Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: piuma_rosaEbianca    06/05/2010    6 recensioni
Piccola shottina su Sirius. Quello che successe davvero il 1 novembre 1981.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Impossibile

Una piccola One-shot dal punto di vista di Sirius.

Quello che successe davero il 1 novembre 1981.


Impossibile.
Non avevo mai detto quella parola, ma in quel momento era l'unica cosa che riuscivo a dire.
Era impossibile.
Non poteva essere morto, non lui.
Era quasi mattina.
Camminavo distratto fra le macerie di quella casa.
Quella casa dove abitavano tre persone che avrei protetto a costo della vita.
Quella casa dove queste tre persone sono state uccise.

Per colpa mia.
Perché non ho avuto il coraggio di proteggerli fino in fondo.
Perché ho messo le loro vite in mano a un traditore.
Silente aveva già pensato al piccolo.
Grand'uomo Silente.
Il piccolo Harry, così simile a suo padre, con gli occhi di sua madre.
La perfetta unione di James e Lily.
Il dolce frutto della loro unione.
Il mio figlioccio.
Chissà se gli diranno chi sono, se mi vorrà bene, mi capirà, o forse mi odierà, probabilmente.
Gli occhi iniziarono a pizzicare spiacevolmente, sentivo che le lacrime erano vicine.
Mi allontanai in fretta dalla casa.
Pensai a James, a come doveva sentirsi adesso.
Amava la sua vita, amava suo figlio.
E ha perso tutto!
Per colpa mia!
Lanciai un grido infastidito tirando un calcio a un masso.
Sentii vagamente il dolore al piede, il cuore faceva più male.
Era troppo pensare che non li avrei più visti sorridere, non avrei più sentito le loro voci, e pensare che era colpa mia, e che quel sudicio traditore di Codaliscia era ancora vivo.
Per poco
, mi dissi.
L'avrei ucciso, giurai a me stesso, sarebbe morto prima di me, nel modo peggiore possibile.
Mi trascinai lentamente lungo la strada.
Una folla di maghi si stava radunando intorno alla casa.
Non volevo parlare con nessuno, non volevo essere consolato o guardato con pietà.
Imboccai un altra strada sfuggendo agli sguardi dei curiosi.
Stavo aspettando il Ministero.
Sarebbero venuti a prendermi, avrebbero pensato che fossi io il colpevole.
E lì lo vidi.
Mi veniva incontro, la bacchetta sguainata, con una falsissima aria disperata.
Si fermarono tutti, Maghi e Babbani.
-Lì hai traditi! È solo colpa tua!- gridò Codaliscia.
La rabbia si impossessò della mia mente, sguainai la bacchetta e lanciai la maledizione Cruciatus.
Lo mancai, mi rivolse un odioso sorrisetto spavaldo.
Lo vidi solo io.
Con un gesto fulmineo si tagliò il mignolo della mano sinistra lasciandolo cadere a terra.
Feci per lanciargli un altra maledizione, ma nello stesso istante in cui il mio incantesimo colpì l'asfalto, lui fece saltare la strada, si trasformò e fuggì nella fogna più vicina.
Non capii subito cosa era successo.
Vidi corpi di Babbani immobili a terra, gente che fuggiva, un cratere al centro della strada, e nel mezzo un mucchio di stracci insanguinati e un dito.
Mi resi conto di quello che aveva fatto, e risi.
Una risata fredda, che faceva male al cuore, ma liberante.
Con quella risata lanciai un grido disperato al cielo.
A loro due.

Scusatemi. Vi vendicherò, proteggerò Harry. Vi voglio bene.
Sentii qualcuno prendermi per le spalle, legarmi con qualcosa, ma tutto intorno a me aveva perso consistenza.
Mi sentivo solo, nell'infinito, solo come mai ero stato.
Il suolo non aveva più motivo di essere calpestato, se non c'erano loro, loro due a calpestarlo.
Avevo perso una parte di me, una enorme parte di me.
E faceva male, enormemente male.
Uno squarcio nel petto, una voragine sanguinolenta.
E nella mia risata erano racchiusi tutti i ricordi.
I ricordi della scuola, delle nostre fughe notturne, degli scherzi, dei pomeriggi a casa mia, delle battaglie dell'Ordine, dei piani, le riunioni, le serate passate a casa loro, e quell'anno passato con Harry.
Chissà se l'avrei mai rivisto.
Se avrei mai rivisto il mio figlioccio, figlio loro, figlio
suo.
Figlio di James, del mio migliore amico, di mio fratello.
E parte di quella risata disperata andava a lui.
Solo a lui.
Ramoso.
Probabilmente stava come me, rideva, nascondendo il sordo dolore che pulsava nel petto.
Le lacrime mi offuscarono gli occhi, non vedevo e non sentivo più nulla.
Il dolore, l'unica cosa che mi diceva che ero ancora vivo.
Poi sentii dei lamenti, delle voci concitate ed arrabbiate, e il freddo.
Un freddo terribile che offuscava i sensi più del dolore, che si avvolgeva intorno alla carne, pungeva, come spilli, come i morsi di una bestia crudele.
Sentii che mi gettavano in una cella, chiudevano e se ne andavano.
Rimasi solo, la risata smorzata in gola, le lacrime da sole a rigarmi il volto.
Lacrime di rabbia, più che dolore.
Rabbia per essere lì e sapere di essere innocente, per sapere di non riuscire a vendicarli.
Unico sollievo: Harry era salvo e al sicuro.
Ma fuggire da lì, ritrovarlo, vendicare James e Lily, era
impossibile.
No, ci sarei riuscito, perché la parola
Impossibile, non è degna di attraversare la mia mente.
Sorrisi debolmente.
Mentre gli occhi si chiudevano e il silenzio mi avvolgeva pensai che non mi sarei lasciato andare.
Non potevo permettermelo, perché allora risalire sarebbe stato
impossibile.

Come sempre non è niente di che, se avete un po' di tempo e vi va di farmi sapere cosa ne pensate, lasciate una recensione, anche piccina picciò. ^^

Grazie dell'attenzione.


   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: piuma_rosaEbianca