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Autore: Berenice    25/08/2005    1 recensioni
Le persone che abbiamo e che ci hanno amato non ci lasciano mai del tutto.Continuano a vivere sottoforma di luce, la luce riflessa del loro amore che continua a brillare in noi, per sempre.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Avvertenza: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
 

Luce riflessa

 
 
E’ l’una passata, ma ancora non riesco a dormire. La prossima settimana ci sarà la Luna piena e notte dopo notte sento la tensione salire in me come magma incandescente che risale le viscere della Terra. Mi avvicino alla finestra e osservo la mia aguzzina, non è ancora completa ma sta già assumendo quel particolare color argento che riserva solo ai suoi figli dannati. E intanto, sorride beffarda scrutando , indifferente, la città buia e addormentata. Fuori tutto è tranquillo. Mi soffermo sul mio riflesso, lo fisso, ma la persona che mi restituisce lo sguardo non sono io. Non posso essere io.
Guardo quel viso stanco. Di tutto, della vita stessa. Un uomo che va avanti per forza di inerzia. Il dolore si impadronisce di me, ancora, e la mia mente si rifugia nel passato, coccolata, rassicurata dal calore dei ricordi. Ricordi che fanno male. Sento già le lacrime pungere e il respiro farsi più corto.
Ho promesso a me stesso di non rimpiangere più nulla. Mai più. Non posso cedere, non adesso. Ho bisogno di aria fresca, devo uscire da questa casa. Ma prima vado nella stanza accanto per vedere se Harry sta bene. Silente ha accettato la mia proposta di prendermi io cura di lui.
Era mio dovere ora che non ci siete più, amici miei.
Meno male, dorme tranquillo come un bambino. Per un breve periodo abbiamo vissuto a Grimmould Place, ma Harry non riusciva a dormirci, era sempre agitato.
Lì, Sirius, il tuo ricordo era più vivo che mai. Ora viviamo nella nostra vecchia villetta, caro Felpato.
Appena Harry ci è entrato si è sentito subito a casa, come se ci avesse sempre vissuto.
Sorrido guardandolo respirare lentamente.
Quante volte l’ho tenuto in braccio per farlo addormentare, te lo ricordi Sirius?
Un nodo mi stringe la gola, le lacrime cominciano a scendere. Fuggo via dalla stanza, da questa casa, dal passato che tenta di intrappolarmi.
Fuori la strada è tranquilla e solitaria. L’aria è piuttosto fredda benché sia ormai agosto.
Succede sempre così, quando il passato mi agguanta, quando sto per cedere alle sue lusinghe, fuggo, esco fuori e respiro profondamente, cercando di sgombrare la mente. Ma per quanti sforzi faccia, lui mi prende e si impossessa di me. Non posso farci niente, inevitabilmente il mio pensiero vola a voi, miei cari amici. Perché per quanto mi sforzi non posso far finta che voi non mi manchiate, più passa il tempo e più il vuoto che avete lasciato si allarga come le increspature che si creano sull’acqua quando cade una goccia.
Spesso, senza rendermene conto, immagino di essere con voi, come se non fosse cambiato niente e fossimo solo un gruppetto di adolescenti pieni di voglia di vivere. Quando capita vorrei perdermi in quelle visioni, crogiolarmi nei ricordi, in quel mio mondo dove tutto è come è sempre stato, dove il male non può toccarci.
Ma proprio quando quelle dolci lusinghe mi stanno vincendo, vedo Harry che mi trattiene chiedendomi conforto e protezione. A quel punto torno in me e la forza di inerzia mi manda avanti per Harry, solo per lui. Quel ragazzo che è diventato così importante per me, indispensabile.
A volte lo osservo ed è curioso ed incredibile notare quanto mi ricordi un po’ noi quattro.
La tua stessa tenacia, James, la tua mente brillante e quella punta di arroganza che mi fa tornare in mente tante cose, tanti episodici gioventù.
La tua stessa determinazione, Lily, lo stesso buon cuore e la tua voglia di ascoltare gli altri che mi fa ricordare le nostre lunghe chiacchierate davanti al fuoco.
La tua stessa lealtà, Sirius, la tua impulsività e quel particolare ardore che mettevi in ogni cosa, rendendo ogni attimo unico e speciale.
Ed infine, la mia curiosità, la paura di non essere accettato ma soprattutto la voglia di essere come tutti gli altri.
E’ bella questa cosa, perché stando con lui è come se fossimo ancora tutti insieme, perché vivete in lui.
E’ come se ognuno di noi si trovasse in una stanza buia e le persone che amiamo fossero la candele del candelabro che la illumina, è come se ci si trovasse in una stanza piena di specchi e in ognuno di essi vedessimo una persona amata.
Ma più vado avanti, più mi rendo conto che ho visto quelle candele spegnersi una ad una, sotto il vento gelido della morte. Ho visto quegli specchi infrangersi uno ad uno, sotto i duri colpi del male. E sono rimasto solo io. L’ultima candela che cerca di rischiarare le tenebre di una stanza dove un ragazzo sta diventando un uomo troppo presto, senza accorgersene.
L’unico specchio di quella stanza per dare a quel ragazzo qualcosa in cui specchiarsi per diventare un uomo migliore. Per essere per lui una piccola luce in questa vita di tenebre. Non doveva finire così. Eravamo grandi amici e credevamo veramente di poter illuminare quella stanza, ma così non è stato. Perché il Destino è stato così ingiusto con noi?
Non troverò una risposta a questa domanda e rimarrà sempre nel mio cuore, come molte altre.
Ormai sono quasi le tre ed è ora di rientrare. La strada è ancora deserta. Sembra che questa notte voglia farmi sentire ancora più solo.
Sono quasi arrivato. C’è la porta aperta, vedo la luce del corridoio proiettata sul terreno. Dov’è Harry? Cosa è successo? Comincio a correre fino a fondo alla strada mentre la mia mente fa preoccupanti congetture. Se Harry fosse in pericolo?
Ma con sollievo quando arrivo lo trovo sugli scalini che mi aspetta. Mi vede, si alza e si getta fra le mie braccia. - Harry, che fai sveglio a quest’ora? - chiedo preoccupato.
- Ho avuto paura!Mi sono svegliato e tu non c’eri. Pensavo che te ne fossi andato! - i suoi occhi sono spalancati dalla paura.
Gli sorrido e lo stringo forte.
- Non preoccuparti, Harry! Sono qui, non  ti lascerò solo! - sussurro mentre abbraccio questo ragazzo che infondo è ancora un bambino. Ma non preoccupatevi amici miei, sono qui anche per voi.
Sarò la sua candela, il suo specchio. Finché mi sarà concesso, sarò la sua piccola luce in questa vita di tenebre, sarò quella luce riflessa che brilla nel cuore di chi abbiamo amato per sempre.

 
 

Angolo autore:
 
Spero vi sia piaciuta! E’ la terza che invio.
L’ho creata durante l’ora di Storia dell’arte mentre studiavamo i Fiamminghi.
Forse è un po’ strana, ma ci tenevo molto a scriverla.
Alla prossima volta! Un bacio Berenice.
  
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