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Autore: BestAbsolutePerfectBABY    06/05/2010    3 recensioni
Si strappò delicatamente una piuma dall’ala destra e me la porse, sopra c’era inciso :”Für immer du und ich, für immer zusammen”
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15.03.2010 – Praga

<< Buona fortuna amore >> ti dissi con la mia voce sensuale.

<< Grazie piccola >> ci scambiammo un tenero bacio e tu sparisti correndo all’angolo del palazzetto.

Le note di Komm mi entrarono nelle orecchie innondandomi di felicità. Dallo stesso angolo dove eri corso tu spuntò David con due banconote in mano e mi disse: << Debby mi potresti andare a prendere le sigarette? >>; lo guardai sorridendo.

<< Certo David! >>

<< Grazie mille, sei un tesoro> >

<< Niente >>.

Uscii dal palazzetto e mi incamminai verso le strisce pedonali per attraversare la strada e dirigermi verso il piccolo distributore automatico delle sigarette.

Guardai a destra e sinistra, e quando fui sicura che nessuna auto stesse passando attraversai la strada con passo svelto.

Arrivata al distributore misi dentro le due banconote e premetti il tasto con scritto “Marlboro rosse”.
Tornai sul ciglio del marciapiede e ricontrollai nuovamente che non passasse nessuna auto. Mentre guardavo sentivo le note di Geisterfahrer provenire dal palazzetto.
Diedi un ultima occhiata e credendo che nessuno sarebbe passato camminai sulle strisce ma in un attimo un auto troppo veloce mi investì ed io caddi a terra. L’automobilista non si fermò nemmeno e io rimasi lì sdraiata al suolo mentre il sangue iniziava a sgorgarmi da tutto il corpo. La vista mi si era annebbiata e non sentivo più quasi niente solo un urlo lontano e ovattato e poi nient’altro.


*Saki*
Stavo controllando che fuori dal palazzetto non ci fossero paparazzi o fotografi perché appena il concerto fosse finito i ragazzi sarebbero dovuti ritornare subito in hotel. Stavo osservando la strada e in quel momento vidi un auto passare ad alta velocità sulle strisce pedonali e una persona cadere a terra; corsi più svelto che potei verso la persona e quando focalizzai bene chi era urlai: era Debby.

Aveva sangue dappertutto e non smetteva di uscire, presi dalla tasca il mio cellulare e chiamai un’ambulanza, che in men che non si dica arrivò e portò Debby al pronto soccorso. Intanto avevo avvisato David, e gli avevo detto chiaramente di non parlare di questa faccenda ai ragazzi.
Debby era entrata subito in sala operatoria, perché aveva riportato emorragie sia esterne che interne che dovevano essere subito fermate. Dopo 15 minuti arrivò anche David, che si sedette con me in sala d’attesa.
Mi chiese di spiegargli cosa era successo.

<< Stavo controllando se c’erano fotografi fuori dal palazzetto e a un certo punto ho visto un auto sfrecciare velocemente sulle strisce proprio mentre una persona stava attraversando la strada, e mi sono avvicinato per vedere chi fosse. Quando ho visto che era Debby ho chiamato subito l’ambulanza e…dio mio…era distesa a terra in u-un lago di s-sangue >>. Scoppiai a piangere e David mi disse sussurrando:

<< E’ colpa mia... >>

<< Perché David? Tu non c’entri niente >>

<< No Saki, sono stato io a mandarla a prendere quelle dannate sigarette! Se non l’avessi mandata lei starebbe bene adesso, sarebbe vicino a Bill e non in una sala operatoria!!! >>.

Anche lui piangeva e in quel momento un dottore con un camice verde ma quasi rosso per colpa del sangue si avvicinò a noi.
<< Voi siete i parenti di Debora? >>

<>

<< Mi dispiace dirvelo ma... Debora non ce l’ha fatta >>

Il mio urlò echeggiò per tutto l’ospedale, e alcuni pazienti si girarono spaventati verso di me.

Sinceramente, non me ne importava niente di quelli che mi guardavano borbottando con disappunto per quell’urlo, ora mi importava solo il fatto che una mia cara amica se ne era andata, per SEMPRE…


*Bill*


<< ... SHINE >> urla di fan impazzite si unirono in uno solo per quei quattro ragazzi che avevano suonato per loro.

<>

Un altro urlo potentissimo si alzò per tutta la sala, e i Tokio Hotel sparirono dal palco tranne Gustav che non poteva andarsene dal palco senza prima aver fatto al sua Hola.

Tornato nel camerino cercai Debby, dato che dovevamo tornare subito in hotel, ma non riuscii a trovarla e notai che stranamente anche David e Saki non c’erano.
Allora chiesi agli altri dove fossero, ma nessuno lo sapeva. Stavo camminando per il corridoio quando sentii Natalie piangere nella saletta relax e senza bussare entrai e le corsi incontro.

<< Perché piangi Natalie? >>

Mi si buttò al collo e mi sussurrò: << Mi dispiace Bill >>

Io non riuscivo a capire...

<< Ti dispiace per cosa? Ok lo so che questa esibizione non è stata una delle migliori ma penso di aver stonato al massimo un paio di volte... >>

<< Zitto e guarda >>

Presi il telecomando e accesi il televisore su un canale: stavano mandando in onda un edizione speciale del telegiornale, rimasi in silenzio ed ascoltai.

“Linea al nostro collega Asdrubale Paolo”
“Si grazie Gianpiero; Ecco ci troviamo davanti alla Tesla Arena di Praga dove circa 45 minuti fa è avvenuto un incidente stradale e non si sa ancora se la persona investita sta bene o se abbia riportato gravi ferite. Sappiamo soltanto che l’autista è un uomo sulla trentina, ubriaco al momento dell’incidente, e che guidava a circa 200 km/h. Se avremo aggiornamenti li comunicheremo. Gianpiero a te la linea.”

“Grazie a te Asdrubale.Come stavamo dic…”
“Gianpiero ho nuovi aggiornamenti: abbiamo scoperto che la persona investita si chiama Debora e che ha 16 anni purtroppo abbiamo scoperto che... non ce l’ha fatta”.
Avevo seguito silenziosamente tutto il reportage e quando avevo sentito le parole “Debora” e “non ce l’ha fatta” mi ero accasciato sulla sedia.
Non ci potevo credere; la mia anima gemella che avevo finalmente trovato dopo 5 lunghissimi anni di solitudine mi era stata strappata via così senza che potessi fare qualcosa.
All’improvviso, sentii il mio cellulare squillare. Risposi subito, singhiozzando.

<< P-pronto? >>

<< Bill... mi dispiace tantissimo... >>

<< Grazie David >>

<< Saki vorrebbe parlare con te >>

<< Ok, passamelo >>

<< Bill, ciao. Senti sono terribilmente scosso e... io ho trovato Debby distesa sulla strada, l’ho portata subito al pronto soccorso, l’hanno operata perché aveva molte emorragie ma... >>

Non riuscì più a parlare perché altre lacrime gli bagnarono le guance paffute.

<< Ma non ce l’ha fatta... Lei ha lottato, ne sono convinto però non è riuscita a sopravvivere >>

<< Grazie mille Saki, per quello che hai fatto, te ne sarò per sempre grato >>

<< Di niente Bill. Ciao... >>

Non ce la facevo più a stare lì, dovevo vederla.
Presi le chiavi dell’auto ed uscì dal palazzetto, e le fan che ancora erano ai cancelli si accalcarono su di me, ma con tutto il fiato che avevo in gola urlai: << LASCIATEMI PASSARE!!! >>.

Le fan rimasero ferme e zitte. Poi, una ad una, se ne andarono, indignate per la maleducazione che il loro idolo aveva avuto nei loro confronti.

In quel momento però, delle fan non mi importava un bel niente, volevo soltanto andare a salutare per un ultima volta la mia Debby, che non avrei più rivisto.

Arrivai all’ospedale e cercai con lo sguardo Saki o David.
Trovai il produttore, gli corsi incontro e lo abbracciai, ricominciando a piangere. David poi, mi portò nella stanza di Debby e mi lasciò lì solo con lei per permettermi di salutarla un ultima volta.

<< Ehi piccola mia ciao... Perché te ne sei andata eh?... Perché dopo cinque fottutissimi anni passati da solo te ne sei andata proprio quando eri l’unica persona che era riuscita a colmare il vuoto dentro di me?! Ogni giorno che passavamo insieme ti amavo sempre di più, ogni giorno non smettevo mai di ripeterti “Ti Amo” e tu arrossivi ogni volta... Mi manchi già tanto... Addio amore mio, TI AMO >>.

Non ce la facevo a vederla lì, così immobile, così fredda, ma così terribilmente stupenda... Me ne andai e ritornai distrutto in hotel. I ragazzi mi corsero incontro tutti con gli occhi gonfi e rossi e mi abbracciarono contemporaneamente facendomi sentire un po’ meglio: ma non sarei mai più stato felice veramente senza lei...

Era passata una settimana, e mi ero accorto di non essere più in grado di ritornare alla mia vita quotidiana: mi ritornavano sempre in mente i nostri ricordi; soprattutto quello di quando ci eravamo incontrati per la prima volta...



”Stavo camminando immerso nei miei pensieri, imbacuccato come non so cosa per non farmi riconoscere dalle fan e ad un certo punto qualcosa, anzi qualcuno, mi urtò facendomi quasi cadere. Chiusi gli occhi per un istante e mi ritrovai davanti una ragazza sui 16 anni, che indossava un semplice giubbino nero con dei jeans chiari e ai piedi aveva dei rollerblade argento; era caduta per terra nello scontro, ed io ero rimasto imbambolato perché era veramente una ragazza carina: aveva dei bellissimi occhi nocciola e delle labbra perfette, piccole, ma dolci e invitanti e i capelli castani scuri sciolti che le arrivavano alle spalle...

<< Oddio scusa non volevo venirti addosso, eh che sai non sono molto brava ad andare sui rollerblade e quindi investo facilmente la gente >>

<< Niente tranquilla…ma posso sapere come ti chiami? >>

<< Debora, anche se tutti mi chiamano Debby, e tu? >>

<< Bill >>

<< Bel nome! Comunque io dovrei andare perché con la lentezza che ho con questi rollerblade arrivo a casa minimo fra 3 anni! Ciao Bill >>

<< Aspetta!!! >>

<< Si? >>

<< Mi puoi dare il tuo numero? >>

Lei era arrossita e mi aveva fatto tenerezza.

<< Ok... >>

<< Grazie mille! Ciao Debby! >>

<< Ciao Bill! >>

Ed era sparita sul vialetto...


Nei giorni successivi ci eravamo visti un paio di volte e ci eravamo conosciuti un po’ meglio finchè poi...

<< Debby... beh... ecco... io... vo-volevo dir-dirti che mi so-sono inn... chemisonoinnamoratodite >>

<< Oddio Bill!!! >> mi urlò in faccia. Mi abbracciò forte e mi diede un casto bacio a fior di labbra, ma pochi secondi dopo me ne diede un altro più coinvolgente, e rimanemmo abbracciati tutto il tempo in quel bar dove ci eravamo dati appuntamento...




In quella notte Bill era finalmente riuscito a prendere sonno, ma accadde qualcosa...

<< Bill... Amore mi senti?... Bill >>

<< Debby!!! >> disse Bill spostando le coperte e mettendosi seduto.

<< No è impossibile non può essere lei che mi chiama sarà solo la mia immaginazione >> non riuscii nemmeno a finire la frase che una carezza mi passò lieve sulla guancia destra.

Mi voltai leggermente e la vidi: era la mia piccola. Indossava un abito bianco candido come la neve, i capelli sciolti e dietro sulla schiena un paio di ali azzurrine...

<< Debby... Debby sei proprio tu? >>

<< Si Bill sono io. Sai che lassù mi machi tanto? Mi mancano i tuoi baci, i tuoi abbracci, le tue carezze, mi manca tutto di te... Non resisto senza te!! Bill Ti amo e non smetterò ma i di ripeterlo! Io Ti Amo! >>

<< Tesoro mio anche io ti amo e anche tu mi manchi. Non ce la faccio più a stare qui senza te mi manchi, mi manchi troppo! >>

<< Oh no Bill, me ne devo già andare... Ti amo amore mio. Ah! Prendi questa... >>

Si strappò delicatamente una piuma dall’ala destra e me la porse, sopra c’era inciso :”Für immer du und ich, für immer zusammen”

Mi salutò per un ultima volta e sparì come era apparsa.


Il mattino seguente mi svegliai con il sorriso sulle labbra e scesi per fare colazione e decisi di raccontare tutto ai ragazzi che, strano ma vero, mi cedettero.

Il giorno stesso riuscì, con l’aiuto di mio fratello, a mettere quella piuma su una collana, che avrei indossato sempre, in ogni occasione.







Intanto i Tokio Hotel avevano perso moltissime fan per quello spiacevole episodio di maleducazione da parte di Bill.
Quindi, in un'intervista disse: “Ormai non mi importano più così tanto i Tokio Hotel, le fan non si rendono conto di come ci sentiamo noi in questo periodo e soprattutto di come mi sento io, che ho perso la persona più importante della mia vita. Quindi, se le fan mi vogliono capire buon per loro, altrimenti che facciano come vogliono!”.

Una notte, Bill era ancora preso dagli incubi e non capiva perché, ormai l’aveva rivista un’altra volta e poteva stare tranquillo. Ma lui la voleva lì con sè e l’unico modo per stare con lei era andarsene da questo mondo. Salì sul tetto dell’hotel dove alloggiavano, avanzò verso il cornicione e guardò in basso: il freddo della notte gli scompigliò i capelli e gli fece gelare il sangue, ma senza perdersi d’animo si voltò all’indietro e stringendo la piuma tra le mani si lasciò cadere nel cielo buio e stellato della notte.














Spazio autrice:
Scusate se l'ho cancellata è ripostata, ma una mia amica aveva fatto un casino e quindi ho dovuto ripostarla.
Spero che questa fanfiction sia piaciuta e che qualcuno abbia piacere a leggerla.
Sono bene accette sia critiche che consigli.

Ciao! ^^


Debby_Gre
  
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