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Autore: crissi    07/05/2010    20 recensioni
Girodelle pensa a come è arrivato alla decisione di prender moglie. E a come corteggiare una incorteggiabile donna. Un Girodelle che a me, tutto sommato, piace. Un pelo pasticcione, borbottone e scapolone quasi impenitente. Nervoso e dai modi spicci, che non ha tempo da perdere, neppure per recitare la Decina. Aristocratico e militare fino al midollo, ma senza dubbio, un brav'uomo innamorato.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: * Victor Clemente Girodelle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Notti fredde e solitarie *** ok, ancora una one shot, non sono pronta per una multicapitolo anche se ne ho una, forse due in cantiere. Metto il bollino giallo? Ma sì, esageriamo!
Con la fan art ho fallito (se volete vederla, ve la mando in altro modo), ma adesso provo con un link a you-tube: la canzone "Hello" è perfetta per i sentimenti di Girodelle e anche "I'm a winner, I'm a looser"***

http://www.youtube.com/watch?v=SnXaSO9UfZk
http://www.youtube.com/watch?v=N97A6nJRhaI

***

Girodelle pensa a come è arrivato alla decisione di prender moglie. E a come corteggiare una in corteggiabile donna. Un Girodelle che a me, tutto sommato, piace. Un pelo pasticcione, borbottone e scapolone quasi impenitente. Nervoso e dai modi spicci, che non ha tempo da perdere, neppure per recitare la Decina. Aristocratico e militare fino al midollo, ma senza dubbio un brav’uomo innamorato.

***

NOTTI FREDDE E SOLITARIE

Notti fredde e solitarie non facevano più per lui.

Neanche con la consolazione di una soffice cameriera nel letto ed un generoso bicchiere di cognac nello stomaco.

Non gli bastava. Era arrivato ad un punto della vita in cui voleva di più .

Si alzò a sedere sul sontuoso letto, sbuffando, col ricco lenzuolo tutto attorcigliato tra le gambe. Neppure si soffermò sul corpo nudo di donna che gli giaceva al fianco.

Miseriaccia! non gli bastava più, davvero!

Stai invecchiando, Victor! Stai diventando sentimentale!

Cos’è? Una crisi di astinenza? Se ne è andata da neanche una settimana e tu non fai che pensarla.

Pensi al morbido ondeggiare dei suoi capelli lucenti;

allo sbattere delle sue lunghe e folte ciglia;

al risplendere degli occhi turchini, invitanti come il cielo terso di una calda giornata primaverile.

Pensi a quando si passa il dito nel colletto troppo stretto dell’uniforme, su quella pelle bianca, liscia, perfettamente levigata come una statua di marmo;

alle sue cosce, muscolose e morbide ad un tempo, che si stringono sui fianchi del cavallo, meno selvaggio di lei;

alle pieghe della sua uniforme che qualcosa nasconde e tanto esalta.

E ti si secca la gola.

Miseriaccia Victor! Sembri un ragazzino in calore! Hai appena fatto l'amore con un'altra e pensi solo a lei!

Maledizione! Non sei tipo da queste cose! Hai scelto la tua vita. Tanto tempo fa.

Una famiglia. Una donna sola. Marmocchi ... Non fanno per te! Lo sai!

Niente complicazioni! Niente storie importanti!

Importanti ... Già. Lei è importante. Non è tipo da una rotolata fra le lenzuola e via.

Eppure ci stai pensando seriamente.

Ti sta davvero attirando l'idea del grande passo.

L'idea di tranquille serate in famiglia.

L'idea di notti appassionate tra le sue gambe ... Solo le sue ... Quasi impensabile,  per l’uomo che sei.

E rimiseriaccia, Victor! Sei proprio andato!

Si alzò e, alla debole luce delle fiamme nel camino, si diresse al tavolo del salottino dove stava ancora il vino, scalciando lungo il tragitto i vestiti abbandonati sul pavimento nella foga di qualche ora prima.

Si  riempì il bicchiere e lo sorseggiò piano, perdendosi con lo sguardo fuori dalla finestra, nel buio della notte.

Certo che così faresti felice tuo padre.

Gli parve di sentirlo. “Finalmente, la donna giusta!”

Donna ... Sembrava strana questa parola abbinata ad Oscar. Già, sorrise… Più uomo lei di tanti damerini che incrociava quotidianamente a Versailles.

Eppure lui, non aveva mai avuto dubbi sull'identità sessuale di Oscar.

Donna e non solo: femmina! Anche se non sempre femminile.

Se ne era accorto di più ultimamente, da come lei guardava lo svedese. Non ricambiata ... Imbecille! Lui, imbecille…

Se solo lei avesse guardato me allo stesso modo che riserva a Fersen ... Oh! rimaledizione!

Sentì il sangue affollarsi lì in basso.

Non sei più un quindicenne senza controllo! Datti una calmata!

Se ne era accorto, eccome!

Negli ultimi tempi, Oscar non riusciva più a nascondere la femmina sopita in lei.

Lanciava tanti segnali inconsapevoli. Piccoli gesti tremendamente eccitanti.

Come sistemarsi una ciocca dietro l'orecchio; sfiorarsi con un dito il labbro inferiore, pensierosa; sorridere, arrossire di tanto in tanto, senza motivo, ed abbassare lo sguardo.

Eh, sì, ne era certo. Anche la perfetta Oscar aveva pensieri sconci. Si trattava solo di deviare questi pensieri da quel cieco svedese a lui.

E sapeva che se ne era accorto anche Andrè. La seguiva ovunque, con uno sguardo geloso, a volte ringhioso come un cane da guardia; sempre all'erta, sempre pronto a scacciare eventuali, noiosi mosconi, attirati dal di lei miele.

Vediamo di non ostacolarci, Grandier! Tu hai avuto una vita di possibilità con lei!

Vedi di capire, una volta, quando è il momento di stare definitivamente al tuo posto!

Un movimento alle mie spalle. Un abbraccio delicato corre sui miei fianchi nudi e l'altra mano si posa al centro del mio petto. La mia compagna di letto si è svegliata. Il suo seno sodo si incolla alla mia schiena e quella certa parte di me si desta totalmente.

Mi carezza delicatamente, lei; con desiderio genuino, con affetto sincero. Forse anche con amore.

Il mio essere si arrende interamente, nuovamente, alla sua sensualità.

Va bene, ragazza... Posso darti tutto di me: tutto il calore, tutta l'energia, tutto l'entusiasmo del mio corpo.

Ma, leva la mano da lì! dal mio cuore! perchè quello è già Suo.

***

Beh... alla fine non è poi stato così terribile.

Fisso il caminetto con un leggero sorriso soddisfatto, come se fossi già a tre quarti dell'opera che mi sono prefissato.

Neanche immagino che lo zoccolo duro sarà proprio lei.

Secondo la mia educazione, più che per il mio carattere, queste sono cose che si risolvono tra uomini. Tra me e suo padre. Il resto, verrà naturalmente. Basterà che tu dica “sì”.

Eh già! pensavo sarebbe stato più difficile ...

- Signor Generale ...  Chiedo la mano di vostra figlia Oscar!

- E' una richiesta che mi riempie di gioia!

Ed era sincero. Sembrava non desiderare altro.

Vuole solo che l'ultima parola sia la tua.

D'altronde, sei così indipendente ...

La governante mi ha chiesto se desidero vino, cognac, altro ...

No, grazie ...

Voglio essere il meno rilassato possibile per quando lei arriverà.

Voglio restare concentrato.

Voglio chiederglielo nel modo giusto.

Ma ... non arriva più?

No! eccola!

La porta che sbatte, i tuoi passi di corsa sulle scale ... Che maschiaccio, sei!

Ti sento parlare con la governante ed ecco che ti affacci al salone.

- Ah, Girodelle! Siete voi! che piacere rivedervi!

Ti guardo incantato e penso, malizioso,  "non ne hai neanche l'idea del mio di piacere!".

Mi alzo tranquillo dalla poltrona.

Sono sicuro di me.

Mi inchino umilmente.

Ti chiamo “comandante” …

Ecco …Forse, questo non era il caso. … Idiota!!! …

Ma tu non fai una piega. Per te è normale ch’io ti chiami così.

Insisti per offrirmi un cognac, ma ti fermo subito perché mi rendo conto che avrei dovuto accettarlo prima, due ore fa, per calmare i nervi.

Meglio rimandare, dico.

E, giustamente, tu non capisci cosa. Sei sorpresa dalla mia fretta d’andarmene.

Ma riesco ancora a congedarmi da galantuomo.

***

Ho ripensato all’altra sera in casa sua.

Più che pensato, diciamo che non ci ho chiuso occhio.

Devo davvero esserle sembrato un cretino…

Ma è come cadere da cavallo, no? Prima rimonti in sella, meglio è.

E’ per questo che sono qui a Parigi, fuori della tua caserma.

Per parlarti.

Ma non sono fortunato: stai uscendo con un drappello di quei tuoi soldatacci, sporchi ed ignoranti. Resterai fuori tutta la notte.

Me lo dici in un tono freddo, distaccato…

Temo tu abbia già parlato con tuo padre della mia proposta e la tua reazione non è incoraggiante.

Ma non mi preoccupo per questo. Mi preoccupo per i rischi che correrai stanotte in quelle strade, mia amata Oscar!

***

E poiché sono testardo, eccomi qui di nuovo.

Non può esser così difficile, no?

Ora non puoi scapparmi. Non hai scuse per rifiutare la mia compagnia lungo la strada per Versailles.

Ti sorrido.

Tu chini la testa e mi segui svogliatamente. Sembri una bambina in castigo.

Te ne stai lì, accasciata su Cèsar. Niente schiena dritta. Niente sguardo altero.

Il cavallo interpreta il tuo malumore e sembra quasi strascicare le zampe.

Io sono un fiume di emozioni in piena.

Metto a nudo i miei sentimenti come mai avrei pensato di poter fare.

E tu? Tu niente.

Hai ancora lo sguardo basso. E le labbra increspate in una specie di broncio.

Ogni tanto mi volto a guardarti perché sei talmente silenziosa che credo tu non sia più qui con me.

Non so più cosa pensare.

-         Oscar, credo di meritare una risposta! – esclamo infine sconfortato.

Ti fermi di colpo.

-         Sì, Girodelle, avete ragione! – mi dici. – Ebbene … dovete dimenticarmi!

Ammutolisco.

Tu scappi via.

Ci è mancato poco che precisassi “dimenticarmi IN FRETTA!”

Porto la mano al centro del mio petto. Giurerei di non sentire più battito!

***

 

Acchiappo al volo un bicchiere di vino dal vassoio e lo trangugio d’un sorso per annegare il mio cuore spezzato.

Avanti di questo passo, la mia fissa di volerti sposare mi farà scoppiare il fegato!

Miseriaccia!

Lancio un’occhiata intorno, nella sala gremita di questa serata voluta dal generale Bouillè.

Tra poco arriverà Oscar, bella più che mai nel suo nuovo abito da sera e, uno ad uno, tutti questi uomini la inviteranno a ballare, proponendole il matrimonio.

Infine lei risponderà un doloroso sì a qualcuno. Doloroso perché quel qualcuno non sarò io.

Maledizione!

Prendo l’ennesimo bicchiere. Ormai ho perso il conto. Gli faccio seguire la sorte dei precedenti.

Poso il bicchiere vuoto e nel farlo, non riesco a non ascoltare i discorsi di un gruppetto di giovanotti ridacchianti.

-         Non mi aspettavo di scoprire tanti uomini interessati a lei.

-         Madamigella Oscar non è un tipo appariscente, ma i suoi modi bruschi ed il suo fascino selvaggio la rendono terribilmente eccitante !

-         Sarà come dite, ma non so quanti siano disposti a sposarla solo per levarsi la voglia di domarla!

-      Siete scarsamente informato, signore! Non siete evidentemente al corrente del fatto che, proprio perché allevata come un maschio, il padre l’ha lasciata erede di tutto il suo patrimonio. E se indagaste sui presenti, scoprireste che molti bei giovanotti si trovano in problemi finanziari

-         Beh, se le cose stanno così … questa Oscar è proprio una donna virtuosa!

 

Li guardo con disprezzo, bofonchiando qualcosa che nemmeno per me ha senso.

Qualche volta i miei simili mi danno davvero la nausea!

Mi trattengo dall’intervenire e mi allontano.

Ma con un gesto, chiamo un cameriere per farmi portare ancora da bere.

Ho già il bicchiere alle labbra, quando viene annunciato il colonnello Jarjaies.

E mi paralizzo.

Tutti si volgono in silenzio a guardare all’entrata.

Tu sei lì, ferma sulla soglia, per dare tempo alla tua uniforme e alle tue scintillanti medaglie di produrre l’effetto voluto.

Poi, scoppi a ridere di gusto.

-         Signori, questa sì che è davvero una festa strana! – esclami – Neanche una donna da far danzare!

Ridi, ridi fino alle lacrime, senza finzione, mostrando questo lato burlone di te che, in tanti anni al tuo fianco, non ho mai avuto modo di scoprire.

E in mezzo a questi maschi, indignati ed offesi, mi commuovo pensando che non potrei amarti di più.

Scoppio a ridere con te: eri tu la donna da far danzare!

Alzo il calice e brindo alla ribelle che adoro e che desidero sempre più per la vita.

-         Mi spiace, signori. Questa non è una festa adatta a me!

Ti inchini, batti i tacchi e te ne vai.

Posso andarmene anch’io a smaltire la sbronza.

Posso andarmene sollevato, perché so che hai colpito al fianco la mia nave, ma non mi hai ancora affondato.

 

***

Sono furibondo.

Che accidenti stai facendo?

Grido nella mia testa.

CHE - ACCIDENTI - STAI -  FACENDO!

Ossignoresantissimo! … e mi fai pure bestemmiare! Dieci Avemarie!

Te ne stai lì a braccia spalancate e mi sfidi a passare sul tuo cadavere se voglio eseguire un ordine del mio Re? 

Del TUO Re!

Mi sfidi?

Sì, mi sfidi ancora! Come quel giorno di primavera, tanto tempo fa, in mezzo a due filari di peschi fioriti…

Ma ora non siamo soli!

Non è un gioco, questo!

Siamo in mezzo a una folla di rappresentanti dei Tre Stati, sotto una pioggia feroce.

Che accidenti stai facendo!!

Ti diverte umiliarmi, forse?

Ti intimo di andartene cercando di far valere il mio grado,

il mio titolo,

il fatto che IO sono un uomo e TU NO!

E lo faccio con la rabbia dell’uomo che ti ama e che tu hai rifiutato.

Vorrei … VORREI!…

E, di nuovo, Ossignoresantissimo! Altre dieci Avemarie!

Ma quanto puoi riuscire a farmi impazzire, donna!

Vorrei … VORREI…!

Sorrido …

Che accidenti sto facendo IO? …

Vorrei … ma non ci riesco. Mi arrendo. Mi arrendo ancora, come sempre con te.

-         Faccio come volete Voi, Oscar –

… faccio quel che vuoi tu, amore mio …

-         Ci ritiriamo! – ordino ai miei soldati.

-         Oscar … voi sapete … Se solo …Se solo voi voleste, Oscar … Farei qualunque cosa per voi!

Mormoro con voce roca. Ti fisso e non sono più furioso.

Ti divoro con lo sguardo. Ti carezzo col pensiero. Ti bacio con un sospiro.

E la tua sicurezza si incrina.

Un punto a mio favore, penso.

I tuoi occhi si addolciscono su di me, così come la tua voce.

- Grazie, Victor …

E’ la prima volta che pronunci il mio nome. Ed io mi sento …

…colpito ed affondato.

***

Mentre mi allontano, alzo un braccio in un ultimo saluto. Ma non mi volto a guardarti.

Meglio ch’io mi rassegni a quel che mi aspetta nei prossimi giorni.

La corte marziale, probabilmente, per non aver eseguito un ordine di Sua Maestà.

E poi …comunque, in ogni caso … notti fredde e solitarie.

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Ringrazio, innanzitutto, tutte le belle recensioni!
ma, vedo un problema di sottofondo ...ok, sento il bisogno di spezzare una lancia in favore di Girodelle, perchè vedo che non è un granchè amato (e mi sa che li fuori siete in tante a pensarlo!), così provo ad elencare alcuni motivi per cui io lo apprezzo e, secondo me, andrebbe riconsiderato.

1- è nobile, ma gli tocca lavorare (e correr dietro ad un re 24 ore al giorno non mi pare un gran divertimento)
2- per avere il lavoro (oltretutto bisognava pagare per avere un grado, almeno ho letto che Fersen dovette pagare) ha dovuto accettare di esibirsi in pubblico contro una "fanciulla"
3- è stato stracciato da suddetta "fanciulla"
4- avrebbe potuto essere viscido e farle le scarpe (il Re era furente con Oscar!) invece ha ammesso pubblicamente la vergogna; anzi ha, diciamo così "raccomandato" Oscar come la migliore per quel posto, umiliandosi ulteriormente davanti alla popolazione maschile
5- è rimasto il suo vice per 20 anni senza cercare di far carriera a tutti i costi
6 - Oscar gli riconosce la "totale dedizione" che le ha riservato, anche se proprio questa dedizione ed obbedienza sono due motivi per cui,  l'educazione maschile di lei, le impedirà di considerarlo come possibile marito (oltre al fatto di essere innamorata di Andrè, ovviamente)
7 - Oscar lo tratta veramente come uno zerbino! Un giorno gli chiede di farle da padrino nel duello (onore ed onere di solito riservato ad un amico fidato), un altro neanche gli risponde (vedasi episodio quando Charlotte prende la rosa bianca da Oscar alla fontana).

E ora domando, al giorno d'oggi, secondo voi, quanti colleghi uomini subordinati accettano di buon grado di prendere ordini da una donna o, peggio, da una ragazzina?
ed ora immaginate di trovarvi in un periodo dove il maschilismo non è solo comodo, ma pure un obbligo di legge e ponetevi la stessa domanda.

Trovo che Girodelle, nei riguardi di Oscar, abbia dimostrato di essere un uomo onesto, leale, rispettoso; anche se tutto ciò immagino gli abbia procurato derisione e non pochi problemi da parte di altri uomini e forse anche donne. E quando una persona sostiene chi secondo lui vale, attirandosi tanti problemi, è a mio parere, anche un coraggioso.
Non siete almeno un po' d'accordo con me?
ok! ... sviolinata pro-Girodelle, finita!

Grazie a tutte per la pazienza!


   
 
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