divino esistesse per me e per Patrick].
Lo
guardo, mi guarda.
Non
è ciò che vogliamo.
[Non lo sarà mai più].
**Ashlee Simpson è l’attuale
moglie di Pete Wentz.
***Quest’espressione è
tratta, come il concetto di “casa” e quello di “cura per maturare” dalla
canzone “I Slept With Someone In Fall Out Boy And All I Got Was This Stupid Son
Written About Me” che, assieme a “The Carpal Tunnel Of Love”, è la colonna
sonora di questa storia.
Niente di particolare, i personaggi di cui parlo non li conosco e le vicende da me narrate sono completamnete frutto della mia immaginazione, visto che mancano ancora sei anni allo scenario da me descritto.
Le frasi scritte tra le parentesi quadre sono i segreti che non possono essere rivelati di Pete Wentz – o meglio del Pete Wentz (inesistente) di cui parlo qui, sempre se volete metterla su questo piano.