AUTORE: Akane
TITOLO: Giuramento
SERIE: One Piece
TIPO: yaoi
GENERE:
RATING: PG13, ma niente scene di sesso, solo un sano
combattimento che tutti conosciamo…
PAIRING: ZoroXRufy
PARTI: 3 capitoli
DISCLAMAIRS: i personaggi non sono miei ma di Eiichiro Oda.
Anche se sto progettando un rapimento di Zoro e di Rufy…
NOTE : scrivo della mia coppia preferita…allora,
attenzione. La fic è incentrata sul numero 6 pagina 112 fino alla 157 circa. Il
capitolo in cui Zoro e Mihawk si scontrano la prima(e unica fin ora) volta. Il
primo capitolo è visto dalla parte di Zoro, il secondo dalla parte di Rufy e il
terzo dalla parte di Mihawk. Quindi sempre in prima persona ma alternata per
capitolo. Devo dire che quel numero l’ho letto molte volte già(sto prendendo
gli arretrati, non ho tutta la serie…)ma so che sarà uno dei miei preferiti. È
pazzesco, incredibile, unico…tanto che mi ha fatto venire sta fic. Che belle
scene, parole, tutto….ogni cosa. Il sensei Oda è un tensai! Ora vi saluto e vi
auguro solo buona lettura. Baci Akane
DEDICHE : lo dedico a tutti gli spadaccini del mondo e
alla lettrice più competente di OP che io abbia incontrato in questo sito fin
ora : Asuka !
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GIURAMENTO
By Akane
/Non perderò mai più e un giorno lo batterò e diventerò il
più grande spadaccino che sia mai esistito!Re dei pirati…hai qualcosa da
ridire?
CAPITOLO 1:
ZORO LO SPADACCINO
/Chissà…non so bene…ma se mi ritiro…mi sembra di rovinare
tutto, sia la promessa che il giuramento…e non potrò tornare più in questo
posto…/
- Capisco…è il più forte…-
Eccitazione allo stato puro.
Incontaminata, forte e potente si fa strada in me, come un boa che lentamente
avvolge la sua preda stritolandola e in breve non ha scampo.
Sento la carica farsi strada in me e
subito mi lascio prendere da questo senso tanto seducente ed irresistibile. Un
senso di assolutezza, di pericolo, di incertezza…non so cosa succederà, l’esito
di questo incontro, per una volta, mi appare nebuloso e oscuro ma so che
vincerò perché se lui è l’uomo che ho sempre cercato, lui sarà il mio obiettivo
finchè non avrò vinto o sarò morto. Per cui…non posso che essere contento.
Ho la concreta possibilità di adempire al
mio giuramento. È una prospettiva talmente allettante che mi fa quasi
impazzire.
Non ci credo.
Potrei svegliarmi e accorgermi che non
era vero, ma sono un tipo coi piedi per terra anche se ho un sogno pressoché
impossibile e irrealizzabile.
Io so che ce la farò, perché l’ho giurato
e non si scherza con queste cose.
So cosa mi aspetta, o forse credo solo di
saperlo. Ma ce l’ho a portata di mano e non lo lascerò mai andare via.
Io devo vedere, devo sapere dove sono, a
che punto sono…
È tutto un lampo, un tutt’uno, con
l’adrenalina che scorre in me sempre più veloce, il sangue che pompa per il
cuore accelerando i battiti. Mi sento alle stelle, la testa mi gira dalla gioia
e dall’eccitazione che mi avvolge.
È quello che devo fare.
Io lo DEVO.
Potrei sapere molte cose, e prima di
tutte la sciocchezza che è affrontare un uomo che ha tagliato una nave simile
con una spada sola…potrei sapere il mio livello e il suo e capire che non ho
scampo…potrei fare la cosa più sensata, ma ora nulla mi pare più sensato di
questo.
Qua ho la mia promessa.
Diventare l’uomo più forte del mondo.
E in nome di quel giuramento non mi
tirerò mai indietro, come non mi tirerò mai via da nessun altro combattimento.
Io potrei sapere molte cose che mi
fermerebbero, ma ne so una più grande e forte di tutte.
Io devo battere quest’uomo.
E lo farò.
Non sento nulla di quello che mi sta
intorno, solo la sua voce. Non vedo nessuno. Solo lui. Non capisco niente. Solo
che devo combattere contro di lui.
È l’istinto e la testa a dirmelo.
In un nano secondo decido cosa fare e
potrei sbagliare, potrei fare una stupidaggine..ma solo io posso farla perché
sono stato io a deciderlo…come tute le altre decisioni che ho sempre preso…e
non mi tirerò mai indietro. Quando ho detto che diventerò l’uomo più forte del
mondo ho preso sulle mie spalle una responsabilità, e non la tradirò mai.
- sono venuto sul mare per incontrarti…-
la mia voce è ferma, non trema ne dalla
paura ne dalla contentezza. Ma quando mi chiede:
- …che cosa vuoi?-
non posso fare a meno di trattenere uno
dei miei sorrisi sadici.
È eccitante.
È bello.
È così che la mia vita deve essere.
È questo che devo fare.
È pazzesco.
È un rito, mi prendo la bandana nera dal
braccio e la lego alla testa per ottenere la concentrazione giusta.- - -
diventare il più forte…-
Non poteva che essere la mia risposta.
Prendendo quel giuramento ho accettato di
morire pur di riuscirci. E quando io, Rolonoa Zoro, prendo delle decisioni, lo
faccio per sempre e fino in fondo!
- non sai cosa fare? Allora combattiamo!-
non sindaco sul suo modo di fare e
sull’impressione che mi ha dato.
Guardandolo di primo impatto mi da l’idea
di una persona con un grande carisma, ma non è come quello che c’è in Rufy. È
diverso….in lui c’è forza. E non si può tradurre in nessun altro modo.
La forza che ora verificherò di avere
oppure no.
Mi guarda con quei suoi occhi di falco
indecifrabili, lontani, che giudicano tutto e tutti, che però non si
interessano a nulla. Vuoti…persi…come alla ricerca di qualcosa…qualcosa che non
lo faccia più annoiare…una ragione di vita…
- povero…debole…-
ascolto attentamente le sue parole, ma
nulla potrebbe farmi desistere.
- se tu fossi un vero spadaccino avresti
capito la differenza che c’è tra noi senza combattere…il tuo coraggio deriva
dalla forte determinazione? Oppure dalla tua ignoranza?-
io lo so che forse sono ignorante e
stupido, ma nessuno potrà mai giudicarmi perché non sa il motivo delle mie
azioni e decisioni…e non capendomi varranno meno di zero. Invece chi non
capisce ma non giudica e sta in silenzio al mio fianco…gente così, sono loro di
cui voglio circondarmi.
È per questo che seguo Rufy.
Lui è l’unico che potrebbe portarmi a
raggiungere il mio sogno, perché in lui non è solo follia…in lui c’è forza e
determinazione.
- deriva dalla mia ambizione e…da una
promessa fatta ad una persona molto importante per me…-
il volto della mia amica d’infanzia mi
torna alla mente brevemente e l’attimo del giuramento che sarà sempre vivo in
me.
Sono uno stupido, nessun dubbio.
Ma è così che arriverò al mio obiettivo.
Guardami.
- a dir la verità non pensavo che ci saremmo
incontrati così presto…-
- inutile…-
mormora fra se e se, deciso in ogni cosa
che dice, fa e pensa.
D’impatto mi lascia indeciso. Non so se
mi piace o no. Lo scoprirò a fine incontro.
Ha rinunciato a farmi cambiare idea, ha
capito che nulla al mondo ci sarebbe riuscito.
Però non ha ancora compreso da cosa
deriva questa mia sicurezza e determinazione. Gliel’ho detto, ma non ha capito,
ovvio.
Glielo chiedo di nuovo. Non lo farò andar
via così.
- allora, che intenzioni hai?-
poi comincia a dire delle cose che mi
sembrano solo di presa in giro e gli dico di farla corta.
Che combatta con cosa vuole, sarà
costretto a tirare fuori l’arma vera.
Concentrato e sicuro, caricato più che
posso prendo la ricorda e inizio il mio attacco. Ma nonostante ciò lo vedo calmo
e pacato, con quella sua voce controllata che non urla:
- - sei come una rana nel pozzo…devi
conoscere la grandezza del mondo…-
ma questa frase attualmente mi suona
vuota e priva di senso.
Specie detta da uno che non capisce per
cosa combattere. O almeno non mi pare.
Tuttavia quello che accado in un attimo
mi lascia di sasso, assolutamente sconcertato.
Non riesco a procedere di un millimetro.
Qualcosa mi blocca…qualcosa…è il suo pugnale…con quel giocattolino ha bloccato
il mio colpo, incredibile…è a quel livello? Dio, io lo sapevo ma…non può
essere…non può essere così lontano…ma non mi fermerò.
È un altro attacco quello che sferro.
Diavolo, non può essere così lontano dal
mondo!
È impossibile.
Io non mi fermerò.
No, mai…solo se mi ucciderà.
Ma sembra inarrivabile…
La furia si ingigantisce in me, non lo
concepisco, lo trovo assurdo.
Non mi fermerò mai. La furia si
ingigantisce in me e il non controllo prende il sopravvento.
Più veloce, di più. Con più forza. Devo
colpirlo…trasferisco la mia energia, il mio spirito, ogni cosa in mio possesso
in queste mie spade che non mi hanno deluso…non sarà ora la fine…non posso, non
mi arrenderò. Ma lui con un solo pugnale mi tiene testa…non è possibile…così
lontano…non lo sento. Cosa dice? Gli altri gridano. Non capisco.
Io sono qua, combatto e la testa viaggia,
si concentra per prendere forza dalle mie azioni, dai miei desideri. Dal
giuramento.
Non mi sono allenato fino a oggi per
essere preso in giro da quel coso!
Ma per vincere!
È ancora lei che mi viene in mente, quello
che le ho detto e la nostra stretta di mano. Per lei…devo vincere contro di
lui.
Non mi arrenderò.
È lei che me lo chiede.
Non sarò un uomo se non ce la farò.
Gliel’ho promesso.
Mi parla, non capisco, cosa dice? È tutto
troppo veloce e l’ira mi avvolge. Non mi controllo, io non voglio che lei
pianga ancora. Io non voglio.
Cado, mi rialzo, la testa pulsa, sono in
un bagno di sudore, il sangue corre, va tutto in fretta ed io devo precedere
ogni cosa, non è abbastanza. Ancora ancora ancora.
Stringo le mie spade e un altro
attacco…per lei…per Rufy che mi ha presentato come il miglior spadaccino…che in
qualità di compagno del re dei pirati minimo minimo deve essere il più forte
del mondo! Ed io lo sarò.
Non sento cosa succede e non lo capisco
subito, solo qualcosa mi ferma e il flusso di pensieri, ricordi e furia si
blocca immediatamente. Non riesco a procedere.
È il rumore di gocceche cadono a terra a
farmi rendere conto della situazione.
Il sangue.
Il mio.
Non sento dolore, sono troppo preso da
lui…da me stesso…mi ha ferito.
La Lama del suo pugnale è piantata nel
mio petto.
Ora lo sento.
È
un dolore che parte proprio dalla ferita. Sento il sangue freddo macchiarmi la
pelle e scendere. Sento ogni cosa possibile. E i sensi che si affannano a
rimanere saldi. Tremo. Non è ancora finita. Io sono ancora in piedi.
Non posso smettere. Non posso cessare.
Non posso dire che mi arrendo. Dalla mia
bocca non usciranno mai quelle parole…perché la tradirei, rovinerei tutto. Non
solo per lei…ma anche per Rufy, lo metterei nei guai. Lui crede in me, non
interviene mai nelle mie lotte, non mi chiede i motivi, aspetta e mi rispetta…e
lui ha bisogno di me. Ha bisogno che io sia forte. All’altezza.
Se io dico che mi arrendo non sono più un
uomo. L’uomo che lui ha scelto, l’uomo che ha giurato alla sua amica che
sarebbe diventato forte.
- vuoi che ti colpisca al cuore? Perché
non ti ritiri?-
ora sento anche le sue parole. Calme e
pacate come prima. Distanti…ma meno. Ora lui è qui veramente, è presente…e
vuole capire. Perché gli interessa capire?
- chissà…non so bene…ma se mi ritiro…-
cavolo, sto facendo già fatica a
parlare…la voce mi trema ma è chiara ed udibile a tutti. Io andrò avanti finchè
mi muoverò.
- …mi sembra di rovinare tutto, sia la
promessa che il giuramento…e non potrò tornare più in questo posto…-
- esatto…questa è la sconfitta…-
lui è vicino ora, tiene fissi i suoi
occhi dorati da falco nei miei che riflettono lo sforzo e ancora la luce della
determinazione. Io non posso cedere.
Mantiene il pugnale saldo in me e non ha un
minimo cedimento, non si muove.
Ma lui sta cominciando a capire.
- allora non posso tirarmi indietro…-
questo che significa essere sconfitti…non
posso adempirlo.
Andrebbe contro di me e contro le persone
a cui tengo di più.
Non voglio che guardandomi abbiano pietà
verso di me, io devo essere degno dei posti in cui sono, guadagnarmeli. Ho
giurato, ho promesso. E non posso tirarmi indietro.
- anche se morirai?-
non dubito, non esito. Questa risposta è
facile.
- non ho paura di morire…-
serio e cosciente.
- ragazzo. Dimmi il tuo nome.-
prima nemmeno mi vedeva ed ora è
totalmente nella mia testa.
Ora siamo uomo contro uomo. Spadaccino
contro spadaccino.
Anche se la forza è disuguale è come se
fossimo pari perché lui è sceso al mio livello.
- sono Rolonoa Zoro…-
ci siamo capiti.perché solo lui, un altro
come me, potrebbe effettivamente comprendere quello che faccio. Lui…e Rufy…e
Lei che non c’è più. E nessun altro. Perché sono come me…anche se questo uomo
ha dentro un altro mondo, che non è come il mio e quello di Rufy.
- mi ricorderò di te…è da tempo che non
ne incontravo uno della tua stoffa…-
brandisce la spada, la sua enorme e
imponente spada con l’elsa forte a forma di croce. Ecco che scende al mio
livello. Ecco che siamo uguali. Se non lo batto ora, morirò.
- ti farò morire con onore, come un vero
spadaccino…usando questa spada nera che è la più forte del mondo…-
mi riconosce come tale e se non lo
dovessi battere, e se non stessi male, ne sarei felice. Ma ora sono concentrato
in me stesso e su queste mie spade.
Mi metto in posizione e non stacco gli
occhi dai suoi. È importante. Sono presente, reale. Però sento queste mie
compagne. Mi fido di loro. E il motivo per cui faccio tutto questo non lo
dimenticherò mai. Questo è il mio ultimo colpo, se sbaglio morirò…sarò il più
forte oppure sarò morto…non mi spaventa la morte, mi spaventa il fatto di
deludere le persone a cui ho prestato giuramento.
Lui parte all’attacco per primo, per la
prima volta, ed io inizio a muovere le mie spade. Sembra che siano tutte e tre
a roteare, in realtà sono solo le due che stringo in mano. Le sento vive nei
miei palmi, al tatto. Mi parlano e mi danno forza. L’effetto è incredibile agli
occhi degli altri, perfino lui ferma un battito di ciglia e fissa questa mossa.
Corro anche io incontro a lui. Ci
battiamo e nello scontro le mie due spade, che tengo in mano si spezzano.
Ho perso…è più forte di me…non pensavo
sarei stato sconfitto. Questa è la forza più tremenda del mondo. Arrivo in
ginocchio dietro di lui, metto via l’unica spada rimasta intatta, quella che
non si è mai rotta in tutta la sua esistenza e la mia. Preziosa compagna. Siamo
arrivati al capolinea.
Nessun rimpianto. Nessun rimorso.
Bene.
Affronterò ciò di cui non ho paura.
Senza problemi.
Mi giro e con le ultime forze che pian
piano scemano mi volto verso di lui a braccia aperte, stringo la spada forte.
Lei mi starà vicina. Sento lo sguardo di tutti, ma rimango concentrato.
- cosa?-
lui non capisce subito, io gli spiego:
-la ferita sulla schiena…è una vergogna
per uno spadaccino…-
lo dico sorridendo fiero. Sarà comunque
una bella morte. Morire per mano di una spada simile non è male. È la morte che
io ho sempre desiderato…certo non in un letto o per mano di un imbecille
qualunque!
Quest’uomo è il più forte del mondo ed io
non sono stato in grado di batterlo.
Mi dispiace solo per il giuramento
infranto e la promessa che non compirò.
Mi dispiace per lei, con che faccia la
guarderò?
Mi dispiace per Rufy che in un modo o
nell’altro l’ho solo cacciato nei guai, infrangendo la sua fiducia…Rufy…vorrei
spiegarti meglio perché l’ho fatto, mi brucerebbe che tu mi criticassi…sai,
sono stato poco con te…eppure…
L’uomo dagli occhi di falco ricambia il
sorriso con un altro di fierezza.
Ora so che mi ha capito pienamente.
Lui è un lampo, veloce e diretto. Come se
fosse una piuma invece che una spada simile…arriva e colpisce, sul momento non
sento altro che il vento e una frustata tagliente…poi lui, la sua voce che urla
il mio nome sconvolto, infuriato….non ci crede. Mi dispiace Rufy…
…e così…è questa la fine?
Ma no…non mi ha ucciso…no, non sarà
così…perché?
Ora lo sento il dolore…e la pelle che si
lacera dividendosi in due parti nette sul mio petto è profonda ma non
abbastanza per farmi trapassare. Lo sento, è il mio corpo che lo dice.
Cado in mare privo di forze e di volontà.
Ora un attimo…non ce la faccio…prima di cadere sento la sua voce un’altra volta
urlare con quell’inclinazione piena di forza e…dolore…per me. Pensa di avermi
perso.
Quello stupido sicuramente attaccherà il
mio avversario per ucciderlo, per vendicarmi.
L’acua mi avvolge scivolando sulle
ferite, me le fa bruciare per farmi sentire vivo ancora una volta. In un modo
strano ma vivo.
Credo.
…e scivolando giù, con un abbandono non
da me, ripenso a lui…avevo promesso anche a lui….non ci conosciamo da una vita
però abbastanza da poterci affidare l’uno all’altro. Ci siamo visti e abbiamo
iniziato la nostra avventura. Dall’inizio ho capito che eri folle…folle ma
forte. Che tu eri giusto. L’unico adatto a me. Mi sei piaciuto. Ho avuto l’istinto
di seguirti, tu sei una calamita che attira tutti. Prezioso e leale. Puro.
Io non so se lo sono. Ma so che quello
che mi hai insegnato e mi hai dato è stata la vita. Devo moltissimo a te. Avevo
promesso anche a te per aiutarti e non metterti nei guai…ma non ci sono
riuscito. Non so cosa sarà ora esattamente, ma vorrei spiegarti tutto meglio…e
sentire la tua sicurezza sul fatto che non morirò, o che diventeremo i più
forti…vorrei sentire ancora una volta che lui diventerà il re dei pirati.
Vorrei non lasciarlo solo.
Vorrei…lui…che queste mani che mi
riportano su fossero le sue, ma lui non può nuotare, annegherebbe.
Mi riportano sulla barca e prendo respiri
profondi a pieni polmoni.
Sono ancora vivo.
Parlano, stupiti, urlano. Non so, fanno
un tale chiasso. Poi sembrano calmarsi e la voce regolare e profonda degli
occhi di falco si fa sentire. Odo chiaramente anche se cerco la saldità in
questo mondo. Sto male.
- il mio nome è Drakul Mihawk! Per te non
è ancora arrivata l’ora di morire!-
lo sento, ma che dice? Il suo nome non lo
dimenticherò mai.
Ora l’ho capito anche io.
- devi conoscere te stesso…e devi
conoscere il mondo.-
urla urla…ancora urla…e poi lui che
continua.
- dovrai diventare ancora più forte
Rolonoa.-
ora l’ho capito. Non so cosa muova quest’uomo,
ma siamo uguali e quando diventerò più forte, dopo aver conosciuto me e il
mondo, tornerò da lui, lo sconfiggerò e prenderò il mio posto. Non so cosa
cerchi…ma mi piace come persona. È in gamba.
E di persone in gamba ne conosco.
- ti aspetterò ancora molti anni…sul
trono del più forte del mondo…-
è una richiesta…
- PROVA A SUPERARE QUESTA SPADA CON LA
TUA FORZA MENTALE! PROVA A SUPERARE ME, ROLONOA!-
no, è una sfida. E non la ignorerò!
urla. È uscito dalla sua compostezza.
Presente e vivo come ancora non era stato. Coinvolto. Veramente coinvolto. Gli
ho dato un motivo per non annoiarsi.
Poi sono loro due a parlare…e sento Rufy
pronunciare ancora una volta con sicurezza quelle parole.
Il re dei pirati.
Li lascio e mi concentro ancora una volta
su me stesso.
Mi brucia.
Non la ferita, non l’acqua salata.
Brucia la sconfitta.
Dio, come brucia.
È insopoortabile, un oppressione al petto
assurda, che non mi fa respirare. Mi mordo le labbra e non mi rendo conto che
dai miei occhi escono lacrime amare e salate. Le prime dopo anni e anni.
Lui dice che diventerà il re dei pirati,
ma se io non diventerò il più forte del mondo non ce la farà, lo metto nei
guai. Sarebbe colpa mia, io non posso pesare a nessuno…soprattutto su di lui.
Non posso.
Mi dispiace. Come brucia. È questa la
sconfitta. Sono vivo e sono sconfitto e vivere con questo senso allucinante è
la peggior punizione. Preferivo andarmene, ma ho ancora molto da fare.
Ho ancora…Rufy, non voltarmi le spalle.
Sta con me ancora.
Sei importante. Sei essenziale.
Ora che ti ho assaggiato, ora che sono
rimasto con te, che ti ho scoperto….non posso lasciarti.
Ti prego.
Alzo la spada in alto. La mia unica amica
finale, la spada dall’elsa bianca.
Il braccio è fermo anche se il mio corpo
sta malissimo. Perdo sangue.
Ma devo farlo.
Devo dirlo.
Per sapere di lui.
- zoro?-
è lui che lo dice. Mi vede, mi ascolta.
- Rufy…mi senti?-
la voce mi trema ma devo dirlo.
- si.-
lui è attento. So che capirà. Ma voglio
che ci scambiamo questa seconda promessa.
- ti sei preoccupato, vero? Perché se non
divento…lo spadaccino più forte del mondo…ti metto nei guai, vero?-
prendo un respiro e continuo urlando con
lo strazio e il dolore che mi è esploso dopo questo evento.
- NON PERDERò…MAI Più! NON PERDERò MAI Più E UN GIORNO LO BATTERò E
DIVENTERò IL Più BRAVO SPADACCINO CHE SIA MAI ESISTITO! Re dei pirati…hai da
ridire qualcosa?-
termino in un lago di lacrime e sangue e
sudore e acqua di mare.
Poi lo ascolto.
- eheheh. Niente!-
ride ed è sereno. L’espressione e la
sicurezza che mi servivano.
Lo adoro.
Io non posso mai abbandonarlo.
Lui è prezioso e gli devo molto.
Ora rinascerò e affronterò con lui, solo
con lui, questa nuova sfida. Non infrangerò più la mia promessa, il mio
giuramento ne a lei ne a lui.
Mai più.
FINE CAPITOLO 1