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Autore: Zebraviola    09/05/2010    8 recensioni
Hermione ha paura di volare, come se la caverà su un volo di linea babbano?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Emozioni ad alta quota.


“Ultima chiamata per l’imbarco del volo 8472 per Barcellona”

Hermione correva tra la folla trascinandosi dietro il suo trolley, pregando Merlino, Morgana e qualunque altro mago possibile che almeno Ron, Harry e Ginny non fossero in ritardo quanto lei. Dov’ era quel imbarco del cavolo?!

“La signorina Hermione Granger è pregata di recarsi all’imbarco A06”. Fantastico! Cominciava a rimpiangere di aver proposto ai suoi amici quella vacanza babbana e soprattutto cominciava a detestare la sua sveglia! Doveva decisamente cambiare suoneria. Quando era stanca aveva il sonno molto pesante e la musica che aveva messo era troppo delicata per svegliarla… la sera prima aveva finito di fare la valigia alle 1:30, non era da lei fare tardi ma i suoi genitori avevano voluto a tutti i costi portarla a mangiare cinese e non aveva ancora trovato il tempo di prepararsi la roba.

Dopo cinque minuti di spintonamenti e di ingiurie mandate a destra e a sinistra eccolo finalmente, il gate A06! Vide i suoi amici e il suo ragazzo indicare l’orologio sbuffando.

-Meno male che sono due settimane che mi ricatti in tutti i modi per non farmi fare tardi… che ti è successo?!- Ron la accorse mentre, ormai senza fiato, tirava fuori dalla tasca la sua carta d‘imbarco porgendola alla ragazza di fronte a lei che gliela strappò e riconsegnò lanciandole una lunghissima occhiata torva.

- Scusa amore mi dispiace, la prossima volta ricattami anche tu-. Hermione lanciò un timido e stanco sorriso verso Ron mentre insieme si dirigevano verso il pulmino che li avrebbe condotti all’aereo.

-Herm ma che è successo? Non sei venuta a dormire alla Tana perché ci hai detto che non volevi fare tardi e poi arrivi a quest’ora? Ammettilo volevi svignartela dalla tua prima volta su un aereo!- Ginny le lanciò uno sguardo divertito sedendosi accanto ad Harry.

Ebbene si, nonostante lei fosse babbana non aveva mai preso l’aereo prima d’ora, perfino Harry,nonostante i suoi zii astiosi e antipatici, l’aveva preso una volta. Hermione non era preoccupata, non più di tanto almeno. Aveva letto ogni rassicurazione possibile ma il volo proprio non le andava giù, né su una scopa volante, né tantomeno su un enorme ammasso di metallo babbano.

-Vi prego ragazzi, non rendetemi la cosa ancora più complicata… lo sapete che ho paura di salire su.. su quel coso lì!- finì indicando l’enorme velivolo davanti al quale il pulmino si era fermato.

-Dai Mione ci sono io qui con te, se vuoi puoi tenermi la mano anche per tutto il viaggio!- la incoraggiò Ron prendendole la mano destra e accarezzandole la guancia.

Cinque minuti dopo lei era lì, seduta al suo posto 8A, stritolata dalla cintura di sicurezza che subito si era allacciata e stretta il più possibile, la mano che stringeva spasmodicamente la mano lattea di Ron.

-Si sente bene signorina?- la hostess si era avvicinata al loro posto guardando preoccupata Hermione che era più pallida di Ron e quasi tratteneva il respiro.

-Si sente benissimo, è solo la prima volta che la mia ragazza sale su un aereo-. Le rispose Ron con un mezzo sorriso.

-Ah capisco, non si preoccupi signorina, questo è l’aereo più sicuro del mondo-.

-Lo era anche il Titanic…- borbottò di rimando Hermione, provocando una risata dell’altra donna.

-Non si preoccupi, davvero. Se avete bisogno d’aiuto basta che mi chiamiate. Buon volo!- concluse poi rivolgendosi verso Ron che si stava ancora domandando cosa fosse il Titanic.

“Buon giorno signore e signori, il comandante Lars e il suo equipaggio vi da il benvenuto sul volo 8472 con destinazione Barcellona. L’arrivo è previsto verso le ore 14:15. Tra pochi istanti comincerà la procedura di decollo, vi ricordo che per tutta la durata della fase di rullaggio, decollo e atterraggio ogni apparecchiatura elettronica deve essere tenuta spenta. Io sono Florence Molre e adesso vi illustrerò le norme per la vostra sicurezza. Per qualsiasi problema non dovete far altro che premere il pulsante verde di chiamata che trovate sopra le vostre teste. Buon volo.”

Mentre la hostess spiegava come allacciare le cinture e la procedura di sicurezzai Ron guardava preoccupato la sua ragazza che sembrava essere stata colpita da un Petrificus Totalus, lanciò uno sguardo in direzione dei sedili accanto verso gli altri due trovandoli però impegnati in uno “scambio verbale” molto acceso.

Intanto Hermione stava pregando in ogni lingua che conosceva, streghe maghi e perfino Dio,pur non essendo lei cristiana. Prese un enorme respiro non appena sentì l’aereo muoversi sulla pista sempre più veloce fino a fermarsi. Lanciò uno sguardo confuso a Ron che le fece capire che era normale che si fosse fermato. Stava per ribattere quando eccolo. Uno strattone veloce e l’aereo cominciò a prendere sempre più velocità fino a staccarsi dal suolo. Sentì il suo stomaco fare una capriola e accartocciarsi su sé stesso e le sue orecchie tapparsi.

Dopo qualche minuto la situazione parve assestarsi, le luci che segnalavano l’obbligo delle cinture si spensero e una voce maschile riempì l’abitacolo. “Benvenuti ancora sul volo 8472, sono il comandante Lars. Vi volevo informare che stiamo volando ad una quota di 10.600 metri sul livello del mare e che stiamo viaggiando ad una velocità di 857 km orari. A terra è previsto cielo sereno e una temperatura di 21 gradi centigradi. Vi informo che tra circa dieci minuti dovremo attraversare una nube turbolenta, non c’è di che preoccuparsi, tuttavia balleremo un po’. “

Ron vide il volto di Hermione diventare sempre più bianco fino a rasentare il colore la camicia che indossava in quel momento. Le strinse la mano più forte e cercò di distrarla.

-Ehi sai che ho appena finito di leggere un libro?- esordì sperando in una risposta del tipo “Sai leggere?!”. E invece nulla.

-Sai era un libro su Gaudì, visto che ci sono così tante opere da vedere in quella città… il Parque Guell, la casa Batlò… ho dimenticato qualcosa?- aveva tralasciato apposta la Sagrada Familia sperando che lei rispondesse… e invece il silenzio persisteva e con esso l’espressione terrorizzata sul suo viso, aumentata dall’ennesimo scossone che ormai da qualche minuto scuoteva l’abitacolo.

Ormai gli rimaneva solo l’ultima carta da giocare per spronarla, sperava di tenersela per il Parco Guell, sotto gli splendidi archi ma a mali estremi, estremi rimedi!

-Hermione mi vuoi sposare?- ancora silenzio, ma stavolta un silenzio diverso… un silenzio totale! Tutte le persone dei posti attigui si erano zittite, Harry e Ginny avevano sciolto i loro tentacoli e lo guardavano scioccati, ma a lui tutto questo non importava. Hermione si voltò lentamente verso di lui, gli occhi spalancati, il colorito tornato pienamente in volto (anche troppo a dir la verità) e una luce che brillava negli occhi color cioccolato.

-Her…Hermione? Hai capito cos..- ma lei non gli diede tempo di finire la frase, gli aveva buttato le braccia al collo cominciando a tempestare il suo viso di baci.

-Sì, Ron! Sì!!!- lui impiegò poco più di un secondo a capire le parole di lei e prese a rispondere ai baci che ormai erano giunti sulle labbra con la stessa passione e dolcezza di lei.

Un applauso si levò da tutte le persone che li circondavano, perfino il comandante Lars e la hostess Florance andarono a congratularsi con i due ragazzi. Harry e Ginny sorrisero in direzione della coppia di neo-fidanzati, entrambi erano al corrente delle intenzioni di Ron ma sicuramente non si aspettavano che facesse la sua proposta su una scatoletta di metallo sospesa a 10.000 metri dal suolo!

Gli scossoni continuarono per altri dieci minuti ma Hermione non li sentì. E non sentì nemmeno l’atterraggio. Non si accorse di nulla, presa com’era ad amoreggiare con un Ron dall’aria veramente felice; felice di aver scelto quel momento, felice di aver avuto il coraggio di chiederglielo, ma soprattutto felice di poter avere il suo grande amore per sempre vicino. Solo una cosa ancora lo confondeva, una domanda che voleva farle dall’inizio del volo. Si staccò dalle dolci labbra di Hermione per guardarla negli occhi e le chiese:

-Amore, ma cos’è il Titanic?-



Zebrotta's Corner


Ciao a tutti! ieri mentre ero in viaggio sull'aereo per Crotone mi è venuain mente quest'ideuzza per una storiella senza alcuna pretesa. ricordo quanto Hermione detesti il volo sulla scopa e ho provato a pensare come sarebbe stato su un aereo babbano.
Fatemi sapere se vi è piaciuta! ^_^
Zebrotta

   
 
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