Anime & Manga > Nabari no Ou
Ricorda la storia  |      
Autore: Mitsuki19    06/05/2010    4 recensioni
Ho accettato il suo aiuto con la vana speranza di esaudire la mia volontà. Una trappola, volta a utilizzarmi con arma capace, come strumento per annientare ogni rivale che costituisse un ostacolo per i Kairoshu. La mia non era l'ingenuità di un bambino che si fa convincere con parole belle, ma solo la semplice consapevolezza dell'effimera condizione del mio essere.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yoite
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il vento di sera

[Dedicata a Giada]

Premetto che è la prima fanfiction sul fandom che mi cimento a scrivere. 'Nabari no ou' è una di quelle storie che prendono molto, che analizzano in maniera divina la psiche dei personaggi, che si basano quasi esclusivamente sull'introspezione dei protagonisti. Un fandom ucciso dalla marea di ficcyne bimbominchiose tanto quanto Death Note. Non credo sarà l'ultima oneshot che scriverò su Nabari, quindi vi chiedo di lasciare commenti costruttivi con consigli e frasi intelligenti. Amo particolarmente Yoite come personaggio, quindi ho intenzione di trattarlo con molto rispetto, vi avverto. Non vedrete mai da parte mia fanfiction sdolcinate su di lui e Miharu o Yukimi: unico anime dove lo yaoi, almeno dal mio punto di vista, è tabù. Il rapporto tra questi personaggi e troppo complesso e delicato per banalizzarlo a una semplice relazione d'amore. Piccolo accenno a Yukimi, Kazuho, Miharu e alla signorina Hanabusa. 
Buona lettura. 
Le frasi allineate al centro sono citazioni prese direttamente dall'anime.










Il vento di sera


«La notte è bella, ruba per sé ogni significato, tinge di buio quello che incontra.
Come sarebbe bello se potessi completamente sparire,
senza lasciare traccia».


Il vento mi odia, non fa altro che colpirmi. Fa freddo, sento vivo il dolore dentro di me, che raggiunge inesorabilmente le mie mani. Sono debole, la mia esistenza è così sottile che si potrebbe spazzare via con un semplice schiocco di dita. La neve cade, si sporca del mio sangue, trema e geme al contatto con il calore della mia fronte.

«Vorrei che tu non fossi mai esistito».
Le dure parole di mia madre, scolpite senza alcun ritegno sulla lapide che decreta la mia prossima sentenza di morte.
Non voglio morire.
Fatemi sparire, voglio che la mia esistenza venga eliminata completamente. Non ci sono mai stato fin dall'inizio, devo essere cancellato dal mondo.

Ho accettato il suo aiuto con la vana speranza di esaudire la mia volontà. Una trappola, volta a utilizzarmi con arma capace, come strumento per annientare ogni rivale che costituisse un ostacolo per i Kairoshu. La mia non era l'ingenuità di un bambino che si fa convincere con parole belle, ma solo la semplice consapevolezza dell'effimera condizione del mio essere.
Sora Koudou non ha mai visto veramente la luce del sole, non è mai stato voluto né accettato. Il nome
“Yoite” è solo una debole illusione del calore di una famiglia. “Il vento di sera” non può far altro che ledere la mia realtà.
Il mondo esterno è pieno di ferite, come anche il mondo di Nabari. L'idea di dover uccidere mi paralizza. Assisto alla fine del
mio suo clan e non riesco a scendere dalla montagna di cadaveri che giacciono ammassati sotto di me.
Uno sfortunato Dio della Morte che sopravvive con la forza di
volontà, grazie a una misera promessa di un giovane indifferente che possiede un potere ancora più devastante del Kira.

Più due cuori si avvicinano, più tendono a ferirsi l'un l'altro. Perché, allora, il bisogno di condividere esperienze porta gli uomini a cercarsi sempre e comunque?
Miharu, vorrei che tu esaudissi il mio desiderio. Ti scongiuro, possessore dello Shinra Banshou, poni fine alla mia esistenza fin dal principio. Aiutami a cancellare questo patetico, infelice Shinigami.


«Avanti, rientra. Se rimani ancora fuori sotto la neve ti salirà nuovamente la febbre.» Una mano ravviva i capelli, l'altra chiude finalmente il computer ormai surriscaldato.
Il sorriso gentile della donna che siede accanto a lui attira la mia attenzione. Una ciocca bionda le cade dolcemente sulle spalle. Le parole sono delicate, il tono cortese. «Vuoi un po' di limonata calda?»
Non siate gentili con me, io non posso ricambiare.
Anche tu, Miharu, non abbandonare la tua indifferenza per rimanere con me. Non considerarmi come un altro te stesso, nonostante il nostro sguardo sia del tutto identico. Non paragonarmi a te, sebbene il filo del nostro fato si dipani sulla stessa arida strada sterrata; la svolta finale è diversa. Tu hai un futuro, io non ho neanche un passato.
Nel momento in cui ordinano come agire, tu acconsenti senza badare alle tue vere sensazioni, in modo opportunistico, per un conveniente quieto vivere. Non è forse così?

Nessuno si accorge che sono vivo. Avere a che fare con le persone, fare qualcosa per qualcuno... significa veramente vivere? O è solo l'ennesimo ingannevole gioco del destino?


[«Potreste insegnarmi a lavorare a maglia, signorina Hanabusa?»
Fare qualcosa per qualcuno.
]



«L'esitazione e le angosce non servono. Perciò,
cancellale una volta per tutte e agisci».

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Nabari no Ou / Vai alla pagina dell'autore: Mitsuki19