Crossover
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Autore: Eowyn 1    06/05/2010    4 recensioni
{ JACK SPARROW / CAPPELLAIO MATTO / WILLY WONKA }
Cosa fareste se un giorno, mentre camminate tranquilli per le vie del paese, vi ritrovaste improvvisamente davanti Jack Sparrow, il Cappellaio Matto e Willy Wonka? Beh, a Lucia è capitato...
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Film
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

Ciao a tutti! Rieccomi con una nuova fan fiction! Questa volta mi sono fatta furba e l’ ho scritta tutta prima di iniziare a pubblicarla, così non dovrete aspettare mesi prima di poter leggere il finale! (Sì, lo so, non ve ne frega niente di questo!)

Beh, allora vi lascio leggere tranquilli! I capitoli, a meno che non decida di cambiare qualcosa prima di inserirli, sono in tutto 5. Ho cercato di renderla un po’ comica, spero solo di esserci riuscita dato che non ho un gran senso dell’umorismo!

Ora vado, perché se non mi decido a inserire questa storia sono sicura che ricomincerò a leggerla e continuerò a sistemare e non sistemare, cambiare e non cambiare, essere e non essere… eh, sono fatta così, che ci volete fare?

A presto allora! Spero solo che la storia vi piaccia e non vi annoi!

Ok, ora vado davvero… mi avrete già mandata a quel paese almeno una decina di volte nel giro di… poche righe… a presto!

 

 

 

C.C.C. Come Cavolo torneranno a Casa?

 

 

Capitolo 1 ~ Incontri del… terzo tipo

 

 

Erano anni che la ragazza non festeggiava più il carnevale. Non le era mai piaciuto il caos che dilagava per il paese in quei giorni di puro divertimento, lei la pensava così.

Stava camminando per le vie del piccolo paese di mare, mentre un gruppetto di bambini si rincorreva lanciandosi coriandoli e stelle filanti.

« Ti ho preso! »

« Non è valido! »

« Sì invece! »

« No, mi hai tirato per la maglietta! »

« Ma a carnevale ogni scherzo vale! »

Nell’impeto della corsa i bambini, passandole di fianco, lanciarono una manciata di coriandoli che la colpì in pieno viso, e le si infilarono tra i capelli.

« Stupida maledettissima festa! » imprecò lei mentre i bambini se la svignavano « Che cosa ci trova la gente di tanto divertente nel riempirsi la testa di coriandoli! »

Stava ancora cercando di liberarsi i capelli dai coriandoli, quando arrivò nella piazza principale del paese e qui, una vocina lontana, le suggerì di darsela a gambe il prima possibile: era il caos più totale!

Bambini, ragazzi e persino adulti, indossavano costumi di ogni foggia e stile, si rincorrevano, urlavano, ridevano sguaiatamente, si tiravano coriandoli, stelle filanti e schiuma, e tutto questo li faceva ridere ancora di più, mentre qualcuno si avvicinava di soppiatto alla prima persona che gli capitava a tiro per uno scherzo a tradimento.

Al centro della piazza, invece, torreggiavano vari carri uno più colorato dell’altro. Ce n’erano tre, in particolare, che attirarono l’attenzione della ragazza: uno rappresentava un enorme veliero fantasma, il secondo una gigantesca torta al cioccolato e l’ultimo un giardino fantastico pieno di strani animali.

Quale funzionalità avessero dei carri del genere se l’era sempre chiesto, ma una risposta non l’aveva mai trovata.

Girò su sé stessa e fece per andarsene, quando la sua attenzione fu attirata da un uomo che le dava la schiena: indossava un costume da pirata, si dondolava sulle gambe e si guardava attorno con aria sorpresa. Era un po’ distante dalla folla e sembrava davvero confuso.

Stette ferma a guardarlo ancora per alcuni istanti, ma nel momento in cui un gruppetto di ragazzini, impegnati a tirarsi coriandoli, le arrivò troppo vicino per i suoi gusti, Lucia si voltò e fece per andarsene, quando sentì qualcuno dietro di lei che la chiamava:

« Signorina! » non ci fece caso. Impossibile che ce l’avessero con lei e, se anche fosse stato così, di sicuro si trattava di qualcuno che voleva farle qualche stupidissimo scherzo.

« Signorina… » ancora. Non si voltò, ma si sentì afferrare per un braccio.

« Se avete intenzione di farmi qualche stupido scherzo vi avverto che… » girandosi verso la persona che l’aveva fermata, rimase allibita nel ritrovarsi di fronte una perfetta imitazione di uno dei suoi più grandi miti: Jack Sparrow!

« Signorina mi scusi… Volevo solo sapere in che paese mi trovo! »

« Co-come? » fece lei sorpresa.

« Sa, stavo girando per Tortuga fino a un attimo fa e poi, non so come, mi sono ritrovato in questo posto… »

Lucia rimase di sasso di fronte a quella affermazione.

« Va bene, bello scherzo e soprattutto bel costume, non c’è che dire! Siete davvero molto simile a Capitan Sparrow, ma ora se non vi spiace dovrei andare… »

« Molto simile a Capitan Sparrow? Ma io sono Capitan Jack Sparrow! » fece lui di rimando « Ma tu puoi chiamarmi semplicemente Jack… » aggiunse ammiccando come solo lui sa fare.

Lucia rimase un po’ perplessa, poi si riscosse.

« Ma tornate a passeggiare per Tortuga che è meglio per tutti! » gli rispose ridendo.

« Lo farei volentieri… se sapessi dove sono finito e come tornare indietro… E comunque il vostro modo di fare mi offende! Nessuna ha mai osato trattare in questo modo Capitan Jack Sparrow! »

Lei rise nuovamente:

« Avanti, non ditemi che vi credete veramente Jack… Già siamo a carnevale… ci mancava solo il matto… »

« Chi mi ha chiamato? » urlò una voce poco lontana da lì.

Lucia, e quello che affermava di essere Jack Sparrow in persona, si voltarono e, da dietro un angolo, ecco comparire un tipo strambo che indossava calzoni alla caviglia, una giacca blu e un enorme cappello sulla testa da cui spuntavano dei capelli arancioni.

« Ma che bello! Il Cappellaio Matto! Chi siete, un gruppo di cosplayers che si traveste come i personaggi interpretati da Johnny Depp? »

Il Capitano e il Cappellaio si squadrarono a vicenda, poi guardarono Lucia come se fosse una pazza.

« Scusate se interrompo il vostro discorso, volevo solo sapere se potete indicarmi la strada per il Vecchio Mulino… temo di essermi perso eheheh! » rise come solo il Cappellaio sapeva fare.

« Eccone un altro! » commentò Lucia ridendo « Ho capito, vi siete calati perfettamente nei vostri ruoli, ora se non vi spiace io andrei… »

« Calati perfettamente nei ruoli? » fece il Cappellaio.

« È da quando mi sono ritrovato qui e le ho chiesto informazioni che dice cose strane… Dice che mi credo Capitan Sparrow, ma io sono Capitan Sparrow! » bisbigliò Jack all’altro.

« Siamo incappati in una matta? » esclamò il Cappellaio ridendo.

« Ma senti da che pulpito arriva la predica! » sbottò Lucia visibilmente offesa.

« Oh, non era mia intenzione offenderti! Anzi, dovresti prenderlo come un complimento! »

Lucia squadrò il Cappellaio e Jack, mentre loro la guardavano a metà tra il divertito e il preoccupato.

« Avanti! » esordì quindi lei « Provatemi che siete il vero Jack Sparrow e il vero Cappellaio Matto! »

« Non vedo perché dovremmo provartelo… Non so chi sia lui » disse Jack indicando il Cappellaio « Ma sono certo di sapere chi sono io, e ti posso assicurare di essere il grande Capitan Jack Sparrow! E ho urgente bisogno di tornare alla mia nave! »

« Certo, mio grande Capitano… » fece lei ridendo « Ma di fronte a un’affermazione del genere non posso fidarmi sulla parola… »

Lui la guardò male e non rispose, mettendo il broncio.

« Avanti, se quello che vuole è una prova diamogliela, non ti pare? » disse il più accomodante Cappellaio.

“ Caspita! ” pensava intanto Lucia “ Certo che ci assomigliano proprio però… ”

« AAAAAAAAAH!!! » il suo pensiero fu interrotto da un urlo che sembrava arrivare dal cielo.

I tre alzarono la testa spaventati e qualche secondo dopo Jack si ritrovò a terra, schiacciato dal dolce peso di quella persona che gli era letteralmente piovuta addosso.

Il Cappellaio scoppiò a ridere come un… matto! E Lucia non fu da meno.

« Per tutti i tesori in fondo al mare! Che cosa è successo? » sbraitò arrabbiato Jack.

« NO! Non ci posso credere! Tu sei… Willy Wonka! » urlò agitata Lucia che, nonostante la situazione strana, ci stava prendendo gusto. In fondo, le tre persone mascherate che aveva di fronte, assomigliavano paurosamente ai personaggi che lei adorava…

« Esatto! » le rispose un perplesso Willy Wonka mentre si alzava da terra e si spolverava l’abito.

« Willy che? » farfugliò Jack ancora arrabbiato mente il Cappellaio lo aiutava a rialzarsi.

Quest’ultimo, raccolse il tricorno che il pirata aveva perso nella caduta e prese ad esaminarlo:

« Che cappello strano… Eheheh! »

« Pensa un po’ al tuo cappello! » sbottò un sempre più arrabbiato Jack strappando di mano il tricorno al Cappellaio e rimettendoselo in testa.

« Lui ha di sicuro un cappello più conforme alla mia idea di cappello! » commentò nuovamente l’altro indicando il cappello di Willy Wonka.

« Già, effettivamente avete tutti dei travestimenti spettacolari! Dire quasi che sono veri, se non fosse una cosa impossibile! » commentò Lucia divertita.

« Cosa vuoi dire, che io non sono vero? » fece Willy Wonka mentre scrutava il paese e la gente che festeggiava il carnevale con aria perplessa « Potreste spiegarmi dove sono e cos’è successo? E… chi siete voi? »

« Finalmente un altro che la pensa come noi! » esclamò Jack « Non ti conosco e non so chi tu sia, ma ti prego, cerca di convincerla che siamo veri! »

« Ma io credo che voi siete veri! Quello che non credo è che voi siate realmente Jack Sparrow, il Cappellaio Matto e Willy Wonka! »

Willy guardò la ragazza sorpreso:

« E chi dovrei essere scusa? »

« Qualcuno che indossa il travestimento di Willy Wonka? » fece lei come se fosse la cosa più scontata di questo mondo e, in effetti, lo era…

« E come ti spieghi il fatto che io sia piovuto giù dal cielo per finire in questo strano posto? »

« Ti sarà bastato buttarti giù dal balcone del primo piano… » ipotizzò lei indicando il balcone che si trovava sopra le loro teste.

« Ma io dico… come si fa a essere così diffidenti! » esclamò esasperato Jack.

« Aspetta! » se ne uscì quindi il Cappellaio « Voleva una prova no? Allora, cosa possiamo fare per convincerti che siamo proprio noi? »

Jack incrociò le braccia, serio, e si mise a fissare la ragazza, il Cappellaio la squadrò con quel suo sorriso sghembo disegnato sul volto e Willy Wonka, che era l’ultimo arrivato e ci stava capendo meno di tutti, guardò Lucia come a pregarla di spiegargli in che situazione del cavolo si fosse appena cacciato.

« Bene! Vediamo un po’… » Lucia iniziò a pensare con aria divertita, era certa che qualunque cosa gli avesse domandato, beh, avrebbe comunque avuto ragione lei.

« Allora, iniziamo con te Jack! Mostrami la tua bussola che non punta al nord! »

« Come… come fai a sapere della mia bussola? » esclamò lui spalancando gli occhi.

Strano, se non fosse stata una cosa assurda Lucia avrebbe detto che quell’uomo vestito da Jack Sparrow non stesse recitando.

« Ma come, tutti qui sanno della tua bussola! »

« Tutti chi? » chiese ancora lui.

« Tutti quelli che hanno visto la saga dei “Pirati dei Caraibi”! »

« Visto che cosa? »

« Il tuo film Jack! »

« Film? Che cos’è? »

Lucia lo guardò infastidita, iniziava ad averne basta di sentirsi presa in giro e non sapeva cosa la trattenesse lì, in fondo avrebbe potuto andarsene, ma quei tre assomigliavano troppo ai personaggi dei film…

« Senti… o mi fai vedere quella bussola o me ne vado e poi voglio vedere chi vi darà retta! »

Sospettoso e diffidente nel mostrare la sua preziosa bussola, Jack squadrò prima tutti i presenti poi, resosi conto che non aveva alternativa se voleva che la ragazza gli credesse e lo aiutasse a tornare alla sua Perla Nera, sganciò la bussola dalla cintura, la aprì e la mostrò a Lucia e agli altri due.

« In effetti, non punta al nord! Che cosa buffa e senza senso! Eheheh! » commentò il Cappellaio.

« Ci vuole poco a manomettere una bussola per non farla funzionare! Primo punto per me! » disse la ragazza con un sorriso a trentadue denti dipinto sul volto.

« Vi prego, pensateci voi perché io questa non la reggo più! » sbuffò Jack visibilmente offeso dando le spalle a tutti.

Il Cappellaio e Willy Wonka la guardarono in attesa.

« Ok, allora tu Willy… Posso chiamarti solo Willy vero? » lui annuì sempre più perplesso « Bene, avrai di sicuro con te qualcuno dei tuoi dolci strani! Dimostrami cosa può fare! »

Willy si frugò nelle tasche e ne estrasse un cioccolatino:

« Cioccolatino Caramellino! » spiegò « Chiunque lo assaggi acquista la consistenza di una caramella! » lo porse a Lucia.

« Mi spiace, non accetto caramelle dagli sconosciuti, ma puoi sempre farla assaggiare a lui! » esclamò indicando Jack che stava ancora dando le spalle a tutti e osservava i bambini che si rincorrevano lanciandosi coriandoli.

Willy gli si avvicinò e porgendogli il cioccolatino domandò:

« Vuoi? »

« Oh, grazie! Iniziavo proprio ad avere una certa fame! » fece il pirata che, a quanto pareva, non aveva ascoltato nulla di ciò che aveva detto Willy Wonka un attimo prima.

Jack si mise a masticare il cioccolatino e piano, piano il suo corpo divenne lucido e gommoso come una caramella.

« Ma cosa cavolo… » fece solo in tempo a commentare Jack, prima di afflosciarsi a terra, incapace di stare in piedi.

Lucia e il Cappellaio scoppiarono a ridere e per poco non si rotolarono a terra.

« Traditori! Mi state prendendo in giro tutti quanti! Ma io ho fretta di tornare alla Perla Nera! Ho una nave da mandare avanti, io! Cosa credete? Ora me ne vado e cerco qualcun altro che mi possa aiutare! » fece per alzarsi ma non ci riuscì.

« Certo… e chi credi sia disposto a darti retta come sto facendo io? » disse Lucia tra le risate.

Poi lo aiutò a rialzarsi e lo fece appoggiare al muro della casa lì vicino.

« Tranquillo, tra poco l’effetto passerà! » lo rassicurò Willy, poi domandò a Lucia « Allora, cosa pensi della mia dimostrazione? »

« Beh, devo dire che mi hai lasciata sbalordita… » fu costretta ad ammettere lei « Potrebbe sempre trattarsi di un trucco da prestigiatore però… »

« Trucco da prestigiatore? Sarò anche il mago del cioccolato, ma le conseguenze che danno i miei dolci non sono frutto di giochi di prestigio! » Willy era a dir poco indignato.

« Ora tocca a me! » fece il Cappellaio Matto.

« Bene, a te so già cosa chiedere! Mi piacerebbe tanto vederti esibire nella tua famosa deliranza! »

« Solitamente la riservo per i momenti più importanti. Ma in fondo, se non è importante questo! »

Il Cappellaio si scostò di qualche passo dagli altri tre e iniziò a ballare.

Inizialmente tutto andò liscio e Lucia credeva già di aver guadagnato l’ennesimo punto a suo favore, ma improvvisamente il Cappellaio iniziò a roteare il corpo, la testa, le braccia e le gambe di

360°, scatenandosi nella sua deliranza e lasciando Jack e Willy a bocca aperta, per non parlare della ragazza, che si vedeva in questo modo sconfitta.

« Allora? Cosa ne pensi? Ti è piaciuta? » domandò il Cappellaio quando si fermò.

« Sìììì! E questo punto a quanto pare va a nostro favore! » esultò Jack, notando la faccia della ragazza. Il pirata, per la felicità, iniziò ad agitarsi, dimenticandosi della sua attuale situazione come dire… alquanto caramellosa, e cadde nuovamente a terra maledicendo tutti i velieri fantasma che si aggiravano per i vari mari del mondo.

Il Cappellaio corse ad aiutarlo e lo riappoggiò al muro.

« Quando cavolo finisce l’effetto di quella cosa che mi hai fatto trangugiare?! »

« Quella cosa ha un nome ed è una delle mie ultime invenzioni! » spiegò Willy Wonka sempre più irritato, dando le spalle a Jack.

« Non ti ho chiesto questo, volevo sapere quando finisce l’effetto! »

« Tra poco! Ti ho detto tra poco! »

« Voi… voi… loro… » farfugliava intanto la ragazza con gli occhi fuori dalle orbite.

« La volete smettere voi due? » urlò il Cappellaio a Jack e Willy mentre pensava a un modo per rianimare la ragazza. Fortunatamente il caos provocato dai bambini che giocavano in piazza copriva le voci dei quattro « Venite ad aiutarmi! Ho paura che non si senta molto bene! »

« No che non la smetto! Ti assicuro che non è una bella sensazione essere gommoso e senza spina dorsale! » reclamò ancora Jack.

« Ti ho detto che tra poco l’effetto scomparirà! » Willy non sapeva più cosa fare, era disperato, in pochi erano riusciti ad irritarlo così tanto.

« Sentito Jack? Tra poco l’effetto finirà! Ora aiutatemi… credo che sia svenuta! »

A quel punto gli altri due si voltarono verso il Cappellaio che, col suo cappello, cercava di fare aria alla ragazza che stava con gli occhi spalancati e balbettava:

« Pirati… Cioccolatai… Cappellai… N-non è possibile! »

« Mannaggia! » esclamò Jack « E ora cosa si fa? »

« Potrei darle una delle mie Caramelle Energizzanti… peccato che non le abbia portate dietro! »

« E meno male! »

« Cosa c’è pirata, qualcosa contro le mie creazioni? »

« Vedi un po’ tu… Guarda come sono conciato! »

« Cappellaio… Jack… Willy… Johnny! »

« Ci mancava solo che le venissero le allucinazioni! Qui non c’è nessun Johnny! » esclamò Willy.

« Lascia fare a me! » disse Jack avvicinandosi alla ragazza.

Il Cappellaio e Willy si guardarono scettici.

« Ragazza! Ehi? » la chiamò agitandole la mano davanti al viso, niente, non rispondeva, lo fissava con gli occhi spalancati e lo sguardo assente.

« Hai bisogno di aiuto? » si azzardò a chiedere il Cappellaio.

« Assolutamente no, Jack Sparrow sa esattamente cosa fare in questo genere di… »

« AAAAAAAAAAAAH! NON è POSSIBILE! SIETE PROPRIO VOI! » la ragazza tornò presente, e iniziò ad urlare.

« Benissimo, genio! E ora cosa proponi di fare? » domandò Willy a Jack mentre si tappava le orecchie.

« Tappatele la bocca! » urlò il pirata.

« Tagliatele la testa! » intervenne il Cappellaio.

Gli altri due lo guardarono malissimo.

« Scherzavo, eheheh! »

Intanto, la ragazza aveva smesso di urlare e li fissava come se si trovasse di fronte tre alieni.

« Oh, bene! Ti sei calmata! »

« No Jack! Non sono calma, non lo sono per niente! » urlò ancora lei « Come puoi pretendere che io sia calma dopo aver scoperto che voi siete… siete… »

« Beh, ma cosa c’è di strano nel fatto che noi siamo quelli che siamo? » domandò Willy.

« Non mi pare che noi abbiamo chiesto a te di essere ciò che non sei! » si intromise il Cappellaio ridendo, guadagnandosi un’ulteriore occhiataccia da parte degli altri due.

« Sentite, magari per voi che siete abituati a combattere contro velieri fantasma, teletrasportare cioccolata via TV e parlare con un coniglio bianco che porta con sé un orologio da taschino, è anche normale, come dire… passare in altri mondi attraverso varchi o cose così… Ma per me non è normale! NO! È una cosa impensabile, impossibile! Nemmeno ho mai pensato che voi potevate esistere veramente! Non è possibile! »

Il Cappellaio fece per aprire la bocca, ma Lucia lo bloccò:

« E non dirmi che una cosa è impossibile solo se pensi che lo sia, perché questa volta non funziona! Non nel mio mondo almeno. »

Rimasero in silenzio per alcuni secondi, poi Lucia esclamò, esasperata e sconvolta da ciò che stava accadendo:

« Ora spiegatemi cos’è successo, prima che cambi idea e decida che la vostra storia sia solo una cavolata! »

« Te l’ ho detto, stavo passeggiando per Tortuga e improvvisamente mi sono trovato qui! Ma la bottiglia di rum che stavo bevendo è rimasta là! È questo che mi fa più rabbia! » fece Jack offeso.

« Io stavo per assaggiare una mia nuova creazione al cioccolato, un Umpa Lumpa… »

« Umpa Lumpa? Cos’è, un nuovo tipo di animale? Eheheh! Mi piacerebbe proprio vederlo questo Umpa Lumpa. »

« Non sono animali, Cappellaio! Sono i suoi dipendenti… » spiegò Lucia, poi fece cenno a Willy di continuare.

« Un Umpa Lumpa l’aveva già testato e non aveva dato effetti collaterali, ma quando stavo per iniziare a mangiarlo… sono comparso lassù e… caduto. »

« Me ne sono accorto… » commentò Jack guardandolo male.

« E tu? » domandò poi la ragazza al Cappellaio.

« Io avevo appena trovato una tana di coniglio, probabilmente era la tana del Bianconiglio in persona. Eheheh! Stavo cercando di arrampicarmi su per la tana… »

« Vorrai dire che stavi cercando di SCENDERE giù per la tana. » lo interruppe Willy.

« Oh no, da dove vengo io si sale nella tana di un coniglio, perché è scavata verso l’alto! Eheheh! Verso il Mondo di Sopra! » spiegò il Cappellaio.

Jack e Willy lo squadrarono con sospetto.

« Non preoccupatevi, è normale dato che si parla del Paese delle Meraviglie. » spiegò la ragazza « Quindi, cos’è successo mentre salivi nella tana del coniglio? »

Gli altri due continuavano a non capire, ma decisero che in questo caso fosse meglio rimanere nell’ignoranza e non domandarono più nulla.

« Ad un tratto ho smesso di arrampicarmi e sono stato come risucchiato verso l’alto. Poi mi sono ritrovato qui. »

« Credo che diventerò matta. » fece Lucia massaggiandosi le tempie, poi alzò gli occhi verso quei tre che la guardavano in silenzio, in attesa che gli desse una soluzione e li aiutasse a tornare indietro.

« Sempre se non lo sono già… » mormorò.

« Nel caso non ci sarebbe nulla di male! Eheheh! » la rassicurò ridacchiando il Cappellaio Matto.

« Grazie per l’incoraggiamento… ma faccio ancora fatica a credere a ciò che mi dite. »

« Muoviti! Dammi un altro dolce pazzo così magari questa volta mi trasformo in qualcosa di strano e ci crede! » sbottò Jack agitandosi. Per l’ennesima volta si dimenticò che era ancora in formato caramella e si ritrovò con la faccia a terra.

« I miei non sono dolci pazzi! Un po’ di rispetto per favore! » reclamò Willy.

Jack riuscì a rialzarsi da solo, finalmente l’effetto del Cioccolatino Caramellino era finito. Scrollò la testa e si massaggiò il naso, che aveva sbattuto in pieno sulla strada.

« Che bello rivederti in versione pirata! » lo prese in giro lei. Lui la guardò male e non rispose.

« Dunque cosa proponi? Ho fretta di tornare nella mia fabbrica a testare il cioccolato! »

« E io ho fretta di tornare dalla mia bottiglia di rum! »

« Ma non avevi una barca cui badare tu? » gli chiese Lucia guardandolo male.

« Anche! Ma per badare meglio alla Perla Nera ho bisogno del sostegno del rum! »

La ragazza rispose con una smorfia.

« Io proporrei di appenderci a testa in giù ad un albero! » disse il Cappellaio.

« E con quale scopo scusa? » si informò Willy Wonka.

« Beh, se le idee non ti vengono osservando la realtà a testa in su, può darsi che ti vengano se la osservi a testa in giù! Ti dà una prospettiva del mondo completamente diversa! Eheheh! »

« Carina come idea! La terrò in considerazione! » commentò Lucia.

« Non dirai sul serio? Ti fidi di un Cappellaio… Matto, appunto? » protestò Willy.

« Dato che non ci vengono altre idee… non vedo perché non possiamo provare anche questa! »

Detto fatto. Qualche minuto dopo, dato che convincere Jack e Willy si era rivelato alquanto duro, i quattro erano appoggiati con la schiena al muro di una casa, la testa per terra e i piedi in aria.

« Ti assicuro che se questo non ci aiuta, appena sarò di nuovo coi piedi per terra li userò per tirarti tanti di quei calci! » fece Jack.

« Zitto e pensa! » lo riprese il Cappellaio.

« A me non viene in mente niente. » protestò Willy.

« E io inizio ad avere mal di testa. » rincarò Jack.

« Perché sei con la testa sull’asfalto o perché stai spremendo le meningi come non hai mai fatto in tutta la tua vita? » lo prese in giro Lucia.

« Se non sbaglio non ci hai ancora detto come ti chiami… »

« Lucia. »

« Benissimo, Lucia… di donne impertinenti come te, in tutta la mia carriera di pirata, ne ho conosciute davvero poche… forse solo una, una certa Elisabeth, e non mi ha portato altro che guai! Spero che tu come minimo riesca a trovare il modo per… »

« CI SONO! » urlò lei facendoli sobbalzare.

STONK!!!

« La prossima volta potresti urlare un po’ più sottovoce? » protestò Willy, che si era ritrovato lungo e tirato a terra per lo spavento che gli aveva fatto prendere la ragazza.

« Abbiamo avuto la soluzione sotto il naso fin da subito! Jack, la tua bussola! »

Lui girò a fatica la testa verso di lei:

« La mia bussola cosa? »

« La tua bussola punta verso ciò che desidera la persona che la usa! Basterà che ognuno di voi la tenga in mano e desideri di trovare il modo per tornare a casa, così può darsi che ci indicherà un luogo o un oggetto che vi permetterà di tornare nei vostri mondi! »

« L’avevo detto io che a volte guardare il mondo da sotto in su aiuta! Eheheh! »

« Perfetto, ma ora… Non pensate che sia meglio se torniamo a guardare il mondo nel verso giusto? » propose il pirata.

Così, tutti tornarono coi piedi per terra.

« Mi auguro che la tua idea funzioni! »

« Ne hai di migliori Willy? »

L’uomo non rispose.

« Bene, diamo inizio alla missione “C.C.C. Come Cavolo torneranno a Casa?” » esclamò Lucia entusiasta.

Jack la guardò spalancando gli occhi:

« C. C. che? »

« “C.C.C.”, che sta per: Come Cavolo (torneranno a) Casa? » spiegò Willy con aria saccente.

« Ti sbagli! » lo riprese Lucia « C.C.C. sta per: Cappellaio, Capitano e Cioccolataio! »

« Cappellaio, Capitano e Cioccolataio? » Jack e Willy erano perplessi.

« O Capitano, Cioccolataio e Cappellaio se preferite! » fece lei.

« O Cioccolataio, Cappellaio e Capitano! » aggiunse il Cappellaio.

« O Capitano, Cappellaio e C… »

« Sì, sì, abbiamo capito… » anche se la faccia di Willy diceva il contrario.

« Eheheh! È matta al punto giusto! »

« Va beh, facciamo che adesso iniziamo la nostra ricerca, ok? » fece Willy per tagliare corto.

« Andata! Jack, la bussola! Jack? JACK! » Lucia urlò, rendendosi conto che il pirata stava correndo verso i carri di carnevale che si trovavano in piazza. Si mise a corrergli dietro e Willy e il Cappellaio furono subito al suo seguito.

Jack era però troppo veloce e, prima che riuscissero a raggiungerlo, saltò sul carro che rappresentava il veliero fantasma. Si avvicinò al timone, sotto lo sguardo stupito dei presenti che osservavano la scena, e lo afferrò, cercando di farlo ruotare.

Gli altri tre lo raggiunsero e salirono a loro volta sul carro.

« Si può sapere cosa stai combinando? » bisbigliò acida Lucia.

« Sento il mare! Qui vicino c’è il mare, prenderò questa barca e cercherò di tornare a Tortuga per recuperare la Perla Nera! »

Afferrò ancora più saldamente il timone e cercò di girarlo, ma non aveva fatto i conti con la cartapesta con cui era costruita la nave, e per poco non gli rimase tra le mani.

« Questa barca non va da nessuna parte! In mare resisterebbe meno di cinque minuti e non la puoi governare: è di cartapesta. Scendi e mettiamo in atto il piano che ho pensato, sbrigati! »

Tra i presenti intanto c’era chi aveva iniziato a bisbigliare, non capendo cosa ci facessero quei quattro sul carro.

« Ma quello è vestito come Jack Sparrow! » esclamò eccitato un bambino.

« Sì, è vestito come Jack e ci assomiglia tantissimo! » fece un altro.

« E quelli sono Willy Wonka e il Cappellaio Matto! »

I bambini urlavano contenti nel vedere gli eroi delle loro storie preferite su quel carro (anche se, Jack a parte, gli altri tre sul veliero fantasma centravano come i cavoli a merenda!)

« Ehi Willy, là c’è un carro fatto a torta, il tuo posto è quello! » gli urlò un bambino agitato.

Willy guardò Lucia.

« Non possiamo perdere tempo! » le bisbigliò.

« Ma non possiamo nemmeno deludere tutti questi bambini! » gli rispose lei « Facciamo così, fate un giro sui carri e io vi aiuto a tornare a casa vostra, altrimenti me ne vado e dovrete trovare qualcun altro che creda alla vostra strana storia e vi aiuti! »

« Strana? La nostra storia non è strana! » reclamò Willy.

« No, ha solo dell’impossibile! »

« Solo se pensi che lo sia! » la rimbeccò il Cappellaio col suo sorriso sghembo.

« Ok, va bene… allora lo fate questo giro? »

I tre la guardarono scettici.

« Tanto la soluzione al nostro problema ce l’ hai già data, no? Basterà usare la mia… BUSSOLA?! DOV’É LA MIA BUSSOLA?? » urlò Jack toccando la cintura a cui era assicurata.

Lucia alzò la mano con cui stringeva la bussola.

« Come vedi non sono così sprovveduta! »

Il pirata la osservò con la bocca aperta e gli occhi spalancati, incapace di parlare.

« Ok, e sia… facciamo questo giro. » si arrese Willy Wonka mentre il Cappellaio Matto rideva a crepapelle.

« Grazie! Siete fantastici! Ma mi raccomando, non fate nulla che possa far capire che siete i veri personaggi! Quindi niente pazzie! »

« Cosa intendi quando dici niente pazzie? » le domandò il Cappellaio.

« Niente deliranza, caramelle strane e cose del genere! » puntualizzò lei.

« Ma così non c’è gusto! » fece Willy con un sorriso furbo mentre scendeva dal carro di Jack.

Quindi, ognuno prese posto sul carro che i bambini gli indicavano: Jack rimase su quello a forma di veliero fantasma, Willy salì su quello con la torta al cioccolato gigante e il Cappellaio su quello che rappresentava il giardino fantastico popolato da strani animali di cartapesta.

Quando i carri iniziarono a muoversi per il tradizionale giro per le vie del paese, i tre sembrarono molto colpiti, soprattutto Jack, che rimase sconvolto dal fatto che quella barca non si potesse governare col timone e che si muovesse con le ruote.

« Te l’avevo detto che questa barca non è come tutte le altre… » gli disse Lucia.

« E tu cosa ci fai ancora qui? » domandò lui.

« Se ti do così tanto fastidio vado sul carro di Willy o del Cappellaio. »

« No, direi che puoi anche restare. »

« Grazie per la gentile concessione! » rispose ironica lei.

« Ma… »

« Ma? »

Jack la squadrò:

« Credo che ti manchi qualcosa… » il pirata prese il suo cappello e lo calcò sulla testa di Lucia « Ora sei perfetta per questo carro! »

« Grazie! » fece lei contenta.

« E adesso… mozzo a lavare il ponte! »

« Ehi! Non esageriamo ora però! »

« Dopo che mi hai rubato la bussola quello sarebbe il meno! »

 

 

Ok, fine del primo capitolo!! J

   
 
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